ALBERT LANIÈCE

ASSESSORE ALLA SANITA', SALUTE E POLITICHE SOCIALI

italiano francais

Albert LanièceIl perdurare degli effetti della crisi economica pone agli amministratori un duplice compito: da un lato razionalizzare la spesa per rendere sostenibile, nel tempo, il sistema pubblico dei servizi e, dall’altro, contrastare le pericolose conseguenze che questi effetti possono produrre sulle fasce più deboli della popolazione. La salute e la tutela sociale (welfare sociale) sono senza dubbio gli ambiti più investiti da questo senso di responsabilità. Per questa ragione, nonostante la riduzione delle risorse finanziarie e l’imperativo di abbattimento dei costi, come lo scorso anno, anche nel 2011 la politica dell’Assessorato ha ritenuto importante operare ogni sforzo affinché non fossero intaccati i diritti fino ad ora acquisiti dai Valdostani in materia di servizi per la salute e di assistenza sociale. Tanto i LEA sanitari, quanto le prestazioni sociali, sono infatti stati mantenuti e, dove possibile, razionalizzati, attraverso un’offerta più ampia ed equa.
Il termine razionalizzazione non deve mai tradursi in tagli indifferenziati ai servizi, bensì deve sempre comportare scelte responsabili ed appropriate, allo scopo di garantire alla popolazione risposte ai bisogni espressi, contenendo nel modo giusto la spesa pubblica.

Gli incontri avuti nel corso dell'anno con la popolazione sulla prevenzione dei tumori, delle malattie cardiovascolari, dell’obesità e dei disturbi del comportamento alimentare, hanno voluto informare i cittadini sulla corresponsabilità a questi disturbi, indotti anche da stili di vita non premianti e da una scarsa cura di sé.

Ecco quindi che il termine razionalizzazione diventa sinonimo di migliore impiego delle risorse e di un’allocazione sempre più appropriata delle stesse in tutti gli ambiti dove il bisogno deve trovare risposta a tutela soprattutto dei più deboli.

Il contenimento della spesa regionale per la salute e il benessere sociale è stato conseguito rispondendo ad alcune esigenze improrogabili collegate tra loro: la deospedalizzazione di tutte le forme di cronicità, che possono trovare sul territorio forme di cura egualmente efficaci, ma con maggiore attenzione all’umanizzazione e alla spesa; la valorizzazione del territorio e delle strutture che in esso operano, proprio per qualificare maggiormente, con attrezzature diagnostiche e riabilitative e personale qualificato; la cura della cronicità, anche mediante la rete di strutture residenziali per anziani, per persone con disabilità e per i malati psichici. L’ampliamento dell’ospedale ha come obiettivo il miglioramento della qualità del trattamento delle acuzie non solo sotto il profilo alberghiero, ma anche, e soprattutto, dell’efficacia e della qualità delle cure e della diagnosi. Sono proprio da riferire a quest’ultima volontà i recenti acquisti di apparecchiature ad elevata tecnologia e affidabilità diagnostica come la PET-CT (la Tomografia a Emissione di Positroni è una tecnica di medicina nucleare e di diagnostica medica utilizzato per la produzione di immagini del corpo e fornisce informazioni di tipo fisiologico tracciando mappe dei processi funzionali all'interno del corpo) e con l’OCT (la Tomografia a Coerenza Ottica permette l’uso di una sonda laser ad infrarossi innocua di ricostruire l’anatomia della retina).

La razionalizzazione implica anche una serie di attività volte alla semplificazione dei processi. Ecco quindi lo sforzo operato quest’anno che sarà ampliato progressivamente nei prossimi anni sulla semplificazione dei percorsi assistenziali dei pazienti, ad iniziare per quelli diabetici e nefropatici. L’obiettivo è di ridurre, al minimo indispensabile, il numero dei passaggi dei pazienti dai professionisti, evitando così accessi impropri alle strutture e riducendo notevolmente i tempi di attesa.

Dalla salute alle politiche sociali, pur cambiando l’ambito d’intervento, non cambia la volontà di gestire in modo più rigoroso le risorse economiche, mantenendo inalterato l’attuale sistema di garanzie e di diritti già acquisiti dai valdostani. La legge di riordino sull’assistenza economica e le relative deliberazioni attuative hanno inteso proprio operare scelte responsabili per garantire un sostegno alle forme di domiciliarietà dell’assistenza, specie per persone con disabilità e non autosufficienti.

Infine, è opportuno ricordare quanto valore ha dato la politica dell’Assessorato Sanità, Salute e Politiche sociali, alle diverse forme di aiuto Assegni di cura e di buon vicinato, Bonus Famiglie numerose, Voucher di conciliazione, Contributi integrativi al minimo vitale, Contributi straordinari e Contributi per prestazioni sanitarie, Voucher per l’acquisto di servizi utili a migliorare la vita della persona disabile, contributi per l’abbattimento delle barriere e acquisto di ausili e alla vita indipendente in modo particolare agli interventi per l’accesso al credito sociale, il Microcredito e il Prestito sociale d’onore. Il fatto stesso che nel 2011 in Valle d’Aosta siano stati concessi oltre 158 tra mutui e contributi, per un ammontare complessivo pari ad 562 mila 605 euro (dati aggiornati al 16 novembre 2011) è la prova che la lotta alle nuove povertà è ancora aperte, ma che con opportune forme di sussidiarietà e di vicinanza tra istituzioni e cittadini può essere vinta.