Rocce montonate

La pressione esercitata dalla massa glaciale e l’azione di potente smeriglio svolta da notevoli quantità di detrito inglobate al suo interno hanno modellato il substrato sagomando dossi rocciosi allungati secondo la direzione di movimento del ghiacciaio, arrotondati sopra e sul lato rivolto a monte, irregolari verso valle: i dossi montonati (si veda lo schema in basso). L’irregolarità verso valle è dovuta al fatto che la pressione tra il detrito e le asperità del substrato provoca una parziale fusione del ghiaccio: l’acqua di fusione penetra nelle fratture della roccia e rigelando ne causa la rottura.
 

Nei pressi della grande marmitta la roccia montonata risulta ancora parzialmente ricoperta dal materiale lasciato dal ghiacciaio; questo detrito, oltre ad essere una preziosa testimonianza del materiale inglobato nel ghiacciaio, svolge un’azione di protezione nei confronti dell’alterazione superficiale esercitata dagli agenti atmosferici.

Un osservazione attenta delle rocce montonate consente di vedere che, sebbene siano delle rocce molto lisce e levigate, presentano caratteristiche strie e scanalature che talvolta possono assumere anche dimensioni notevoli; il solco glaciale ben visibile alla sommità del dosso, lungo circa 1,5 m, largo 10 cm e profondo altrettanto, è prodotto dall’abrasione glaciale (esarazione) per effetto dello sfregamento del detrito incorporato dal ghiacciaio a contatto con la roccia sottostante. Un altro solco glaciale molto marcato è visibile sulla gobba che sovrasta il sito; si sviluppa in direzione ovest - est (direzione lungo la quale si è spostata la massa glaciale) e parallelamente ad esso sono affiancate due grosse striature di origine antropica, forse dovute allo sfregamento delle ruote dei cannoni trasportati dall’esercito napoleonico.

 



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