L’attività espositiva e il Castello Gamba

L’Assessorato dell’istruzione e cultura ha organizzato, nel corso del 2015, importanti mostre d’arte moderna e contemporanea nelle sedi espositive del Museo Archeologico Regionale, del Centro Saint-Bénin, della Chiesa di San Lorenzo, dell’Hôtel des Etats, ha partecipato ad alcuni saloni del libro in Italia e all’estero e ha collaborato a numerose manifestazioni culturali organizzate dall’Amministrazione regionale e da altri enti.

 

Il Museo Archeologico Regionale di Aosta ha ospitato, fino al 1° marzo 2015, la mostra Omaggio a Franco Balan, dedicata a uno dei più importanti artisti valdostani contemporanei (Aosta, 1934-2013). L’esposizione ha proposto al pubblico I dodici personaggi della storia valdostana, ritratti serigrafati dedicati a Valdostani illustri, presentati per la prima volta nel 1990 alla Galleria Arti Visive di Roma. Franco Balan, con il suo stile grafico inconfondibile, ha offerto al visitatore un viaggio nel tempo scandito da figure emblematiche della Valle d’Aosta vissute tra l’XI e il XIX secolo.

Manifesto della mostra Omaggio a Franco Balan. foto

 

A seguire, il Museo Archeologico Regionale ha proposto una serie di mostre e iniziative nell’ambito di Expo in Valle d’Aosta. All’interno del percorso espositivo hanno esposto Marie Ange Maquignaz, Angelo Lasagna, Sarah Ledda, Marco Bettio e Barbara Tutino. Inoltre, è stata allestita la mostra L’eau apprivoisée, una selezione di fotografie storiche di Émile Bionaz, Jules Brocherel, René Willien e Octave Bérard, che documentano il forte legame del popolo valdostano con l’acqua. La nostra regione, in questo modo, ha valorizzato, a cura di Expo 2015, i temi con cui si è presentata all’Esposizione Universale di Milano: la verticalità, la montagna, l’acqua, i prodotti della terra.

Ruota con cucchiai di legno di un mulino. Etroubles, 1996. Foto: Gian Pietro Gregorini. (Mostra L’eau apprivoisée esposta al Museo Archeologico nell’ambito di Expo 2015). foto

 

Dal 18 dicembre 2015 il Museo Archeologico Regionale di Aosta ospita la mostra Giovanni Thoux. Dalla Bibbia all’anno 2000.

L’esposizione si compone di trenta pannelli lignei policromi, lavorati a bassorilievo, frutto di un’approfondita ricerca iconografica dello scultore sui temi dell’Antico e del Nuovo Testamento, dei santi e la religiosità popolare in Valle d’Aosta, e del pellegrinaggio verso Roma, tappa finale del cammino di devozione. Le opere in mostra, realizzate da Thoux in occasione del Giubileo del 2000 e appartenenti alle collezioni d’arte regionali, vengono oggi riproposte in una mostra particolarmente attuale, visto l’avvio del Giubileo straordinario voluto da Papa Francesco.

Giovanni Thoux, apprezzato scultore che ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti e ha esposto in Italia e all’estero, è stato scelto quest’anno come autore del presepe che rappresenta la Valle d’Aosta nell’ambito dell’esposizione dei presepi delle Regioni italiane, realizzata al Palazzo del Quirinale di Roma su iniziativa del Presidente della Repubblica.

L’esposizione Giovanni Thoux, Dalla Bibbia all’anno 2000 resterà aperta fino al 28 marzo 2016. foto

 

Il Centro Saint-Bénin di Aosta ha ospitato fino al 26 aprile 2015, la mostra Alessandro Mendini. Empatie. Un viaggio da Proust a Cattelan, dedicata all’architetto e designer milanese. L’esposizione, il cui allestimento è stato realizzato dall’Atelier Mendini appositamente per Aosta, ha rappresentato un omaggio dell’autore a vari esponenti del dell’arte, della letteratura e del design tra i quali Giò Ponti, Ettore Sottsass, Frank Stella e Maurizio Cattelan. In mostra si è potuto ammirare la famosa Poltrona Proust, disegnata da Mendini secondo l’idea della decorazione puntinista di Georges Seurat e di Paul Signac; La città gentile, un’installazione i cui elementi richiamano le architetture fantastiche dei quadri di Alberto Savinio oltre a sculture, schizzi e progetti che Mendini ha realizzato negli ultimi quarant’anni.

Inaugurazione della mostra di Alessandro Mendini al Centro Saint-Bénin di Aosta. foto

 

Antonio Canova. All’origine del mito è la mostra realizzata al Centro Saint-Bénin dal 13 giugno all’11 ottobre 2015, dedicata a uno dei più affermati scultori italiani (1757-1822). Massimo esponente del Neoclassicismo, Canova ha fatto rivivere la bellezza dell’antica statuaria greca e i temi della mitologia classica.

L’esposizione, curata da Mario Guderzo, direttore del Museo Gipsoteca di Possagno (Treviso), paese natale di Canova, ha rappresentato un’occasione unica per ammirare, per la prima volta in Valle d’Aosta oltre sessanta opere. Preziosi gessi, alcuni marmi, acqueforti, tempere e dipinti a olio, tutti provenienti dalla Fondazione Canova, hanno documentato l’origine del mito - come recita il sottotitolo della mostra - dallo schizzo iniziale al bozzetto in terracotta, alla statua in argilla fino al modello in gesso su cui venivano fissati i chiodini (chiamati “repère”), grazie ai quali era possibile trasferire nel marmo le esatte proporzioni dell’opera. Tra le opere esposte ricordiamo: Danzatrice con le mani sui fianchi (1812), Endimione dormiente (1819) e i busti in marmo Francesco I d’Austria (1804) ed Ettore (1816).

Allestimento della mostra di Antonio Canova al Centro Saint-Bénin di Aosta. foto

 

Il Centro Saint-Bénin di Aosta ospita, dal 4 dicembre 2015 all’8 maggio 2016, una mostra dedicata a Sandro Chia dal titolo I Guerrieri di Xi’an. La mostra documenta un particolare momento della ricerca espressiva di uno dei più significativi protagonisti dell’arte contemporanea. L’esposizione è incentrata sugli antichi mitici Guerrieri di Xi’an (210 a.C.), ritrovati in Cina nel 1974, di cui il Governo cinese ha realizzato un limitato numero di copie in terracotta. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz con Enzo Di Martino, proporrà al pubblico nove grandi Guerrieri, esposti per la prima volta in Italia, un Cavallo e sei piccole Teste, sulle quali l’artista ha deposto il suo gesto pittorico, secondo un’operazione “picassiana” di appropriazione. Completano la rassegna un gruppo dei grandi “monotipi” e alcune grafiche, prevalentemente litografie. Ne risulta una mostra affascinante, che intende consegnare ai visitatori una visione esaurientemente rappresentativa del poetico mondo immaginativo di Chia.

Sandro Chia. Guerriero (Particolare). foto

 

La Chiesa di San Lorenzo ha ospitato fino al 10 maggio 2015 la mostra Alessio Nebbia, 1896-1975. Retrospettiva, dedicata al pittore piemontese che, trentenne, scelse la Valle d’Aosta come luogo di residenza e come soggetto privilegiato dei suoi dipinti. La mostra ha ripercorso l’attività pittorica dell’autore attraverso una selezione di opere provenienti da collezioni pubbliche e private. Accanto a Italo Mus, Francesco Nex e Franco Balan, Alessio Nebbia è figura di spicco nell’ambito artistico valdostano. Nel solco della tradizione figurativa piemontese del primo Novecento, da Cesare Maggi a Matteo Olivero, Mario Reviglione e Giuseppe Bozzalla, Nebbia elabora una propria visione artistica incentrata sulla montagna, che conosce bene anche sotto il profilo alpinistico.

Inaugurazione della mostra di Alessio Nebbia alla Chiesa di San Lorenzo ad Aosta. foto

 

La mostra L’Acquerello oggi, aperta al pubblico dal 31 luglio al 25 ottobre 2015, ha proposto le opere di sei maestri internazionali e del valdostano Pasqualino Fracasso. Gli acquerellisti provenienti da paesi e culture distanti tra loro quali l’Australia, il Belgio, Taiwan, la Svezia, il Pakistan, gli Stati Uniti hanno documentano, con le loro opere, la vitalità e l’attualità di una tecnica pittorica spesso considerata erroneamente un’arte minore. In mostra trentacinque opere, cinque per ogni artista, con vari soggetti: dal paesaggio alla natura morta, dai ritratti alle vedute urbane.

Allestimento della mostra L’acquerello oggi alla Chiesa di San Lorenzo ad Aosta. foto

 

La Sala espositiva Hôtel des États di Aosta ha presentato dal 7 marzo al 24 maggio 2015 la mostra Metonimia. Un progetto fotografico di Samuel Giudice e Fabrizio Falcomatà con la collaborazione di Nico Barbieri. Il progetto, concepito come una performance artistica sul tema del ritratto, ha proposto gli scatti realizzati nello studio fotografico dei due autori in un unico giorno, sperimentando un sistema di illuminazione a LED che permette al soggetto ritratto di muoversi liberamente entro uno spazio definito e farsi riprendere durante un lasso di tempo di circa 5 minuti. La mostra è il risultato di questa seduta fotografica dove le foto, tutte in bianco e nero, si caratterizzano per l’intensità espressiva e rivelano una gamma ampia di sentimenti, dalla serenità alla malinconia, dal dubbio alla sfida, dalla naturalezza divertita all’inquietudine.

Inaugurazione della mostra Metonimia all’Hôtel des États di Aosta. foto

 

A seguire, dal 20 giugno al 27 settembre 2015 è stata allestita la mostra Davide Camisasca. Lost in Japan, che ripercorre il viaggio del fotografo valdostano in Giappone nell’ottobre 2012. Il reportage, di elevata valenza antropologica, documenta la cultura, la vita quotidiana e l’ambiente del Giappone, toccando città e luoghi diversi, quali Tokyo, Kyoto, Koyasan, Takayama, Kanazawa e le Alpi giapponesi. In mostra una selezione di trentotto stampe a colori di grandi dimensioni e di alta qualità che ci offrono un ritratto intenso ed autentico del Giappone contemporaneo. Il progetto Lost in Japan se da un lato conserva intatto il carattere documentario proprio del reportage, dall’altro lato pare giocato nel solco della più autentica street photography.

Inaugurazione della mostra di Davide Camisasca all’Hôtel des États di Aosta. foto

 

Dal 15 al 25 ottobre 2015 si è svolta la mostra Lo Pan Ner. Oggetti e immagini del passato sulla panificazione, nata dalla collaborazione tra il Bureau régional pour l’ethnologie et la linguistique e la Struttura Attività espositive. L’esposizione ha proposto una serie di oggetti etnografici appartenenti alle collezioni regionali e una selezione di immagini che documentano la tradizione della preparazione del pane nero in Valle d’Aosta. Le fotografie esposte, realizzate tra gli anni cinquanta e sessanta del Novecento da Octave Bérard e René Willien, sono tratte da pellicole negative in bianco e nero originali, conservate nei fondi fotografici regionali.

Inaugurazione della mostra Lo pan ner all’Hôtel des États di Aosta. foto

 

Sempre all’Hôtel des Etats di Aosta, dal 7 novembre 2015 fino al 28 febbraio 2016, è in corso la mostra fotografica Enzo Massa Micon. Valle d’Aosta. Vivere il paesaggio. L’esposizione propone una selezione di oltre trenta scatti, in bianco e nero e a colori, realizzati dall’autore tra il 2004 e il 2015. Le immagini in mostra privilegiano non tanto l’aspetto documentario, quanto una dimensione espressiva personale legata alla riflessione e alla percezione visiva del paesaggio della Valle d’Aosta. Le fotografie di Massa sono state pubblicate su numerose riviste e giornali: Gente Viaggi, La Repubblica, La Stampa, Natural, Airone, Itinerari & Luoghi, Qui Touring, Meridiani Montagne, Piemonte Parchi.

Inaugurazione della mostra di Enzo Massa Micon all’Hôtel des États di Aosta. foto

 

Nell’ambito delle mostre proposte dall’Assessorato dell’istruzione e cultura, come consuetudine, sono state organizzate visite guidate, conferenze, incontri di approfondimento e laboratori didattici per le scuole della Valle d’Aosta. Le esposizioni sono state inserite nell’ambito della manifestazione Plaisirs de culture en Vallée d’Aoste che si è svolta dal 19 al 27 settembre 2015 e della F@mu - Giornata nazionale delle famiglie al museo - di domenica 4 ottobre 2015 - con l’intento di promuovere e rafforzare l’interesse dei cittadini verso l’arte.

Visita guidata alla mostra di Canova al Centro Saint-Bénin nell’ambito di Plaisir de culture. foto

 

All’organizzazione delle mostre d’arte, si è affiancata la partecipazione al Salone del Libro di Torino, Passy, Grenoble e l’allestimento di mostre di proprietà regionale presso enti e biblioteche del territorio regionale. Inoltre, con l’intento di valorizzare gli artigiani valdostani anche al di fuori dei confini regionali, l’Assessorato dell’istruzione e cultura ha collaborato all’allestimento della mostra dello scultore Guido Diémoz nella Chiesa di Santa Maria del Monastero, nel Comune di Manta, dal 20 marzo al 30 giugno 2015. Infine, ha collaborato all’organizzazione di Alpi dell’arte 2015 nei Comuni di Manta, Marmora e Frabosa Sottana, in provincia di Cuneo, con una mostra collettiva di artigiani.

 

Tra le numerose collaborazioni istituzionali si segnala quella con la Fondazione Sapegno per la realizzazione della mostra estiva Il Dante di Guttuso e per la realizzazione di una mostra nell’ambito della Rencontre valdôtaine svoltasi nel corso dell’estate a Fontainemore.

 

Il Castello Gamba – La collezione regionale d’arte moderna e contemporanea

 

Nel corso del 2015 la programmazione del Castello Gamba, unico museo dedicato all’arte moderna e contemporanea presente sul territorio regionale, ha sviluppato tre diverse tematiche :

 

  1. La valorizzazione della collezione regionale di arte moderna e contemporanea che in maniera permanente è presentata nelle 13 sale in cui si articola il percorso di visita del museo. Su questa linea di intervento si inserisce anche la rassegna Détails, giunta alla sua seconda edizione, che si propone proprio di valorizzare il ricco patrimonio figurativo moderno e contemporaneo della Regione attualmente conservato nei depositi del Castello Gamba. L’appuntamento del 2015 è stato dedicato al grande quadro Ritorno di Terrasanta di Federico Pastoris, tra le testimonianze più significative della cultura piemontese legata alla storicismo tardo-ottocentesco.

 

Il Castello Gamba, Châtillon foto

Incontro e visita guidata alla mostra Ritorno di Terrasanta di Federico Pastoris foto

 

  1. La promozione della cultura figurativa contemporanea valdostana attraverso l’organizzazione di eventi e mostre temporanee dedicate agli artisti del territorio. In questo ambito sono state organizzate durante l’anno 2015 diverse conferenze tematiche di approfondimento, denominate A tu per tu con l’artista e ideate con l’intento di offrire al pubblico l’opportunità di conoscere il percorso artistico dei valdostani operanti nel settore dell’arte contemporanea. Si segnalano, oltre a una serata dedicata a Franco Balan (recentemente scomparso), gli incontri con Barbara Tutino e Marina Torchio, con Daniele De Giorgis e in ultimo con Chicco Margaroli. A lei è stata dedicata la mostra estiva Passagio a dimora, Bedding out che si è svolta tra il mese di luglio e il mese di ottobre, riscuotendo particolare interesse da parte del pubblico. Passaggio a dimora in quanto temporaneo “ritorno a casa” di una personalità ormai riconosciuta nel panorama internazionale dell’arte contemporanea, ma anche in quanto progetto espositivo site-specific per gli interni del Castello Gamba. Al centro della ricerca artistica di Chicco Margaroli è la tematica del rinnovo e della natura, ma anche l’utilizzo di materiali non convenzionali, da tempo prediletti dall’artista quali tessuti organici stabilizzati, limo glaciale risalente a migliaia di anni fa, vegetali essicati. Nell’ottica di favorire il dialogo tra le differenti sedi espositive che annualmente ospitano mostre d’arte è stata organizzata al Museo Archeologico Regionale una serata di approfondimento dedicata alla mostra, intesa come finisagge dell’evento prima della chiusura dello stesso, nel corso della quale si sono intervallate una perfomance audiovisiva, un dialogo tra l’artista e il curatore della mostra Marco Maggi e alcuni intrattenimenti teatrali a commento di una delle opere esposte in mostra a Châtillon.

 

Inaugurazione della mostra Passagio a dimora, Bedding out foto

Allestimento della mostra Passagio a dimora, Bedding out foto

 

  1. Le attività per il pubblico strutturate secondo una precisa programmazione e rivolte a più target di pubblico differenti: dagli adulti (sia attraverso visite classiche sia attraverso approfondimenti della tematica del contemporaneo), al pubblico famigliare e kids (anche attraverso la consueta organizzazione di una piccola Summer school articolata in 4 mattinate dedicate all’educazione all’arte contemporanea e rivolte a bambini dai 3 ai 10 anni), per giungere ad un’intensa attività didattica per le Scuole di ogni ordine e grado che ha riscosso nel corso del 2015 un successo straordinario, con oltre 3 mila 798 allievi partecipanti (dati relativi all’anno scolastico 2014/2015 e ai primi mesi dell’anno scolastico 2015/16). In linea con i progetti ministeriali, le attività per scuole al Castello Gamba si pongono l’obiettivo di formare le nuove generazioni all’arte e alla creatività, dimostrando che il museo può essere fondamentale supporto didattico al corpo insegnante, oltre che valido strumento per lo sviluppo di sapere e abilità interdisciplinari.

 

Attività didattica per le scuole »