Assessore Istruzione e Cultura

Emily Rini

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Emily RiniContenitore di novità di rilievo per il sistema scolastico valdostano, l’anno che stiamo per lasciarci alle spalle è stato complesso e articolato. Accogliere armoniosamente queste novità si è rivelato un compito impegnativo ed è diventato per tutti stimolo per avviare un’azione forte e performante di tutela e di valorizzazione delle nostre prerogative e le nostre competenze statutarie, cercando di cogliere le sfide che il futuro ci riserva.

La legge nazionale 107, meglio conosciuta come “la buona scuola”, è stata per noi l’occasione di ripensare ai nostri programmi scolastici, con una nuova proiezione nel futuro del nostro sistema scolastico. Un’occasione che la Sovraintendenza regionale agli Studi ha sfruttato mobilitando le migliori forze a disposizione con lo scopo di riaffermare la nostra autonomia, rendendo, così, la scuola ancora più vicina ai bisogni delle Valdostane e dei Valdostani.

Per rendere, ulteriormente, tangibile il nostro impegno e la nostra fiducia verso il corpo insegnante abbiamo voluto anticipare di un anno l’erogazione del bonus di 500 euro per le spese culturali e di formazione, anche se la legge 107 non è ancora operativa in Valle.

Quest’anno sono stati raggiunti preziosi traguardi. Il primo passo compiuto è stato quello di creare le condizioni normative che permettessero alla scuola di muoversi in un quadro di certezze. Il Protocollo d’Intesa tra la Regione e il Ministero all’Istruzione, firmato il 25 luglio, che individua misure specifiche per l’armonizzazione della riforma del sistema scolastico nazionale – con le peculiarità dell’ordinamento scolastico della Valle d’Aosta – ha riaffermato l’autonomia della scuola valdostana e la nostra capacità di adattare le leggi nazionali alla nostra realtà. Questa importante tappa ha costituito un punto di partenza per costituire i gruppi di lavoro che stanno predisponendo gli adattamenti della legge 107. E’ stato un lavoro piuttosto impegnativo poiché, in tempi molto ristretti, abbiamo approvato la norma di attuazione.

Per fare tutto questo, si dovranno tenere presenti alcuni capisaldi sui quali abbiamo lavorato molto e investito in maniera significativa: il plurilinguismo, l’informatizzazione,  l’alternanza scuola-lavoro e l’ampliamento dell’organico funzionale, contenuti in progetti e attività che hanno perseguito l’ambizioso obiettivo di offrire ai nostri ragazzi e ai nostri insegnanti una scuola 2.0. che riesca a stare al passo coi tempi, sfruttando le nuove tecnologie a servizio  della didattica, mantenendo però un profondo legame con quella cultura e quelle tradizioni che hanno alimentato la nostra storia.

Uno degli elementi fondanti della nostra autonomia è basato su quanto la nostra comunità ha saputo costruire nel passato. L’Assessorato ha quindi sostenuto progetti, istituzioni e associazioni che hanno approfondito la storia della nostra regione e della nostra identità: è importante conoscere il passato per comprendere meglio il nostro presente e per guardare con competenza e serenità al futuro.

Un popolo che non ha un radicamento culturale non ha futuro ed è per questo motivo che l’Assessorato attribuisce un’importanza così rilevante alle manifestazioni della tradizione. È la cultura che ci proietta nel futuro e ci offre nuovi pensieri da elaborare e da rendere concreti, soprattutto se non si traduce in puro folklore, ma mantiene le proprie connotazioni originali e la  rappresentazione di un modo di vivere.

Per questo abbiamo continuato ad incoraggiare e valorizzare il Téatro Populéro, lo Charaban, le bande musicali e la rassegna regionale dei cori. Si tratta solamente di alcune delle iniziative che l’Assessorato sostiene in ambito artistico per valorizzare le espressioni locali che rappresentato la vivacità e l’eccellenza culturale della nostra regione. Si è cercato, poi, di dare spazio ad artisti locali che hanno dimostrato, attraverso le loro esposizioni, il loro livello di eccellenza.

L’offerta monumentale e architettonica è motivo di orgoglio per questo Assessorato. Tuttavia credo che questa non debba essere un traguardo fine a se stesso, ma il punto di inizio di un percorso che, partendo dalla conservazione e dal restauro, debba evolversi in un’offerta turistico-culturale, che racconti le eccellenze di un patrimonio straordinario. E valorizzare questo patrimonio risponde alle priorità che l’amministrazione regionale si è posta e che trova concretezza nel Bilancio appena approvato.

Un esempio di cui vado orgogliosa è rappresentato dalla valorizzazione dei castelli, che si concretizza a pieno titolo nella kermesse Châteaux en musique, che ben interpreta la volontà di raggiungere l’obiettivo di rendere nuovamente fruibili beni che hanno segnato il nostro passato.

Resta prioritario, vista la contrazione del budget regionale, il ricorso ad altre forme di finanziamento come quella dei Fondi europei o quella dei finanziamenti privati. Una sinergia, quella sottesa a questa ipotesi, che ci porta a  immaginare una Valle d’Aosta che vuole ricoprire con forza un ruolo propulsore, sempre più dinamico, per quanto attiene alla progettualità culturale.  E questa è una sfida. Una sfida da vincere. Tutti assieme.