Presentazione

Per secoli molti aspetti della dinamica evolutiva del nostro Pianeta, come le frane o i prodotti dell’erosione di vari agenti naturali, sono stati considerati malefìci e sortilegi nei confronti dell’uomo e per questo motivo sono stati relegati tra i fenomeni di dissesto. Ad una attenta analisi, però, tali fenomeni contengono anche un forte impatto “culturale” che consente di far facilmente comprendere anche al pubblico meno esperto la dinamica evolutiva che modella le forme del paesaggio. A questo proposito da alcuni decenni varie organizzazioni nazionali ed internazionali stanno lavorando per colmare questa grossa lacuna nell’ambito della diffusione della cultura geologica – geomorfologica in modo che anche allo spazio geologico venga riconosciuto il ruolo che gli spetta nell’ambito dei beni ambientali. In quest’ottica si colloca l’iniziativa promossa dall’Assessorato Territorio Ambiente ed Opere Pubbliche della Regione Valle d’Aosta che prevede l’individuazione di “aree in cui è possibile definire un interesse geologico - geomorfologico per la conservazione” (Geositi, sensu Wimbledon, 1995). La Regione Valle d’Aosta è infatti ricca di bellezze paesaggistiche che fanno da sfondo alla notevole frequentazione dell’ambiente montano, ma che sono ancora poco valorizzate per il loro significato intrinseco. Questa constatazione ha portato ad evidenziare le grandi potenzialità del patrimonio geologico valdostano, non solo attraverso lo studio scientifico e la segnalazione dei siti, ma anche con la realizzazione di itinerari geologico – culturali fruibili da tutti. E proprio la geologia per tutti è l’obiettivo che si propone questo progetto pilota sulla valorizzazione di alcuni geositi della Regione Valle d’Aosta; essi sono stati scelti secondo i criteri scientifici di classificazione del paesaggio quali la rarità, la rappresentatività, l’esemplarità didattica, il valore scenico e storico culturale, e l’accessibilità nell’ottica di una fruizione diretta o indiretta.

 

 

 

A tal scopo sono state realizzate delle schede informative strutturate in modo da consentire un approccio a due livelli. La cartoguida consente di avere alcune informazioni di carattere generale sul percorso proposto e sulle forme del paesaggio che si incontreranno. Vi sono state inserite anche notizie di carattere storico-culturale o comunque non strettamente legate alla geologia. Il secondo approccio può essere definito di approfondimento; attraverso schede tematiche sono infatti illustrati i processi e le modalità che hanno originato queste forme. Il termine “approfondimento” non deve ingannare il lettore, poiché è sempre stato adottato un linguaggio semplice e non specialistico, pur mantenendo il rigore scientifico delle informazioni, ed è stato fatto largo ricorso a fotografie e schemi esemplificativi. L’iniziativa è sicuramente ambiziosa in quanto, accanto a forme di indubbio effetto scenico, sono stati scelti aspetti della dinamica naturale ancora carichi del retaggio “catastrofico” che da secoli li caratterizza. A questo punto però entra in scena il vero protagonista di questo progetto, il fruitore, che grazie agli strumenti forniti potrà aprirsi intellettualmente e comprendere i processi che agiscono sul nostro Pianeta per arrivare ad acquisire una sensibilità nei confronti delle diverse forme del paesaggio che riconoscerà come elementi non rinnovabili, memoria della Terra, autentici testimoni del tempo (Poli, 1999). 



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