Servizio pianificazione agricolo-territoriale e strutture aziendali

I primi mesi del 2011 hanno visto l’Ufficio pianificazione territoriale, accorpamento terreni ed elettrificazione rurale impegnato nell’attività di coordinamento, in collaborazione con l’Osservatorio economico e sociale, del VI Censimento generale in agricoltura. A tal fine è stato equipaggiato un locale con 8 postazioni internet per consentire agli addetti alla rilevazione (20 rilevatori) e ai due coordinatori di provvedere al caricamento dei dati derivanti dalle oltre 5 mila interviste realizzate.

Relativamente alle competenze ordinarie, il settore afferente alla pianificazione agricolo territoriale, rispetto alle annate precedenti, ha avuto un calo di richieste di parere in merito alle varianti generali per l’adeguamento dei vigenti piani regolatori regionali e del Piano Territoriale Paesistico. L’evidente riduzione è presumibilmente dovuta al rinnovo delle amministrazioni comunali, avvenuto nel 2010, che, di fatto, ha rallentato l’attività di adeguamento dei PRG.

Sono state predisposte in collaborazione con il Dipartimento territorio e ambiente e la Sovrintendenza ai beni culturali, le linee guida per la realizzazione di strutture pertinenziali e strumentali di piccole dimensioni, tenendo anche conto delle indicazioni fornite dal CELVA.

Il settore della ricomposizione fondiaria, che gestisce i contributi a copertura delle spese notarili per gli acquisti di terreni agricoli, ha continuato ad avere un buon riscontro in termini di domande, che superano le 130 richieste annue.

Il settore dei fabbricati rurali, che si occupa del rilascio del giudizio di razionalità e del parere di funzionalità oltre alla gestione dei contributi, ha registrato una significativa diminuzione delle richieste. Tale riduzione si è palesata non tanto nel numero, ma nell’ammontare complessivo. Per quanto riguarda gli investimenti di fondovalle si è passati, infatti, dagli oltre 12 milioni di euro del 2009 e del 2010 ai 5 milioni nel 2011. Nel settore degli alpeggi tale calo si era già percepito nel 2010 con il dimezzamento delle richieste, dagli 11 milioni di euro del 2009 ai 5 milioni del 2010, fino a 4 milioni nell’ultimo bando.
La flessione non ha però riguardato il numero delle pratiche, bensì l’ammontare delle stesse, a testimonianza di una maggiore oculatezza e prudenza da parte dei richiedenti. Tale andamento è stato confermato anche dal fatto che il numero di razionalità e funzionalità istruite è rimasto sostanzialmente invariato nel triennio.

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