Promozione del patrimonio culturale materiale e immateriale della Valle d’Aosta

Nel corso del 2015, il Bureau régional ethnologie et linguistique, nell’ambito dei suoi compiti istituzionali, ha realizzato azioni di promozione del patrimonio culturale materiale, ma soprattutto immateriale, attraverso iniziative sia in campo demoetnoantropologico che linguistico.

 

Nel corso dell’estate, tra luglio e agosto, sono state proposte nei Comuni di Aosta, Arnad, Ayas, Avise, Brusson, Hône, Introd, Jovençan, Rhêmes-Saint-Georges, Saint-Marcel, Valgrisenche, Villeneuve, Issime, Gaby, Gressoney-Saint-Jean et Gressoney-La-Trinité più di 100 giornate di animazioni per adulti e bambini alla riscoperta del patrimonio e dei saperi in Valle d’Aosta. Partendo da siti e percorsi già allestiti in diversi comuni, il progetto Un patrimoine à redécouvrir si è proposto come invito alla scoperta di un patrimonio e di un territorio da animare e da rendere gradevolmente fruibili a un pubblico eterogeneo.

L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con i Comuni coinvolti, nell’ambito del progetto di cooperazione territoriale transfrontaliera I/F Alcotra 2007-2013 etnologia.

Un patrimoine à redécouvrir, luglio-agosto 2015. Animazioni presso la Maison des anciens remèdes di Jovençan. foto

Un patrimoine à redécouvrir, luglio-agosto 2015. Animazioni presso la cooperativa Li tsacolé d'Ayas. foto

Un patrimoine à redécouvrir, luglio-agosto 2015. Animazioni in Val d'Ayas. foto

Un patrimoine à redécouvrir, luglio-agosto 2015. Animazioni ad Arnad. foto

 

Il 25 ottobre si è svolta in tutta la Valle d’Aosta la festa de Lo Pan Ner : 49 comuni dislocati capillarmente in ogni vallata laterale hanno aderito a questa grande manifestazione e, con l’accensione complessivamente di 57 forni, la grande festa si è rivelata un successo.

Sono infatti stati più d’uno i forni riaccesi dopo decenni di inattività. Ricordi e momenti di condivisione hanno fatto riaffiorare lo spirito dell’annuale cottura collettiva del pane, una volta indispensabile alla sussistenza della famiglia. Ma anche i turisti hanno potuto sentirsi partecipi, coinvolti nelle tante iniziative che ogni comune aderente ha proposto, da laboratori sul pane a degustazione di prodotti locali da abbinare al pane integrale, a momenti musicali e teatrali piuttosto che ludici e sportivi.

Mostra Lo Pan Ner. Aosta, Hôtel des Etats, 15-25 ottobre 2015. foto

Festa de Lo Pan Ner. Premiazione del concorso. Aosta, 25 ottobre 2015. foto

Nell’ambito delle attività di promozione del francoprovenzale, finanziate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in applicazione della legge 482/99, recante norme di tutela delle minoranze linguistiche storiche, il personale dello Sportello linguistico francoprovenzale ha inserito sul sito www.patoisvda.org 4 nuovi audio-glossari relativi ai comuni di Aosta, Cogne, Issogne e Villeneuve, che propongono ciascuno circa 1.800 vocaboli di uso quotidiano, e circa 4 mila 800 lemmi tratti dal Dictionnaire du patois de Champorcher. Questi vanno ad aggiungersi ai 14 dizionari già on line sul sito. Inoltre, è proseguita l’implementazione dei contenuti delle varie sezioni del portale internet e la pubblicazione periodica di articoli, circa 50 nel 2015, relativi alle iniziative legate al francoprovenzale e alla sua valorizzazione. Le nuove pubblicazioni sono state promosse attraverso la diffusione periodica di una newsletter. Oltre al normale servizio all’utenza, si segnala inoltre la pubblicazione di 150 testi sui bollettini comunali e parrocchiali e/o sul sito dello Sportello, nonché la realizzazione di una scheda tematica d’approfondimento sulla cerealicultura, che va ad aggiungersi alle due già presenti sul sito (schede tematiche il mulo e il mulino).

Nell’ambito delle iniziative a favore delle lingue minoritarie, l’Assessorato ha ottenuto un finanziamento di 115 mila euro da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri (legge 482/99) per il proseguimento dell’attività degli sportelli linguistici.

Nel quadro di progetti comunitari, è stata effettuata una ricerca ad ampio raggio sugli antichi saper fare della tradizione valdostana, articolata in due fasi. La prima è consistita in un censimento dei saper fare realizzato dalle scuole della regione nell’ambito del Concours Cerlogne, seguita da un’indagine sul piano scientifico, condotta da esperti, per individuare quelli più particolari e che potrebbero essere oggetto di recupero ed eventualmente di attualizzazione. La seconda fase è stata incentrata su uno studio antropologico, relativo all’intero arco alpino, al fine di valutare, sulla base del corpus di dati raccolti, e e quali saper fare meriterebbero di essere approfonditi e valorizzati, in quanto potrebbero ancora possedere un potenziale sotto il profilo culturale e occupazionale, con ricadute sul piano turistico e quindi economico, e potrebbero inoltre costituire il tema di futuri progetti comunitari sui beni immateriali.