Archivio mostre e esposizioni

    
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Le mostre in cui S è presente
Miriam Colognesi. L’autre portrait. Le jeu
L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Daria Jorioz, propone un progetto di ricerca dell’artista Miriam Colognesi, che dedica una sezione ad Aosta, arricchendo un percorso iniziato da alcuni anni che ha coinvolto nel tempo fondi pubblici e privati degli archivi di Émarèse (Valle d’Aosta), Melpignano (Puglia) e El Masnou (Catalunya). L’interazione tra immagini e documenti antichi crea una sorte di Atlante della memoria e per le carte dedicate ad Aosta l’utilizzo dell’antico manoscritto di Nicolas Claude, De universo terrarum orbe, 1662 (Aosta, Biblioteca regionale Bruno Salvadori) rende preziose e uniche le opere d’arte contemporanee realizzate dall’autrice. Scrive la curatrice Daria Jorioz in catalogo: “Il fascino del gioco delle carte percorre tutta la storia dell’arte e basta ricordare alcune celebri opere di Caravaggio, Georges de La Tour, Cézanne e Balthus per comprendere la pregnanza di un soggetto di genere dalle straordinarie implicazioni simboliche. Miriam Colognesi si cimenta con un tema denso, densissimo e lo arricchisce ulteriormente di riferimenti: parte dal ritratto fotografico storico, lo associa a documenti d’archivio, ne ridisegna i confini in un gioco di specchi, mobile come la superficie dell’acqua increspata da un sasso gettato per produrre cerchi concentrici che si allontanano dal centro. Semplificando potremmo affermare che Miriam Colognesi compie una scelta molto precisa, quella di indagare attraverso un personale registro espressivo il tema della memoria individuale e collettiva”.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
27 Maggio 2023 - 15 Ottobre 2023

Arshak Sarkissian. Angeli e Demoni
L’esposizione, a cura di Dominique Lora, è dedicata all’artista armeno Arshak Sarkissian, figura emergente dell’arte contemporanea, e presenta una ricca selezione di dipinti, disegni, incisioni e installazioni. Arshak Sarkissian (1981) vive e lavora tra Jerevan e Londra. Ha iniziato giovanissimo la carriera artistica, unendo lo spirito del mondo classico con elementi contemporanei e creando personaggi surreali, tra realtà e invenzione, ispirato dai maestri della storia dell’arte e dalla tradizione popolare armena. La curatrice Dominique Lora così introduce la mostra di Aosta: “L’artista è un figlio emblematico della sua epoca poiché ha conosciuto la fine dell’impero sovietico e la complessa transizione che ne è risultata. Come un ricercatore polifonico che sconfina oltre la dimensione progettuale del lavoro, sperimenta e alterna mezzi espressivi quali pittura, disegno, grafica, scultura e installazione, giocando con segni, simboli e materiali che, come idiomi babelici, si confondono, si sovrappongono e si riorganizzano. La sua visione del mondo inizia e si compie attraverso opere pregne di memoria, di colori, di forme antiche e moderne, permeate di umorismo e dense di drammaticità collettiva”. Le composizioni di Sarkissian sono animate da bizzarre figure, saltimbanchi, popolani, cantastorie, folli, pescatori, scimmie, strani animali antropomorfi o ancora creature stravaganti e fenomeni da baraccone, accarezzati da una luce fissa e assorta. L’artista ritrae soggetti inconsueti, il cui corpo si fa spesso emblema, mezzo espressivo essenziale a cui è conferita una bellezza straniante. Personaggi grotteschi in pose classicheggianti, con volti dall’espressione composta, rivelano il dramma di un’umanità magnetica che attrae. La sua iconografia è ispirata alla quotidianità e a un mondo familiare, trattato con un distacco malinconico che conferisce ai suoi soggetti un’aura magica, inafferrabile, irreale. “La pittura di Arshak - scrive in catalogo Daria Jorioz, dirigente delle Attività espositive - si è nutrita della lezione di inquieti maestri quali Jieronymus Bosch, Francisco de Goya ed Ernst Ludwig Kirchner, ha guardato alla dimensione onirica del Surrealismo e in particolare a Max Ernst, si è lasciata ispirare da tutta la storia dell’arte, forse anche dalle disturbanti fotografie di Diane Arbus e dalle stranianti visioni di Matthew Barney, per giungere a una sintesi personale ed efficacissima, che ci consegna una visione del presente complessa ma anche solidamente radicata nel passato, di cui vengono colte e rielaborate suggestioni artistiche molto diverse tra loro, senza alcuna preclusione”. In mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta sono presentati anche disegni e incisioni ispirati al soggetto dei Freak Shows e ai Caprichos di Francisco de Goya. In questa serie di lavori Sarkissian si allontana dalle gioiose composizioni che lo contraddistinguono per sperimentare una nuova qualità strutturale. Lo spazio mentale dell’opera diventa una mappa immaginaria in cui l’artista riorganizza e traccia i propri sogni, le proprie geografie, le proprie architetture. La base del suo lavoro sono le fotografie di archivio degli artisti di spettacolo, i cosiddetti Freaks, resi famosi al grande pubblico dall’omonimo film di Tod Browning del 1932. Ispirandosi alla documentazione ottocentesca in bianco e nero, Arshak esplora l’origine e il carattere del corpo contemporaneo, richiamando rappresentazioni corporee e forme dell’anatomia umana ormai quasi dimenticate. La mostra è arricchita infine dall’installazione Anime Immaginarie, una scenografia teatrale composta da maschere e costumi misteriosi, inquietanti ma anche magici e liberatori, che mettono in scena un incontro tra umanità e natura, bellezza e bruttezza. L’installazione evoca una fantasia creativa che ricorda da vicino maestri del passato come Arcimboldo, Gustave Moreau e, più di recente, opere cinematografiche come Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick. Ogni personaggio esprime uno stato di ambiguità tra finzione e realtà, tra amore e morte, muovendosi con eleganza nello spazio entrando in un dialogo armonioso con l’architettura del Centro Saint-Bénin di Aosta. L’Assessore Jean-Pierre Guichardaz afferma: “Siamo lieti di ospitare un giovane artista emergente quale Arshak Sarkissian, che ci consente di dedicare uno spazio importante della nostra programmazione culturale estiva 2022 all’arte contemporanea e di far conoscere un paese quale l’Armenia, di cui quest’anno si festeggiano i trent’anni di relazioni diplomatiche con l’Italia. L’arte e la cultura rappresentano da sempre uno stimolo fondamentale per il dialogo, la crescita e la pace tra le nazioni”. L’esposizione è accompagnata da un catalogo bilingue (italiano, francese) edito da Sagep, con testi di Dominique Lora e di Daria Jorioz, acquistabile in mostra al prezzo di 20 euro. La mostra, prodotta da Glocal Project Consulting di Roma, ha ottenuto il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia. Arshak Sarkissian Vive e lavora tra Jerevan e Londra. Si esprime prevalentemente con pittura, disegno e scultura. Ha tenuto diverse mostre personali in gallerie e musei in tutto il mondo. La sua prima mostra personale è stata presentata nel 1998 al National Center of Aesthetics after Henry Igityan a Jerevan. Da allora, le sue opere sono state esposte alla Albemarle Gallery di Londra, alla Gavriel Gallery di Brema, alla Mildberry Gallery di Mosca, alla Vendôme Gallery di New York, alla AC Gallery di Lubiana, alla Opus 39 Gallery di Nicosia, al Ljubljana Museum of Modern Art, alla Tufenkian Gallery di LA e alla Charlie Smith Gallery di Londra. Sempre a Londra ha ricevuto il prestigioso Anthology Prize. Recentemente Sarkissian ha presentato una serie di progetti personali alla Quadriennale di Praga, alla Biennale Internazionale di Gyumri e al Pharos Contemporary Center di Cipro. All’artista è stata commissionata un’opera per il terminal passeggeri dell’aeroporto internazionale di Zvartnots in Armenia. Nel 2005 è stato insignito del Presidential Prize come miglior giovane artista armeno. Sue opere fanno parte della collezione permanente di mecenati internazionali, tra cui la Francis Bloomberg Collection di New York, la Collezione Saatchi di Londra e la Collezione Nicos Pattichis di Nicosia·

- Aosta
30 Luglio 2022 - 6 Novembre 2022

Espressionismo svizzero. Linguaggi degli artisti d’Oltralpe
Ponendosi all’avanguardia per le proposte espositive a livello nazionale, il Museo Archeologico Regionale di Aosta presenta al pubblico per la prima volta in Italia una mostra d’eccezione, frutto della collaborazione scientifica con uno dei più importanti musei d’arte elvetica, il Kunst Museum di Winterthur. Dal 25 giugno al 23 ottobre 2022 il Museo Archeologico Regionale di Aosta accoglierà un’esposizione che si propone di raccontare una stagione straordinaria ma ancora poco conosciuta dell’arte del Novecento, quella dell’Espressionismo svizzero. La mostra, promossa dall’Assessorato Beni culturali Turismo, Sport e Commercio della Regione autonoma Valle d’Aosta, è curata da Daria Jorioz, Andrea Lutz e David Schmidhauser. Grazie ai prestigiosi prestiti provenienti dal Kunst Museum di Winterthur e da una serie di importanti nuclei collezionistici museali e privati svizzeri, la rassegna riunisce per la prima volta capolavori provenienti da tutta l’area geografica elvetica, includendo sia il Ticino sia la zona della Svizzera francese, fino ad ora poco conosciuti dal grande pubblico. Nei primi anni del Novecento furono numerosi gli artisti di provenienza elvetica che trovarono nell’estetica cruda e nei colori forti e simbolici tipici dell’Espressionismo piena espressione di sé e del tempo in cui vivevano. Il movimento si sviluppò gradualmente - dagli inizi alla prima metà del Novecento - in diverse aree geografiche del paese, tanto da definire approcci espressivi e tendenze stilistiche molto diverse tra loro che portarono alla definizione di numerosi gruppi di artisti, per cui si può parlare di ‘plurilinguismo elvetico’. Se da un lato l’influenza del vicino Fauvismo francese si manifestava nei lavori dell’artista Cuno Amiet, precursore dell’Espressionismo svizzero, e a Ginevra nelle intense gamme cromatiche del gruppo Le Falot, dall’altro l’esperienza tedesca del Die Brücke ebbe riscontro nel gruppo lucernese Der Moderne Bund e in quello sorto a Basilea dei Rot-Blau, più interessati al valore simbolico del colore. Ad Ascona, inoltre, si formò il gruppo dell’Orsa Maggiore, rivolto alla rappresentazione dell’idilliaco paesaggio ticinese. Tuttavia, furono numerosi anche quegli artisti che perseguirono una ricerca individuale senza aderire ad alcun gruppo e affrontando i temi più vari: dalla politica alle questioni sociali, dalla sofferenza della guerra alla rappresentazione paesaggistica. Tra gli artisti in mostra non mancano straordinarie figure femminili come quella di Alice Bailly, che verranno valorizzate nel percorso espositivo mostrando ancora una volta un aspetto poco esplorato delle avanguardie europee del Novecento. Il pubblico avrà l’opportunità di ammirare capolavori quali Il grande carosello di Louis Moilliet, Paesaggio a Mendrisiotto di Hermann Scherer, e altre importanti opere dall’inconfondibile tratto crudo tipico della stagione espressionista, come Interno con tre donne di Albert Muller, La lettrice di Hans Berger e il celebre Primavera Grigia di Alice Bailly. Espressionismo svizzero è una grande mostra che ha l’ambizione di riunire la straordinaria varietà di tendenze stilistiche e forme espressive legate all’Espressionismo svizzero del primo Novecento. Un’occasione unica per poter esporre, per la prima volta in Italia, capolavori di una delle avanguardie più significative del XX secolo mai usciti prima d’ora dal territorio elvetico. La mostra, prodotta da Expona di Bolzano in collaborazione con Contemporaea Progetti di Firenze, è accompagnata da un catalogo bilingue italiano/francese edito da Silvana Editoriale con saggi di Daria Jorioz, Caesar Menz, David Schmidhauser, Andrea Lutz, che contiene le immagini di tutte le opere in mostra e sarà acquistabile al prezzo di 26 euro.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
25 Giugno 2022 - 23 Ottobre 2022

ROBERT DOISNEAU
Il Centro Saint-Bénin di Aosta ospita dal 5 marzo al 22 maggio 2022 la mostra Robert Doisneau, dedicata ad uno dei più celebri maestri della fotografia del Novecento. L’esposizione, organizzata dalla struttura Attività espositive e promozione dell’identità culturale e curata da Gabriel Bauret, presenta più di cento fotografie in bianco e nero provenienti dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau di Montrouge. A Montrouge, il fotografo francese ha sviluppato e archiviato le sue immagini per oltre cinquant’anni, lasciando una straordinaria eredità, che le due figlie oggi valorizzano e fanno conoscere in tutto il mondo. Tra le opere in mostra non poteva mancare Le Baiser de l’Hôtel de Ville, Paris, 1950, immagine iconica, tra le più riprodotte al mondo, in cui l’autore ha saputo catturare un momento magico e un’emozione universali. Robert Doisneau incarna l’immagine del fotografo umanista immerso nella vita della sua città, Parigi: ne coglie il respiro, le emozioni, le trasformazioni sociali, ne narra la bellezza, le contraddizioni, le storie minime che ne compongono la storia collettiva. Il fotografo francese cresce insieme alla sua città, la osserva prendendo appunti visivi, la racconta cominciando dalla strada, si specchia nei giochi dei bambini che inventano il loro mondo, narra la condizione a volte ruvida degli adulti. Lo fa con delicatezza e garbo, talvolta con malinconia, spesso con un’ironia sottilmente dissimulata oppure giocosamente evidente.
La mostra è corredata da un catalogo trilingue (italiano, francese e inglese) edito da Silvana Editoriale, con testi di Gabriel Bauret e di Daria Jorioz, acquistabile in mostra al prezzo di 28 euro. Biglietti: Intero 6 euro, ridotto 4 euro. Ingresso gratuito per i minori di 25 anni. Mostra inserita nel circuito di Abbonamento Musei.
Per garantire la sicurezza sanitaria, si richiede che i visitatori indossino le mascherine. Il personale di sorveglianza indirizzerà il flusso del pubblico e gli utenti fruiranno di entrate/uscite differenziate. Nella sede espositiva sarà fatta rispettare la distanza minima di oltre un metro e l'afflusso sarà regolamentato in modo da evitare assembramenti.
Occorre esibire il Super Green Pass. ___________________________________________________________________ L’utilizzo delle immagini è concesso esclusivamente per la recensione della mostra DOISNEAU (Aosta, Centro Saint-Bénin, 5 marzo – 22 maggio 2022) e del relativo catalogo, all’interno del quale sono contenute. Le immagini non possono essere alterate, tagliate o modificate in alcun modo. È necessario che vengano sempre riportati i crediti completi. 1 - Robert Doisneau, Le baiser de l’Hôtel de Ville, Paris 1950 © Robert Doisneau 2 - Robert Doisneau, Fox-terrier au Pont des Arts, Paris, 1953 © Robert Doisneau 3 - Robert Doisneau,Vent rue Royale, Paris, 1950 ©Robert DOISNEAU/GAMMA RAPHO 4 - Robert Doisneau, Un regard oblique, Paris, 1948 ©Robert DOISNEAU/GAMMA RAPHO

Centro Saint-Bénin - Aosta
4 Marzo 2022 - 22 Maggio 2022

Sergio Ardissone. Testimoni. Un mondo che scompare
L'Assessorato Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio della Regione autonoma Valle d'Aosta comunica che venerdì 15 ottobre 2021, alle ore 18, sarà presentata, presso la sede espositiva Hôtel des États di Aosta, la mostra Sergio Ardissone. Testimoni. Un mondo che scompare. L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Daria Jorioz, propone una selezione di immagini a colori del fotografo e giornalista astigiano Sergio Ardissone, che documentano popoli, culture e tradizioni dei popoli Inuit, Kirghisi, Turkana e altri, attraverso i luoghi e i ritratti delle persone incontrate dall’autore nel corso dei suoi viaggi nel mondo, dai sentieri himalayani alle carovane asiatiche. Per oltre trent’anni Sergio Ardissone, autore di libri e reportages, ha percorso le strade del mondo con la sua fidata reflex, che lo ha accompagnato negli angoli più reconditi e incontaminati del Pianeta. La frequentazione e l’interesse per i luoghi di cultura e fede buddista lo hanno indotto a riunire la sua documentazione fotografica nella mostra itinerante Mondi buddisti (1996). Nel 2001 ha realizzato Elementa. Le quattro anime del mondo, esposizione di immagini poetiche, confluite in una pubblicazione. Nel 2018 ha presentato, nelle sedi dell’ex chiesa del Gesù di Asti e del Castello di Costigliole, la mostra Testimoni. Un mondo che scompare, raccolta di immagini per la maggior parte inedite e oggi per lo più irrealizzabili. Come afferma lo stesso Ardissone: “Una selezione di quegli scatti, che vogliono essere un atto d’amore per il Pianeta e al tempo stesso un monito, vengono proposti nella presente rassegna realizzata in Valle d’Aosta”. La mostra, che rimarrà aperta fino al 28 novembre 2021, è arricchita da un catalogo bilingue italiano-francese, con testi di Sergio Ardissone, Jean-Pierre Guichardaz, Daria Jorioz e Gianni Nuti, che contiene le immagini di tutte le opere esposte, edito dalla Tipografia Duc, acquistabile in mostra al prezzo di 15 euro.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
15 Ottobre 2021 - 28 Novembre 2021

Fernando Casetta e Enrico Massetto. Racconti scolpiti
L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Daria Jorioz, propone un progetto inedito che accosta le opere dei due scultori valdostani, mettendo a confronto due diversi modi di narrare la Valle d’Aosta e le sue peculiarità. Fernando Casetta di Villeneuve scolpisce scene di vita contadina legate alla tradizione, Enrico Massetto di Saint-Pierre ci racconta con sguardo ironico e contemporaneo la montagna e i suoi abitanti. L’esposizione permette il dialogo tra due generazioni, evidenziando i loro diversi e complementari approcci creativi. Fernando Casetta, più conosciuto come Nino, nasce a Villeneuve nel 1933. Per lungo tempo è stato albergatore, poi antiquario e restauratore, ambiti che gli hanno permesso di affinare la passione per il legno e il gusto del bello. Autodidatta, comincia a scolpire nel 1998 seguendo un suggerimento di Dorino Ouvrier. Dal 2001 inizia un’intensa attività realizzando mostre e partecipando a concorsi di artigianato ad Aosta, Donnas, Courmayeur, Saint-Vincent, Valgrisenche, in cui riceve l’apprezzamento del pubblico. Il suo atelier si trova a Champlong di Martignon, una frazione di Villeneuve, all'interno del borgo dove un tempo viveva la sua famiglia, un luogo ricco di ricordi e fonte di inesauribile ispirazione. Enrico Massetto è nato a Torino nel 1976. Diplomato all'Istituto di Arti applicate di Aosta, ora Liceo Artistico, inizia a lavorare nell’ambito della computer grafica e dei prodotti multimediali. Nel 1999 si trasferisce a Milano per frequentare i corsi allo IED, l’Istituto Europeo di Design, e lavora come grafico pubblicitario. Diventa character designer presso la Playstos Entertainment per sviluppare un videogame per consolle (PS2 e XBOX) e art director. Nel 2005 torna ad Aosta e apre un laboratorio di scultura a Saint-Pierre. Ha portato in Valle d’Aosta la tecnica del disegno caricaturale nel contesto dell’artigianato, con uno sguardo innovativo e dinamico, raggiungendo in breve tempo un brillante successo di pubblico, a partire dall’invenzione di un personaggio di fantasia diventato una vera e propria star, il Greundzo. Espone alla Fiera di Sant’Orso dal 2005, nel cui ambito ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
2 Ottobre 2021 - 13 Febbraio 2022

Alberto Selvestrel, Alessandra Zucco. Orizzonti interiori
L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Daria Jorioz, propone un progetto inedito che accosta le immagini del giovane Alberto Selvestrel e le opere della scultrice valdostana Alessandra Zucco. Le fotografie di Alberto Selvestrel sono il frutto dell’osservazione dei luoghi attraversati dalla luce. Si tratta di un approccio che non lascia nulla al caso, che coglie le geometrie impreviste delle ombre e il dialogo dei volumi architettonici con la natura, per comporre immagini raffinate e vicine all’astrazione. Alessandra Zucco rivela un’impostazione creativa che rende le sue sculture riconoscibili e preziose. Grazie alla linearità delle forme realizza opere dalla grazia essenziale. L’acero quale essenza lignea privilegiata diventa per lei una cifra espressiva personale. Ma anche quando scolpisce il noce raggiunge un’efficace sintesi formale. “La convenzione con il Comune di Aosta per l’utilizzo della sala espositiva Hôtel des États – afferma l’Assessore Jean-Pierre Guichardaz – rappresenta ormai da molti anni il risultato virtuoso di una collaborazione istituzionale in ambito culturale. Ci auguriamo che questa esposizione d’arte dedicata a due interessanti e promettenti autori possa essere apprezzata dal pubblico dei residenti e dei turisti che frequentano la Valle d’Aosta”. La mostra è arricchita da un catalogo bilingue italiano-francese, a cura di Daria Jorioz, che contiene le immagini di tutte le opere esposte e un testo di Gianni Nuti, edito dalla Tipografia Valdostana, acquistabile in mostra al prezzo di 15 euro. Alberto Selvestrel è nato a Torino nel 1996. Nel 2014, diciassettenne, si avvicina alla fotografia con una particolare attenzione rivolta al paesaggio. Approfondisce da autodidatta le sue ricerche e si focalizza sul paesaggio antropico e le sue modificazioni, sviluppando uno stile personale caratterizzato da composizioni geometriche e minimali. La sua ricerca è volta a condensare il massimo dell’espressione concettuale nel minimo della forma. Nel 2017 esce il suo primo libro fotografico, Images, che viene recensito da importanti riviste e giornali stampati e da testate online di tutto il mondo. Nel 2017 espone i suoi lavori fotografici in Italia e nel 2018 a Londra e Bruxelles. Nel 2019 pubblica un secondo volume fotografico, Link, con la prefazione di uno dei maggiori fotografi italiani, Giovanni Gastel. Partecipa a fiere d’arte internazionali e viene scelto da Fujifilm come unico testimonial italiano per il lancio della fotocamera X-Pro3. Nel 2020 Automobili Lamborghini lo ha scelto come fotografo per il progetto With Italy for Italy per la rivalutazione del territorio italiano post Covid-19. Alessandra Zucco è nata a Chivasso nel 1972. Dall’età di nove anni vive in Valle d’Aosta, a Verrès. Laureata in lettere e filosofia, è ispettore della polizia locale. Ha frequentato la bottega artigiana di Franco Pinet, apprezzato scultore del legno valdostano, che nel solco della tradizione sperimenta anche nuovi linguaggi espressivi di matrice contemporanea. Dopo questa esperienza Alessandra Zucco intraprende l’attività di scultrice del legno e le sue ricerche si indirizzano verso l’essenzialità della forma. In Valle d’Aosta Alessandra Zucco si è distinta per uno stile espressivo lineare e riconoscibile e per l'utilizzo del legno d'acero, che con le sue venature e il colore candido rende le sue creazioni eteree e femminili. Negli ultimi anni le sue creazioni sono state apprezzate e comprese, consentendole di ricevere premi e riconoscimenti. Tra questi si segnalano nel 2016 il Premio Don Garino per la migliore opera a soggetto religioso, nel 2017 il premio per l’innovazione alla Fiera di Sant’Orso di Donnas. Nel 2018 ha ottenuto il terzo premio alla 65a Mostra Concorso dell’artigianato valdostano di tradizione e nel 2019 il Premio Vietti alla Fiera di Sant’Orso.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
10 Luglio 2021 - 3 Ottobre 2021

ngue, italiano e francese.Prezzo 32 euro.
The Families of Man
Il progetto espositivo, a cura di Elio Grazioli e Walter Guadagnini, riflette e racconta i grandi temi dell'uomo e della società degli ultimi decenni. L’indagine da cui muove l’esposizione ha dato vita nel corso degli anni a numerose letture: archetipo di tutte è la mostra fotografica The Family of Man ideata da Edward Steichen (1955, New York, MoMA) a cui il titolo del progetto di Aosta rimanda. Presentata in piena guerra fredda e dopo la Seconda Guerra Mondiale, The Family of Man fece il punto su di un’epoca di cambiamento e venne pensata per celebrare la dignità umana. Il progetto attuale, ideato in un periodo di inattesi mutamenti, rilegge l’impostazione della mostra degli anni Cinquanta in chiave esplicitamente sociale, a partire dagli eventi culturali, politici, tecnologici - in particolare quelli dal più alto valore simbolico - che hanno determinato la formazione del mondo di oggi. L’esposizione al Museo Archeologico Regionale, guardando a quel modello leggendario in un contesto storico e culturale radicalmente diverso, organizza la narrazione intorno a due assi portanti: cronologico (1989-2000; 2001-2019; 2020) e tematico (la fine della modernità; il mondo connesso; la pandemia), per dare vita a un racconto per immagini dei più significativi sviluppi della società tra fine Novecento e primi decenni del Duemila, a partire dal cambiamento dell'immagine dell'uomo e di ciò che lo circonda. Le opere di oltre 50 fotografi italiani compongono un grande affresco sulla contemporaneità storica, sociale, economica, ambientale degli ultimi trent’anni: a partire dalla caduta del muro di Berlino, fino agli eventi legati al fenomeno ancora in corso della pandemia, che ha iscritto il 2020 tra le date storiche dell’umanità. La scelta di presentare solo autori italiani intende evidenziare la peculiare interpretazione che la nostra fotografia ha dato di accadimenti di portata universale, svelando il continuo dialogo tra identità e globalizzazione. In mostra si alternano fotografie di cronaca a fotografie di ricerca, comprendendo tutti i generi, così da restituire tanto il clima del periodo quanto l’evoluzione del linguaggio fotografico, legato anche agli sviluppi tecnologici oltre che alla società che i fotografi vivono, descrivono e interpretano. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Electa (italiano/francese) che, oltre ai saggi dei due curatori, comprende un testo di taglio storico di Silvia Paoli dedicato alla mostra di New York e un contributo di Daria Jorioz che attraversa i diversi temi dell’esposizione di Aosta. Le sezioni fotografiche, riproposte nel libro secondo il medesimo ordine di mostra, sono accompagnate da brevi scritti che trattano di società, diversità di genere, tecnologia, sperimentazione virtuale, religioni, ecologia nell'arco temporale degli ultimi trent'anni. I testi sono stati affidati a undici autori, studiosi ed esperti quali, ad esempio, Roberta Carlini per i cambiamenti economici nel mondo globale, Marco Belpoliti sull'attualità e la pandemia o ancora Giorgio van Straten per una riflessione su futuro e ripartenza. I fotografi in mostra: Marina Ballo Charmet, Gian Paolo Barbieri, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Letizia Battaglia, Sara Benaglia, Jacopo Benassi, Gianni Berengo Gardin, Silvia Bigi, Tommaso Bonaventura, Michele Borzoni, Francesco Bosso, Luca Campigotto, Alfa Castaldi, Vincenzo Castella, Francesca Catastini, Giacomo Costa, Nicolò De Giorgis, Paola De Pietri, Paola Di Bello, Giorgio Di Noto, Mario Dondero, Luigi Erba, Irene Fenara, Gianni Fiorito, Pierluigi Fresia, Gabriele Galimberti & Paolo Woods, Andrea Galvani, Giovanni Gastel, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Francesco Jodice, Armin Linke, Nicola Lo Calzo, Alex Majoli, Tancredi Mangano, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Walter Niedermayer, Adrian Paci, Mattia Paladini, Paolo Pellegrin, Antonio Rovaldi, Paolo Roversi, Simone Schiesari, Ferdinando Scianna, Alberto Sinigaglia, Lamberto Teotino, The Cool Couple, Toni Thorimbert, Oliviero Toscani, Franco Vaccari, Carlo Valsecchi, Paolo Ventura, Massimo Vitali, Lorenzo Vitturi, Alba Zari, Michele Zaza.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
29 Maggio 2021 - 10 Ottobre 2021

Intra montes: la Valle d'Aosta in 30 immagini
L'Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che a partire dal 25 settembre 2020, in Via Dante a Milano, sarà a disposizione del pubblico la mostra INTRA MONTES. La Valle d’Aosta in 30 immagini di Stefano Torrione. Per la durata di un mese, dal 25 settembre al 25 ottobre 2020, Via Dante, nel cuore di Milano, si trasformerà in una galleria d’arte open-air attraverso l’esposizione di 30 immagini fotografiche scattate dall’autore come omaggio alle bellezze monumentali di cui la Valle d’Aosta è ricca. Il progetto espositivo, promosso dalla Regione autonoma Valle d’Aosta e inserito nel programma espositivo annuale della Soprintendenza per i beni e le attività culturali, si propone di far conoscere ad un ampio pubblico, valorizzandoli, i siti più importanti dal punto di vista storico, culturale e architettonico presenti in questa regione incastonata nel cuore delle Alpi. Per immortalarli Stefano Torrione ha scelto di utilizzare il linguaggio del reportage e le sue fotografie non sono mai statiche “cartoline” dei monumenti, ma immagini che fanno vivere i luoghi scelti, catturati in speciali momenti dell’anno e attraversati dall’umanità di chi li frequenta, calcando le “antiche pietre” sia nel proprio quotidiano che durante momenti di festa. Ecco allora apparire la ritualità, la tradizione popolare di una regione ricca non solo di monumenti, ma anche di cultura e di vita, secondo un approccio che è già stato il fil rouge della mostra ALPIMAGIA. Riti, leggende e misteri dei popoli alpini, curata da Stefano Torrione con Daria Jorioz e realizzata al Museo Archeologico Regionale di Aosta nell’inverno 2016-2017. Il progetto espositivo INTRA MONTES, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano, sarà visitabile in Via Dante per un mese intero, 24 ore su 24, anche di notte grazie a un impianto di illuminazione hi-tech alimentato da pannelli fotovoltaici, fino al 25 ottobre 2020. Valdostano di nascita e milanese di adozione, Stefano Torrione dopo la laurea in Scienze Politiche si dedica alla fotografia. Professionista dal 1992, inizia la carriera a Epoca e vince nel 1994 ad Arles (Francia) il Premio Kodak Europeo Panorama. Si specializza nel reportage geografico ed etnografico viaggiando negli anni in molti paesi del mondo e pubblicando servizi su numerose riviste italiane e straniere tra cui Geo, Bell’Italia, Meridiani Montagne e National Geographic Italia.

- Aosta
25 Settembre 2020 - 25 Ottobre 2020

Antonella Berra e Claudio Mosele. Interpretare la tradizione.
L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, presenta una selezione delle opere dei due autori valdostani, che si affacciano da alcuni anni sulla scena artistica locale ed espongono per la prima volta in una sede pubblica. Antonella Berra guarda all’artigianato di tradizione proponendone una citazione personale e delicata. Realizza bassorilievi in legno dipinto e opere a tuttotondo che sintetizzano e attualizzano alcuni dei soggetti più apprezzati in ambito locale, dai galli ai tatà, offrendo un esempio della vitalità del nostro artigianato. Partecipa alla Fiera di Sant’Orso dal 1988. Nel 2016 la sua marionetta ha vinto il terzo premio nella categoria Giocattoli della 63a Mostra concorso dell’artigianato di tradizione. Appassionata di musica e folklore, ha dedicato alcuni suoi manufatti ai costumi valdostani, da Cogne a Gaby, ma anche alla Clicca di Saint-Martin e al Groupe folklorique des Tratidions Valdôtaines. Claudio Mosele si cimenta con i soggetti della cultura popolare della Valle d’Aosta componendo scene contadine, dalla fienagione alla raccolta delle patate, dal lavoro dei boscaioli alla vita in alpeggio, e feste tradizionali. Autodidatta, ama definire il suo approccio all’arte “primitivo”. Il suo disegno naïf e diretto, istintivo e anti-accademico, è caratterizzato da un segno deciso e da contorni netti che definiscono le figure. L’utilizzo esclusivo dei pastelli ad olio, in cui i pigmenti vengono lavorati direttamente con le dita, lo rende un disegnatore più che un pittore. Per i due autori, la Valle d’Aosta, il suo territorio e la sua cultura sono fonte di ispirazione e questa esposizione rappresenta un omaggio alla montagna e alla dimensione alpina che ci connota. La mostra è corredata da un sintetico catalogo bilingue italiano-francese, edito dalla Tipografia Pesando, in vendita in mostra al prezzo di tre euro.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
5 Giugno 2020 - 23 Agosto 2020

Diego Cesare. Bèrio.
L’esposizione, curata da Daria Jorioz, presenta al pubblico una selezione di 35 fotografie in bianco e nero di medie e grandi dimensioni realizzate col banco ottico e stampate manualmente ai sali d’argento, che documentano gli aspetti più significativi del territorio della Valle d’Aosta, declinati attraverso il tema della pietra, fotografata sia dal punto di vista naturalistico e ambientale, sia da quello storico e antropologico dei manufatti litici prodotti dall’uomo nel corso della storia. Dal Monte Bianco all’orrido di Pré-Saint-Didier, dalla valle di Cogne a Fontainemore, le fotografie in mostra consentono di intraprendere un viaggio suggestivo in una regione nel cuore delle Alpi, che viene descritta in maniera originale e inedita grazie allo sguardo di un professionista della fotografia, Diego Cesare. Scrive in catalogo la curatrice, Daria Jorioz: “Diego Cesare ha scelto la pietra come chiave di lettura per narrare la Valle d’Aosta, consegnandoci un progetto fotografico dalla netta connotazione territoriale. Materia che include in sé complesse valenze simboliche, la pietra sintetizza il concetto e l’immagine mentale del paesaggio alpino. La scelta di intitolare il suo progetto fotografico Bèrio – pietra in franco-provenzale – afferma il legame dell’autore con la propria terra, la Valle d’Aosta, in una sintesi verbale che ricorre all’utilizzo della lingua del cuore, connessa all’infanzia e alla figura materna, ed enfatizza la dimensione identitaria, tanto esperienziale quanto emotiva, di questo lavoro. Da documento la fotografia diventa diario, visione soggettiva, testimonianza autografa di uno sguardo”. Diego Cesare è nato a Morgex, in Valle d’Aosta, dove risiede e lavora. Compiuti gli studi artistici, è diventato fotografo professionista nel 1985. Collabora attivamente con la Regione autonoma Valle d’Aosta, con varie agenzie di pubblicità e con studi grafici italiani e francesi. Ha realizzato numerose pubblicazioni, tra cui si ricordino: Appunti schizzi e metafore in viaggio, Torino 1990; 30 anni di autostrada, Torino 1993; Destination Europe, Autostrade e mobilità in Valle d’Aosta, 1962-1992, Quart 1993; Il restauro della Cappella Pilotti, Torino 1994; Acque di sogno, ricchezza della Valle d’Aosta, Quart 2003; Segni d’energia, energia dei segni, Quart 2003; Riflessi di ferro, Quart 2008. Collabora con i periodici Bell’Italia, Bell’Europa, Traveller, Class, Cucina italiana. Ha realizzato diverse mostre personali e collettive. Si segnalano: Traverser les Alpes, Comune di Chamonix; Territorio del Gran Paradiso, Maison Bruil, Introd; Bell’Italia, Castello Sforzesco, Milano; I volti i luoghi, Forte di Bard; Paysages passages, Castello di Bosses, Valle d’Aosta. L’esposizione Diego Cesare. Bèrio è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese contenente tutte le fotografie esposte, edito dalla Tipografia Valdostana, a cura di Daria Jorioz, in vendita al prezzo di 15 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al 29 marzo 2020, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
8 Novembre 2019 - 29 Marzo 2020

Calatogo
Steve McCurry. Animals
L’Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni Culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che, venerdì 3 maggio 2019, alle ore 18, al Centro Saint-Bénin di Aosta, sarà inaugurata la mostra Animals di Steve McCurry. Un’antologia di sessanta immagini, selezionate dal fotografo tra le sue più significative, compone una rassegna tematizzata, dopo le tante retrospettive di successo che si sono susseguite in Italia, a cura di Biba Giacchetti. Il tema degli animali nei racconti fotografici di Steve McCurry trae origine nel 1991. Steve McCurry negli anni Novanta è un fotografo affermato, ha vinto quattro World Press Photo e ha già fotografato Sharbat Gula, la ragazza afghana. Sul fronte editoriale ha sviluppato un importante corpus di lavoro incentrato sulla condizione umana, con un particolare sguardo ai più fragili, ai rifugiati, ai bambini e in generale alle culture in via di estinzione. In questo contesto si accinge a effettuare la sua prima missione interamente dedicata agli animali. La scelta riguarda gli accadimenti nei territori della prima Guerra del Golfo. Steve McCurry entra in Kuwait nel 1991, sul finire della guerra con le truppe americane; Saddam Hussein, in ritirata, ordina di bruciare più di seicento pozzi di petrolio disseminati nel Paese. Ha inizio la più grande catastrofe ecologica di tutti tempi e Steve McCurry racconta l’impatto di questo disastro sul sistema ecologico e le conseguenze di tanta umana scelleratezza sul genere animale. McCurry torna con immagini epocali, come i cammelli sull’orizzonte infuocato o gli scatti dedicati alla fauna migratoria, tra cui il celebre uccello dagli occhi rossi completamente sommerso dal petrolio. Le fotografie di McCurry fanno il giro del mondo e vincono nel 1992 per la quinta volta il World Press Photo. Ancora oggi queste immagini sono pubblicate dalla stampa mondiale quando si affrontano temi legati alla conservazione del pianeta. Come avviene per tante altre immagini di McCurry, restano emblematiche icone senza tempo. Da allora McCurry ha instancabilmente raccontato storie di uomini, che incrociano inevitabilmente storie di animali, verso i quali nutre una forte empatia. La mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta si articola in un percorso espositivo in grado di lasciare il visitatore libero di muoversi in un’alternanza di immagini leggere e profonde, perché possa assecondare la sua sensibilità e giocare liberamente su registri emotivi diversi. Esploratore del genere umano, Steve McCurry, offre un viaggio nella contiguità del pianeta animale; parla di sofferenza e dignità, di relazioni e di conseguenze, invitandoci a riflettere che non siamo soli al mondo e che tra gli esseri viventi c’è una profonda condivisione di quel mistero che è la vita. L’immenso archivio di Steve McCurry ha generato, inoltre, libri sui temi a lui più cari: le culture in via di estinzione; paesi come India, Afghanistan, Tibet, Italia; collezioni di ritratti, racconti su modi di vivere diversi e sentimenti universali; si è concentrato su buddismo e spiritualità, e infine ha dedicato un libro all’atto della lettura. Dopo l’impegno del libro biografico, la cui autrice è la sorella di Steve, Bonnie McCurry Reum, è in lavorazione un volume interamente dedicato agli animali. Un progetto inedito in divenire, il cui fine è rendere omaggio alla condizione animale con una narrazione su piani diversi. Scatti drammatici, come quelli della Guerra del Golfo, si alterneranno a racconti poetici, interazioni con l’uomo, ritratti esilaranti di etnie lontane ma anche personaggi occidentali, e poi animali liberi e selvaggi, o che consentono la sopravvivenza umana, sfruttati per contrastare la miseria. La mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta è corredata da un catalogo riccamente illustrato, bilingue italiano-francese, curato da Biba Giacchetti, con un testo critico di Daria Jorioz, edito da Sudest57, in vendita in mostra al prezzo di 25 euro. Biglietto: Intero 6 euro, ridotto 4 euro, gratuito per i minori di anni 18. Abbonamento con la mostra Lucio Fontana. La sua ombra lunga, quelle tracce non cancellate in corso al Museo Archeologico Regionale di Aosta dal 13 aprile al 22 settembre 2019: 10 euro intero, 6 euro ridotto. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali Soprintendenza per i beni e le attività culturali Struttura Attività espositive Tel. 0165.275937 Centro Saint-Bénin Tel. 0165.272687 www.regione.vda.it

Centro Saint-Bénin - Aosta
3 Maggio 2019 - 6 Ottobre 2019

Catalogo
La montagna fotografata, la montagna scolpita. Stefano Venturini e Ladislao Mastella
L’Assessorato dell’Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 30 novembre 2018, alle ore 18, sarà inaugurata, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta, la mostra La montagna fotografata, la montagna scolpita. Stefano Venturini e Ladislao Mastella. La rassegna è la quarta di una serie di mostre che hanno riscosso un ottimo riscontro di pubblico e accostano le opere di un fotografo e di uno scultore locale. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, si compone di una selezione di fotografie di piccole, medie e grandi dimensioni, a colori e in bianco e nero, di Stefano Venturini e di venti sculture in legno di Ladislao Mastella. Stefano Venturini propone immagini di grande impatto visivo che illustrano la dimensione della montagna nelle varie stagioni dell’anno e sono proposte in mostra su diversi supporti, dalla tela all’alluminio spazzolato, e diverse tecniche di stampa. Le sculture di Ladislao Mastella ripercorrono i temi della tradizione popolare valdostana, tra cui si segnalano alcuni divertenti galli policromi di grandi dimensioni e un Presepe (2008) di notevole forza plastica. Le opere di Mastella sono realizzate in diverse essenze lignee quali betulla, cipresso, cirmolo, noce, acero, bosso, melo, frassino, larice e abete. “Per entrambi gli autori, - commenta l’Assessore Paolo Sammaritani - la Valle d’Aosta, il suo territorio e la sua cultura sono fonte di ispirazione e questa esposizione rappresenta un omaggio alla montagna e alla dimensione alpina che ci connota”. Stefano Venturini (Ivrea, 1975) è un fotografo valdostano con l’instancabile voglia di esplorare luoghi e possibilità espressive. La passione per i paesaggi della Valle d’Aosta e la vocazione innata verso il mondo della luce e dei colori lo inducono a occuparsi di fotografia pubblicitaria e di paesaggio, servizi industriali e cataloghi d’arte. Socio Tau Visual da 20 anni, inaugura il suo studio fotografico SteVephoto nel 2001 ad Aosta, avviando collaborazioni con agenzie pubblicitarie e grafiche. Pubblica le sue immagini su riviste nazionali ed estere quali AD, DOVE, Bell'Italia. Da alcuni anni le sue fotografie sono anche riprodotte, in tiratura limitata e certificata, con tecnologia digitale Digigraphie®. Ha realizzato diverse mostre in Valle d’Aosta e ha partecipato a rassegne collettive tra le quali Arte senza frontiere, Galleria Centrale dell’Unione degli artisti a San Pietroburgo (2014-2015); Expo in Valle d’Aosta. Le eccellenze del territorio raccontate con i linguaggi della modernità, Museo Archeologico Regionale di Aosta (2015). Ladislao Mastella nasce a San Bonifacio (Verona) nel 1947. Ultimo di tre fratelli ebanisti, ha frequentato la scuola dei Salesiani di San Benigno Canavese. Nel 1959 e per i tre anni successivi ha lavorato presso il laboratorio dello scultore altoatesino Mario Stuffer, affiancando alla scultura un’intensa attività disegnativa affinata dalla partecipazione ai corsi organizzati dalla Scuola d’Arte Regionale e tenuti da Rolando Robino. Nel 1961 Mastella ha esposto per la prima volta alla Fiera di Sant’Orso. Dal 1963 ad oggi è presente in tutte le edizioni della manifestazione. Molto attivo, Mastella ha esposto in Valle d’Aosta, in Italia e all’estero, ottenendo premi e segnalazioni. Ha partecipato a mostre collettive in Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Svizzera, Finlandia e Gran Bretagna. Nel 2018 gli è stata conferita l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. L’esposizione La montagna fotografata, la montagna scolpita. Stefano Venturini e Ladislao Mastella, è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese edito dalla Tipografia Valdostana, a cura di Daria Jorioz, in vendita al prezzo di 10 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al 24 marzo 2019, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Chiesa di San Lorenzo: tel. 0165.238127 www.regione.vda.it

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
30 Novembre 2018 - 24 Marzo 2019

Catalogo
Donato Savin. Il linguaggio della pietra
L’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 9 novembre, alle ore 18, sarà inaugurata, all’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans di Aosta la mostra Donato Savin. Il linguaggio della pietra. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, è organizzata dalla Struttura Attività espositive in collaborazione con la Struttura Patrimonio archeologico ed è allestita nello spazio che ha già ospitato nel 2017 la mostra di Marina Torchio Primitivo femmineo. In mostra sono esposte oltre 40 stele, per la maggior parte in pietra, oltre ad alcune sculture in legno, metallo e corno. Le pietre, accuratamente scelte dallo scultore, soprattutto nella zona del Gran Paradiso, ma anche in altri luoghi della Valle d’Aosta, conservano dopo l’intervento dell’artista l’eventuale presenza di licheni di diversi colori sulla superficie e assecondano la venatura litica naturale, diventando sculture totemiche di grande impatto visivo. L’allestimento della mostra è stato concepito creando una sorta di allineamento delle stele contemporanee, tale da richiamare gli allineamenti delle loro “antenate” che si trovano nel sito di Saint-Martin-de-Corléans dalla prima metà del 3000 a.C. Questa esposizione di arte contemporanea — osserva l’Assessore Sammaritani — si inserisce nella programmazione dell’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta e intende porre in relazione le eccellenze artistiche locali con il sito museale di Saint-Martin-de-Corléans. Donato Savin è nato in Valle d’Aosta, a Cogne, nel 1959, dove vive con la sua famiglia e lavora come guardia forestale. Molto giovane, si è avvicinato alla scultura, alla quale si è dedicato da autodidatta. Il suo materiale prediletto per realizzare le sculture, a partire da semplici disegni o da bozzetti in argilla, è la pietra: gneiss del Gran Paradiso, granito, dolomnia, magnetite della miniera di Cogne, marmo verde di Runaz, marmo bardiglio e altre pietre della Valle d’Aosta. Fin da giovane partecipa alla tradizionale Fiera di Sant’Orso, espressione della tradizione artistica e artigianale della nostra Regione. Ha partecipato e realizzato mostre personali e collettive in Valle d’Aosta, in diverse regioni italiane e all’estero. Nel 2017 il Museo della Montagna “Duca degli Abruzzi” di Torino gli ha dedicato una mostra personale. L’esposizione Donato Savin. Il linguaggio della pietra, è corredata da un catalogo edito dalla Tipografia Pesando di Aosta, a cura di Daria Jorioz, con testi di Gianfranco Zidda, Nurye Donatoni in vendita al prezzo di 15 euro. Nel corso del mese di gennaio 2019 verranno proposti al pubblico alcuni laboratori didattici a cura del MAV – Museo dell’Artigianato Valdostano di Tradizione (per informazioni e prenotazioni: tel. 0165 763912). La mostra, visitabile con il biglietto di ingresso all’Area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, resterà aperta fino al 17 febbraio 2019, con il seguente orario: da martedì a domenica, dalle 10 alle 18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 Area megalitica Saint-Martin-de Corléans: tel. 0165 552420 e-mail: u-mostre@regione.vda.it www.regione.vda.it MAV – Museo dell’Artigianato Valdostano di Tradizione: tel. 0165 763912

Area archeologica di Saint-Martin-de-Corléans - Aosta
9 Novembre 2018 - 17 Febbraio 2019

Catalogo
La montagna fotografata, la montagna scolpita. Massimo Arcaro e Dante Marquet
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che giovedì 24 maggio, alle ore 18, sarà inaugurata, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta, la mostra La montagna fotografata, la montagna scolpita. Massimo Arcaro e Dante Marquet. La rassegna è la terza di una serie di mostre che mette a confronto le opere di un fotografo e di uno scultore, che dialogano all’interno del suggestivo spazio espositivo aostano. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, si compone di oltre venti fotografie a colori di Massimo Arcaro (formato 50 x 70) e di una selezione di sculture in legno di Dante Marquet, realizzate principalmente in noce, ma anche in betulla, acero, ontano e sambuco. Le fotografie di Arcaro, tutte realizzate in Valle d’Aosta, offrono immagini poetiche di paesaggi innevati, di animali, di fiori, ripresi con sapiente uso della luce, soprattutto negli scatti di macrofotografia che denotano una notevole padronanza del mezzo fotografico. Le sculture di Marquet esprimono il profondo legame dello scultore con la sua terra espresso attraverso scene di lavoro contadino, in cui grande attenzione viene attribuita agli attrezzi agricoli della tradizione. Non mancano nelle sue opere le narrazioni di leggende popolari e la rappresentazione di personaggi e di animali. Di particolare interesse è la realizzazione dei giocattoli, i tatà, in cui Marquet esprime momenti creativi di grande suggestione. L’Assessore all’Istruzione e Cultura sottolinea che per Massimo Arcaro e Dante Marquet si tratta di un riconoscimento istituzionale che l’Assessorato regionale dell’Istruzione e Cultura è lieto di tributare a un fotografo e a uno scultore che amano la Valle d’Aosta e la descrivono con autenticità e passione. Massimo Arcaro è nato ad Aosta e la sua passione fotografica nasce negli anni Ottanta per documentare l’attività alpinistica. Nel corso degli anni l’interesse per la fotografia cresce e con l’avvento della tecnologia digitale Arcaro sceglie di dedicarsi in particolare alla fotografia naturalistica. Partecipa a vari concorsi e nel 2014 vince il primo premio al concorso Mountain 4 colours, organizzato dalla Fondation Grand Paradis. Nel 2016 è secondo classificato sia nel contest Una montagna di fiori sia nel 12° concorso Animali in scena della Fondation Grand Paradis. Nel 2012 ottiene il secondo posto assoluto nel concorso Fotografare il parco organizzato dal Parco Nazionale del Gran Paradiso, Parco Nazionale dello Stelvio, Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise e dal Parco della Vanoise; nel 2015 si classifica al primo posto nella sezione Mondo vegetale e al secondo posto nella sezione Micromondo del parco; nell’edizione 2017 ottiene ancora il secondo posto in quest’ultima categoria dedicata alla macrofotografia. Dante Marquet (Aosta, 1963) inizia a conoscere e lavorare il legno sotto la guida del padre Avio, già agricoltore, falegname e scultore di Arpuilles. Espone alla Fiera di Sant’Orso di Aosta dal 1973 e partecipa alla Mostra-concorso dal 1981. I suoi primi lavori sono maschere in corteccia di larice, galletti e cornailles. In seguito utilizza il legno di noce per rappresentare personaggi intenti a compiere le attività della montagna. I gesti e gli attrezzi agricoli scolpiti da Marquet nel legno sono ispirati dall’esperienza personale, dai racconti e dalle leggende valdostane che hanno la capacità di tramandare la nostra memoria collettiva. Tra i riconoscimenti ricevuti da Dante Marquet nell’ambito della Fiera di Sant’Orso si segnalano il primo premio per la Scultura nel 1988, 1989, 1990, 1991 e 1999; il primo premio nella sezione Giocattoli nel 1994, 2010 e 2014; il terzo premio nella sezione Attrezzi agricoli nel 2014 e 2016. L’esposizione La montagna fotografata, la montagna scolpita. Massimo Arcaro e Dante Marquet, è corredata da un catalogo edito dalla Tipografia Valdostana, a cura di Daria Jorioz, in vendita al prezzo di 10 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al 9 settembre 2018, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Chiesa di San Lorenzo: tel. 0165.238127 www.regione.vda.it

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
24 Maggio 2018 - 9 Settembre 2018

Catalogo
Gabriele Basilico. La città e il territorio
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura comunica che, venerdì 27 aprile 2018 alle ore 18, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, sarà inaugurata la mostra Gabriele Basilico. La città e il territorio. L’esposizione rende omaggio al grande fotografo Gabriele Basilico (Milano, 1944-2013) attraverso duecento fotografie, tra le quali una cospicua selezione di immagini dedicate alla Valle d’Aosta. La rassegna, curata da Angela Madesani, si avvale della collaborazione di Giovanna Calvenzi, dell’Archivio Gabriele Basilico, dell’Accademia di Architettura di Mendrisio/USI. Dichiara l’Assessore all'Istruzione e cultura: sono particolarmente lieta di presentare, nell’ambito del programma espositivo regionale 2018 dell’Assessorato dell’Istruzione e cultura questa importante iniziativa espositiva dedicata ad una figura di spicco della fotografia contemporanea internazionale, che ha dedicato grande attenzione anche al territorio della Valle d’Aosta. L’itinerario espositivo, diviso per nuclei di ricerca e non strettamente cronologico, prende l’avvio da uno dei suoi lavori più noti, quei Milano Ritratti di fabbriche (1978-1980) che hanno segnato l’inizio delle sue indagini sulle città del mondo. Sono inoltre esposte immagini a colori inedite di Beirut ricostruita (2011) e di alcune metropoli del mondo (Shanghai, Rio, Istanbul, Mosca) e le trasformazioni del paesaggio contemporaneo con due serie di immagini dedicate alla montagna, alla Valle d’Aosta e al passo del San Gottardo, in Svizzera. Novantasei foto provengono dal lavoro Sezioni del paesaggio italiano, realizzato in collaborazione con Stefano Boeri per la Biennale di Architettura di Venezia, nel 1998. Fa seguito un’ampia indagine realizzata in collaborazione con l’architetto Luigi Snozzi in una cittadina svizzera, Monte Carasso (1996), oggi periferia di Bellinzona, che documenta la trasformazione della città grazie agli interventi operati dallo stesso Snozzi. Conclude l’itinerario una selezione di immagini di paesaggio, realizzate in luoghi e occasioni diverse, tra le quali quelle realizzate per incarico della Mission Photographique de la DATAR (1984-1985) in Francia. L’esposizione, il cui allestimento è accompagnato da alcuni video dedicati a Gabriele Basilico, si avvale del coordinamento organizzativo di Raffaella Resch ed è prodotta da Scalpendi Editore. Il catalogo, edito da Scalpendi, contiene testi di Angela Madesani, Giovanna Calvenzi e Daria Jorioz ed è in vendita presso il bookshop del Museo al prezzo di 30 euro. La mostra resterà aperta sino a domenica 23 settembre 2018, orario 9-19, tutti i giorni. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; ridotto 50% Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole.. Sarà inoltre possibile acquistare un abbonamento con la mostra Nicola Magrin. La traccia del racconto, in corso dal 5 maggio 2018 al Centro Saint-Bénin di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Regione autonoma Valle d’Aosta tel. +39.0165.275902 e 0165.275937 www.regione.vda.it u-mostre@regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
27 Aprile 2018 - 23 Settembre 2018

Catalogo
Pietra, carta, carbone. I frottages di stele di Ernesto Oeschger e Elisabetta Hugentobler
L'Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 10 novembre 2017, alle ore 17, presso gli spazi espositivi dell’Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta, sarà inaugurata la mostra Pietra, carta, carbone. I frottages di stele di Ernesto Oeschger ed Elisabetta Hugentobler. La mostra riguarda un’inedita collezione artistica dedicata alle stele antropomorfe, realizzate attraverso la tecnica del frottage (dal francese frotter, strofinare), utilizzando carta velina, carboncino o carta carbone. La restituzione grafica è una parte fondamentale della ricerca archeologica in quanto consente sia di conservare traccia degli oggetti, sia di coglierne particolari e dettagli di grande importanza. Le 26 stele esposte all’Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans sono espressione di una forma di linguaggio artistico trasversale e provengono da tutta Europa, facendo così diventare il sito archeologico valdostano un luogo importante di incontro di culture. La mostra Pietra, carta, carbone. I frottages di stele di Ernesto Oeschger e Elisabetta Hugentobler è corredata da una brochure bilingue italiano-francese, edita dalla Tipografia Duc, contenente i testi critici di Gwenaël Bertocco e Gianfranco Zidda. La visita all’esposizione è compresa nel costo del biglietto d’entrata all’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans che è il seguente: 7 euro intero, 5 euro ridotto; 2 euro per i minori dai 6 ai 18 anni. La mostra sarà aperta sino al 25 novembre 2018, con i seguenti orari: martedì - domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso lunedì. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel.: 0165.275937, e-mail: u-mostre@regione.vda.it Internet: www.regione.vda.it Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans tel.: 0165.552620

Area archeologica di Saint-Martin-de-Corléans - Aosta
10 Novembre 2017 - 24 Novembre 2019

Catalogo
La montagna fotografata, la montagna scolpita. Davide Camisasca e Marco Joly
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 27 ottobre 2017, alle ore 18, sarà inaugurata, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta, la mostra La montagna fotografata, la montagna scolpita. Davide Camisasca e Marco Joly. La rassegna è la seconda di una serie che mette a confronto le opere di un fotografo e di uno scultore che dialogano all’interno del suggestivo spazio espositivo aostano L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, si compone di oltre 20 fotografie inedite di grandi dimensioni, in bianco e nero, accostate a una selezione di sculture, prevalentemente in legno di noce. Le immagini di Camisasca sono il frutto di un intenso lavoro teso verso una ricerca formale caratterizzata da atmosfere rarefatte, luci ovattate e bianco totale, che trasforma la montagna da luogo fisico a dimensione interiore. Le opere di Marco Joly, in legno e in pietra ollare, narrano scene di vita quotidiana in cui si riscopre la dimensione comunitaria del villaggio, popolata da contadini e pastori, bambini e anziani. Davide Camisasca e Marco Joly - commenta l’Assessore Emily Rini - compongono un percorso espositivo intenso e poetico, che sono certa incanterà il pubblico nel corso della stagione invernale. Fotografia e scultura dialogano in questa mostra con efficacia offrendo suggestioni artistiche di grande qualità espressiva. Davide Camisasca, che risiede a Gressoney-Saint-Jean dal 1972, è guida alpina e fotografo professionista specializzato sul tema della montagna. Ha realizzato mostre personali a Milano, Ginevra, Londra, Torino, Trento e, in più occasioni, in Valle d’Aosta. Ha pubblicato libri fotografici sul Monte Bianco, sul Gran Paradiso, sul Gran San Bernardo, sul Monte Rosa. Ha inoltre dedicato alcuni lavori fotografici al patrimonio paesaggistico e architettonico valdostano. Ha collaborato con riviste italiane e straniere, tra cui Alp, Dove, Gente Viaggi, Sciare, Pentax Family, Meridiani Montagne, Alpes e Berge. Marco Joly, risiede ad Arnad e a partire dal 1974 ha partecipato a tutte le edizioni della Fiera di Sant’Orso. Riproduzioni fotografiche delle sue opere sono apparse su numerose pubblicazioni dedicate alla scultura tradizionale e all’artigianato alpino, tra cui Arte di tradizione in Valle d’Aosta, edito nel 1994, e il secondo volume de La collezione IVAT (Istituto Valdostano per l’artigianato tipico), del 2007. Joly si è aggiudicato il primo premio alla Fiera di Sant’Orso nel 1987, 1988, 1989, 1990, 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1998 e 1999. Ha vinto il primo premio della Mostra Concorso dell’artigianato valdostano di tradizione di Aosta per cinque anni consecutivi, dal 1984 al 1988, e nel 2004. Nel 2001 ha ricevuto il premio “Don Garino” per la scultura a soggetto religioso. È stato segnalato come uno dei più interessanti e significativi interpreti dell’artigianato valdostano da riviste e quotidiani nazionali e locali. L’esposizione La montagna fotografata, la montagna scolpita. Davide Camisasca e Marco Joly, è corredata da un catalogo edito dalla Tipografia Valdostana, che contiene i testi di Daria Jorioz e Pietro Giglio, in vendita al prezzo di 10 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al 25 febbraio 2018, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Chiesa di San Lorenzo: tel. 0165.238127 www.regione.vda.it

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
27 Ottobre 2017 - 25 Febbraio 2018

Catalogo
A modo mio. NESPOLO tra arte cinema e teatro
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 20 ottobre 2017, alle ore 18, sarà inaugurata al Centro Saint-Bénin di Aosta la mostra “A modo mio. Nespolo tra arte, cinema e teatro”, dedicata all’esperienza interdisciplinare dell’artista piemontese. L’esposizione, organizzata dall’Assessorato, è curata dal critico Alberto Fiz in collaborazione con il filosofo Maurizio Ferraris. Sono oltre 80 le opere esposte tra dipinti, disegni, maquettes per il teatro, sculture, ex libris, tappeti, fotografie e manifesti realizzati dal 1967 sino a oggi in un percorso spettacolare e coinvolgente, ideato per gli spazi dell’ex chiesa sconsacrata. Compare persino una canoa di otto metri interamente decorata. Dall’arte al cinema, dai cartoon televisivi alla logica matematica sino al teatro, le opere, disposte in base a tracciati tematici, creano una costellazione all’interno del Centro Saint-Bénin da cui emerge la versatilità di uno dei più originali e trasgressivi interpreti della scena contemporanea italiana, che ha ripercorso stili e stilemi “a modo suo”, senza mai lasciarsi imbrigliare dalle convenzioni. “Sono particolarmente lieta di presentare al pubblico – commenta l’Assessore Emily Rini – questa proposta espositiva di qualità, che ha come protagonista Ugo Nespolo. Sono certa che il pubblico saprà apprezzare questa mostra che unisce pittura, scultura, design e teatro, in un percorso affascinante e inatteso. L’Assessorato regionale conferma così il suo impegno nel promuovere la cultura e l’arte”.
In occasione dell'inaugurazione della mostra verrà esposta all'esterno dell sede espositiva la Porsche Moncenisio decorata da Ugo Nespolo.
Il catalogo della mostra, in italiano e francese, con la pubblicazione di tutte le opere esposte, è edito da Magonza e posto in vendita al costo di 26 euro. Insieme ai saggi di Maurizio Ferraris, Alberto Fiz, Daria Jorioz e a un’intervista di Nespolo con Pietro Bellasi, contiene una serie di saggi scritti dall’artista e testimonianze, tra gli altri, di Enrico Baj, Renato Barilli, Gillo Dorfles, Danilo Eccher, Pierre Restany, Gianni Rondolino, Francesco Poli e Tommaso Trini. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 4 euro per i soci del Touring Club Italiano e 3 euro Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel.: 0165.275937, e-mail: u-mostre@regione.vda.it Internet: www.regione.vda.it Sede espositiva Centro Saint-Bénin tel. 0165.272687

Centro Saint-Bénin - Aosta
20 Ottobre 2017 - 8 Aprile 2018

Pan de bouque
L'Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 13 ottobre 2017, alle ore 18, nella sede espositiva Hôtel des États di Aosta, sarà inaugurata la mostra “Pan de bouque”. L’esposizione, nata dalla collaborazione tra il Bureau régional ethnologie et linguistique e la Struttura Attività espositive, si inserisce nell’ambito della “Festa de Lo Pan Ner”, organizzata dall’Assessorato regionale in collaborazione con le comunità locali. Oltre 50 comuni della Valle d’Aosta inforneranno il tradizionale pane nero per la cottura, preparato dalle famiglie e cotto nei forni frazionali. Inoltre in tutto il territorio si svolgeranno numerose iniziative legate a questa tradizione. La mostra “Pan de bouque”, curata da Daria Jorioz, presenta una selezione di opere di scultori locali che interpretano il tema della panificazione di tradizione in Valle d’Aosta. Gianfranco Anzola, Lea Bérard, Silvano Ferretti, Marco Joly, Ladislao Mastella, Giorgio Perin Riz, Dorino Ouvrier e Bobo Pernettaz, ciascuno con la propria cifra espressiva, narrano il nostro universo contadino con efficacia e autenticità. Un dipinto di Giuseppe Tecco anticipa l’esposizione in programma per il prossimo anno, in cui saranno pittori, disegnatori e grafici a illustrare “Lo Pan ner”. L’esposizione, con ingresso gratuito, resterà aperta sino a domenica 19 novembre 2017, con il seguente orario: da martedì a domenica: 10-13 / 14-18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel.: 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Internet: www.regione.vda.it Sede espositiva Hôtel des États tel.: 0165.300552 BREL (Bureau régional ethnologie et linguistique) tel.: 0165.43386-363540 0932 em

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
13 Ottobre 2017 - 19 Novembre 2017

Catalogo
TRACES. Beni culturali in Valle d’Aosta. Fotografie di Pier Francesco Grizi e di Fabio Dibello
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 6 ottobre 2017, alle ore 18, sarà inaugurata, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, la mostra fotografica TRACES. Beni culturali in Valle d’Aosta dalla documentazione alla valorizzazione. Le fotografie esposte sono di Pier Francesco Grizi. La mostra presenta anche una sezione sulla cinta muraria romana di Aosta con fotografie di Fabio Dibello. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, propone una riflessione sul tema dei beni culturali e architettonici in Valle d’Aosta. Il progetto fotografico parte dalla città di Aosta per ampliarsi seguendo le tracce di un patrimonio culturale straordinario disseminato sull’intero territorio regionale. Trenta immagini inedite di Pier Francesco Grizi, realizzate con la tecnologia HDR e stampate in grande formato, compongono un percorso espositivo di forte impatto visivo ed emozionale. Scattate in giornate di tempo meteorologicamente avverso, per ottenere una luce più morbida e diffusa, prive sovente della presenza umana, le fotografie in mostra si discostano dall’intento puramente documentario e si collocano piuttosto nell’ambito della valorizzazione, proponendo al pubblico visioni inusuali e alternative, in un percorso autoriale che evidenzia le relazioni tra le costruzioni umane e l’ambiente circostante. Dal Teatro romano di Aosta al Pont-d’Aël, dal castello di Cly a quello di Verrès, il visitatore sarà invitato a riscoprire il patrimonio culturale valdostano. La rassegna presenta inoltre 16 immagini del fotografo Fabio Dibello che mettono in rapporto la cinta muraria romana di Aosta al tessuto urbano attuale. Un viaggio personale dell’autore che fa riflettere sul tema della città, non solo dal punto di vista storico e architettonico, ma anche antropologico, sociologico e culturale. La mostra Traces. Beni culturali in Valle d’Aosta è stata realizzata dalla Struttura Attività espositive in collaborazione con la Struttura Patrimonio archeologico della Soprintendenza regionale per i beni e le attività culturali. La Delegazione di Aosta del FAI è partner istituzionale dell’iniziativa. L’esposizione è corredata da un catalogo riccamente illustrato, con testi di Alessandra Armirotti, Roberto Domaine, Maria Cristina Fazari, Daria Jorioz, Gabriele Sartorio. Il volume, edito da Musumeci Editore, è acquistabile al prezzo di 15 euro. L’esposizione resterà aperta sino a domenica 7 gennaio 2018, da martedì a domenica: 10-13 / 14-18, chiuso il lunedì, ingresso gratuito. Per informazioni Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Museo Archeologico Regionale: tel. 0165.275902 u-mostre@regione.vda.it www.regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
6 Ottobre 2017 - 7 Gennaio 2018

Catalogo
Miriam Colognesi. Autoritratti al Museo
L'Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 12 maggio, alle ore 18, presso la sede espositiva Hôtel des États, in piazza Chanoux ad Aosta, sarà inaugurata la mostra Miriam Colognesi. Autoritratti al Museo. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, documenta la relazione tra le opere d’arte e il pubblico e consente una riflessione sul tema del ritratto e dell’autoritratto nell’arte contemporanea. In mostra è presentata una selezione di 30 fotografie che Miriam Colognesi ha realizzato durante alcuni workshop fotografici all’interno di importanti spazi museali: il Museo Archeologico Regionale di Aosta, nel corso della mostra dedicata a Enrico Baj, la Pinacoteca del Castello Gamba di Châtillon, la Galleria Sabauda, la GAM e il Museo dell’Automobile di Torino, il Castello di Rivoli. La ricerca della Colognesi sembra trarre spunto dalla celebre frase di Marcel Duchamp che sosteneva che “chi guarda fa il quadro” e il dialogo tra la fotografia e l’arte è il tema centrale di questa rassegna, che è anche un invito a tutti a guardare con occhi diversi le opere d’arte. Miriam Colognesi nasce a Torino dove consegue il diploma di laurea in Pittura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti. Nel 2000 si trasferisce in Valle d’Aosta dove si dedica alla ricerca artistica incentrata in particolare sulle possibilità offerte dal mezzo fotografico, orientando il suo lavoro verso l’autoritratto. Ha esposto in diversi spazi pubblici e privati in Italia e all’estero. Alcuni sue opere si trovano al Museo dell’autoritratto fotografico di Senigallia. Da anni collabora con la Galerie YellowFishArt di Montréal, in Québec. La mostra Miriam Colognesi. Autoritratti al Museo, è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, edito dalla Tipografia Duc, in vendita al prezzo di 10 euro. L’esposizione, con ingresso gratuito, resterà aperta sino al 24 settembre 2017, con orario 10-13 e 14-18, da martedì a domenica, chiuso il lunedì. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel.: 0165.275937, e-mail: u-mostre@regione.vda.it Internet: www.regione.vda.it Sede espositiva Hôtel des États tel.: 0165.300552

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
12 Maggio 2017 - 24 Settembre 2017

Catalogo
La montagna fotografata, la montagna scolpita. Gianni Masi e Dorino Ouvrier
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 5 maggio 2017, alle ore 18, sarà inaugurata, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta, la mostra La montagna fotografata, la montagna scolpita. Gianni Masi e Dorino Ouvrier. La rassegna è la prima di una serie che metterà a confronto le opere di un fotografo e di uno scultore che dialogheranno all’interno del suggestivo spazio espositivo della Chiesa di San Lorenzo. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, è dedicata al tema della montagna e si compone di 40 fotografie di Gianni Masi, in bianco e nero e a colori, realizzate in cinquant’anni di attività, e di oltre 30 sculture di Dorino Ouvrier, datate dal 1982 al 2016. Il paesaggio montano e i personaggi del mondo contadino vengono interpretati dai due artisti ciascuno con la propria cifra artistica, ma il denominatore comune che traspare dalle loro opere è il legame autentico con la Valle d’Aosta. Gianni Masi, nato a Torino nel 1936, vive in Valle d’Aosta dal 1962 e proprio nella nostra regione si è avvicinato alla fotografia ritraendo le persone che incontrava durante le escursioni in montagna e fotografando gli splendidi paesaggi valdostani. Nel 1968 ha vinto il primo premio al primo concorso fotografico in bianco e nero dal titolo In Valle d’Aosta, indetto dall’Azienda di Soggiorno di Aosta. Oltre all’attività fotografica, ha realizzato e presentato in vari comuni della regione alcuni video e in particolare, nel 2015, due suggestivi video sulla Valle d’Aosta e sulla Fiera di Sant’Orso che ha proiettato alla Biblioteca regionale di Aosta. Dorino Ouvrier è nato a Cogne nel 1948. Scultore di grande qualità espressiva realizza le sue sculture prevalentemente in legno ma si è cimentato con ottimi risultati anche con la fusione in bronzo e in acciaio. Artista molto conosciuto e apprezzato in Valle d’Aosta, ma anche fuori Valle, ha partecipato per diversi anni alla Fiera di Sant’Orso di Aosta dove ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti e ha esposto le sue opere in Italia e all’estero. La sua scultura monumentale I fisarmonicisti è collocata nella centralissima piazzetta della Porta Pretoria di Aosta e un suo pannello è esposto nella collezione permanente del Museo della Montagna Duca degli Abruzzi di Torino. Nel 1983 ha donato una sua scultura in acciaio La Liberazione al Presidente Sandro Pertini in occasione della sua visita in Valle d’Aosta e nel 1986 ha donato a papa Giovanni Paolo II un ciborio in legno scolpito. Ha aperto un atelier a Cogne dove oltre ad esporre le sue opere organizza mostre temporanee di altri artisti. L’esposizione La montagna fotografata, la montagna scolpita. Gianni Masi e Dorino Ouvrier, è corredata da un catalogo edito dalla Tipografia Valdostana, che contiene i testi di Daria Jorioz ed Enrico Martinet, in vendita in mostra al prezzo di 10 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al 10 settembre 2017, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Chiesa di San Lorenzo: tel. 0165.238127 www.regione.vda.it

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
5 Maggio 2017 - 10 Settembre 2017

Catalogi
Edward Burtynsky. L’uomo e la terra
L’Assessorato istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 28 aprile 2017, alle ore 18, al Centro Saint-Bénin di Aosta, verrà inaugurata la mostra Edward Burtynsky. L’uomo e la terra. Burtynsky è un fotografo canadese di fama internazionale, le cui opere sono custodite nei maggiori musei quali la National Gallery of Canada, la Bibliothèque Nationale de France di Parigi, il Museum of Modern Art e il Guggenheim Museum di New York. Il celebre fotografo ha il dono raro di esplicitare la relazione delicatissima e fondamentale tra l’uomo e la terra componendo immagini di straordinaria qualità estetica. Discostandosi da un atteggiamento apertamente militante, le sue fotografie non vogliono proporre tesi precostituite, ma piuttosto suggerire un’osservazione nuova, che ci induca a considerare quanto la relazione uomo-ambiente sia fortemente ambivalente. La mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta, a cura di Enrica Viganò e Daria Jorioz, presenta 30 fotografie a colori, di grande formato, che rappresentano immensi scenari dal mondo (Stati Uniti, Bangadesh, Italia, Cina, Australia, Portogallo) fotografati con una tecnica raffinata che conferisce alle immagini un’eccezionale forza pittorica. Burtynsky è nato nel 1955 a St. Catharines, Ontario. Ha studiato al Ryerson Polytechnic University, dove si è diplomato in arti grafiche, e al Niagara College, dove ha ottenuto una laurea in arti grafiche. Sue opere sono esposte in mostre personali e collettive in tutto il Canada e negli Stati Uniti, l’Europa e l’Asia. In qualità di docente di arte fotografica, ha tenuto lezioni e conferenze presso la National Gallery of Canada, la Library of Congress di Washington DC, la George Eastman House di Rochester, il Centre Canadien d’Architecture di Montréal, l’Art Gallery of Ontario, la TED, Idea City e la Ryerson University. Le sue fotografie appaiono ogni anno in numerosi periodici, tra cui “Canadian Art”, “Art in America”, “The Smithsonian Magazine”, “Harper’s Magazine”, “Flash Art”, “Blind Spot”, “Art Forum”, “Saturday Night”, “National Geographic” e il “New York Times”. I riconoscimenti tributati a Edward Burtynsky includono il premio TED, il premio Outreach ai Rencontres d’Arles, il premio Roloff Beny Book e il premio Rogers Best Canadian Film. È membro del consiglio di amministrazione di CONTACT, il festival internazionale della fotografia di Toronto, e della galleria del Ryerson Image Centre. Nel 2006 è stato insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine del Canada e detiene sei dottorati honoris causa. L’esposizione è corredata da un volume bilingue, italiano-francese, riccamente illustrato, edito da Admira Edizioni, che potrà essere acquistato in mostra al prezzo speciale di 26 euro. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 4 euro per i soci del Touring Club Italiano e 3 euro Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Sarà inoltre possibile acquistare un abbonamento con la mostra Giovanni Segantini e i pittori della montagna in corso fino al 24 settembre 2017 al Museo Archeologico Regionale di Aosta al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto. Link per video su yotube: https://www.youtube.com/watch?v=LuuE5FKXz2M Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato istruzione e cultura, Attività espositive: tel. 0165.275937 u-mostre@regione.vda.it Centro Saint-Bénin: tel. 0165.272687 www.regione.vda.it

Centro Saint-Bénin - Aosta
28 Aprile 2017 - 1 Ottobre 2017

Giovanni Segantini e i pittori della montagna
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 7 aprile 2017, alle ore 18, sarà inaugurata, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, la mostra Giovanni Segantini e i pittori della montagna. L’esposizione, a cura di Filippo Timo e Daniela Magnetti, propone un selezionato percorso che ha come fulcro l’esperienza pittorica di Giovanni Segantini, tra i massimi esponenti del divisionismo italiano, che ha eletto la montagna a proprio soggetto principe, interpretandola in modo personale e innovativo, sia in termini di stile sia di poetica. La selezione di opere proposte in mostra individua e suggerisce uno dei molti possibili percorsi attraverso la pittura di montagna a cavallo tra il XIX e il XX secolo, limitando la propria attenzione ai soli artisti italiani e concentrandosi geograficamente sui lavori dell’arco alpino. Accanto alle opere di Giovanni Segantini, scelte attingendo a uno specifico momento dell’esperienza artistica del pittore, ovvero agli anni giovanili trascorsi in Brianza, compaiono più di cinquanta artisti, a partire da Vittore Grubicy, Emilio Longoni, Baldassarre Longoni, Carlo Fornara, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Lorenzo Delleani, Cesare Maggi, Leonardo Roda, Italo Mus, sino a Fortunato Depero. Accanto alle opere di questi maestri trovano posto i dipinti di almeno tre generazioni di altri artisti che, pur non avendo incontrato tutti la grande notorietà, hanno saputo instaurare un dialogo con i capofila, divenendo anch’essi partecipi di una pagina importante della storia dell'arte italiana. All’interno del grande orizzonte tematico della pittura di montagna, le opere sono state organizzate in sette sezioni, oltre a quella dedicata a Segantini che vede esposto lo splendido olio su tela La raccolta dei bozzoli (1882-1883), così scandite: le vedute estive, le scene di vita campestre e contadina, i paesaggi antropizzati, i ricordi alpini, i laghi, i tramonti e i notturni, le vedute dei grandi paesaggi innevati. A queste si aggiunge una sezione dedicata a Italo Mus, il pittore valdostano più noto e ammirato del XX secolo, di cui ricorre nel 2017 il cinquantesimo anniversario della scomparsa. La mostra Giovanni Segantini e i pittori di montagna è corredata da un catalogo riccamente illustrato, con testi di Annie-Paule Quinsac, Filippo Timo, Daria Jorioz, Daniela Magnetti, Marco Albino Ferrari, Maurizio Scudiero, Luca Minella, Beatrice Buscaroli. Il volume, edito da Skira, è acquistabile in mostra al prezzo di 36 euro. L’esposizione resterà aperta sino a domenica 24 settembre 2017, dalle 9 alle 19, tutti i giorni. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 4 euro per i soci del Touring Club Italiano e 3 euro Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Sarà possibile acquistare un abbonamento con la mostra Edward Burtynsky. L’uomo e la terra, aperta dal 29 aprile al 1° ottobre 2017 al Centro Saint-Bénin di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto.

Link video YouTube: https://youtu.be/xIKYfRbjBFg

Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Museo Archeologico Regionale: tel. 0165.275902 u-mostre@regione.vda.it www.regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
7 Aprile 2017 - 24 Settembre 2017

Catalogo
Cattedrali di ghiaccio. Vittorio Sella, Himalaya 1909
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 4 novembre 2016, alle ore 18, presso il Centro Saint-Bénin di Aosta, sarà inaugurata la mostra Cattedrali di ghiaccio. Vittorio Sella, Himalaya 1909. L’esposizione, che vuole essere un omaggio a Vittorio Sella, tra i più grandi fotografi di montagna di tutti i tempi, ripercorre la straordinaria spedizione himalayana al seguito di Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi. La mostra, curata da Daria Jorioz e Paolo Repetto, in collaborazione con la Fondazione Sella onlus di Biella, propone oltre 50 fotografie di Vittorio Sella di grande equilibrio formale e di rigorosa perfezione tecnica. Le immagini in mostra, risalenti al 1909, sono tutte vintage (stampate nell’anno stesso dello scatto) e appartengono ad un’ampia collezione privata. La mostra Cattedrali di ghiaccio. Vittorio Sella. Himalaya 1909 è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, riccamente illustrato, curato da Daria Jorioz e Paolo Repetto, edito da Nuvole Rosse Edizioni, acquistabile in mostra al prezzo di 20 euro. L’esposizione resterà aperta sino a domenica 26 marzo 2017, dal martedì alla domenica, ore 10-13 e 14-18, chiuso il lunedì. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 3 euro per i soci del Touring Club Italiano e Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Sarà inoltre possibile acquistare un abbonamento con la mostra AlpiMagia. Riti, leggende e misteri dei popoli alpini di Stefano Torrione, visitabile fino al 19 febbraio 2017 al Museo Archeologico Regionale di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto. Nel corso della mostra sono previste attività didattiche per le scuole e visite guidate. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato istruzione e cultura, Attività espositive: tel. 0165.275937 u-mostre@regione.vda.it Centro Saint-Bénin: tel. 0165.272687 www.regione.vda.it

Centro Saint-Bénin - Aosta
4 Novembre 2016 - 26 Marzo 2017

Catalogo
Stefano Torrione. ALPIMAGIA. Riti, leggende e misteri dei popoli alpini
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 28 ottobre 2016, alle ore 18, sarà inaugurata, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta la mostra ALPIMAGIA. Riti, leggende e misteri dei popoli alpini di Stefano Torrione. La rassegna presenta 92 fotografie di grande formato che ci conducono nel mondo “magico” della cultura popolare alpina. Immagini di riti scanditi dall’antico calendario contadino che portano il visitatore, attraverso le sei sale tematiche della mostra, in un viaggio immaginario che percorre un intero anno solare sulle montagne. Dalle scampananti feste propiziatorie per scacciare l’inverno, alle gesta carnevalesche di uomini selvatici con sembianze di orsi, lupi e diavoli, dai roghi di mezza quaresima a quelli del solstizio d’estate, dalle notti di Halloween alle scorribande notturne dell’Avvento, fino ai riti natalizi e a quelli di fine anno, il visitatore è condotto alla scoperta di luoghi e località dai nomi poco conosciuti, tra gli abitanti delle Alpi, occitani, valdostani, ladini, sud tirolesi, friulani, cimbri e mocheni, dove “arde ancora il fuoco della tradizione”. La mostra ALPIMAGIA è corredata da un catalogo riccamente illustrato, edito dalla Tipografia Valdostana, curato da Daria Jorioz e Stefano Torrione, con testi di Paolo Cognetti, posto in vendita al prezzo di 20 euro. L’esposizione resterà aperta sino a domenica 19 febbraio 2017, dal martedì alla domenica, ore 10-13 e 14-18, chiuso il lunedì. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 3 euro per i soci del Touring Club Italiano e Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Sarà possibile acquistare un abbonamento con la mostra Cattedrali di ghiaccio. Vittorio Sella, Himalaya 1909, aperta dal 5 novembre 2016 al 26 marzo 2017 al Centro Saint-Bénin di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto. Nel corso della mostra sono previste attività didattiche per le scuole e visite guidate.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
28 Ottobre 2016 - 19 Febbraio 2017

Catalogo
Au fil de l’eau. L’homme, l'eau et le territoire en Vallée d'Aoste entre XIXe et XXe siècle
L'Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che martedì 19 aprile 2016, alle ore 18.00, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, sarà inaugurata la mostra fotografica Au fil de l’eau. L'homme, l'eau et le territoire en Vallée d'Aoste entre XIXe et XXe siècle. L’esposizione, nata dalla collaborazione tra la Struttura attività espositive e il Bureau régional ethnologie et linguistique, raccoglie circa sessanta immagini fotografiche realizzate da alcuni dei più noti fotografi valdostani del nostro recente passato, da Jules Brocherel a Émile Bionaz, da René Willien a Grat Éloi Ronc, per citarne solo alcuni. Le immagini, selezionate a partire dalle stampe fotografiche di alcune mostre realizzate in passato, quali Rus et barrages (2001) e L’eau apprivoisée (2003), e integrate con materiali fotografici presentati per la prima volta al pubblico, descrivono il tema dell’acqua nel duplice aspetto di ostacolo da superare e risorsa da utilizzare, testimoniando i suoi molteplici utilizzi e la relazione che lega l’uomo al territorio della Valle d’Aosta. L’esposizione è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, edito dalla Tipografia Valdostana, posto in vendita in mostra al prezzo di 10 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al prossimo 29 maggio 2016 con il seguente orario: tutti i giorni dalle 9 alle 19. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Regione autonoma Valle d’Aosta tel. +39.0165.275902 e 0165.274401 www.regione.vda.it u-mostre@regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
19 Aprile 2016 - 29 Maggio 2016

Catalogo
Sandro Chia. I Guerrieri di Xi’an
La mostra Sandro Chia. I guerrieri di Xi’an documenta un particolare momento della ricerca espressiva di uno dei più significativi protagonisti dell’arte contemporanea, Sandro Chia (Firenze 1946), apparso sulla scena internazionale alla Biennale di Venezia del 1980 con il gruppo dei cinque artisti della Transavanguardia. Da allora la sua opera è stata esposta nelle più importanti rassegne internazionali d’arte e in prestigiosi musei, quali il Metropolitan Museum di New York lo Stedelijk Museum di Amsterdam e il Museo di Düsseldorf.

Centro Saint-Bénin - Aosta
5 Dicembre 2015 - 8 Maggio 2016

Catalogo
Enzo Massa Micon. Valle d’Aosta. Vivere il paesaggio
La mostra fotografica Enzo Massa Micon. Valle d’Aosta. Vivere il paesaggio, curata da Daria Jorioz, propone una selezione di oltre trenta scatti, a colori e in bianco e nero, realizzati tra il 2004 e il 2015 da Enzo Massa Micon, autore attento all’evoluzione della fotografia contemporanea, ma che guarda anche alla lezione di alcuni grandi fotografi italiani del Novecento, quali Riccardo Moncalvo, Vincenzo Balocchi e Luigi Ghirri. Le immagini in mostra privilegiano non tanto l’aspetto documentario, quanto una dimensione espressiva personale legata alla riflessione e alla percezione visiva del paesaggio della Valle d’Aosta.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
6 Novembre 2015 - 28 Febbraio 2016

Catalogo
L'acquerello oggi
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta ha inaugurato giovedì 30 luglio 2015, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta la mostra "L’Acquerello oggi", una panoramica sullo stato dell’arte dell’acquerello contemporaneo, attraverso l’esposizione delle opere di sei maestri internazionali e dell’acquerellista valdostano Pasqualino Fracasso. Gli artisti in mostra sono Ali Abbas Syed, Chien Chung Wei, Janine Gallizia, Jeannie McGuire, David Poxon, Stanislaw Zoladz e lo stesso Fracasso. Questi acquerellisti provengono da paesi e culture distanti tra loro quali l’Australia, il Belgio, Taiwan, la Svezia, il Pakistan, gli Stati Uniti e le loro opere documentano la vitalità e l’attualità di una tecnica pittorica spesso considerata erroneamente un’arte minore. La mostra, che propone al pubblico trentacinque opere, cinque per ogni artista, con vari soggetti che vanno dal paesaggio alla natura morta, dai ritratti alle vedute urbane, può considerarsi la prima collettiva in Europa di questi artisti, presenti all’inaugurazione, alcuni dei quali espongono per la prima volta in Italia.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
30 Luglio 2015 - 25 Ottobre 2015

Catalogo
Davide Camisasca. Lost in Japan.
Venerdì 19 giugno, nella sede espositiva Hôtel des États di Aosta, è stata inaugurata la mostra fotografica Davide Camisasca. Lost in Japan. Il progetto espositivo ripercorre il viaggio che il fotografo valdostano Davide Camisasca ha realizzato in Giappone nell’ottobre 2012. Il reportage, di elevata valenza antropologica, documenta la cultura, la vita quotidiana e l’ambiente del Giappone, toccando città e luoghi di grande interesse, quali Tokyo, Kyoto, Koyasan, Takayama, Kanazawa e le Alpi giapponesi. La mostra fotografica, curata da Daria Jorioz, propone al pubblico una sintesi di questo ampio reportage - che si compone di oltre trecento immagini - con una selezione di trentotto stampe a colori di grandi dimensioni e di alta qualità che ci offrono un ritratto intenso ed autentico del Giappone contemporaneo. Il progetto Lost in Japan se da un lato conserva intatto il carattere documentario proprio del reportage, basti citare ad esempio lo scatto dedicato al Tokyo Dome che illustra la sfrenata passione nipponica per il baseball, dall’altro lato pare giocato nel solco della più autentica street photography.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
19 Giugno 2015 - 27 Settembre 2015

Catalogo
Metonimia
La mostra fotografica Metonimia, un progetto di Samuel Giudice e Fabrizio Falcomatà, con la collaborazione di Nico Barbieri, è stata concepita come una performance artistica sul tema del ritratto e presenta al pubblico gli scatti realizzati nello studio fotografico dei due autori in un unico giorno, il 14 maggio 2014, sperimentando un sistema di illuminazione a LED che permette al soggetto ritratto di muoversi liberamente entro uno spazio definito e farsi riprendere durante un lasso di tempo di circa 5 minuti. All’evento, divulgato solo una settimana prima attraverso i social media, hanno partecipato oltre 40 persone che si sono fatte fotografare dopo aver disegnato sul proprio viso un segno o un simbolo che in qualche modo li rappresentasse. La mostra è il risultato di questa seduta fotografica e offre un’immagine dinamica della società contemporanea, con implicazioni non solo artistiche ed estetiche, ma anche sociologiche, psicologiche e antropologiche. Le fotografie in bianco e nero presentate in mostra si caratterizzano per l’intensità espressiva e rivelano una gamma molto ampia di sentimenti, dalla serenità alla malinconia, dal dubbio alla sfida, dalla naturalezza divertita all’inquietudine

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
6 Marzo 2015 - 24 Maggio 2015

Catalogo
Alessandro Mendini. Empatie. Un viaggio da Proust a Cattelan
Il Centro Saint-Bénin di Aosta ospita una mostra dedicata ad Alessandro Mendini, architetto e designer tra i più celebri a livello internazionale. L’esposizione, il cui allestimento verrà realizzato dall’Atelier Mendini appositamente per il Centro Saint-Bénin, è a cura di Alberto Fiz e si configura come un omaggio dell’artista a vari esponenti del mondo dell’arte, della letteratura e del design. In mostra si potranno ammirare la famosa Poltrona Proust, disegnata da Mendini secondo l’idea della decorazione puntinista di Georges Seurat e di Paul Signac, La città gentile, un’installazione i cui elementi richiamano le architetture fantastiche dei quadri di Alberto Savinio, Tête Géant, una testa africana dipinta da Mendini secondo i principi coloristici di Kazimir Malevich e altri omaggi che l’artista ha dedicato a vari esponenti del mondo della cultura tra i quali Giò Ponti, Ettore Sottsass, Frank Stella e Maurizio Cattelan. Al Centro Saint-Bénin di Aosta saranno esposte 50 opere in un percorso che comprende sculture, mobili, oggetti, schizzi e progetti che fanno emergere un’indagine esaustiva dell’attività svolta da Mendini negli ultimi quarant’anni. Catalogo bilingue italiano-francese con scritti di Mendini e testimonianze di artisti, designer, critici e architetti.

Centro Saint-Bénin - Aosta
12 Dicembre 2014 - 26 Aprile 2015

Catalogo
Alessio Nebbia, 1896-1975. Retrospettiva
La Chiesa di San Lorenzo di Aosta ospita una mostra dedicata alla figura di Alessio Nebbia, pittore piemontese che scelse sin dal 1925 la Valle d’Aosta come luogo di residenza e come soggetto privilegiato dei suoi dipinti. La mostra organizzata dall'Assessorato Istruzione e Cultura e curata da Daria Jorioz, Sandra Barberi e Giuseppe Nebbia, ripercorre l’attività pittorica dell’autore attraverso una selezione di opere provenienti da collezioni pubbliche e private. Accanto a Italo Mus, Francesco Nex e Franco Balan, Alessio Nebbia è figura di spicco nell’ambito artistico valdostano. Nel solco della tradizione figurativa piemontese del primo Novecento, da Cesare Maggi a Matteo Olivero, Mario Reviglione e Giuseppe Bozzalla, Nebbia elabora una propria visione artistica incentrata sulla montagna, che conosce bene anche sotto il profilo alpinistico. Nato a Castello d’Annone (Asti) nel 1896, si trasferisce da Torino a Courmayeur nel 1925. I paesaggi valdostani costituiscono la sua principale fonte d’ispirazione artistica incentrata, soprattutto, sugli aspetti geografici del territorio montano. Si dedica inizialmente alla fotografia e alla rappresentazione dei massicci montuosi in carte e plastici di grande precisione realistica. Dagli anni Quaranta Nebbia coltiva prevalentemente l’attività pittorica prediligendo i paesaggi invernali di montagna ma anche le vedute lagunari e i paesaggi marini. Artista apprezzato per l’atmosfera rarefatta della sua pittura, Nebbia esplora vie intime del tema paesistico con una pittura lungamente meditata, tesa a cogliere la vibrazione luminosa annotando i timbri coloristici nel mutevole variare delle ore del giorno e degli eventi atmosferici. L’esposizione è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, che contiene le riproduzioni di tutte le opere esposte, edito dalla Tipografia Duc e posto in vendita in mostra al prezzo di 15 euro.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
28 Novembre 2014 - 10 Maggio 2015

Arco d'Augusto
Augusta Prætoria. Disegni di Francesco Corni.
L’esposizione, che si colloca nell’ambito delle manifestazioni del Bimillenario della morte dell’imperatore Giulio Cesare Ottaviano Augusto curate dall’Assessorato regionale, presenta al pubblico una serie di pannelli raffiguranti Aosta e i suoi monumenti di epoca romana, dando particolare rilievo a quelli vicini all’epoca di fondazione e mettendo a confronto l’impianto urbanistico di Augusta Prætoria con quello di altre città augustee e con i centri urbani più significativi dell’epoca. La suggestione e la qualità evocativa dei disegni di Francesco Corni sono al centro di questa mostra, che si propone di introdurre il visitatore alla scoperta della nostra storia antica. Il percorso espositivo, dalla valenza principalmente divulgativa e didattica, si compone di riproduzioni in grandi dimensioni dei disegni firmati da Corni e di alcuni plastici realizzati per accompagnare il pubblico alla scoperta di Augusta Prætoria, città romana di assoluto interesse la cui nascita si colloca nel 25 a.C. e che conserva, caso unico al mondo, una cinta muraria pressoché integra e fondamentali testimonianze monumentali, dal teatro al criptoportico forense. LA MOSTRA E' STATA PROROGATA FINO AL 23 NOVEMBRE 2014

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
24 Luglio 2014 - 23 Novembre 2014

Catalogo
Una stagione informale. Capolavori della collezione Reverberi
Il Museo Archeologico regionale di Aosta ospita per la stagione estiva 2014 la mostra "Una stagione informale. Capolavori della collezione Reverberi. L’esposizione, curata dai critici d’arte Beatrice Buscaroli e Bruno Bandini, presenta una selezione di circa 90 opere della collezione d’arte del musicista Gian Piero Reverberi, che illustrano la ricchezza della pittura informale in ambito europeo. Questa tendenza artistica è stata teorizzata dal critico d’arte francese Michel Tapié, che nel 1952 scrive il libro “Un Art autre” e con il termine informel indica le tendenze antigeometriche, antinaturalistiche e non-figurative di artisti quali Alberto Burri, Jean Fautrier, Karel Appel, Hans Hartung, Lucio Fontana e tanti altri le cui opere saranno presenti nella mostra di Aosta.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
20 Giugno 2014 - 26 Ottobre 2014

Federico Ashton
Il primo evento espositivo “Détails” è dedicato a un dipinto acquisito nel 2005, L'Arco di Augusto ad Aosta di Federico Ashton. Si tratta di un'opera di grande interesse per la rarità nella produzione figurativa dell'Ottocento di rappresentazioni pittoriche del nostro capoluogo regionale, riprodotto più di frequente nell'ambito della grafica. Pittore della montagna legato soprattutto alle valli ossolane, dove visse e operò negli ultimi decenni del XIX secolo, Federico Ashton (1836-1904) esemplifica l'adesione al vero che si manifesta alla metà dell'Ottocento, pur senza abbandonare del tutto i principi compositivi del “bello” accademico e un linguaggio pittorico accuratamente rifinito.

Castello Gamba. Arte moderna e contemporanea Valle d'Aosta - Châtillon
6 Dicembre 2013 - 26 Gennaio 2014

Catalogo
Tilson. Ritorno ad Aosta
La mostra Joe Tilson. Ritorno ad Aosta, dedicata all’artista protagonista della Pop Art in Inghilterra negli anni Sessanta, è stata espressamente concepita per il Centro Saint-Bénin e intende documentare i molti aspetti della ricerca espressiva di Tilson, attraverso un’ampia selezione di sculture in terracotta, legno e vetro, dipinti su carta e su legno, grafiche. A tali opere l’artista inglese non attribuisce alcuna gerarchia di valori, considerando ogni tecnica espressiva ugualmente efficace per rappresentare il suo complesso mondo immaginativo.

Centro Saint-Bénin - Aosta
26 Ottobre 2013 - 4 Maggio 2014

Pepi Merisio. Il Gioco
La mostra Pepi Merisio. Il gioco intende offrire un approfondimento sulla cultura fotografica in Italia nel secondo Novecento, presentando al pubblico cinquanta fotografie, per la maggior parte in bianco e nero, aventi come tema il gioco, che Merisio racconta con delicatezza e poesia

Centro Saint-Bénin - Aosta
6 Aprile 2013 - 29 Settembre 2013

Renato Guttuso. Il Realismo e l’attualità dell’immagine
L’esposizione presenta al pubblico, nelle sale espositive del Museo Archeologico Regionale, una selezione di quaranta opere primarie di Guttuso tra dipinti ad olio, opere su carta e grafiche, che vanno dalle nature morte della fine degli anni ’30 e dei primi ’40 al drammatico Partigiana assassinata, 1954, dal visionario Bambino sul mostro, 1966, all’epico Comizio di quartiere, 1975. Le opere d’arte in mostra, provenienti da collezioni private e dal MART, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, documentano i temi tipici elaborati con grande libertà d’immaginazione e originalità di soluzioni dal Maestro, dai paesaggi urbani, ai soggetti sociali. Attraverso un percorso espositivo articolato, il visitatore potrà instaurare un dialogo con l’opera di un artista che cerca la verità proprio nella relazione con il suo pubblico.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
27 Marzo 2013 - 22 Settembre 2013

Italo Mus nelle collezioni della Regione Autonoma Valle d'Aosta. L'attività per le esposizioni di artigianato
Documentata da un ricco apparato informativo costituito da fotografie e manifesti dell’epoca, l’esposizione approfondisce un aspetto poco noto del percorso artistico di Italo Mus, rivolto sia al mondo rurale sia alla realtà contemporanea più viva e dinamica, gravitante intorno alle attività dell’industria e del commercio.

Centro Saint-Bénin - Aosta
6 Dicembre 2012 - 3 Marzo 2013

Catalogo
Erik Fisanotti. Cavalieri e contadini
L’esposizione presenta al pubblico una selezione di sculture a tutto tondo e bassorilievi lignei policromi, in legno di noce o di tiglio, dedicati a temi quali i castelli valdostani, in cui l’artista ambienta scene di tornei, dame e cavalieri, ma anche a soggetti legati alla montagna, con riferimento ai lavori agricoli, alla caccia e all’alpinismo.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
23 Novembre 2012 - 17 Febbraio 2013

Catalogo
Sportfolio. Esport de noutra tera
Fotografie di Nadia Camposaragna

La mostra fotografica di Nadia Camposaragna SPORTFOLIO. Esport de noutra tera è dedicata agli sport tradizionali in Valle d’Aosta.L’esposizione propone al pubblico una selezione di quarantanove fotografie a colori, stampate in grande formato, realizzate dal 2010 a oggi sui campi dove si gioca a fiolet, rebatta, tsan e palet. Diversi scatti sono inoltre dedicati al gioco della morra. Le fotografie esposte ritraggono principalmente giocatori di ogni età delle varie discipline, ritratti individuali, in posa e a figura intera, di notevole forza espressiva, ai quali si aggiunge, nella sezione introduttiva dell’esposizione, una serie di immagini dedicate alle azioni di gioco.

Espace Porta Decumana - Aosta
10 Novembre 2012 - 2 Marzo 2013

Italo Mus (1892-1967) nelle collezioni della Regione autonoma Valle d'Aosta
L'esposizione temporanea che accompagna l'apertura al pubblico del Castello Gamba è un doveroso omaggio all'artista che, in età moderna, più ha contribuito a far conoscere la Valle d'Aosta al di fuori dei confini locali. Il rilevante numero di opere – 68 per l'esattezza – presente nelle collezioni regionali testimonia l'attenzione che la pubblica amministrazione ha rivolto e continua a rivolgere verso Italo Mus, attraverso un’ininterrotta politica di acquisti.

Castello Gamba. Arte moderna e contemporanea Valle d'Aosta - Châtillon
28 Ottobre 2012 - 24 Novembre 2013

Davide Camisasca. Glace et Glaciers
Organizzata dall’Assessorato, l’esposizione presenterà al pubblico parigino venti fotografie scattate dall’artista tra il 2008 e il 2012: un’esplorazione inedita dei ghiacciai da parte di un fotografo la cui maestria porta a guardare in modo diverso lo spettacolo della natura. Le montagne della Valle d’Aosta e il territorio del Monte Rosa, in particolare, diventano i protagonisti assoluti di questa ricerca fotografica, dove la qualità delle immagini evidenzia la grandezza silenziosa e la potenza di questo straordinario patrimonio naturale.

Maison du Val d'Aoste. Paris - Parigi (FR)
25 Settembre 2012 - 13 Gennaio 2013

Catalogo
Gianni Bersezio. Le vite sognate
La mostra è dedicata a Gianni Bersezio, pittore, scultore e grafico pubblicitario, che vive in Valle d’Aosta ormai da molti anni. L’esposizione personale presenta al pubblico una selezione degli ultimi lavori pittorici e polimaterici dell’artista, cuneese di nascita e valdostano di adozione, che ha esposto nel 2007 alle Scuderie del Forte di Bard.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
28 Luglio 2012 - 4 Novembre 2012

Catalogo
Wassily Kandinsky e l' arte astratta tra Italia e Francia
Dopo l’esposizione dedicata a Paul Klee e realizzata ad Aosta nel 2011, la mostra crea una continuità di progettazione scientifica nella programmazione espositiva, poiché Kandinsky e Klee, che hanno condiviso l’esperienza del Bauhaus, sono due figure fondamentali per la ricerca astratta del Novecento. La rassegna, incentrata sulla fase matura dell’astrattismo di Kandinsky, è curata da Alberto Fiz e dalla Fondazione Mazzotta di Milano. La mostra propone al pubblico oltre cinquanta opere tra dipinti a olio, acquerelli, gouaches, disegni e incisioni. Particolare attenzione sarà dedicata agli anni di Parigi, dal 1934 al 1944, in cui Kandinky sviluppa un nuovo linguaggio artistico, intervenendo direttamente sulle forme geometriche.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
26 Maggio 2012 - 21 Ottobre 2012

Catalogo
Giuseppe Tecco. Piccola antologica, 1964-2012
La mostra si compone di una selezione di oltre trenta opere che ricostruiscono l’evoluzione artistica del pittore originario di Udine, che vive in Valle d’Aosta dal 1953. Dai primi dipinti, che rivelano l’influenza di Italo Mus, si passa attraverso la produzione pittorica più conosciuta e legata alla Valle d’Aosta, per giungere alle ultime ricerche artistiche nell’ambito della pittura figurativa. Intensa la sua attività espositiva in Italia. Le opere recenti testimoniano un nuovo desiderio di sperimentazione, basato sull’uso del carboncino su tela. In mostra tecniche miste, collages e dipinti a olio.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
31 Marzo 2012 - 1 Luglio 2012

Catalogo
Mario De Biasi. Un Mondo Di Baci
La mostra presenta al pubblico una selezione di quarantotto scatti del celebre fotoreporter di “Epoca”, tutti dedicati al tema del bacio e databili a partire dagli anni cinquanta, realizzati in tutto il mondo, dall’Italia alla Francia, dal Brasile agli Stati Uniti. I baci protagonisti delle foto sono attimi di vita che De Biasi ha colto, nel corso della sua straordinaria carriera, in città quali New York e Rio, passando per Milano, Firenze, Parigi, Vienna, Londra.

Espace Porta Decumana - Aosta
15 Febbraio 2012 - 26 Maggio 2012

Catalogo
Chiesa di San Lorenzo - Aosta
13 Novembre 2011 - 12 Febbraio 2012

Catalogo
Scuderie del Forte di Bard. Bard - Bard
24 Agosto 2011 - 9 Ottobre 2011

Catalogo
Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
22 Aprile 2011 - 21 Agosto 2011

Catalogo
Espace Porta Decumana - Aosta
3 Luglio 2010 - 3 Ottobre 2010

Catalogo
Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
23 Maggio 2010 - 22 Agosto 2010

Catalogo
Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
26 Febbraio 2010 - 30 Aprile 2010

Catalogo
Espace Porta Decumana - Aosta
12 Dicembre 2009 - 7 Marzo 2010


Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
27 Marzo 2009 - 5 Luglio 2009


Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
31 Ottobre 2008 - 8 Febbraio 2009


Museo Archeologico Regionale-Criptoportico forense-Teatro Romano - Aosta
20 Giugno 2008 - 26 Ottobre 2008


Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
7 Giugno 2008 - 5 Ottobre 2008


Espace Porta Decumana - Aosta
5 Giugno 2008 - 28 Settembre 2008


Espace Porta Decumana - Aosta
27 Ottobre 2007 - 2 Febbraio 2008


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
20 Ottobre 2007 - 10 Febbraio 2008


Centro Saint-Bénin - Aosta
19 Maggio 2007 - 28 Ottobre 2007


- Aosta
24 Giugno 2006 - 15 Ottobre 2006


Museo Archeologico Regionale - Aosta
16 Giugno 2006 - 24 Settembre 2006


Espace Porta Decumana - Aosta
10 Marzo 2006 - 30 Aprile 2006


Museo Archeologico Regionale - Aosta
2 Dicembre 2005 - 7 Maggio 2006


Centro Saint-Bénin - Aosta
26 Novembre 2005 - 23 Aprile 2006


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
21 Ottobre 2005 - 8 Gennaio 2006


Museo Archeologico Regionale - Aosta
1 Giugno 2005 - 23 Ottobre 2005


Centro Saint-Bénin - Aosta
14 Maggio 2005 - 25 Settembre 2005


Espace Porta Decumana - Aosta
25 Febbraio 2005 - 12 Maggio 2005


Centro Saint-Bénin - Aosta
18 Dicembre 2004 - 3 Aprile 2005


Museo Archeologico Regionale - Aosta
4 Dicembre 2004 - 1 Maggio 2005


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
16 Luglio 2004 - 31 Ottobre 2004


Espace Porta Decumana - Aosta
14 Maggio 2004 - 19 Settembre 2004


Centro Saint-Bénin - Aosta
2 Aprile 2004 - 31 Ottobre 2004


Espace Porta Decumana - Aosta
29 Gennaio 2004 - 18 Aprile 2004


Centro Saint-Bénin - Aosta
19 Dicembre 2003 - 21 Marzo 2004


Museo Archeologico Regionale - Aosta
6 Dicembre 2003 - 13 Aprile 2004


Espace Porta Decumana - Aosta
24 Ottobre 2003 - 18 Gennaio 2004


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
4 Ottobre 2003 - 30 Novembre 2003


Tour Fromage - Aosta
19 Luglio 2003 - 12 Ottobre 2003


Espace Porta Decumana - Aosta
12 Luglio 2003 - 12 Ottobre 2003


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
28 Giugno 2003 - 21 Settembre 2003


Museo Archeologico Regionale - Aosta
21 Giugno 2003 - 26 Ottobre 2003


Tour Fromage - Aosta
1 Giugno 2003 - 16 Luglio 2003

AFRO
Lavoratori in miniera
Museo Archeologico Regionale - Aosta
27 Maggio 2003 - 8 Giugno 2003


Centro Saint-Bénin - Aosta
18 Aprile 2003 - 7 Settembre 2003


Tour Fromage - Aosta
21 Marzo 2003 - 1 Maggio 2003


Torre del Lebbroso - Aosta
15 Febbraio 2003 - 30 Marzo 2003


Espace Porta Decumana - Aosta
29 Gennaio 2003 - 30 Marzo 2003


Tour Fromage - Aosta
24 Gennaio 2003 - 16 Marzo 2003


Museo Archeologico Regionale - Aosta
21 Dicembre 2002 - 13 Maggio 2003


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
14 Dicembre 2002 - 30 Marzo 2003


Tour Fromage - Aosta
23 Novembre 2002 - 12 Gennaio 2003


Tour Fromage - Aosta
6 Ottobre 2002 - 17 Novembre 2002


Tour Fromage - Aosta
12 Luglio 2002 - 29 Settembre 2002


Espace Porta Decumana - Aosta
12 Luglio 2002 - 29 Settembre 2002


Centro Saint-Bénin - Aosta
21 Giugno 2002 - 3 Novembre 2002


Museo Archeologico Regionale - Aosta
14 Giugno 2002 - 27 Ottobre 2002


Torre del Lebbroso - Aosta
2 Giugno 2002 - 25 Agosto 2002


Espace Porta Decumana - Aosta
12 Gennaio 2002 - 31 Marzo 2002


Museo Archeologico Regionale - Aosta
14 Dicembre 2001 - 7 Aprile 2002


Centro Saint-Bénin - Aosta
7 Dicembre 2001 - 14 Aprile 2002


Museo Archeologico Regionale - Aosta
7 Luglio 2001 - 7 Ottobre 2001


Museo Archeologico Regionale - Aosta
30 Giugno 2001 - 14 Ottobre 2001


- Aosta
28 Giugno 2001 - 15 Ottobre 2001


Torre del Lebbroso - Aosta
25 Maggio 2001 - 1 Luglio 2001


Torre del Lebbroso - Aosta
23 Marzo 2001 - 13 Maggio 2001


Tour Fromage - Aosta
19 Dicembre 2000 - 10 Giugno 2001


Museo Archeologico Regionale - Aosta
7 Dicembre 2000 - 16 Marzo 2001


Torre del Lebbroso - Aosta
1 Dicembre 2000 - 7 Gennaio 2001


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
18 Novembre 2000 - 14 Gennaio 2001


Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Luglio 2000 - 8 Ottobre 2000


Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Luglio 2000 - 8 Ottobre 2000


Museo Archeologico Regionale - Aosta
8 Luglio 2000 - 8 Ottobre 2000


Museo Archeologico Regionale - Aosta
8 Luglio 2000 - 8 Ottobre 2000


Centro Saint-Bénin - Aosta
18 Maggio 2000 - 25 Giugno 2000


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
13 Maggio 2000 - 25 Giugno 2000


Tour Fromage - Aosta
6 Maggio 2000 - 28 Maggio 2000


Centro Saint-Bénin - Aosta
18 Dicembre 1999 - 7 Maggio 2000


Torre del Lebbroso - Aosta
18 Dicembre 1999 - 7 Maggio 2000


Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Luglio 1999 - 3 Ottobre 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
10 Luglio 1999 - 10 Ottobre 1999


Tour Fromage - Aosta
9 Luglio 1999 - 3 Ottobre 1999


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
22 Maggio 1999 - 4 Luglio 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
24 Aprile 1999 - 4 Luglio 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
24 Aprile 1999 - 4 Luglio 1999


Centro Saint-Bénin - Aosta
12 Dicembre 1998 - 5 Aprile 1999


Tour Fromage - Aosta
5 Dicembre 1998 - 5 Aprile 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
11 Luglio 1998 - 18 Ottobre 1998


Museo Archeologico Regionale - Aosta
7 Maggio 1998 - 5 Luglio 1998


Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Dicembre 1997 - 3 Maggio 1998


Museo Archeologico Regionale - Aosta
13 Dicembre 1997 - 26 Aprile 1998


Tour Fromage - Aosta
4 Dicembre 1997 - 3 Maggio 1998


Museo Archeologico Regionale - Aosta
24 Aprile 1997 - 12 Ottobre 1997

Aosta, Chiesa di San Lorenzo
Icone di Bruno Cassinari
Aosta, Chiesa di San Lorenzo

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
11 Luglio 1996 - 29 Settembre 1996




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