MANUELA ZUBLENA

ASSESSORE TERRITORIO E AMBIENTE

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Manuela ZublenaL’analisi del percorso compiuto nel 2011 ci permette di traguardare verso l’orizzonte di fine legislatura.

La qualità delle politiche ambientali va misurata in base al livello di integrazione e alla capacità di trasversalità con gli altri settori delle politiche regionali, siano essi economici, sociali, culturali. E’ questa infatti la traduzione dei principi della sostenibilità ambientale in un linguaggio concreto, visto nella pratica quotidiana con obiettivi sia sul breve che sul lungo periodo.

Un esempio viene dall’esperienza della conferenza transfrontaliera dell’Espace Mont Blanc dove, con l’attuazione del Piano Integrato Transfrontaliero, si sono realizzati, nell’ottica della sostenibilità e della tutela e valorizzazione ambientale,  prodotti e servizi a favore delle popolazioni locali, ponendo le basi per iniziative ed attività future con ricadute anche economiche.

La sostenibilità richiede un impiego attento e razionale delle risorse a favore dello sviluppo complessivo della nostra regione e prime fra tutte  “il territorio”. Una risorsa tanto più preziosa in un contesto montano complesso e intrinsecamente vulnerabile e fragile come il nostro, che richiede di coniugare tutela e manutenzione con trasformazione e valorizzazione, grandi opportunità di sviluppo socio-economico per la nostra regione.

La linea che ha ispirato il percorso di adeguamento degli strumenti urbanistici comunali al Piano Territoriale Paesistico si è caratterizzata per la forte attenzione alla tutela e valorizzazione a scopi agricoli e paesaggistici dei cosiddetti suoli liberi. Evidente è l’esigenza di equilibrare le logiche di sviluppo economico con quelle di tutela ambientale. I due ambiti devono convivere e deve essere chiaro che rinunciare oggi ad una possibile capitalizzazione immediata significa salvaguardare una risorsa, il territorio, che proprio nella sua integrità e naturalità acquista valenza in grado di produrre ricchezza per le generazioni future.

Promuovere nuovi modelli culturali rispetto alle tematiche ambientali significa innanzitutto coinvolgere i giovani per diffondere la necessità, non solo su scenari lontani nel tempo ma già da domani, di un’attenzione all’uso consapevole delle risorse naturali. E’ il caso dei Trekking Nature dove i soggiorni in montagna offrono l’occasione ai ragazzi di vivere a contatto con la natura, riscoprendone i segni, gli equilibri, attraverso specifici percorsi di educazione ambientale.

Nel settore dei rifiuti, prevenzione e riciclo sono le priorità che abbiamo voluto porre al centro delle scelte di gestione dei rifiuti, recependo le indicazioni dell’Unione Europea. Si sono così sviluppate, in un circuito virtuoso, da un lato le scelte e il percorso per realizzare il sistema del trattamento finale a caldo, dall’altro le iniziative volte a ridurre la produzione e a incrementare la differenziazione : più riciclo, meno rifiuti, più piccole le dimensioni dell’impianto di smaltimento finale dei rifiuti, trascurabili gli impatti sull’ambiente e la salute.
Il Piano triennale di riduzione dei rifiuti 2011-2013 diventa quindi strumento centrale, che consente di compiere un importante passo in avanti proprio nella logica di gestione sostenibile dei rifiuti. Così tutte le iniziative individuate nel programma intendono diffondere e radicare abitudini e stili di vita che contribuiscono efficacemente alla minimizzazione dei quantitativi di rifiuto. Per questa ragione si indirizza a tutta la popolazione ed alle sue componenti sociali, chiamandole ad intervenire concretamente, nella convinzione che la somma di buone pratiche sia la chiave vincente per la diffusione di una vera coscienza verso uno sviluppo sostenibile.

Grande attenzione è stata poi riservata al settore dei rifiuti speciali come l’amianto e i rifiuti inerti; oggi si dispone di un quadro di informazioni completo dell’intera problematica, base conoscitiva che ci ha permesso di programmare una serie di interventi. Sono state messe a disposizione importanti risorse finanziarie per lo smaltimento delle coperture in amianto degli edifici di proprietà pubblica e per interventi volti a valorizzare il riciclaggio e lo smaltimento degli inerti con la realizzazione di aree di stoccaggio e discariche.

Un altro settore in cui si è lavorato per coniugare le esigenze di tutela  del territorio e di ripristino ambientale con la valorizzazione storico-culturale e le potenzialità di sviluppo turistico, è quello del Parco Minerario Regionale, nel cui ambito si stanno realizzando il recupero e la valorizzazione dei siti minerari di Brusson e di Saint-Marcel.

Attenzione agli scenari futuri, rapida percezione dei cambiamenti e dell’evoluzione significa anche prepararsi, adottando nuovi comportamenti e andando a privilegiare scelte strategiche in settori innovativi. E’ quanto si sta facendo con l’attuazione del Piano Aria - uno strumento che ha posto le basi per una decisa svolta nella politica ambientale della Regione - con interventi per la riduzione delle emissioni inquinanti per l’aria, agendo sui consumi energetici, sulla mobilità e sulle attività produttive. Le azioni promosse dal Piano sono attuate grazie al concorso degli Enti Locali, dell’ARPA e dei singoli cittadini e sono volte a perseguire obiettivi di eccellenza riguardo alle condizioni ambientali, in considerazione della particolare valenza del territorio valdostano. Un orientamento che ha condotto a perseguire obiettivi di qualità dell’aria più restrittivi di quelli nazionali ed europei, che il Ministero dell’Ambiente ha giudicato positivamente, finanziando il Piano con un contributo di 8 milioni 600 mila euro, che consentirà anche nel prossimo anno di incentivare la realizzazione di reti GPL e metano nelle zone non ancora servite, sostituendo gli impianti alimentati da combustibili più inquinanti.

Promuovere la sostenibilità ambientale come equilibrio tra tutela e sviluppo mettendo al centro il benessere della comunità valdostana, con particolare attenzione alle generazioni future, è l’impegno del nostro governo. Un impegno che si è perseguito in tutte le scelte attuate in campo ambientale, senza tralasciare nessuna azione, dagli atti pianificatori di carattere generale fin nelle azioni più contingenti e apparentemente meno rilevanti, cercando il coinvolgimento e il dialogo con tutta la popolazione. Un impegno che, anche come donna e come madre, ritengo di aver onorato con coscienza e serietà.