Massi Erratici

I massi erratici sono blocchi lapidei di dimensioni metriche trasportati dal ghiacciaio anche per chilometri e poi depositati in fase di ritiro. I massi che il ghiacciaio trasporta con sé possono essere stati sradicati dal substrato roccioso oppure sono caduti per frana dalle pareti circostanti sulla superficie del ghiacciaio e poi fluiti verso valle assieme alla massa di ghiaccio. Questo processo giustificherebbe la presenza di blocchi rocciosi litologicamente diversi dal substrato su cui si trovano. I massi erratici si differenziano anche dalle rocce su cui poggiano poiché generalmente presentano una forma più spigolosa ed irregolare. Le grandi glaciazioni quaternarie sono avvenute in un periodo denominato Pleistocene (2 milioni-10000 anni fa). Durante questo lasso temporale i ghiacciai più volte hanno colmato le vallate alpine ed altrettante volte si sono ritirati. Il numero esatto delle glaciazioni è stato oggetto di grandi discussioni in ambito scientifico, ma ciò che è importante sapere è che le glaciazioni quaternarie sono state caratterizzate da diverse pulsazioni; le fasi fredde di avanzata glaciale sono denominate Fasi glaciali, le fasi calde in cui i ghiacci regrediscono Fasi interglaciali. Noi stiamo vivendo in una fase interglaciale che dura da circa 10000 anni.

 

 
Quando i ghiacciai occupavano le vallate alpine parte del materiale lapideo che cadeva per frana rimaneva sulla superficie del ghiacciaio e parte veniva inglobato nella massa glaciale. Questo materiale costituito generalmente da grossi massi fluiva verso valle assieme alla massa glaciale. In ogni interglaciale i ghiacciai ritirandosi si confinavano alle quote più alte ed il materiale che trasportavano veniva abbandonato, dopo aver “errato” anche per notevoli distanze. I massi erratici che troviamo a Bard costituiti litologicamente da micascisti sono fluiti fino a Bard dove sono stati posati quando il ghiacciaio ha cominciato a regredire.

L'animazione rappresenta il ghiacciaio in fase di regressione e il processo di deposizione dei massi erratici

IL ROMANZO Un masso erratico vi scrive, un piccolo masso. Quanto li amo! Mi sento uno di loro! Li amo tanto, posati nei prati verdi o nel bosco, li trovo armoniosi, mi stimolano, entro in simpatia con loro, amo guardarli, perché mi sento uno di loro, ma piccolo piccolo, blocco modellato dai ghiacciai, dalla neve, dal vento, limato dalle intemperie, (…) masso abbandonato dal caso in terra straniera, lontano dalle sue origini, ma che sa adattarsi al suo nuovo paesaggio, che sa farsi accettare, anche se è grigio, incoltivabile, ingombrante.(…) Tratto dal romanzo epistolare “Ce coin de terre” di Teresa Charles, Musumeci Editore

 



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