GIUSEPPE ISABELLON

ASSESSORE AGRICOLTURA E RISORSE NATURALI

italiano francais

Giuseppe IsabellonDurante l’ultimo anno è stata portata a termine l’attivazione di tutte le misure previste dal Programma di Sviluppo Rurale della Valle d’Aosta 2007-2013. Le ultime in ordine di tempo sono state la n. 114, sull’utilizzo dei servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali, la n. 311d, relativa ad aiuti per impianti per energia da fonti alternative mediante l’utilizzo di biomasse agricole e/o forestali, e la n. 313. Quest’ultima in particolare ha destato notevole interesse da parte dei destinatari degli aiuti, cioè gli enti locali territoriali, che hanno la possibilità di ottenere contributi in conto capitale su opere di valorizzazione dei percorsi storico-naturalistici lungo gli antichi rûs, importante risorsa storica, culturale e ambientale di cui il nostro territorio è ricco.

Nell’anno che si conclude, una importante spinta in ambito di produzioni vegetali è stata data al settore delle piante officinali. A febbraio il Consiglio ha approvato l’attesa legge in materia, disciplinando un settore che, pur non essendo considerata primaria, è in grado di dare agli agricoltori un’opportunità di diversificazione e può risolvere, al contempo, alcune tematiche ambientali importanti, come il recupero di terreni non più utilizzati o non adeguatamente sfruttati. L’interesse da parte degli imprenditori verso questa nuova opportunità è notevole, come dimostrato dal gran numero di richieste di iscrizione ai corsi previsti dalla nuova legge e necessari all’attività di coltivazione, trasformazione e commercializzazione delle piante officinali.

L’avanzamento finanziario del PSR, riportato nel nostro rapporto annuale, dimostra che il Programma è entrato a regime. La buona capacità di spesa della Valle d’Aosta ci colloca tra le Regioni italiane più virtuose e ci mette al sicuro dal rischio di disimpegno automatico dei fondi, ossia il recupero, da parte dell’Unione europea, delle quote non spese.

In ambito di politiche comunitarie agricole è ora tempo di pensare a cosa accadrà dopo il 2013, anno di chiusura dell’attuale PSR. I contatti e gli incontri sul futuro dell’agricoltura in Europa hanno già preso il via da un paio d’anni, ma l’avvio ufficiale della fase negoziale è stato dato lo scorso ottobre con la pubblicazione delle proposte regolamentari relative al primo e al secondo pilastro della PAC 2014-2020 da parte della Commissione europea. Con altre Regioni di montagna dell’arco alpino, abbiamo da tempo stabilito dei contatti finalizzati a un’azione unitaria di sostegno, affinché le decisioni sulle future politiche  tengano nella giusta considerazione l’importanza della pratica agricola nelle aree montane e assicurino, nella prossima programmazione comunitaria, il necessario sostegno per il suo mantenimento.