PTP
INDIRIZZI DI SETTORE

TRASPORTI E COMUNICAZIONI

Nella strategia complessiva del Piano, il settore dei trasporti riveste un ruolo fondamentale, sia per lo sviluppo delle comunicazioni interne alla regione che per quelle interregionali.
Nel primo caso, il sistema dei trasporti deve garantire la mobilità riducendone i costi in termini di consumo energetico e di inquinamento.
Nel secondo caso, esso deve tendere ad una riduzione dell'impatto del traffico su strada garantendo, nel contempo, il miglior inserimento della regione nelle reti di trasporto europee.
Le indicazioni del PTP riguardano le diverse modalità di trasporto e delineano una strategia organica e complessiva d'intervento.

LA FERROVIA
L'ammodernamento e la riqualificazione delle linee ferroviarie assumono grande importanza sia dal punto di vista della riorganizzazione urbanistico-territoriale della regione, sia dal punto di vista del miglioramento dei collegamenti con altre regioni e in particolare con l'area torinese e milanese.
Il PTP prevede una riqualificazione del servizio ferroviario operando su quattro direttrici:
a) miglioramento dell'offerta con un maggior numero di treni e una loro velocizzazione;
b) elettrificazione della linea Aosta - Chivasso;
e) trasformazione della linea Aosta - Pré-Saint-Didier in tramvia che consenta anche il collegamento a Courmayeur;
d) realizzazione di nodi di interscambio fra trasporto su gomma e treno nelle principali stazioni delle linee.
In tale settore il PTP prevede inoltre la realizzazione del collegamento ferroviario fra Cogne e Pilaz.

LE AUTOLINEE
La particolare conformazione della Valle richiede interventi coordinati dell'intero sistema dei trasporti pubblici.
Il Piano prevede quindi che i trasporti con autobus siano coordinati e integrati con il servizio ferroviario, utilizzando a tal proposito i collegamenti già esistenti fra i centri urbani della valle centrale.
Nelle aree urbane, nelle valli laterali e nelle grandi stazioni turistiche, i trasporti con autobus dovranno porsi come valida alternativa al mezzo privato.
Per quel che riguarda le aree a bassa densità abitativa della regione, nelle quali il sistema del trasporto pubblico di linea non è possibile, il PTP prevede l'istituzione di servizi di trasporto pubblico a chiamata in grado di adattare l'offerta alle diverse situazioni, realizzando migliore qualità ed economie di gestione.

LA VIABILITÀ
L'opera di maggior rilevanza nel campo della mobilità su strada è il collegamento autostradale Aosta - Courmayeur. Il Piano, in questo caso, si è limitato a recepire un progetto già quasi completato, ma che tuttavia presenta ancora diversi problemi aperti. In particolare per quanto riguarda la piana di Aosta, il PTP indica la necessità di utilizzo dell'autostrada come tangenziale urbana, ricercando soluzioni adeguate sul fronte del controllo del traffico, della creazione degli svincoli, della riduzione dell'impatto paesistico e ambientale in numerosi tratti del nuovo tracciato.
Il PTP propone una serie di interventi anche per quanto riguarda la viabilità ordinaria. Gli indirizzi proposti dal Piano, in questo settore, si ispirano alle seguenti linee fondamentali:
- contenere la realizzazione di infrastnitture, di grande impatto ambientale che provocano grande dispendio di risorse, ma non sono giustificate da una domanda costante;
- garantire minore congestione nei centri abitati di fondovalle e una maggiore sicurezza, sia dei pedoni che degli automobilisti;
- assicurare maggiore accessibilità alla nuova autostrada, per alleggerire la strada statale dal traffico a lunga percorrenza;
- garantire elevata connettività tra le reti stradali;
- considerare la mobilità, soprattutto per i maggiori centri turistici, nell'insieme delle sue componenti (autostrada, viabilità ordinaria, parcheggio, trasporto collettivo, impianti di arroccamento, impianti di risalita) in modo da assicurare una gestione dei diversi elementi equilibrata e congruente, sulla base anche di valu-tazioni quantitative dell'utenza.


INFRASTRUTTURE

In queso settore il PTP prevede norme generali per la produzione e distribuzione di energia, l'approvvigionamento e la distribuzione di energia, l'approvvigionamento e la distribuzione dell'acqua destinata a consumi umani, gli scarichi idrici e lo smaltimento dei rifiuti solidi.
Le scelte fatte dal PTP per tutelare la salute dei cittadini e la salvaguardia dell'ambiente, tengono in considerazione i programmi e gli orientamenti già assunti dall'amministrazione regionale. In modo particolare, si sottolinea l'obbligo di formare o aggiornare i piani regionali, in quei settori già interessati dalla normativa nazionale quali il Piano relativo all'uso delle fonti di energia rinnovabile, il Piano di risanamento delle acque e quello per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Per quel che riguarda il settore energetico, tenuto conto che la Valle d'Aosta esporta oltre il 70% dell'energia prodotta, il PTP riprende alcuni orientamenti delle "Linee guida per la redazione del Piano energetico regionale" del 1992 e propone la promozione della auto-produzione idroelettrica e di altre fonti di energia rinnovabile negli insediamenti diffusi, il completamento della metanizzazione della fascia comprendente la valle centrale e le valli del Lys, di Ayas, di Valtournenche e Cogne e infine la suddivisione in bacini "energetici" per aumentare il risparmio di combustibili.
Nel settore dell'approvvigionamento e della distribuzione dell'acqua destinata a consumi umani, il Piano non indica interventi specifici sul territorio ma prevede il riordino e la progressiva sostituzione delle fonti di approvvigionamento, attualmente in gran parte disperse in localizzazioni numerose, attraverso la costruzione di reti idriche che si colleghino a un numero limitato di fonti, in modo da garantire qualità dell'acqua e continuità del servizio, evitando di penalizzare in maniera eccessiva le attività agropastorali della regione.


SERVIZI

Negli ultimi decenni si è assistito a un fenomeno di accentramento dei servizi, sia per le imprese che per le famiglie, nella fascia centrale della Grande Vallée e in modo particolare nelle vicinanze del capoluogo.
In parallelo si è verificato un evidente declino delle attività agropastorali e un progressivo aumento degli insediamenti urbani sul fondo valle che hanno contribuito al lento ma inesorabile abbandono della montagna e indebolito l'apparato dei servizi che ne aveva reso possibile l'abitabilità, garantendo un efficace supporto all'autogestione delle comunità locali.
Anche se tale processo appare tuttora in atto, la diffusione e l'espansione dell'economia turistica e il crescente ruolo di "arteria" dei traffici internazionali che la Valle ha assunto hanno attivato, anche in aree decentrate e scarsamente popolate, nuove tendenze evolutive.
Queste nuove tendenze mostrano un indebolimento delle relazioni di dipendenza gerarchica dei centri principali della Grande Vallée con Aosta, Ivrea e Torino, e un progressivo rafforzamento dei contatti fra le comunità, basati su rapporti più "lineari" e anche, per certi aspetti, più "reticolari".
Il PTP ha inteso inserirsi in questo processo proponendo azioni volte a scoraggiare nuove forme di accentramento o di dispersione delle risorse, e a favorire la valorizzazione delle specificità locali e la creazione di una "rete" di collegamenti fra le comunità locali,
usufruibile non solo da turisti, ma anche dalla popolazione residente.
I criteri ai quali si ispirano gli interventi previsti per la riorganizzazione dei servizi sono i seguenti:

- l'attenzione costante al recupero e alla valorizzazione dei centri esistenti;
- Il rafforzamento e lo sviluppo delle attività e dei servizi di rilievo regionale per contrastare l'accentramento su Aosta e la conseguente formazione della sua periferia nei centri immediatamente vicini ad essa (Sarre, Gressan, Pollein, Saint-Christophe);
- La dotazione dei servizi, per turisti e residenti, nelle stazioni e località turistiche;
- Il potenziamento e la nascita, nelle valli minori o nei segmenti intermedi delle valli, in quella centrale e in quelle di maggiore frequentazione turistica di aree sovracomunali in cui programmare, integrare e coordinare l'erogazione dei servizi locali (sanitari, socioassistenziali, amministrativi, commerciali, culturali) per ridurre gli sprechi e aumentare il livello di efficienza dei servizi stessi, avendo cura di riequilibrare, in queste realtà, il divario esistente fra il livello della domanda e la dimensione minima degli impianti e dei servizi a disposizione.


ABITAZIONI

Sul fronte delle abitazioni, la regione è caratterizzata dall'intreccio fra la domanda di abitazioni per la residenza, che oggi punta su soluzioni abitative a contatto con gli spazi naturali ma prossime a servizi locali adeguati e con buona accessibilità alle aree urbane, e la domanda di case per le vacanze.
Quest'ultima, dopo un periodo di espansione che ha determinato una grande spinta alla costruzione di seconde case, può considerarsi esaurita.
Il fenomeno tuttavia non è scomparso, ma è semplicemente mutato e si collega a quello del sottoutilizzo e dell'abbandono di gran parte del patrimonio edilizio abitativo, che si presenta in Valle d'Aosta in proporzioni particolarmente gravi, soprattutto nelle vallate laterali.
Questo problema viene affrontato dal PTP cl\e esprime una serie di indirizzi volti a:
recupero e riutilizzo, anche per fini turistici, del patrimonio abitativo esistente;
contenimento dell'espansione delle seconde case, soprattutto nella forma di nuove costruzioni;
riordino e riqualificazione degli insediamenti abitativi, impiegando anche risorse pubbliche e favorendo con "programmi integrati" la realizzazione di insediamenti dotati di servizi e attività commerciali e produttive;
localizzazione di nuovi complessi abitativi in zone facilmente raggiungibili dal trasporto pubblico, in modo da evitare un'edificazione disordinata.
Il ruolo più importante in questo settore è rivestito dai Comuni, ai quali spetta, in sede di pianificazione e gestione del territorio, tradurre in senso operativo gli indirizzi del Piano garantendo il rispetto degli "equilibri funzionali" e rispettando le regole di coerenza fissate dal Piano.
Non meno significativo è l'apporto della Regione: attraverso la programmazione, orientata dagli "indirizzi" del PTP, essa può rispondere direttamente alla domanda di abitazioni provenienti dalle fasce deboli della popolazione e può avviare e sostenere i processi di recupero urbano di base, avviati dai singoli Comuni.


INDUSTRIA E ARTIGIANATO

La presenza nella Valle di impianti industriali dismessi offre da un lato la possibilità di utilizzare le aree abbandonate per importanti interventi di rinnovo urbano ma dall'altro comporta il rischio che si instaurino processi di reinsediamento in aree non adatte, con la richiesta di nuove infrastrutture e costi ambientali elevati.
Al fine di evitare questo rischio, il Piano individua le aree "storiche" (ad Aosta, a Pont-Saint-Martin, a Verrès, a Châtillon, a Morgex) in cui è possibile concentrare le nuove attività industriali, artigianali e di servizio attraverso azioni di trasformazione o riqualificazione del territorio a impatto ambientale contenuto e definisce gli indirizzi che i processi di reinsediamento devono seguire.
Insieme agli orientamenti per le linee generali di intervento, il Piano offre indicazioni per arginare la dispersione territoriale degli insediamenti industriali che tendono spesso a occupare aree pianeggianti, scarse e preziose anche ai fini agricoli, con inevitabile peggioramento delle condizioni ambientali e con esiti di scarsa produttività.
Il Piano tende, quindi, a cogliere le opportunità di riconversione industriale esistenti, puntando su forme di sviluppo sostenibile e scoraggiando nel contempo l'insediamento di grandi impianti o infrastrutture come centri intermodali, depositi legati alla viabilità internazionale, industria pesante, lavorazioni contraddistinte da rilevanti problemi di smaltimento dei residui.
In quest'ottica e tenuto anche conto del ruolo che l'amministrazione può svolgere, sia sul fronte dell'incentivazione delle singole iniziative che su quello del controllo e della selezione, il PTP prevede i seguenti interventi:
- la trasformazione delle aree industriali di Aosta, Pont-Saint-Martin, Verrès, Châtillon, Morgex con l'inserimento di nuove attività produttive e di servizio;
- il completamento e il nuovo impianto di aree attrezzate minori in cui localizzare, prevalentemente attività artigianali, commerciali e di servizio sulla base di studi di fattibilità economica e di impatto ambientale riguardanti ogni singola area;
- la rilocalizzazione di attività e impianti collocati in aree soggette a tutela specifica, di pericolosità idraulica e geologica o comunque in contrasto con le indicazioni delle norme del PTP;
- l'istituzione di un centro servizi a sostegno dell'imprenditoria regionale e per la commercializzazione dei prodotti;
- la riqualificazione e l'allestimento di piccoli laboratori per la produzione e la commercializzazione di prodotti artigianali tradizionali, situati in insediamenti storici, particolarmente quelli attraversati o lambiti da percorsi turistici.


AGRICOLTURA E FORESTE

Nel quadro strategico del PTP le risorse agricole e forestali, rappresentate dalle aree agricole facilmente accessibili, i sistemi dei pascoli, i sistemi dei boschi, e le relative attività rivestono un'importanza cruciale ai fini della tutela e valorizzazione del patrimonio regionale.
Purtroppo, nel corso di questo secolo si è verificato un notevole depauperamento del paesaggio agrario, in parte dovuto a processi di abbandono dei boschi e dei pascoli, e in parte a processi di urbanizzazione che hanno influito sulla sostanziale trasformazione del paesaggio.
Ma accanto al ruolo ambientale e paesistico delle risorse agricole e forestali occorre considerare quello economico e produttivo, altrettanto importante per l'assetto urbanistico e territoriale della valle.
Il PTP tiene conto di queste peculiarità e promuove un'organizzazione del settore tesa a conservare la qualità delle risorse primarie, a valorizzare le pratiche e le tecniche colturali, a promuovere interventi nella formazione, nella ricerca e nella istituzione dei servizi tecnici e amministrativi di supporto.
Gli indirizzi espressi dal Piano per il settore sono complessivamente orientati:
- alla riqualificazione delle attività agricole in modo da migliorare l'utilizzo del suolo e le condizioni di vita delle comunità locali, conservando nel contempo i paesaggi agrari e il patrimonio culturale;
- al miglioramento delle attività di alpeggio;
- al miglioramento della qualità del patrimonio forestale.
Tali indirizzi vengono tradotti in primo luogo in norme per la salvaguardia delle aree agricole e forestali al fine di evitare una loro impropria trasformazione introducendo severi obblighi di verifica, in sede di formazione o adeguamento dei piani urbanistici locali, degli equilibri fra usi agricoli e altri usi.
È compito altresì degli strumenti urbanistici comunali individuare le aree per lo svolgimento delle attività agricole e disciplinarne l'edificabilità, sempre a fini agricoli, le possibilità di riuso delle aree e degli impianti agricoli abbandonati, definire i pascoli suscettibili di riqualificazione (anche con potenziamenti infrastrutturali) e l'esatta delimitazione delle aree boschive non edificabili e altre misure cautelative.


TURISMO

Il turismo è senza dubbio il nodo centrale del modello di sviluppo proposto dal PTP, sia per il ruolo ormai acquisito dal settore nell'economia della regione, sia per il suo rapporto diretto con i processi di valorizzazione del patrimonio naturale e culturale.
Le direttrici della strategia proposta dal PTP in questo settore sono sostanzialmente due: la razionalizzazione e qualificazione dell'offerta delle grandi stazioni da un lato, la sua diffusione e diversificazione attraverso una molteplicità di proposte che coinvolgono anche centri minori dall'altro.
Tale strategia richiede azioni integrate e convergenti adeguatamente coordinate dalla Regione, in modo da costituire una sorta di "rete" e creare forme di sinergia tra tutti i soggetti a vario titolo coinvolti.
Le politiche regionali e subregionali devono agire congiuntamente sull'organizzazione e la caratterizzazione delle stazioni e delle località turistiche, sulla valorizzazione delle mete e dei circuiti, e sullo sviluppo delle attrezzature e dei servizi per il turismo.

STAZIONI E LOCALITÀ TURISTICHE
II PTP definisce stazioni e località turistiche i luoghi dotati di ricettività, servizi e attrezzature ricreative, sportive, culturali, funzionalmente collegati con sistemi di risorse in grado di attrarre flussi più o meno consistenti di turisti.
Il Piano le distingue in:
- grandi stazioni (Courmayeur, La Thuile, Cogne, Breuil in Comune di Valtournenche, Valtournenche capoluogo, Champoluc in Comune di Ayas, Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinité, Pilaz in Comune di Gressan), per le quali si pongono problematiche di riqualificazione, completamento e razionalizzazione dell'offerta turistica e dei servizi a questa collegati; tali ambiti richiedono altresì la ricerca di soluzioni adeguate per la riduzione del traffico privato e il contenimento delle punte di afflusso turistico, favorendo forme di turismo più "stanziale";
- stazioni minori (Antey-Saint-André, Bionaz, Brusson, Challand-Saint-Anselme, Challand-Saint-Victor, Chamois, Champorcher, Emarèse, Etroubles, Gaby, Gignod, Issime, La Magdeleine, La Salle, Lignan in Comune di Nus, Morgex, Ollomont, Rhêmes-Notre-Dame, Saint-Oyen, Saint-Rhémy-en-Bosses, Torgnon, Valgrisenche, Valpelline, Valsavarenche), nelle quali appare necessario caratterizzare l'offerta puntando sulle risorse locali e su forme innovative di turismo, sensibili ad una fruizione equilibrata dell'ambiente e della natura, affrontando nel contempo problematiche connesse al potenziamento delle attrezzature e dei servizi;
- stazioni atipiche (Pré-Saint-Didier, Aosta, Saint-Vincent -Châtillon), per le quali l'obiettivo principale è dare risalto alle singole peculiarità culturali, naturali e urbane delle singole realtà, inserendole in più ampi circuiti turistici;
- altre località che dovranno essere inserite in sistemi e itinerari turistici attraverso iniziative di valorizzazione e con il potenziamento di trasporti e servizi.
Le indicazioni del Piano devono trovare riscontro nei "programmi di sviluppo turistico" che ogni stazione può formare in base alle risorse disponibili nel breve e medio periodo e che sono il principale riferimento per gli investimenti pubblici.

METE E CIRCUITI TURISTICI
Rientra nelle finalità del PTP la diffusione e diversificazione dell'offerta turistica attraverso la valorizzazione, in forma integrata, di sistemi di mete o circuiti riguardanti sia il patrimonio storico-culturale che quello naturale.
In questo senso, sia i circuiti escursionistici (che spesso racchiudono anche forti valenze culturali, come gli itinerari walser), sia i sistemi di mete alpinistiche, soprattutto quelle meno frequentate, possono contribuire a ridistribuire i flussi turistici massicciamente concentrati solo sugli itinerari più noti. Al riguardo, il PTP segnala anche, in parecchi casi, l'opportunità di sviluppare appositi progetti o programmi integrati, per coordinare efficacemente le singole azioni previste.

ATTREZZATURE E SERVIZI PER IL TURISMO E LO SPORT
Per consolidare l'immagine e l'offerta turistica della Valle è necessario che l'apparato ricettivo si adegui, qualitativamente, limitando quei fenomeni, come l'eccessivo sviluppo delle seconde case, che possono annullare i vantaggi rappresentati dalla grande ricchezza di risorse di cui la regione gode.
Obiettivo del Piano è di contribuire alla predisposizione di strumenti adeguati per favorire la formazione di un apparato ricettivo adeguato e delle connesse structures d'accueil, disciplinando da un lato la realizzazione e l'utilizzazione delle attrezzature alberghiere, e sollecitando dall'altro la formazione di programmi di sviluppo che consentano azioni di sostegno pubblico alle iniziative locali.
Per quel che attiene alle zone attrezzate con impianti per lo sci alpino, il PTP, in considerazione della loro importanza nell'economia turistica e dell'impatto sui sistemi ambientali delle relative attrezzature, stabilisce indirizzi per contenere l'ulteriore diffusione dei grandi impianti e alleggerire l'impatto di quelli esistenti, anche per quel che concerne l'accessibilità e gli attestamenti veicolari. Agli strumenti urbanistici comunali viene lasciato il compito di regolare la materia, in funzione anche delle specificità locali e delle esigenze espresse dalla domanda.
Indirizzi più elastici, che trovano sempre attuazione attraverso gli strumenti urbanistici, sono invece stabiliti per lo sci nordico che può costituire un'importante opportunità di sviluppo in molte stazioni minori.
Infine, il PTP esprime orientamenti volti a prevenire e ridurre i possibili impatti ambientali derivanti dall'esercizio di altri sport quali la canoa, il rafting, l'equitazione, la mountain bike, il trekking, il motocross, il free climbing, l'arrampicata sportiva, le altre discipline sportive.


SUOLO E RISORSE PRIMARIE

Le risorse idriche e quelle del suolo rappresentano per la Valle d'Aosta un patrimonio importante che deve essere oggetto di tutela da parte della legislazione regionale.
In linea generale, una seria politica di difesa del suolo e delle sue risorse deve prevedere:
- l'introduzione di vincoli e limitazioni, insieme ad azioni di prevenzione, differenziate a seconda delle necessità e dell'importanza delle risorse;
- la predisposizione di programmi di sviluppo urbanistico ed economico che tengano conto delle potenzialità del suolo e dei rischi idrogeologici;
- interventi per la ricostituzione degli equilibri paesistico ambientali volti al riassetto del sistema mediante l'eliminazione dei fattori di degrado e di dissesto.
A questo fine il Piano rivolge la sua attenzione ad alcuni temi di particolare importanza: la pericolosità idrogeologica, le attività estrattive, le fasce fluviali e le risorse idriche.
Per quanto concerne il problema della difesa dai rischi e dai dissesti idrogeologici, che nella regione è molto sentito, il PTP individua tre classi di aree a differente grado di pericolosità:
- aree dissestate di grande estensione o comunque ad alta pericolosità, e aree instabili con elevata propensione al dissesto in occasione anche di deboli eventi idrogeologici;
- aree dissestate di media estensione o a media pericolosità;
- aree dissestate di piccola estensione o a bassa pericolosità caratterizzate da locali fenomeni di instabilità in occasione di eventi idrogeologici.

Questa classificazione, una volta verificata, deve essere utilizzata dalle singole amministrazioni comunali per predisporre indagini più approfondite e dettagliate sulle diverse conformazioni dei terreni.
In tal modo si possono evitare, nelle zone maggiormente a rischio, interventi edilizi, alterazioni del flusso delle acque, disboscamento indiscriminato e ogni altro intervento che possa modificare gli equilibri ambientali.
Nel campo delle attività estrattive il PTP evidenzia i problemi di sfruttamento delle risorse e quelli di impatto paesistico e ambientale, causati per la maggior parte dalle opere dell'indotto, quali la costruzione delle vie di accesso, i trasporti, il movimento terra e gli interventi di recupero dopo l'esaurimento dei cicli produttivi. Il Piano propone un radicale ribaltamento dell'approccio consueto prevedendo che il progetto di estrazione diventi parte del progetto di recupero ambientale e paesistico.
In particolare il Piano indica i criteri di compatibilità idrogeologica da seguire per consentire le attività estrattive. Tali criteri dovranno essere applicati con le opportune specificazioni sia nel piano regionale delle cave che nella pianificazione locale. Al riguardo, assumono rilievo le severe limitazioni ed esclusioni riguardanti le fasce fluviali, prima di tutto quella della Doire Baltée.
Per quel che riguarda le fasce fluviali, le indicazioni del PTP coinvolgono tematiche di rilievo quali quelle relative alle sistemazioni idrauliche e alle difese delle sponde dei corsi d'acqua. Lo scopo è quello di ridurre fortemente gli interventi infrastrutturali, edilizi e urbanistici, evitare ulteriori "canalizzazioni" salvaguardando e recuperando le aree sommerse nei periodi di piena e le fasce di vegetazione lungo i corsi d'acqua e riqualificare le aree degradate da usi o interventi impropri.
A tal fine il PTP recepisce e integra, per quanto di sua competenza, la differenziazione della disciplina delle fasce fluviali in tre tipi di aree a differente grado di rischio idraulico già introdotta dal piano stralcio per le fasce fluviali adottato dall'Autorità di bacino. I criteri proposti dovranno trovare una puntuale attuazione nella pianificazione locale e nel piano di bacino.
Infine, il PTP stabilisce i criteri di tutela delle risorse idriche destinate al consumo umano e per le opere di sistemazione idraulica.


BENI CULTURALI E AMBIENTALI

La strategia di sviluppo del PTP si basa principalmente sulla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale attraverso la previsione di interventi di carattere generale ma anche attraverso azioni mirate che assumono un valore più specifico rispetto a singole aree o beni rientranti nelle seguenti categorie:
a) paesaggio sensibile;
b) centri e nuclei di interesse storico-culturale;
e) beni culturali isolati;
d) aree e risorse di specifico interesse naturalistico;
e) parchi e aree di valorizzazione naturalistica.
Per tutte queste tematiche le norme del PTP costituiscono il quadro di riferimento per l'applicazione delle disposizioni dettate dalle leggi n. 1497 del 1939 e n. 431 del 1985 e dei relativi provvedimenti amministrativi.

IL PAESAGGIO SENSIBILE
Rispetto al significato generale che il PTP attribuisce alla nozione di paesaggio, il paesaggio sensibile considera esclusivamente gli aspetti più direttamente percettibili dei luoghi che ne condizionano l'uso e la qualità.
Per tali luoghi gli indirizzi suggeriti dal PTP si articolano in tre direzioni principali:
- la tutela della visibilità e riconoscibilità di quelle componenti fortemente caratterizzanti il paesaggio dal punto di vista strutturale come la configurazione geomorfologica, la rete idrografica, il sistema dei pascoli e boschi, i tratti peculiari del paesaggio, i beni architettonici;
- la disciplina dell'uso e degli interventi nelle aree e sulle risorse di particolare sensibilità come i pascoli, i boschi, le fasce fluviali o le aree di specifico interesse culturale o ambientale;
- la tutela e la valorizzazione delle relazioni visive fra le diverse parti che caratterizzano le unità di paesaggio.
Mentre queste ultime trovano analitico riscontro nelle schede delle unità locali, la tutela delle componenti strutturali rappresenta un presupposto obbligato per ogni azione trasformativa.

GLI AGGLOMERATI D'INTERESSE STORICO, ARTISTICO, DOCUMENTARIO O AMBIENTALE
II territorio della Valle d'Aosta è caratterizzato dalla presenza diffusa di strutture insediative aggregate rientranti in diverse tipologie e connotati storicamente e culturalmente in modo estremamente vario. Questi agglomerati derivano il loro elevato valore culturale dai processi storici che li hanno generati, dalle loro caratteristiche o forme strutturali e dai loro significati paesistici e ambientali. Si tratta di un patrimonio di grande valore, oggi in situazione critica a causa della notevole riduzione delle attività agricole e dall'aumento dei flussi turistici. Purtroppo, non sempre la pianificazione locale si dimostra sufficientemente sensibile al valore del patrimonio storico di questi centri. Quasi un terzo di essi, infatti, non risulta inserito in zone "A" e le previsioni di vari piani regolatori tendono a cancellare o ridurre le aree che separavano storicamente i diversi nuclei e li rendevano riconoscibili e paesisticamente identificabili. Tenendo conto di tale situazione, il PTP cerca di fornire direttive più mirate alle problematiche dei nuclei storici, fornendo in primo luogo indicazioni per un corretto approccio in sede di pianificazione locale.
Per quanto concerne i caratteri storico-strutturali degli agglomerati, il PTP definisce, in base alla complessità e alla natura dei processi storici di formazione, sei categorie.
Tale classificazione, che potrà subire delle modificazioni e specificazioni in rapporto anche all'avanzamento delle ricerche storiche promosse dalla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali e dagli istituti di ricerca, distingue:
- il centro storico di Aosta per il quale appare necessaria un'azione congiunta su scala regionale e urbana di recupero del suo ruolo simbolico-culturale, attraverso azioni coordinate che da un lato disciplinino le trasformazioni edilizie e funzionali, e dall'altro portino al recupero di aree o beni che versano in situazioni di degrado;
- i bourgs, agglomerati di grande interesse per i quali si rendono necessarie azioni pubbliche volte al miglioramento dei sistemi d'accesso e alla riqualificazione degli spazi. Ad una disciplina articolata spetterà il compito, a fini di conservazione e tutela di tali ambiti, di escludere grandi interventi di trasformazione;
- le villes, antichi insediamenti consolidati già nel Medioevo, che a causa della loro connessioni con il contesto rurale, necessitano di interventi pubblici e di una disciplina, che anche in questo caso escluda interventi di completamento o trasformazione, se non in ambiti circoscritti;
i villages, nuclei di minor dimensione, nei quali assume un rilievo particolare il rapporto con il contesto agricolo e naturale, che deve trovare adeguata considerazione nella pianificazione locale;
- gli hameaux, per i quali valgono le indicazioni date per i villages;
- gli agglomerati privi di un ruolo storico di centralità nei confronti del territorio circostante, quali i villaggi minerali, per i quali viene richiesta egualmente una disciplina attenta alla conservazione dei valori d'impianto e di documentazione culturale.

I BENI CULTURALI ISOLATI
II Piano individua i beni culturali (torri, castelli, chiese, cappelle, santuari, conventi, beni dell'archeologia industriale) situati all'esterno degli agglomerati definiti dal PTP e ne definisce gli indirizzi per la conservazione, il restauro e l'eventuale riuso, lasciando ai piani locali gli approfondimenti volti a verificare, sulla base di adeguate ricerche e rilievi critici accurati, le possibilità di intervento e riuso.
Data la diffusione di tali beni su tutto il territorio regionale e la loro rilevanza anche paesistica, il Piano riconosce il loro forte ruolo di potenziale risorsa turistica e ne promuove la valorizzazione attraverso programmi che ne consentano l'inserimento in itinerari turistici di fruizione integrata.

LE AREE E LE RISORSE DI SPECIFICO INTERESSE NATURALISTICO
Al fine di garantire la tutela del patrimonio naturalistico, il PTP predispone una gamma articolata di indirizzi e prescrizioni che interessano tutti i settori e tutte le parti del territorio regionale, nonché l'attivazione di adeguati sistemi di controllo e valutazione.
Esso, inoltre, individua un insieme di luoghi di notevole interesse "naturalistico" diffusi sull'intero territorio regionale e meritevoli di specifica tutela.
Tali siti possono rivestire particolare interesse naturalistico, mineralogico, geomorfologico, petrografico, floristico, o essere semplicemente "riconoscibili", come i ghiacciai, le cascate o le grotte.
In questi ambiti, che potranno essere progressivamente integrati, il Piano definisce un insieme di limitazioni agli interventi edilizi e infrastrutturali, alla circolazione degli autoveicoli, alle attività agricole non tradizionali e alla caccia.

I PARCHI E LE AREE DI VALORIZZAZIONE NATURALISTICA
I parchi, le riserve naturali e le aree di valorizzazione naturalistica sono una base imprescindibile per lo sviluppo del progetto proposto dal PTP, anche per l'eccezionale contributo che forniscono all'immagine complessiva della Valle d'Aosta.
II sistema dei parchi naturali comprende il Parco nazionale del Gran Paradiso ed il Parco regionale del Mont-Avic.
Per il Parco nazionale del Gran Paradiso si evidenzia la necessità di azioni e interventi mirati sia alla tutela che alla promozione di un'area estremamente ricca di risorse.
Il PTP evidenzia inoltre l'opportunità di fasce di protezione del glacier du Ruitor e del Grand-Combin - Mont-Cervin - Monte Rosa, che vanno considerate quali aree di raccordo ecologico e di connessione fruitiva rispettivamente tra Parco nazionale del Gran Paradiso, Parco nazionale francese della Vanoise ed Espace Mont-Blanc, e tra quest'ultimo e le aree protette svizzere (dalla Val de Bagne al Monte Rosa) e piemontesi (Parco dell'Alta Valsesia).
L'Espace Mont-Blanc, che comprende una vasta area franco-ita-lo-svizzera, in cui ricade anche la Valdigne, è già coinvolto in un progetto internazionale che impegna i governi e le comunità locali dei tre Paesi confinanti. Lo straordinario valore simbolico, naturalistico e culturale del sistema montuoso fa sì che la priorità di intervento riguardi azioni per la salvaguardia e la protezione dell'intero complesso. La diversità degli interessi locali e interregionali coinvolti, tuttavia, evidenzia problematiche di coordinamento fra le suddette priorità e l'attuazione di politiche di promozione e sviluppo, con ovvie implicazioni in una molteplicità di settori.
Oltre ai territori dell'Espace Mont-Blanc, alcune altre aree sono indicate dal PTP come meritevoli di una particolare azione di protezione e valorizzazione. Queste aree sono le seguenti:
- l'area tra il Parco regionale del Mont-Avic e il Mont-Barbe-ston - Mont-Emilius, che si collega al Parco nazionale Gran Paradiso attraverso la zona del lago di Miserin e la testata del vallone dell'Urtier, mentre nel fondovalle è possibile formare vie di collegamento attraverso i boschi dell'envers, nelle zone di Pontey e intorno allo sperone di Saint-Julien;
- l'area dell'alta Valpelline, che si collega alla zona protetta Grand-Combin - Mont-Cervin - Monte Rosa e alle aree protette svizzere, dalla Val de Bagne al Monte Rosa. Questa zona, grazie al coordinamento delle iniziative locali che potrebbe favorire l'omogeneità di gestione, potrebbe avere una regolazione ottimale degli accessi (in particolare da Lignan in Comune di Nus, Torgnon e Valtournenche) e dell'uso delle risorse;
- l'area del Mont-Néry, che comprende il vallone di San Grato, il vallone di Burrini e il vallone di Tchasten. La presenza nella zona dell'insediamento walser nel vallone di San Grato e le condizioni di alta naturalità dell'area centrale intorno al Mont-Néry rendono questo luogo uno dei più interessanti dal punto di vista storico-culturale e ambientale;
- le valli Veny e Ferrei in Comune di Courmayeur.
Infine il PTP indica il sistema delle riserve naturali regionali evidenziando l'opportunità di inserire in tale sistema le seguenti ulteriori aree:
- il vallone di Belle-Combe, Combe Sozin e Combe Thuilette, in Comune di La Thuile; l'area di Peredrettes, nei comuni di Bard e Donnas;
- alcune aree di Pont-d'Ael, in Comune di Aymavilles.
   
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