PTP
Il PTP propone una strategia di sviluppo per la Valle d'Aosta che consenta alla regione di inserirsi con una forte peculiarità in un processo di trasformazione interregionale ed europea che interessa l'economia, il turismo, il traffico e i trasporti.
UNA STRATEGIA DI SVILUPPO PER LA VALLE D'AOSTA

Chatillon.Una identità forte e caratterizzata
La presenza delle montagne più alte e più belle d'Europa, la permanenza di un paesaggio agropastorale ancora in gran parte integro e di un eccezionale patrimonio storico e archeologico, la ricchezza faunistica e floristica e il forte radicamento territoriale delle tradizioni e delle culture locali, fanno della Valle d'Aosta un territorio unico e inconfondibile, in cui la stessa varietà delle situazioni locali contribuisce ad arricchire l'immagine complessiva già fortemente caratterizzata e riconoscibile.
Queste peculiarità devono essere valorizzate per giocare un ruolo forte nelle dinamiche europee del prossimo futuro.
La vecchia immagine della "regione carrefour", che evocava l'importanza della posizione della regione rispetto ai sistemi di traffico internazionali, dovrà inevitabilmente cedere il passo a un'identità più complessa e moderna che tragga la sua forza dalle straordinarie risorse ambientali e culturali della Valle.
È un passaggio imposto da oggettivi cambiamenti sociali ed economici, ma che richiama le tradizioni più profonde della cultura montanara.
Il contributo più rilevante al rafforzamento della posizione interregionale della Valle d'Aosta verrà dalle politiche di tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale, da quelle di riqualificazione e diversificazione dell'offerta turistica, da una ricerca della "qualità" nella produzione agricola, industriale, artigianale e nell'organizzazione dei servizi. In uno scenario di questo tipo, il PTP propone una nuova strategia di sviluppo per la Valle d'Aosta che consenta alla regione di inserirsi con una forte peculiarità in un processo di trasformazione interregionale ed europea che interessa l'economia, il turismo, il traffico e i trasporti.

Lo sviluppo sostenibile quale motore dello sviluppo economico
Donnas.Le strategie volte a migliorare la posizione della regione nel contesto europeo devono saldarsi con quelle volte alla ricerca di forme più sostenibili e durevoli di sviluppo interno.
Questa ricerca è destinata ad attraversare tutte le politiche praticabili dalla Regione e tutti i settori d'attività: dall'agricoltura, che può vincere i fattori di marginalizzazione che l'hanno duramente penalizzata e continuare ad esercitare il suo insostituibile ruolo ambientale, solo puntando sulla qualità e su innovazioni ecologicamente orientate; all'industria e all'artigianato, che devono riuscire a produrre occupazione e valore aggiunto senza invadere le aree sensibili e riducendo i fattori d'inquinamento; al turismo, che può concorrere alla stabilizzazione socioeconomica e demografica, contrastando i processi d'abbandono e di dissesto ecologico e paesistico, solo se si diversifica e si diffonde in forme "soffici" e adatte ai luoghi, radicandosi nei milieux rurali e basandosi sulla valorizzazione conservativa delle risorse.
Si delinea così l'orientamento strategico di fondo del PTP, tendente a fondare le nuove prospettive di sviluppo sulla valorizzazione conservativa delle risorse locali (naturali, sociali, culturali), anziché sul loro sfruttamento distruttivo, nella consapevolezza che non può esserci sviluppo sostenibile senza la conservazione delle risorse, né, simmetricamente, tutela senza sviluppo, e che quindi ogni contrapposizione tra ragioni economiche ed esigenze di tutela - tra aménager e protéger - è infondata e fuorviante.
Per il turismo, in particolare, si pone l'esigenza di contrastare la tendenza alla concentrazione su poche stazioni, la proliferazione delle seconde case, lo sfruttamento distruttivo dellerisorse, predisponendo interventi e azioni volte a qualificare le grandi stazioni turistiche, senza ulteriori sviluppi quantitativi, e a favorire l'affermazione di aree meno note, ma affascinanti dal punto di vista sia naturalistico sia culturale.
Interventi di questo tipo potranno consentire la rinascita delle aree meno favorite, incentivando nuove forme di turismo più rispettose dell'ambiente, e renderanno possibile la creazione di un'immagine turistica regionale più qualificata, articolata e attraente.
Tutto ciò richiede cambiamenti profondi che spesso non dipendono direttamente dagli organi di governo regionale, ma sono legati alle politiche e alle decisioni dello Stato e della Comunità Europea. Il PTP, in questo caso, cerca di indicare quegli orientamenti più direttamente riguardanti le competenze urbanistiche e territoriali della Regione e degli enti locali, che possono favorire tali cambiamenti.
Ma grande rilievo assumono anche le politiche di rafforzamento delle funzioni culturali della regione per le quali si stanno aprendo inedite opportunità di sviluppo nei campi della formazione e della ricerca, nonché quelle concernenti il settore della comunicazione e dei trasporti.

La difesa del suolo e del sistema idrografico costituisce una condizione imprescindibile dello sviluppo sostenibile; così come la tutela e la valorizzazione del paesaggio e del patrimonio storico, ben prima di rispondere agli obblighi fissati dalle leggi regionali e nazionali di tutela, costituiscono un fattore decisivo di qualificazione e consolidamento dell'identità della regione.

Un patrimonio da tutelare e valorizzare
La piana di Aosta.La difesa del suolo e del sistema idrografico costituisce una condizione imprescindibile dello sviluppo sostenibile; così come la tutela e la valorizzazione del paesaggio e del patrimonio storico, ben prima di rispondere agli obblighi fissati dalle leggi regionali e nazionali di tutela, costituiscono un fattore decisivo di qualificazione e consolidamento dell'identità della regione.
In questa logica, l'attenzione si sposta, quindi, dai vincoli e dalla difesa passiva alle azioni positive di recupero e valorizzazione, che la Regione e gli enti locali possono promuovere, guidare e sostenere.
Il PTP interpreta queste necessità di rinnovamento delle politiche territoriali assegnando alla Pubblica Amministrazione un ruolo attivo che si esplica attraverso varie iniziative: il risanamento di aree degradate; il restauro paesaggistico, urbanistico ed edilizio; la promozione di nuove forme di fruizione del territorio; la creazione di aree naturali protette; la valorizzazione dei beni culturali.
Si tratta di azioni di riqualificazione estese a tutto il territorio regionale in quanto il processo di valorizzazione, per essere efficace, non deve privilegiare le sole aree o i beni ritenuti più importanti o attrattivi, ma considerare il patrimonio della regione come unico grande bene.
Gli interventi della Pubblica Amministrazione dovranno quindi rivolgersi a sistemi di risorse (come il patrimonio forestale, i sistemi degli alpeggi, il diramato patrimonio di 1.200 nuclei storici, la molteplicità dei paesaggi) considerando unitariamente il patrimonio naturale e culturale, svolgendo un'azione di tutela complessiva.

UN TERRITORIO DA ABITARE
Efficaci azioni positive che si pongano come obiettivo la riorganizzazione urbanistica e territoriale consentiranno di "riabitare la montagna", contrastando quelle tendenze all'abbandono che caratterizzano alcune aree.
Queste azioni dovranno comportare un miglioramento nelle condizioni di vita, di mobilità e di lavoro. L'obiettivo è la formazione di una "città di villaggi" basata sul recupero e la riutilizzazione del vasto patrimonio storico di borghi, di villaggi e di infrastrutture, con particolare riferimento alla media e alta montagna.
In questo modo si eviterà, da un lato, il proliferare di nuove costruzioni e infrastrutture non necessarie che comporterebbero spreco di risorse preziose ed effetti negativi sull'ambiente, e dall'altro, si favorirà una migliore distribuzione territoriale del turismo.
Sarà inoltre necessario valorizzare quella fascia del fondovalle centrale caratterizzata dalla presenza, da Pont-Saint-Martin a Morgex, di una successione di paesi, estremamente vitali, in grado di bilanciare la polarizzazione dei servizi e delle attività nel capoluogo regionale e di sostenere la diffusione sopra richiamata delle migliori condizioni di vita, di mobilità e di lavoro. Interventi mirati in quest'area consentiranno di valorizzarne appieno le potenzialità evitando il rischio che il fondovalle si trasformi in un "corridoio" di transito con effetti negativi sull'ambiente e sul paesaggio.
Queste esigenze coinvolgono anche le scelte da adottare sul fronte dei trasporti che dovranno garantire l'accessibilità a tutto il territorio e un maggior ruolo del trasporto collettivo rispetto a quello individuale; obiettivo che potrà essere conseguito con un'alta efficienza del trasporto pubblico su ferro e gomma e anche con l'adozione di forme innovative di trasporto collettivo (servizi a chiamata, servizi su base programmata) in grado di "servire" anche aree decentrate e scarsamente abitate.
   
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