Le analisi scientifiche e i progetti cofinanziati

Le diverse competenze della Struttura analisi scientifiche e progetti cofinanziati si sono concentrate su temi riguardanti la manutenzione del patrimonio storico e artistico di proprietà regionale e di quello di proprietà ecclesiastica.

Le fasi manutentive hanno riguardato operazioni ordinarie di intervento all’interno delle chiese e dei castelli regionali, ma anche attività legate a emergenze conservative o a supporto delle esigenze delle diverse strutture del Dipartimento Soprintendenza per i beni e le attività culturali .

 

Entrando più nello specifico, le attività riguardanti il settore archeologico hanno interessato la progettazione e il controllo di operazioni di restauro e trasporto dei materiali che faranno parte dell’esposizione dell’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans.

Sempre in relazione al settore archeologico, è stato fornito un notevole apporto alla conservazione dei reperti rinvenuti presso lo scavo realizzato per l’ampliamento dell’Ospedale regionale Umberto Parini, di Aosta. Le attività di progettazione sono state messe a supporto e sostegno delle ditte incaricate della fase archeologica e del CUP per la parte relativa alla messa in sicurezza dei reperti del tumulo.

 

Le attività che hanno riguardato il settore beni storico artistici e architettonici si sono concretizzate nel continuo monitoraggio climatico e ambientale di alcuni siti e strutture regionali, finalizzato alla valutazione degli ambienti museali ed espositivi. Particolare attenzione hanno richiesto il Castello Gamba, le aree espositive della Maison de l’Archet di Morgex, il MAV di Fénis e il sito del castello di Issogne dove è stato trasferito il dipinto Ritorno di Terrasanta di Federico Pastoris dopo l’esposizione.

Particolare attenzione è stata inoltre dedicata alla ricerca sui temi del risparmio energetico per l’edilizia alpina, all’interno di un dottorato di ricerca del Politecnico di Milano che si è avvalso delle esperienze del Laboratorio di analisi scientifiche regionale.

Il settore analitico ha anche intensificato l’attività di analisi delle opere d’arte che sono state inviate alle fasi di restauro. La possibilità di conoscere nel dettaglio lo stato di conservazione delle opere rappresenta un punto di particolare pregio per le attività di progettazione e per lo studio e la conoscenza storica e artistica del patrimonio regionale.

Sono, inoltre, proseguiti i rapporti di scambio reciproco fra il laboratorio di analisi e alcuni centri di ricerca universitari (università di Torino, Università di Milano, Università di Genova, Università di Venaria) o del CNR (ICVBC e ITABC), i quali hanno visto anche la compartecipazione di giovani ricercatori valdostani, vincitori di una borsa di ricerca finanziata dai fondi FSE, su programmi congiunti di studio e ricerca per la conservazione del patrimonio regionale.

Di particolare rilievo le attività rivolte a un progetto per la formazione di unità di ricerca, promosso dall’Assessorato delle attività produttive. Il progetto, dall’acronimo MADe, si proponeva di ottenere strumenti per il monitoraggio oggettivo del degrado delle superfici di monumenti, come le strutture murarie del castello di Issogne o la torre del castello di Saint-Germain a Montjovet, e ha visto il contributo di una serie di ricercatori valdostani vincitori di borse di ricerca presso il Laboratorio analisi scientifiche.

 

Il settore delle manutenzioni edili e di opere metalliche e lignee ha continuato a contribuire nelle prassi manutentive di strutture murarie, nella realizzazione di elementi di finitura o per la sicurezza nei vari castelli, sia quelli aperti al pubblico, come Fénis e Issogne e sia quelli ancora in fase di completamento, come Aymavilles e Quart.

 

Per quanto concerne la cooperazione, due progetti sono stati presentati alla prima selezione dello spazio Alpino, in cui la Soprintendenza fungeva da partner, e un terzo è stato presentato nel programma Central Europe.

Riguardo al programma Alcotra (Ita-Fra), sono stati avviati incontri per la realizzazione di progetti che riguardano la tutela del paesaggio e delle costruzioni degli alpeggi di alta montagna, la creazione di un circuito per l’uso della pietra nell’antichità, con particolare interesse verso le macine e la pietra ollare e, infine, un progetto sui nuovi sistemi di musealizzazione, con particolare attenzione alla valorizzazione del castello di Sarriod-de-la-Tour di Saint-Pierre. A queste iniziative hanno fatto da corollario attività tese alla creazione di nuovi modelli per la conoscenza e diffusione dell’archeologia, alle quali non ha dato però riscontro una partecipazione attiva da parte del partenariato francese.

Le attività sul programma Italia-Svizzera sono state rallentate dalla mancanza di una data di partenza del programma stesso. Tuttavia, i rapporti con il partenariato elvetico sono proseguiti grazie alla continuazione e conclusione del progetto Via romana delle Gallie che ha permesso di valorizzare un percorso di conoscenza del patrimonio diffuso in tutta la regione e di rilevanza internazionale.

 

Il progetto Via romana delle Gallie, ha visto la realizzazione di una serie di attività di studio, recupero e conservazione di alcuni dei tratti della via romana ancora visibili, quali quelli di Pont-Saint-Martin, Donnas, Montjovet (Monquert e Toffo), Saint-Vincent, Aosta (Ponte romano e Porta decumana), Villeneuve (Champrotard), Arvier (Mecosse e Leverogne) e Avise (Runaz), nonché di altre parti lungo le strade del Piccolo e del Gran San Bernardo. Il progetto ha viste impegnate le squadre di manutenzione della Struttura per le attività di pulitura dei siti e di predisposizione degli stessi allo scavo archeologico. A questa attività si aggiunge la progettazione e programmazione di attività di manutenzione da condividere nell’ordinario con i comuni dove si trovano i siti e, per lo straordinario, per quanto è di competenza dei laboratori della Soprintendenza per i beni e le attività culturali.