Bureau Régional Ethnologie et Linguistique

Nel mese di settembre sono stati inaugurati, presso la Maison Barillier di via Croce di Città, i nuovi locali dell’Assessorato che ospitano il punto Infoculture e gli uffici che si occupano dei beni culturali immateriali. Infoculture è un nuovo spazio consacrato alla promozione e alla valorizzazione della cultura e delle attività ad essa collegate, atto a facilitare l’accesso da parte del pubblico alle informazioni riguardanti l’offerta culturale della Regione. Lo storico edificio accoglie anche l’Ufficio regionale per l’etnologia e la linguistica, con i relativi servizi: la mediateca dell’Assessorato (archivi fotografici, audio e video), lo sportello linguistico lo Gnalèi, l’École populaire de patois e il Bureau de la civilisation, des langues et des peuples minoritaires.

Nel mese di novembre si è svolta l’inaugurazione del Centre d’études sur l’artisanat de tradition, realizzato dall’Assessorato, nell’ambito del progetto di cooperazione territoriale transfrontaliera I/F ALCOTRA 2007/2013 Traditions actuelles, in collaborazione con l’Institut valdôtain de l’artisanat de tradition. Il Centro è nato con l’obiettivo di raccogliere, conservare e diffondere la conoscenza sui patrimoni della cultura materiale e immateriale valdostana, rispondendo alle esigenze informative, di studio e ricerca, non solo degli esperti del settore ma dell’intera comunità. Si tratta di una struttura viva e dinamica che offre al pubblico spazi e attrezzature per la comprensione e l’approfondimento del savoir-faire artigianale locale e favorisce l’accesso e la consultazione di archivi fotografici, audio e video dell’Amministrazione regionale e privati, contenenti documentazioni e testimonianze sulla cultura della regione.

Dal 16 al 18 maggio si è svolta a Hône la 49a edizione del Concours Cerlogne con oltre 3 mila 600 partecipanti. Il tema del Concours era incentrato sui riti di passaggio.

Nell’anno 2010-2011 la promozione del francoprovenzale è continuata attraverso l’École populaire de patois, con corsi di espressione orale, di grafia e di riflessione sulla lingua, di teatro e con tre stages di immersione linguistica (a Cogne, Perloz e Torgnon). Gli iscritti erano 278 di cui 38 bambini. Sono stati rilasciati 179 diplomi.

Dopo la prima Messa in patois, celebrata in cattedrale nel 2010 in occasione della 7a festa dei patois, l’esperienza si è ripetuta nel 2011 in più parrocchie: a Hône in occasione del Concours Cerlogne, a Cogne in occasione della prima Rencontre des Petits Patoisants, a Saint-Martin-de Corléans, a Champorcher, a Torgnon. È stata inoltre celebrata una messa in töitschu a Issime in occasione della Restitution dello stendardo processionale.

Il 3 settembre 2011 si è svolta a Cogne la 1ère Rencontre des Petits Patoisants, il cui motto era "Dzouyén, tsantén, danchén è prédzén patoué, noutra lénva di queur", con l’obiettivo di riunire tutti i bambini valdostani, patoisant e non, per una grande festa all’insegna del patois. Gli oltre 300 bambini convenuti hanno potuto seguire un intenso programma di animazioni, con teatro, canti, balli, giochi, espor de nouta téra, e con il patois come filo conduttore.

Dapertotte Téatre dapertotte, progetto di divulgazione del teatro popolare in Valle d’Aosta, è il primo fotoromanzo in patois. Si tratta di una pubblicazione - realizzata con la collaborazione delle compagnie che aderiscono alla Fédérachon valdoténa di téatro populéro - che, ispirandosi alla trama delle pièces presentate in occasione del Printemps théâtral 2011, sviluppa una narrazione con il supporto delle fotografie scattate durante le singole rappresentazioni e con l’aggiunta di testi, sulle tracce dei fotoromanzi classici, ma con un’attenzione particolare ai linguaggi espressivi contemporanei. Il progetto prevede l’uscita di cinque numeri dell’opuscolo, ognuno dei quali comprende quattro pièces teatrali di altrettante compagnie, mentre un sesto, dedicato esclusivamente ai bambini, coinvolge i gruppi La Pégna Rigolada di Gignod/Arpuilles e Lé Fripón di Valtournenche. Quest’ultimo fascicolo, il primo in ordine cronologico, ha visto la luce in occasione della 1ère Rencontre des petits Patoisants che si è svolta a Cogne il 3 settembre, mentre i numeri successivi saranno pubblicati durante il Printemps Théâtral 2012.

Nel 2011 si è concretizzato il Projè Popón, progetto di divulgazione del patois destinato alla prima infanzia da 0 a 6 anni, finanziato in parte con fondi derivanti dalla legge dello Stato 482/99. È stato prodotto un libro-cuscino, che sarà distribuito nel reparto Maternità alle neo-mamme su un arco di 3 anni, e 5 libretti, con storielle e filastrocche nelle diverse varietà di francoprovenzale valdostano, illustrati dal gande disegnatore, autore della Pimpa, Francesco Tullio Altan. Il primo libretto è stato  distribuito gratuitamente a tutti i bambini che rientrano nella fascia di età indicata.

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Bureau Régional Ethnologie et Linguistique 2012
Nel corso del 2012 è prevista l’introduzione dell’insegnamento del patois nelle scuole della Valle d’Aosta. Si tratta di una prima fase sperimentale nella quale verranno proposti corsi facoltativi di francoprovenzale nell’ambito dell’offerta scolastica. All’uopo, verranno individuate due scuole come banco di prova, una dell’alta Valle e una della bassa Valle, anche per un’equa ripartizione territoriale e linguistica. Il primo anno di sperimentazione sarà propedeutico ad una graduale e più capillare diffusione dell’iniziativa sull’intero territorio regionale.

Nel corso dell’anno, a Émarèse, aprirà i battenti un nuovo polo museale dedicato all’abbé Joseph-Marie Trèves (1874-1941), iniziativa promossa dall’Assessorato, nell’ambito del progetto di cooperazione territoriale transfrontaliera I/F ALCOTRA 2007/2013 Traditions actuelles, in collaborazione con il comune di Émarèse. Si tratta, oltre che di una struttura espositiva che prevede allestimenti sia tradizionali che multimediali, di un vero e proprio centro di studi, il Centre d’études abbé Trèves, con l’obiettivo di approfondire la figura di questo eminente personaggio della storia e della cultura valdostana di cui è stato protagonista, quale co-fondatore della Jeune Vallée d’Aoste, difensore della lingua francese e sostenitore delle scuole di villaggio.