Assessore Istruzione e Cultura

JOËL FARCOZ

Joel FarcozIn questo periodo di depressione economica la società ha bisogno di nuovi orientamenti, di trovare forti riferimenti morali, di affrontare a testa alta le sfide del futuro e di guardare con fiducia all’avvenire. Per questo la società del futuro dovrà essere formata da una scuola valdostana proiettata al domani, attenta alle persone e alla comunità, fortemente tesa verso una dimensione europea per le sue specificità linguistiche e culturali. Una scuola che si pone l’obiettivo di attrezzare i giovani per il loro avvenire attraverso i progetti di informatizzazione delle classi, quali Cl@sse 2.0, ma anche con iniziative per l’abbattimento della dispersione scolastica per mezzo di una didattica rinnovata e stimolante, l’attenzione ai Bes (Bisogni Educativi Speciali) e alla motivazione degli studenti. In quest’ottica, va letto il mantenimento di strutture di supporto alla scuola, come quelle dedicate ai disturbi specifici dell’apprendimento e i centro territoriali di supporto. E poiché la collaborazione tra le varie agenzie educative è fondamentale, particolare attenzione è stata posta alla qualità del rapporto tra la scuola e le famiglie, anche attraverso l’attivazione del Forum dei genitori.

Accanto alla rinnovata attenzione per il francese come lingua del popolo valdostano e come lingua dell’opportunità, la situazione sociale ha spinto l’Assessorato verso un’attenzione particolare alle attività interculturali, che mirano a formare i nostri giovani all’essere aperti alle “realtà diverse”, ma anche a integrare i neo arrivati nel nostro tessuto sociale e culturale.

Simbolo della nostra volontà di “apertura all’Europa” sono i 146 studenti valdostani che hanno conseguito l’Esabac, ma anche la prosecuzione e il rafforzamento delle attività di preparazione per gli insegnanti di lingua inglese nelle scuole di base. Allo stesso scopo, utilizzando i Fondi europei, sono stati finanziati e si finanzieranno stage aziendali estivi, stage linguistici all’estero, interventi per promuovere il successo scolastico, periodi   di alternanza scuola lavoro,  iniziative per il miglioramento delle competenze linguistiche e percorsi formativi di eccellenza avvicinando sempre più il mondo della scuola a quello del lavoro.

Allo scopo di potenziare la conoscenza e l’uso del patois nelle scuole e nella vita quotidiana, attraverso il Brel, sono stati attivati corsi che utilizzano una metodologia ludica per promuoverne l’uso nelle attività delle classi. Inoltre, sono stati organizzati corsi dall’Ecole populaire de patois per adulti e il Concours Cerlogne per i ragazzi.

Relativamente alle dotazioni finanziarie della scuola, sono state incrementate le dotazioni ordinarie e perequative per l’anno scolastico 2014, senza vincolo di destinazione, per permettere ad ogni istituto di attuare autonomamente i propri progetti.

Per quanto riguarda la parte culturale, la Soprintendenza per i beni e le attività culturali ha proseguito la propria attività e continuerà nell’obiettivo di preservare il patrimonio paesaggistico e architettonico, affinché questo possa essere goduto appieno, nell’attualità e dalle generazioni future. Finalità che non deve perdere di vista le esigenze di chi il territorio lo vive tutti i giorni e, soprattutto, deve colmare lo scostamento tra la nostra società e i beni culturali, in un’ottica di una maggiore fruizione del patrimonio storico e architettolnico, anche attraverso l’attivazione di “reti culturali”.

E’ stata, inoltre, riprogrammata la Saison Culturelle, visti i consensi precedentemente ricevuti e la partecipazione di un pubblico numeroso agli spettacoli. Allo scopo di potenziare l’offerta culturale in patois è stato dato spazio e risalto al Printemps Théatral e allo Charaban.
Sempre nel campo dello spettacolo sono stati riproposti Babel e Châteaux en musique che hanno ricevuto un considerevole gradimento: la prima manifestazione rivalorizza un patrimonio, quello librario, mentre la seconda rimette in valore i castelli della Valle d’Aosta ricreando un luogo di suggestione per la produzione musicale.

L’attività espositiva ha visto la realizzazione delle mostre, ancora in essere, di Joe Tilson e Fortunato Depero che sono state precedute da quelle dedicate a Renato Guttuso e a Pepi Merisio. È stata anche posta una particolare attenzione verso artisti locali come Guglielmo Pramotton o di avanguardia come Roberto Priod.

L’arte sacra riveste una grande importanza nel patrimonio culturale valdostano, per questo si è molto insistito sul suo recupero. Molte delle strutture monumentali e museali valdostane sono state e sono tuttora al centro di lavori conservativi o di restauro. Particolare attenzione è stata posta al Castello di Cly, ma lavori sono in corso anche per migliorare la fruibilità di altri castelli e monumenti della Regione come le aree preistoriche di Messigné e Chenal, il Castello Savoia di Gressoney-la-Trinité o il Sito monumentale di Saint-Martin-de-Corléans. Per la visita ai monumenti regionali è stato migliorato il sistema di prenotazione che ora si effettua esclusivamente in elettronico, così come sono stati predisposti pacchetti turistici ed è stata data la possibilità alla popolazione di meglio percepire l’importanza del lavoro conservativo attraverso l’iniziativa di Sites ouverts.

L’Assessorato punta alla rivitalizzazione di monumenti quali il Castello Gamba attraverso esposizioni che ne mettano in evidenza le dotazioni artistiche e alla rifunzionalizzazione di altri, quali La Tour du Baillage che è stata aperta al pubblico per una visita e che diventerà sede dell’Istituto musicale, importante centro culturale valdostano insieme alla Sfom, alle Bande e ai Gruppi sul territorio.

Importante anche l’afflusso di pubblico alla Biblioteca Regionale che rappresenta oramai un punto di riferimento per ragazzi e studiosi. Lo dimostra il costante numero di prestiti, in aumento nell’ultimo periodo. Sono stati inoltre potenziati l’autoprestito e l’autorestituzione e attivati dei gruppi di lettura e di fruizione degli ebook.

Un’offerta, dunque, ampia e in continuo ampliamento, capace di aprirsi al mondo intero, ma anche in grado di  valorizzare e rendere fruibile le risorse locali.