AMBIENTE
Introdotto anche in Valle d'Aosta il controllo periodico dei gas di scarico delle autovetture.
IL BOLLINO BLU
di Pietro Giglio
Traffico in via Festaz, ad Aosta.E' sufficiente percorrere i sentieri che a nord della città di Aosta prendono quota sulle pendici dello Tsatelet, panoramica elevazione oggi tutelata da una riserva naturale, per scoprire l'orografia del bacino della Dora Baltea e la regolare struttura del nucleo antico della "Roma delle Alpi". Nelle giornate prive di vento, osservando con attenzione al disopra dei tetti cittadini, si scopre frequentemente la base di una fascia atmosferica opaca che presenta uno spessore variabile. Alla sua sommità, normalmente l'aria acquista limpidezza, restituendo così alle montagne dello sfondo quella policromia che le ha rese celebri.
La fascia opaca è il frutto dell'inquinamento provocato dall'immissione nell'atmosfera dei gas inquinanti di industrie, impianti di riscaldamento, autoveicoli.
Ormai da anni gli strumenti delle stazioni di rilevamento registrano un significativo volume di ossido di carbonio proveniente dagli scarichi del traffico veicolare e inoltre il progressivo aumento del parco motorizzato ha portato la situazione a livelli nocivi per la salute della popolazione.
Anche l'invecchiamento del parco stesso contribuisce poi a peggiorare la situazione, poiché è risaputo che i motori non perfettamente a registro disperdono gas incombusti. A questo proposito è curioso e drammatico al tempo stesso ricordare che nei paesi non "avanzati" la situazione è generalmente ancora più degradata. Un significativo esempio è costituito da Città del Messico, dove le sole industrie bruciano giornalmente 15mila tonnellate di gas e 5000 di combustibile, che vanno a sommarsi ai gas scaricati da un traffico caotico. La consistenza del degrado è tale che le autorità sono state costrette a ricorrere, sia a scopo precauzionale, sia come deterrente, all'emissione di un bollettino di previsioni ambientali. Se la situazione dei paesi occidentali non raggiunge i limiti di Città del Messico, è evidente che essa deve essere continuamente tenuta sotto controllo. A tale scopo, parallelamente all'opera di monitoraggio, molte aree urbane italiane ed europee hanno adottato sistemi di prevenzione sulle emissioni nocive degli autoveicoli attraverso il controllo della loro efficienza. Così, oltre a influire direttamente sulla sicurezza, si ottengono lusinghieri risultati nei confronti dell'uomo e dell'ambiente.
In Italia la campagna che recepisce la direttiva n. 92/55 emanata dalla C.E.E. è stata adottata in numerose regioni e località. Tra queste figura la Valle d'Aosta, il cui Consiglio regionale n. 1627 dell'8 novembre 1995, su proposta dell'Assessorato all'Ambiente, ha approvato due provvedimenti significativi per limitare le immissioni inquinanti degli impianti termici e per controllare quelle degli autoveicoli immatricolati fino al 1992. È così nata l'operazione "Bollino blu", destinata a limitare l'inquinamento atmosferico derivante dagli autoveicoli che intendono circolare nell'area urbana della città di Aosta. Ma in cosa consiste questa operazione, di cui per altro si era già avuta notizia dalle esperienze di località italiane ed estere? In pratica nel periodo che intercorre tra il 1° ottobre 1996 e il 31 marzo 1997 gli autoveicoli privati, i mezzi pubblici, gli autocarri di massa complessiva fino a 3.5 tonnellate devono essere sottoposti a controllo ed essere adeguati ai valori limite del monossido di carbonio (CO per i motori a benzina) e del grado di opacità (per i propulsori diesel). La direttiva C.E.E. fissa a questo proposito parametri precisi: 4.5% di CO per le auto a benzina immatricolate prima del 1986, 3.5% per quelle immatricolate successivamente. Agli autoveicoli diesel è consentito il 65% di opacità per gli aspirati, il 70% per i turbo. In questo primo anno sono invece esclusi dall'operazione le auto catalizzate, elettriche, a gpl, a metano, quelle provviste di retrofit e quelle munite di contrassegno rilasciato all'atto dell'immatricolazione con le lettere A-B-C-D-E-F-G-H-I. Sono anche esenti gli autoveicoli storici e quelli non civili che abbiano passato nel 1995 o 1996 la revisione periodica degli uffici provinciali della Motorizzazione civile.
A rilasciare il "Bollino blu" sono state autorizzate in Valle d'Aosta alcune officine, che sono tenute ad applicare la tariffa concordata di L. 15.000, IVA compresa.
Gli autoveicoli idonei devono esporre sul parabrezza l'apposito contrassegno, mentre quelli non certificati dovranno essere sottoposti a interventi di adeguamento e di messa a punto.
Gas di scarico: un'importante causa di inquinamento.Per agevolare i cittadini nell'adeguamento dei propri autoveicoli alle esigenze dell'operazione "Bollino blu", per il 1997 è stato predisposto un preciso e scaglionato calendario. Le auto immatricolate dal 1975 al 1980 sono state controllate entro il mese di ottobre 1996, quelle dal 1981 al 1983 entro il novembre 1996, quelle dal 1984 al 1986 entro il dicembre 1996. Passeranno al successivo gennaio 1997 quelle immatricolate tra il 1987 e il 1988, mentre a febbraio saranno verificate quelle immatricolate tra il 1989 e il 1990. L'ultimo scaglione del calendario è per le auto immatricolate tra il 1991 e il 1992, che dovranno essere verificate entro il marzo del 1997.

 

L'ESPERIENZA DEGLI ALTRI
La necessità di limitare l'emissione dei gas della circolazione veicolare è ormai un'esigenza diffusa, e lo dimostra il fatto che provvedimenti analoghi a quello del "Bollino blu" valdostano sono già stati adottati in città e Paesi europei.
In Italia la prima esperienza è stata quella di Torino, dove l'operazione "Bollino verde" è iniziata nel 1994 ed è diventata effettiva nel 1995. Un'altra esperienza significativa è quella della Svizzera, che risale al 1993 ed è stata avviata attraverso un'ordinanza del Consiglio federale di modifica della legge sulla circolazione.
Analizzando il "Bollino verde" torinese si scopre che l'iniziativa è il frutto di un'ordinanza del sindaco che stabilisce norme simili a quelle presenti nel provvedimento valdostano, d'altra parte sancite dal decreto del ministro dell'Ambiente pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 107 del 10/5/1994.
I dati forniti dal comune di Torino segnalano che nel primo anno i controlli effettuati sono stati 501.245, eseguiti da 1256 autoriparatori convenzionati. Importanti anche i dati dell'anno successivo, quando il provvedimento è diventato effettivamente operativo. Nel 1995 i veicoli sottoposti a verifica sono stati 424.636, controllati da 664 autoriparatori cittadini, 660 della provincia e 14 di fuori provincia.
La novità del 1996 è costituita dal fatto che la stampa dei contrassegni del "Bollino verde" sono a carico degli autoriparatori associati. Anche a Torino il costo dell'operazione per i propietari di autoveicoli è di L. 15.000.
La Svizzera, come si è visto in precedenza, ha introdotto la verifica dell'emissione di gas di scarico con l'ordinanza federale del 22 dicembre 1993 "Entretien et contrôle subséquent des voitures automobiles quant à emission de gaz d'échappement et de fumées". In particolare l'ordinanza prescrive il controllo di veicoli leggeri che raggiungano e superino i 50 km/h di velocità ogni 12 mesi se sprovvisti di catalizzatore e ogni 24 mesi se hanno tale dispositivo. I veicoli diesel che superino i 30 km/h devono invece essere controllati ogni 24 mesi. Nella Confederazione elvetica sono esclusi da ogni verifica le autovetture immatricolate per la prima volta anteriormente al 1° gennaio 1976 e i trattori agricoli. Analogamente a quanto avviene in Italia, sono preposti all'operazione autoriparatori autorizzati.
 

   
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