Borna da Ghiasa

La borna da ghiasa

 

 

La Borna da Ghiasa è un’ampia fessura nella roccia al cui ingresso si trova ancora una porta, ora abbattuta, che riporta la data 1892.
La funzione refrigeratrice di questa grotta è dovuta alla corrente d’aria gelida che vi spira all’interno e che da sempre ha avvolto il luogo da un alone di mistero.
Per spiegare la presenza di questo buco nella roccia dal quale fuoriesce dell'aria gelida, è stata ipotizzata l'esistenza di un ghiacciaio fossile sepolto da una gigantesca frana. Questa spiegazione troverebbe conferma in una delle interpretazioni toponomastiche secondo la quale il nome del villaggio sottostante, Erésaz, deriverebbe dalla parola prelatina “roesa” che significa ghiacciaio. In realtà l’interpretazione toponomastica del luogo è controversa (alcuni fanno derivare la parola Erésaz da “arcensis” che assumerebbe qui il significato di spazio) ed il fenomeno è invece scientificamente riconducibile ad un sistema di fessure collegate tra loro attraverso le quali si crea una corrente d’aria; in particolare si verifica quando due o più fratture si trovano ad una quota diversa: la frattura alla quota più elevata aspira aria che si raffredda nel percorso all’interno delle rocce e fuoriesce come aria fredda dalla frattura posta a quota inferiore. Questo sistema di fratture che pervadono in modo più o meno superficiale l’intero versante sono collegate al fenomeno deformativo in atto. Una testimonianza storica riporta che nel 1871 fosse possibile accedere alla Borna solamente chiedendo le chiavi della porta d'accesso al parroco di Emarèse; la stessa cronaca riporta inoltre che le temperature misurate sempre in quell'anno all'esterno ed all'interno della grotta fossero rispettivamente di 32 e di 0,5 gradi, con un'escursione termica impressionante. La profondità del buco fu allora misurata in 29,73 metri ma, puntualizza la fonte, senza che fosse stato possibile assicurarsi che la corda calata avesse raggiunto il fondo. 



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