PTP
La grande maggioranza delle indicazioni del Piano hanno carattere di proposte programmatiche o di semplici indirizzi che spetta ai piani di settore e soprattutto ai piani regolatori dei Comuni tradurre in disposizioni operative.
PTP, PIANI REGOLATORI E INTERVENTI DI SETTORE

Come si è visto, la grande maggioranza delle indicazioni del Piano hanno carattere di proposte programmatiche o di semplici indirizzi che spetta ai piani di settore e soprattutto ai piani regolatori dei Comuni tradurre in disposizioni operative. È quindi di particolare importanza l'uso che potrà essere fatto del PTP ai fini della pianificazione locale.
Per un corretto uso del PTP occorre anzitutto aver chiara la netta distinzione di contenuti tra piani regolatori e PTP. Le categorie normative del PTP (per esempio conservazione, mantenimento, riqualificazione; ecc.), la scala di rappresentazione e i contenuti grafici delle tavole di Piano sono, infatti, ben diversi da quelli propri dei piani regolatori, in quanto diversi sono gli scopi e l'ambito territoriale di riferimento.
Lo scopo del PTP è soprattutto di dare una visione di insieme, di coordinare gli interventi in una dimensione regionale, di richiamare alla tutela di particolari siti, beni e paesaggi; il piano regolatore comunale deve invece provvedere a una zonizzazione puntuale e alla definizione di una regolamentazione dettagliata per gli interventi nelle singole zone.
Del resto, questa distinzione risulta evidente dal modo in cui sono articolate sul territorio le indicazioni fornite dal PTP che seguono due linee principali di riferimento: quella dei "sistemi ambientali" e quella delle "unità locali".

Sistemi ambientali - I "sistemi ambientali" sono parti di territorio omogeneamente caratterizzate dalla prevalenza di una o più componenti paesistico-ambientali. Il PTP ne individua sei: sistema delle aree naturali; sistema dei pascoli; sistema boschivo; sistema fluviale; sistema insediativo tradizionale; sistema urbano.
All'interno di ciascun "sistema ambientale" vengono indicate dal PTP diverse modalità di intervento e diversi tipi di usi e di attività per cui ad uno stesso sistema ambientale possano corrispondere, nei piani regolatori, differenti "zone omogenee" (zone A, B, C, D, E, F): l'importante è che le norme stabilite nei piani regolatori per le "zone omogenee" siano coerenti con gli indirizzi indicati dal PTP per i sistemi ambientali nei quali tali zone ricadono.

Unità locali - Ancora più indirette sono le indicazioni che il PTP fornisce per le trenta "unità locali". Si tratta in questo caso di un'articolazione del territorio regionale del tutto diversa da quella dei "sistemi ambientali"; essa forma oggetto di un elaborato separato del Piano, costituito dalle schede delle "unità locali", che offre ai piani regolatori indicazioni non vincolanti riguardanti soprattutto le relazioni ecologiche, paesistiche o funzionali che in ciascuna "unità" è opportuno salvaguardare, valorizzare o ripristinare.

Settori - II PTP fornisce una serie di indicazioni per i numerosi settori di attività e intervento della pubblica amministrazione: trasporti e comunicazioni, infrastrutture, servizi, abitazioni, industria e artigianale, agricoltura e foreste, turismo, suolo e risorse primarie, beni culturali e ambientali.
Solo una piccola parte delle indicazioni ha un valore immediatamente vincolante ai fini della salvaguardia di interessi della collettività. La maggior parte di esse ha valore di indirizzi che devono essere tradotti in disposizioni operative dai piani di settore e soprattutto dai piani regolatori, attraverso le necessarie interpretazioni, approfondimenti e precisazioni, motivando adeguatamente eventuali scostamenti.

 

La grande maggioranza delle indicazioni del Piano hanno carattere di proposte programmatiche o di semplici indirizzi che spetta ai piani di settore e soprattutto ai piani regolatori dei Comuni tradurre in disposizioni operative.
 

   
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