ASSESSORE BILANCIO, FINANZE E PATRIMONIO

Mauro Baccega

Mauro BaccegaNel presentare il mio primo rapporto annuale dell’attività svolta dall’Assessorato del bilancio, finanze e patrimonio nell’anno 2013 devo premettere, come già fatto in occasione del mio discorso introduttivo durante la prima riunione del Consiglio regionale, che questa XIV legislatura nasce con il peso molto forte di una crisi di sistema, una fase di profonda recessione e di un'attività economica in contrazione continua. Le imprese artigianali sono in grande difficoltà a seguito della crisi nata nel 2008,  molte sono state costrette a cessare la loro attività, altre sono a rischio di chiusura, altre “agonizzano” e non investono; il PIL regionale in termini reali, lo dice la stima del più recente rapporto di Banca d'Italia sull'andamento dell'economia valdostana, è ancora diminuito dell'1,8 per cento. Il forte calo nel settore edilizio, motore dell'economia, e la paralisi del comparto delle costruzioni influiscono drammaticamente sull'economia e di conseguenza, fanno calare le entrate in termini di IRPEF anche per la nostra Regione e, a caduta, per i Comuni.

A queste gravi difficoltà si sono aggiunte le forti manovre recessive approvate dallo Stato, che per la Valle d’Aosta hanno inciso pesantemente sia sul livello di spesa, e questo indipendentemente dalla nostra disponibilità finanziaria, sia in termini di contribuzione da riconoscere allo Stato quale compartecipazione al risanamento della finanza pubblica. A tale proposito, solo per fornire un dato indicativo, ricordo che a seguito delle varie manovre statali (Federalismo fiscale 2010, SalvaItalia 2012, Decreto Sviluppo e Decreto Semplificazioni 2012, Spending Review 2012, Legge di stabilità 2013) la Valle d’Aosta, per il 2014, dovrà riconoscere allo Stato un contributo pari a 197 milioni di euro, mentre per il 2013 è mancato l'interlocutore a livello statale e ciò ha ritardato il raggiungimento di un accordo sul patto di stabilità con lo Stato. Peraltro anche con le altre Regioni a Statuto speciale non è stato possibile individuare un metodo condiviso per la ripartizione di quanto dovuto allo Stato. Tale incertezza ha ritardato il rilascio delle risorse inizialmente non distribuite alle strutture con il bilancio di gestione.

La ristrettezza di risorse ha imposto, nel mese di ottobre 2013, la sospensione della ricevibilità delle domande di contributi a fondo perso previste da diverse leggi regionali.

Nell’affrontare per la prima volta il difficile compito di predisporre il bilancio di previsione per il triennio 2014-2016 mi sono dovuto confrontare con le difficoltà appena ricordate che mi hanno convinto della necessità di redigere un documento serio e realistico, che tenesse conto dei limiti finanziari imposti da uno Stato centralista, che pone sotto scacco la nostra autonomia. Questi attacchi sono sempre più preoccupanti e direi “subdoli” in quanto sovente assistiamo a dichiarazioni politiche volte a salvaguardare il nostro particolarismo che però, nei fatti, si traducono in scelte legislative che incidono pesantemente sulla nostra capacità di spesa.

Il bilancio di previsione 2014-2016, approvato senza aumentare le tasse, manovra che sarebbe stata particolarmente dannosa per i valdostani in questo momento di difficoltà, ha visto un cambiamento radicale della politica economica della Regione, con la rimodulazione dei contributi a fondo perso, non propedeutici a creare un volano per l’economia, e un’implementazione dei fondi di rotazione, attraverso l’impiego degli utili prodotti dalle nostre società partecipate. I tagli che abbiamo dovuto inevitabilmente apportare, vista la situazione in cui ci costringe lo Stato, non sono stati introdotti in maniera lineare, ma parametrati sulla base degli obiettivi principali di legislatura, tra i quali vi sono la tutela delle fasce deboli e della famiglia, il sostegno al settore agricolo e ai Comuni valdostani.