ASSESSORE ATTIVITÀ PRODUTTIVE, ENERGIA

Pierluigi Marquis

Pierluigi MarquisIl rapporto sulla gestione politico-amministrativa del 2013 è il mio primo rendiconto che si contraddistingue, tra l’altro, per essere quello d’inizio della XIV Legislatura. Stiamo vivendo una fase di recessione economica senza precedenti dal dopo guerra, a tutti i livelli ci si domanda come fare ad uscire da questa situazione!
In questi ultimi mesi dell’anno pare che nell’eurozona, dopo i primi tre trimestri ancora caratterizzati dalla recessione, si stia manifestando la tanto attesa inversione di tendenza che gli indicatori economici stimano possa prendere corpo nel 2014. Tuttavia la spirale negativa che la crisi ha determinato continua a trasferire i suoi pesanti effetti sui cittadini, sulle famiglie e sulle imprese.
L’andamento dell’economia italiana ha fatto registrare nel 2013 una performance più preoccupante rispetto a quella dei principali competitor europei, il   PIL, in raffronto all’anno che precede, registra un calo pari a circa 1,8 per cento, la disoccupazione ha raggiunto il tasso del 12 per cento ed in particolare, quella giovanile, ha superato la soglia del   40 per cento.
Le elezioni politiche nazionali della scorsa primavera, che dovevano segnare il superamento della fase   “tecnica”, connotata da grande austerità, hanno avuto un esito che ha risentito dei limiti della legge elettorale e ha determinato la costituzione   di un Governo delle larghe intese. Governo che ad oggi ha dimostrato grandi difficoltà ad avviare le riforme strutturali di cui il paese necessita e   senza le quali sarà difficile agganciare la ripresa economica che dovrebbe interessare l’Europa nel 2014.
La politica dei tagli lineari adottata dallo Stato ha richiesto alla Valle d’Aosta di concorrere al risanamento dei conti pubblici in misura sproporzionata rispetto alle proprie capacità e peculiarità statutarie nonché territoriali e demografiche. Questa difficile situazione è ulteriormente aggravata dall’effetto indotto dal patto di stabilità che ha bloccato la possibilità di effettuare i pagamenti con le già ridotte risorse rimaste a disposizione. Una conseguenza di questa eccezionale contrazione delle risorse è stata la sospensione delle richieste di contributi a   fondo perduto   sino alla revisione delle corrispondenti discipline di settore, disposta con le deliberazioni della Giunta regionale n. 1606 del 4   ottobre 2013 e n. 1636 dell'11 ottobre 2013.
Purtroppo non esistono soluzioni miracolose che, nel giro di pochi mesi, facciano uscire il paese dal lungo tunnel della crisi. Si attendono a più livelli decisioni che indichino un percorso sostenibile per i prossimi anni con obiettivi chiari, credibili e perseguibili, anno dopo anno, in un arco di tempo ragionevole e accettabile.
E’ in questo difficile quadro generale, dove un'economia sempre più globalizzata ha creato correlazioni tali da fare dipendere le dinamiche locali da quelle di   territori lontani, sia geograficamente che culturalmente, che ci si è dovuti e ci si dovrà confrontare.
Gli indicatori socio-economici evidenziano che La Valle d’Aosta, nonostante i robusti tagli ai trasferimenti finanziari che ha subito, ha retto meglio di tante altre regioni agli effetti perduranti della forte crisi.
La Valle d’Aosta pur in uno scenario di grande difficoltà generale del Paese, nonostante la fragilità del proprio tessuto produttivo, anche grazie al sostegno che l’Amministrazione regionale ha offerto alle imprese, con gli aiuti volti a incentivare la ricerca e lo sviluppo, l’innovazione, l’internazionalizzazione e i contributi per gli investimenti in beni materiali e immateriali effettuati, ha migliorato nel 2013 la classifica di competitività delle regioni europee scalando ben 26 posizioni rispetto all’ultimo rilevamento.
Questa è la strada maestra sulla quale si deve procedere e verso la quale indirizzano le linee guida comunitarie che stanno alla base delle strategie di sviluppo 2014-2020.
Anche a livello regionale la disoccupazione, pur avendo raggiunto   livelli molto più bassi della maggior parte delle altre regioni, si sta avvertendo e la si sta contenendo per quanto possibile con gli strumenti di politiche del lavoro attive e passive. Nel 2013 le imprese hanno fatto maggiore ricorso agli ammortizzatori sociali rispetto all’anno precedente.
A livello locale è importante, in un contesto di disagio e difficoltà del mondo imprenditoriale, che la pubblica amministrazione continui a porre grande attenzione ai sistemi di semplificazione delle procedure delle pratiche e alla   velocizzazione della loro evasione.
Si sta lavorando per rendere disponibile all’imprenditoria locale, un quadro informativo riguardo alle opportunità che lo Stato offre alle imprese per agevolare lo sviluppo delle attività produttive, al fine di rendere complementari l’azione della Regione e quella dello Stato.
La scelta effettuata a inizio legislatura di accorpamento delle attività produttive e delle politiche del lavoro si rivelerà, ne sono certo, proficua nel tempo in quanto mai come ora c’è stata la necessità di approcciare le tematiche inerenti allo sviluppo economico alle sue componenti a livello di sistema integrato, per meglio   esercitare l’attività di coordinamento.
Nel corso del 2013 inoltre, il Dipartimento delle politiche del lavoro e della formazione si è arricchito di una struttura che si dedica esclusivamente alle politiche del lavoro e che si affianca alle strutture politiche della formazione e dell’occupazione (autorità di gestione del FSE) e politiche per l’impiego.
Sempre quest'anno è stata posta grande attenzione alle nuove generazioni con il varo del “Piano giovani” . Una risposta concreta a favore di questo target di popolazione al fine di mettere a disposizione azioni di orientamento e di formazione e di creare condizioni utili al passaggio dal mondo della scuola a quello del lavoro.
Da ultimo, alcune brevi considerazioni rivolte al 2014. E' forte in me la convinzione che la nostra Regione, nonostante la restrizione delle risorse economiche a disposizione rispetto al recente passato, abbia ancora la forza che deriva dal carattere e dalla tenacia che   contraddistingue i cittadini valdostani per rialzare la testa   e superare   questa fase   di crisi intraprendendo la via di un nuovo sviluppo sostenibile in grado di dare benessere e occupazione. Questa sfida richiede però la capacità di fare sistema, di creare aggregazione tra le imprese per poter acquisire la competitività che è richiesta dall'operare oggi sul mercato globale. E' sulla formazione di questa nuova cultura che dovremo lavorare tutti insieme: pubblica amministrazione, imprese, parti sociali e lavoratori.