Archivio mostre e esposizioni

    
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Le mostre in cui L è presente
Andrea Alborno. Storie di viaggio
L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Daria Jorioz, si compone di una selezione di immagini di viaggio realizzate dall’autore, che ha collaborato nel corso degli anni con alcune delle maggiori riviste di settore, da Meridiani Montagne a National Geographic Traveller.
Scrive nel catalogo la curatrice, Daria Jorioz: “Andrea Alborno appartiene a quei fotografi che ci consegnano documenti visivi sui quali vale ancora la pena soffermare gli occhi, prendersi del tempo, osservare prima di andare oltre. Questo avviene perché la pratica della fotografia in Alborno è onesta e artigianale, istintiva e nel contempo meditata. Per quanto consapevole e solidamente sorretto da una riflessione sui processi creativi, l’autore privilegia una prospettiva personale e un approccio quasi mistico. Per lui la fotografia di viaggio è incontro e scoperta, condivisione e rispetto.
La mostra Andrea Alborno. Storie di viaggio, che rimarrà aperta fino all’8 ottobre 2023, è arricchita da un catalogo illustrato bilingue italiano-francese con testi di Andrea Alborno, Daria Jorioz e Pierre Rouyer, pubblicato dalla Tipografia Duc, acquistabile in mostra al prezzo di 15 euro.
Andrea Alborno - Cenni biografici
Da quando, nel 1996, ha iniziato la sua attività, Andrea Alborno è sia fotografo sia giornalista. Professionalmente è interessato a esplorare temi culturali e sociali ma ha anche prodotto reportage turistici, di interni e di design. I suoi lavori sono stati pubblicati su riviste italiane e internazionali, tra cui Tuttoturismo, Meridiani, Panorama Travel, Gulliver, Airone, Alp, Meridiani Montagne, D-la Repubblica delle Donne, Gente Viaggi, Elle, Anna, Figaro, Geo, National Geographic Traveller. Una sua mostra sui ragazzi di strada di Odessa (Ucraina), dal titolo Gioventù Negata, sponsorizzata dall’EBRET e patrocinata dall’UNICEF, ha girato l’Italia. Nel 2009 ha pubblicato il libro Un cuore fra le pietre che descrive la vita dei monaci agostiniani che vivono a 2500 metri al colle del Gran San Bernardo tra Italia e Svizzera. Nel settembre 2009 è stato premiato all’Art of Photography Show di San Diego in California, il più importante award di tutta la West Coast americana. Ha collaborato con la ONG Domus, pubblicando un libro sulla missione umanitaria kenyota di Ndithini. Organizza workshop fotografici volti a stimolare la creatività dei partecipanti avvalendosi di tecniche di visualizzazione derivate dalla meditazione e dallo yoga. Dal 2018, collabora con la sede regionale RAI della Valle d'Aosta e con la RAI nazionale realizzando video documentaristici.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
20 Giugno 2023 - 8 Ottobre 2023

Miriam Colognesi. L’autre portrait. Le jeu
L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Daria Jorioz, propone un progetto di ricerca dell’artista Miriam Colognesi, che dedica una sezione ad Aosta, arricchendo un percorso iniziato da alcuni anni che ha coinvolto nel tempo fondi pubblici e privati degli archivi di Émarèse (Valle d’Aosta), Melpignano (Puglia) e El Masnou (Catalunya). L’interazione tra immagini e documenti antichi crea una sorte di Atlante della memoria e per le carte dedicate ad Aosta l’utilizzo dell’antico manoscritto di Nicolas Claude, De universo terrarum orbe, 1662 (Aosta, Biblioteca regionale Bruno Salvadori) rende preziose e uniche le opere d’arte contemporanee realizzate dall’autrice. Scrive la curatrice Daria Jorioz in catalogo: “Il fascino del gioco delle carte percorre tutta la storia dell’arte e basta ricordare alcune celebri opere di Caravaggio, Georges de La Tour, Cézanne e Balthus per comprendere la pregnanza di un soggetto di genere dalle straordinarie implicazioni simboliche. Miriam Colognesi si cimenta con un tema denso, densissimo e lo arricchisce ulteriormente di riferimenti: parte dal ritratto fotografico storico, lo associa a documenti d’archivio, ne ridisegna i confini in un gioco di specchi, mobile come la superficie dell’acqua increspata da un sasso gettato per produrre cerchi concentrici che si allontanano dal centro. Semplificando potremmo affermare che Miriam Colognesi compie una scelta molto precisa, quella di indagare attraverso un personale registro espressivo il tema della memoria individuale e collettiva”.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
27 Maggio 2023 - 15 Ottobre 2023

La sua Africa. Maria Bonino e la cooperazione a sud del Sahara.
A 50 anni dal primo viaggio della pediatra Maria Bonino in Africa, il fotografo Elvezio Pagani propone una serie di scatti sulla quotidianità nel sud del mondo. Maria Bonino nasce a Biella nel 1953 e si laurea in Medicina e chirurgia presso l’Università degli studi di Torino nel 1978. Pochi anni dopo parte per la Tanzania, dove diventa responsabile del reparto di pediatria dell’ospedale di Ikonda e successivamente del reparto di pediatria con annessa l’unità dei bambini malnutriti presso l’ospedale di Tenkodogo in Burkina Faso. Tra il 1992 e il 2003 Maria svolge incarichi in vari paesi africani nell’ambito di programmi di cooperazione internazionale. E’ stata responsabile del reparto di pediatria presso l’Ospedale di Iringa, in Tanzania, coordinatrice di servizi territoriali ad Arua in Uganda e responsabile del reparto di pediatria presso il St. Mary Hospital Lacor di Gulu. Nel marzo 2003 parte per Uige in Angola per lavorare nel reparto di pediatria dell’Ospedale provinciale locale. Fin dall’ottobre 2004 denuncia senza esito la comparsa di morti sospette per febbre emorragica al Ministero della Sanità nella capitale Luanda. Nel febbraio 2005 verifica una recrudescenza di casi di febbre emorragica, tutti mortali. Il 16 marzo Maria lamenta i primi sintomi e il 20 marzo viene trasportata in aereo a Luanda, dove morirà il 24 marzo 2005. Elvezio Pagani, elettromeccanico e fotografo Elvezio Pagani nasce nel 1939 a Mendrisio (CH). Di professione elettromeccanico, parte per la prima volta per l’Africa nel 1995 per raggiungere la figlia che, al termine degli studi accademici, svolge in Uganda attività di volontariato. Nel 2004 viaggia in Ciad e nel 2006 giunge in Tanzania e conosce la situazione dell’ospedale di Ikonda, luogo in cui tornerà un mese all’anno per 11 anni, fotografando la realtà circostante e occupandosi di diversi progetti di volontariato. Alla Biblioteca regionale di Aosta, mercoledì 29 marzo 2023 alle ore 18, è in programma un evento di approfondimento tenuto dal docente universitario Marco Aime dal titolo “Il grande gioco del Sahel”.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
11 Marzo 2023 - 4 Giugno 2023

Espressionismo svizzero. Linguaggi degli artisti d’Oltralpe
Ponendosi all’avanguardia per le proposte espositive a livello nazionale, il Museo Archeologico Regionale di Aosta presenta al pubblico per la prima volta in Italia una mostra d’eccezione, frutto della collaborazione scientifica con uno dei più importanti musei d’arte elvetica, il Kunst Museum di Winterthur. Dal 25 giugno al 23 ottobre 2022 il Museo Archeologico Regionale di Aosta accoglierà un’esposizione che si propone di raccontare una stagione straordinaria ma ancora poco conosciuta dell’arte del Novecento, quella dell’Espressionismo svizzero. La mostra, promossa dall’Assessorato Beni culturali Turismo, Sport e Commercio della Regione autonoma Valle d’Aosta, è curata da Daria Jorioz, Andrea Lutz e David Schmidhauser. Grazie ai prestigiosi prestiti provenienti dal Kunst Museum di Winterthur e da una serie di importanti nuclei collezionistici museali e privati svizzeri, la rassegna riunisce per la prima volta capolavori provenienti da tutta l’area geografica elvetica, includendo sia il Ticino sia la zona della Svizzera francese, fino ad ora poco conosciuti dal grande pubblico. Nei primi anni del Novecento furono numerosi gli artisti di provenienza elvetica che trovarono nell’estetica cruda e nei colori forti e simbolici tipici dell’Espressionismo piena espressione di sé e del tempo in cui vivevano. Il movimento si sviluppò gradualmente - dagli inizi alla prima metà del Novecento - in diverse aree geografiche del paese, tanto da definire approcci espressivi e tendenze stilistiche molto diverse tra loro che portarono alla definizione di numerosi gruppi di artisti, per cui si può parlare di ‘plurilinguismo elvetico’. Se da un lato l’influenza del vicino Fauvismo francese si manifestava nei lavori dell’artista Cuno Amiet, precursore dell’Espressionismo svizzero, e a Ginevra nelle intense gamme cromatiche del gruppo Le Falot, dall’altro l’esperienza tedesca del Die Brücke ebbe riscontro nel gruppo lucernese Der Moderne Bund e in quello sorto a Basilea dei Rot-Blau, più interessati al valore simbolico del colore. Ad Ascona, inoltre, si formò il gruppo dell’Orsa Maggiore, rivolto alla rappresentazione dell’idilliaco paesaggio ticinese. Tuttavia, furono numerosi anche quegli artisti che perseguirono una ricerca individuale senza aderire ad alcun gruppo e affrontando i temi più vari: dalla politica alle questioni sociali, dalla sofferenza della guerra alla rappresentazione paesaggistica. Tra gli artisti in mostra non mancano straordinarie figure femminili come quella di Alice Bailly, che verranno valorizzate nel percorso espositivo mostrando ancora una volta un aspetto poco esplorato delle avanguardie europee del Novecento. Il pubblico avrà l’opportunità di ammirare capolavori quali Il grande carosello di Louis Moilliet, Paesaggio a Mendrisiotto di Hermann Scherer, e altre importanti opere dall’inconfondibile tratto crudo tipico della stagione espressionista, come Interno con tre donne di Albert Muller, La lettrice di Hans Berger e il celebre Primavera Grigia di Alice Bailly. Espressionismo svizzero è una grande mostra che ha l’ambizione di riunire la straordinaria varietà di tendenze stilistiche e forme espressive legate all’Espressionismo svizzero del primo Novecento. Un’occasione unica per poter esporre, per la prima volta in Italia, capolavori di una delle avanguardie più significative del XX secolo mai usciti prima d’ora dal territorio elvetico. La mostra, prodotta da Expona di Bolzano in collaborazione con Contemporaea Progetti di Firenze, è accompagnata da un catalogo bilingue italiano/francese edito da Silvana Editoriale con saggi di Daria Jorioz, Caesar Menz, David Schmidhauser, Andrea Lutz, che contiene le immagini di tutte le opere in mostra e sarà acquistabile al prezzo di 26 euro.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
25 Giugno 2022 - 23 Ottobre 2022

Alberto Selvestrel, Alessandra Zucco. Orizzonti interiori
L’esposizione, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale e curata da Daria Jorioz, propone un progetto inedito che accosta le immagini del giovane Alberto Selvestrel e le opere della scultrice valdostana Alessandra Zucco. Le fotografie di Alberto Selvestrel sono il frutto dell’osservazione dei luoghi attraversati dalla luce. Si tratta di un approccio che non lascia nulla al caso, che coglie le geometrie impreviste delle ombre e il dialogo dei volumi architettonici con la natura, per comporre immagini raffinate e vicine all’astrazione. Alessandra Zucco rivela un’impostazione creativa che rende le sue sculture riconoscibili e preziose. Grazie alla linearità delle forme realizza opere dalla grazia essenziale. L’acero quale essenza lignea privilegiata diventa per lei una cifra espressiva personale. Ma anche quando scolpisce il noce raggiunge un’efficace sintesi formale. “La convenzione con il Comune di Aosta per l’utilizzo della sala espositiva Hôtel des États – afferma l’Assessore Jean-Pierre Guichardaz – rappresenta ormai da molti anni il risultato virtuoso di una collaborazione istituzionale in ambito culturale. Ci auguriamo che questa esposizione d’arte dedicata a due interessanti e promettenti autori possa essere apprezzata dal pubblico dei residenti e dei turisti che frequentano la Valle d’Aosta”. La mostra è arricchita da un catalogo bilingue italiano-francese, a cura di Daria Jorioz, che contiene le immagini di tutte le opere esposte e un testo di Gianni Nuti, edito dalla Tipografia Valdostana, acquistabile in mostra al prezzo di 15 euro. Alberto Selvestrel è nato a Torino nel 1996. Nel 2014, diciassettenne, si avvicina alla fotografia con una particolare attenzione rivolta al paesaggio. Approfondisce da autodidatta le sue ricerche e si focalizza sul paesaggio antropico e le sue modificazioni, sviluppando uno stile personale caratterizzato da composizioni geometriche e minimali. La sua ricerca è volta a condensare il massimo dell’espressione concettuale nel minimo della forma. Nel 2017 esce il suo primo libro fotografico, Images, che viene recensito da importanti riviste e giornali stampati e da testate online di tutto il mondo. Nel 2017 espone i suoi lavori fotografici in Italia e nel 2018 a Londra e Bruxelles. Nel 2019 pubblica un secondo volume fotografico, Link, con la prefazione di uno dei maggiori fotografi italiani, Giovanni Gastel. Partecipa a fiere d’arte internazionali e viene scelto da Fujifilm come unico testimonial italiano per il lancio della fotocamera X-Pro3. Nel 2020 Automobili Lamborghini lo ha scelto come fotografo per il progetto With Italy for Italy per la rivalutazione del territorio italiano post Covid-19. Alessandra Zucco è nata a Chivasso nel 1972. Dall’età di nove anni vive in Valle d’Aosta, a Verrès. Laureata in lettere e filosofia, è ispettore della polizia locale. Ha frequentato la bottega artigiana di Franco Pinet, apprezzato scultore del legno valdostano, che nel solco della tradizione sperimenta anche nuovi linguaggi espressivi di matrice contemporanea. Dopo questa esperienza Alessandra Zucco intraprende l’attività di scultrice del legno e le sue ricerche si indirizzano verso l’essenzialità della forma. In Valle d’Aosta Alessandra Zucco si è distinta per uno stile espressivo lineare e riconoscibile e per l'utilizzo del legno d'acero, che con le sue venature e il colore candido rende le sue creazioni eteree e femminili. Negli ultimi anni le sue creazioni sono state apprezzate e comprese, consentendole di ricevere premi e riconoscimenti. Tra questi si segnalano nel 2016 il Premio Don Garino per la migliore opera a soggetto religioso, nel 2017 il premio per l’innovazione alla Fiera di Sant’Orso di Donnas. Nel 2018 ha ottenuto il terzo premio alla 65a Mostra Concorso dell’artigianato valdostano di tradizione e nel 2019 il Premio Vietti alla Fiera di Sant’Orso.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
10 Luglio 2021 - 3 Ottobre 2021

Michele Turco. Universi paralleli
L’esposizione, curata da Daria Jorioz e realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale, presenta al pubblico una ricca selezione di dipinti e sculture dell’artista valdostano, che documentano la sua ricerca creativa degli ultimi anni. Accanto ai dipinti di grandi dimensioni appartenenti al ciclo pittorico dei Giardini, vi sono recenti tele di medio formato e una serie di originali sculture in legno, che reinterpretano in chiave contemporanea i soggetti dell’artigianato di tradizione valdostano, dai tatà ai santi. L’Assessore Jean-Pierre Guichardaz afferma: “Le esposizioni temporanee alla Chiesa di San Lorenzo ad Aosta sono ormai un appuntamento atteso e molto apprezzato, che si inserisce a pieno titolo nel contesto della ricca programmazione turistica e culturale 2021 concepita e attuata dal nostro Assessorato, al fine di promuovere e valorizzare la cultura locale attraverso i suoi artisti”. La mostra è accompagnata da un catalogo in italiano e francese, curato da Daria Jorioz e contenente le fotografie di tutte le opere esposte realizzate da Stefano Venturini, edito dalla Tipografia Pesando e acquistabile al prezzo di 10 euro. Michele Turco Michele Turco nasce a Tiggiano (Lecce) nel 1950. Dal 1967 vive in Valle d’Aosta. Inizia la sua ricerca artistica nel 1972, improntandola ad una rilettura del linguaggio delle avanguardie storiche. La sua ricerca lo porta a realizzare cicli pittorici di ispirazione metafisico-surrealista, che confluiscono in una mostra a Bielefeld, in Germania, nel 1983. In seguito, ispirato dall’impressionismo e dall’espressionismo astratto americano, lavora sui rapporti tonali e sui ritmi cromatici, producendo dipinti che descrivono una natura senza tempo sulla linea di confine tra pittura astratta e figurativa. Realizza alcune mostre a Zurigo nel 1989, a Parigi nel 1991, ad Aosta nel 1992, a Venezia nel 1996, a Stoccolma nel 1997. Dal 1998, oltre alla pittura, dilata la sua ricerca sperimentando nuovi materiali, realizzando sculture, dipinti e installazioni con materiali di recupero. Nel 2004 riprende la pittura a olio, adottando accanto all’impostazione impressionista la tecnica del dripping, con campiture monocrome, ed esponendo le sue opere ad Aosta, Parigi, Milano, Torino, Genova, Montreux. Dal 2004 comincia a scolpire il legno e partecipa alla Fiera di Sant’Orso. Nel 2016 vince il Premio Città di Aosta. Franco Balan. Una sua opera pittorica, Salice Incantato, è esposta nella collezione permanente del Castello Gamba di Châtillon. Nel 2014 e 2015 ha esposto al MAG (Montreux Art Gallery). Nel 2016, classificatosi tra i finalisti del Premio Arte Mondadori, ha partecipato ad una mostra collettiva a Palazzo Reale a Milano.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
25 Giugno 2021 - 19 Settembre 2021

Angelo Abrate, il pittore alpinista
L'esposizione, a cura di Leonardo Acerbi e Marina Mais, presenta una selezione di 32 opere del pittore piemontese, nato a Torino nel 1900 e morto a Sallanches nel 1985. Il percorso espositivo è scandito da quattro sezioni tematiche: Uno sguardo sulla Valle d'Aosta e sulle valli del Monte Bianco, La Valle d'Aosta a quote più alte, A Sallanches e non solo e Dalle Dolomiti al Mediterraneo. Valente alpinista, Angelo Abrate vive intensamente la passione per la montagna, che diventa il soggetto prediletto delle sue opere pittoriche. La mostra monografica a lui dedicata, realizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione identità culturale, si inserisce nel programma espositivo annuale 2020 della Regione autonoma Valle d'Aosta e documenta la qualità di un autentico pittore della montagna. Scrive Leonardo Acerbi nelle note biografiche del catalogo: “Gli interessi di Abrate si indirizzano ben presto lungo due specifiche direzioni: la passione per la pittura e quella per la montagna, spingendolo a lasciarsi alle spalle la città e a trasferirsi prima a Courmayeur e poi a Sallanches. Due autentici poli d'attrazione, entrambi al cospetto del “suo” Monte Bianco, montagna di cui l'artista piemontese diverrà massimo interprete tanto da meritarsi, nel tempo, l'appellativo di peintre du Mont-Blanc”. Le sue salite in solitaria oppure le pause durante le ascensioni con i compagni di cordata sono finalizzate a questo: dipingere en plein air la prima luce decembrina sulle vette o l'ultima neve al lago Chécruit, uno scorcio delle Jorasses o i seracchi in quota. La mostra Angelo Abrate. Il pittore alpinista è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, con testi di Daria Jorioz e Leonardo Acerbi, edito da Sagep Editori, acquistabile in mostra al prezzo di 12 euro. L'esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 7 febbraio 2021 con il seguente orario: martedì - domenica 10 - 13 /14 -18, chiuso lunedì. Ingresso libero. Per garantire la sicurezza dei visitatori e del personale e in ottemperanza alle norme vigenti, la mostra sarà ad ingresso contingentato. I visitatori dovranno indossare i dispositivi di protezione personale.

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Chiesa di San Lorenzo - Aosta
22 Ottobre 2020 - 28 Febbraio 2021

Antonella Berra e Claudio Mosele. Interpretare la tradizione.
L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, presenta una selezione delle opere dei due autori valdostani, che si affacciano da alcuni anni sulla scena artistica locale ed espongono per la prima volta in una sede pubblica. Antonella Berra guarda all’artigianato di tradizione proponendone una citazione personale e delicata. Realizza bassorilievi in legno dipinto e opere a tuttotondo che sintetizzano e attualizzano alcuni dei soggetti più apprezzati in ambito locale, dai galli ai tatà, offrendo un esempio della vitalità del nostro artigianato. Partecipa alla Fiera di Sant’Orso dal 1988. Nel 2016 la sua marionetta ha vinto il terzo premio nella categoria Giocattoli della 63a Mostra concorso dell’artigianato di tradizione. Appassionata di musica e folklore, ha dedicato alcuni suoi manufatti ai costumi valdostani, da Cogne a Gaby, ma anche alla Clicca di Saint-Martin e al Groupe folklorique des Tratidions Valdôtaines. Claudio Mosele si cimenta con i soggetti della cultura popolare della Valle d’Aosta componendo scene contadine, dalla fienagione alla raccolta delle patate, dal lavoro dei boscaioli alla vita in alpeggio, e feste tradizionali. Autodidatta, ama definire il suo approccio all’arte “primitivo”. Il suo disegno naïf e diretto, istintivo e anti-accademico, è caratterizzato da un segno deciso e da contorni netti che definiscono le figure. L’utilizzo esclusivo dei pastelli ad olio, in cui i pigmenti vengono lavorati direttamente con le dita, lo rende un disegnatore più che un pittore. Per i due autori, la Valle d’Aosta, il suo territorio e la sua cultura sono fonte di ispirazione e questa esposizione rappresenta un omaggio alla montagna e alla dimensione alpina che ci connota. La mostra è corredata da un sintetico catalogo bilingue italiano-francese, edito dalla Tipografia Pesando, in vendita in mostra al prezzo di tre euro.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
5 Giugno 2020 - 23 Agosto 2020

Olivo Barbieri. Mountains and Parks
L’esposizione, curata da Alberto Fiz e coordinata dalla Struttura Attività espositive dell'Assessorato regionale, presenta oltre 50 lavori esposti in un percorso ventennale che comprende una serie di grandi immagini fotografiche inedite che hanno come soggetto le montagne della Valle d’Aosta, in particolare il Cervino e il Massiccio del Monte Bianco, realizzate per l’occasione. Per la prima volta, poi, viene presentata la produzione scultorea attraverso tre monumentali lavori plastici che occupano l’ala centrale del Centro Saint-Bénin.
Le opere in mostra ripercorrono la ricerca compiuta da Barbieri dal 2002 al 2019 sottolineando l’attenzione verso le tematiche connesse con il paesaggio e l’ambiente. Non manca, poi, un ciclo d’immagini dedicato alla storia dell’arte antica e moderna e la proiezione di un video del 2005 realizzato in Cina.
Mountains and Parks, il progetto ideato per il Centro Saint-Bénin, propone l’indagine di Barbieri sui parchi naturali, siano essi le Alpi (già nel 2012 la Valle d’Aosta era stata oggetto di una specifica indagine), le Dolomiti, Capri rivisitata con i colori della memoria o le cascate più importanti del pianeta che, come afferma l’artista, “sopravvivono intatte ad uso del turismo o come luoghi fisici museali dove ammirare come potrebbe essere una natura incontaminata”. Si tratta di una rassegna spettacolare e problematica, che affronta questioni fondamentali come l’esigenza di un rinnovato equilibrio naturale associato al turismo di massa che, se da un lato “consuma” i luoghi, dall’altra ne garantisce la sopravvivenza. Le immagini di Olivo Barbieri viste dall’alto, riprese con la tecnica della messa a fuoco selettiva che evidenzia solo alcuni elementi lasciando volontariamente sfocato il resto della scena, hanno inaugurato un nuovo modo di percepire il paesaggio che, grazie all’introduzione consapevole di alcuni “errori” fotografici, ci appare in modo inedito, più simile a un modellino in scala (non manca nemmeno l’uso della pittura digitale) che a un contesto reale. Sebbene nulla di ciò che vediamo appaia contraffatto, l’indagine di Barbieri decreta l’ambiguità della rappresentazione. Sono immagini che non nascono dalla volontà di ottenere effetti speciali (non c’è post-produzione), ma dalla curiosità di verificare il comportamento del mezzo fotografico in condizioni non-idonee. Insieme ai parchi dei ghiacci e dell’acqua, il suo sguardo si estende ai Landfills, le quattro grandi discariche abitate da migliaia di persone e animali del Sud Est asiatico in Thailandia, Indonesia e Malesia. Sono i parchi tematici in negativo, la coscienza sporca dell’Occidente dove si gioca l’equilibrio del pianeta. Il paesaggio si estende anche alla storia dell’arte dove la messa a fuoco selettiva modifica la percezione di opere ormai metabolizzate con un atteggiamento ironico e dissacrante. Nel Paradiso Terreste di Nicolas Poussin sembra di vedere il Creatore che si allontana appoggiato ad un drone di controllo, mentre il mito di Mark Rothko è connesso con i simboli del fast food americano, gli hamburger. Il dialogo con i maestri del passato coinvolge anche Paolo Uccello, Caravaggio e Canaletto. Quest’ultimo, attraverso l’uso della camera ottica, sembra anticipare gli esiti della fotografia contemporanea.
Per la prima volta è presentata in mostra la produzione plastica di Barbieri con tre grandi sculture in legno realizzate per l’occasione che fanno riferimento alla mappatura simbolica dei codici Hobo, i vagabondi americani e i Rom. Ne emerge una geografia errante che crea un paesaggio segreto, accessibile solo ai membri della tribù.
A completamento della rassegna, viene proiettato il video Seascape#Night, China Shenzhen 05 del 2005, parte di un progetto artistico in divenire. In questo caso tutto parte da Shenzhen, in Cina, una delle più importanti nuove aree economiche vicino ad Hong Kong dove un'intera generazione di cinesi sta per concedersi, per la prima volta da cinquant'anni, un divertimento di massa: fare il bagno in mare al chiaro di luna.
Il catalogo della mostra, in italiano e francese, con la pubblicazione di tutte le opere esposte, è edito da Magonza. Insieme ai saggi di Alberto Fiz e Daria Jorioz, contiene un intervento di Paolo Cognetti e un testo sull’estetica della montagna dell’alpinista Giovanni Battista Rossi.
Olivo Barbieri, nato a Carpi (Modena) nel 1954, studia pedagogia all’Università di Bologna e dal 1971 intensifica il suo interesse per il linguaggio fotografico. Realizza Flippers 1977–1978, una serie dedicata al ritrovamento di un deposito di flipper abbandonato. Negli anni Ottanta inizia la serie sull’illuminazione artificiale nelle città europee e orientali. Dal 1989 viaggia in Oriente, soprattutto in Cina, sviluppando una ricerca, tuttora in corso, sui temi dei grandi cambiamenti in atto e sulla loro rappresentazione. Negli anni Novanta adotta una tecnica fotografica che gli permette di mantenere a fuoco solo alcuni punti dell’immagine. Nel 2003 inizia il progetto Site specific_ che coinvolge 40 città nel mondo e prosegue ancor oggi. Le serie Site specific_ (2003–2013), Parks (2006–2015), Real Words (2008–2013), Images (1978–2007), Virtual Truths (1996–2002) e Artificial Illuminations (1980–2014) hanno in comune la riflessione sulla quantità di realtà presente nel nostro sistema di vita e su quanto la nostra percezione sia in grado di comprenderla. Nel 2015 continua la serie Parks e realizza Adriatic (staged) Dancing people. Nel 2017 ha dedicato un progetto all’impianto solare di Ivanpah nel deserto della California, la più grande centrale termica a concentrazione solare del mondo. Noto internazionalmente, inizia ad esporre nel 1978 alla Galleria Civica di Modena. Le sue opere sono state presentate da istituzioni prestigiose quali: Folkwang Museum di Essen, Museum of Contemporary Art di Cleveland, Moma di San Francisco, Cca di Montréal e Bund 18 di Shanghai. Tra le sedi pubbliche italiane che hanno ospitato le sue personali vi sono la Triennale di Milano, il Mart di Rovereto, il Madre di Napoli e il Maxxi di Roma. È stato invitato cinque volte alla Biennale di Venezia e le sue opere si trovano in collezioni pubbliche tra cui: Moma di New York, International Center of Photography di New York, Deutsche Bank, UBS Art Collection e la collezione personale di Elton John.
L’esposizione Olivo Barbieri. Mountains and Parks resterà aperta fino al 19 aprile 2020, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Ingresso 6 euro, ridotto 4 euro. Abbonamento con la mostra Carlo Fornara e il Divisionismo al Museo Archeologico Regionale di Aosta: 10 euro intero, 6 euro ridotto. Ingresso gratuito per i minori di 18 anni.

Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Novembre 2019 - 19 Aprile 2020

Carlo Fornara e il Divisionismo
L'esposizione, curata da Annie-Paule Quinsac e diretta da Daria Jorioz, presenta nelle sale del Museo Archeologico Regionale un ricco percorso espositivo di 80 opere tra dipinti, disegni e grafiche. Carlo Fornara (1871-1968) sta riacquistando il ruolo di primissimo piano che ebbe nell'arte italiana ed europea a cavallo tra Otto e Novecento e la mostra aostana lo evidenzia al di là di ogni dubbio, sciogliendo ogni riserva e preconcetto. Riserve e preconcetti nati dalla percezione di Fornara nella riduttiva veste di imitatore di Giovanni Segantini. Certo, fu il suo assistente nell'estate 1898, e imparò profondamente la lezione del grande maestro che doveva scomparire tredici mesi più tardi, ma questo non spiega né la sua adesione al Divisionismo né l'evoluzione del suo originale percorso di artista. L'esposizione di Aosta giunge a completamento delle celebrazioni per il cinquantenario dalla morte di Fornara, aperte lo scorso settembre a Milano con una selezione degli autoritratti e proseguite nella storica Casa de Rodis a Domodossola. La mostra Carlo Fornara e il Divisionismo, prima rassegna monografica in Valle d'Aosta dedicata al pittore piemontese, è focalizzata sui due decenni cruciali della parabola di Fornara, l'ultimo dell'Ottocento e il primo del Novecento, ed esamina la stagione più intensa della sua produzione, in parallelo alla genesi e all'apice del Divisionismo in Italia. Il periodo simbolista di Fornara, oltre al capolavoro L'Aquilone, è qui rappresentato da La leggenda alpina e da due studi a olio, mentre nella sezione dei disegni, alcuni fogli di grande formato, quali quello per il manifesto stradale del Sempione e Allegoria dei monti, raccontano di un'esperienza che più tardi l'autore preferì occultare. Chiusa la parentesi simbolista, il primo decennio del Novecento è segnato da una ricerca di obiettività verso la natura, spoglia dell'espressionismo che aveva dominato le stagioni tra la fine dell'apprendistato vigezzino e la maturazione divisionista che, con En plein air, anticipa di alcuni mesi l'incontro con Segantini. Sono anni dedicati alla sua terra, fonte iconografica primaria, la Val Vigezzo. Rare sono le esplorazioni di Fornara fuori dal proprio mondo. La trilogia di Valle Maggia, nella vicina Svizzera, frutto del soggiorno del 1908, presentata in mostra, testimonia una ricerca mirata al naturalismo, in cui le modifiche tecniche apprese da Segantini nell'estate 1898 sono mirate a una visione realista che per nulla rimanda al panteismo del maestro. Come si evidenzia dal breve carteggio con Pellizza da Volpedo e dalle lettere di Morbelli, Carlo Fornara, malgrado anagraficamente più giovane, fu un Divisionista della prima ora. La sua tecnica rivela un'empirica divisione del tono, anteriore al fondamentale incontro con Segantini per il Panorama di Saint-Moritz. Dopo di che, l'uso dei colori puri o semi-puri e delle pennellate giustapposte si arricchisce con la pratica segantiniana dell'aggiunta di metalli, oro e argento fusi all'impasto fresco. Riguardo allo studio sulla tecnica di Fornara, la mostra segna un passo avanti anche dal punto di vista delle indagini scientifiche: il complesso modus di Fornara era rimasto unico fra quelli dei divisionisti a non essere stato oggetto di una diagnostica completa, sino ad oggi. Grazie alla collaborazione della Direzione Artistica di Banca Patrimoni Sella & C., che da due anni porta avanti un progetto di studio diagnostico di artisti italiani fra il XVI e il XIX secolo, la mostra di Aosta ha dato l'occasione per l'analisi di cinque opere chiave: Le lavandaie, L'Aquilone, Chiara pace, Luce e ombre, Fine d'autunno in Valle Maggia. Il rilevamento dei dati diagnostici è stato affidato a Thierry Radelet, esperto di fama internazionale, e i risultati sono presentati nel catalogo della mostra. La mostra di Aosta è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese contenente i testi di Annie-Paule Quinsac, Daria Jorioz, Filippo Timo, in vendita in mostra al prezzo di 36 euro.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
25 Ottobre 2019 - 15 Marzo 2020

Brochure
Montagnes résistantes. Vallée d’Aoste et Haute Savoie
Mostra d'Arte contemporanea sulla Resistenza del duo CATLAC

L’Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali comunica che mercoledì 24 aprile 2019, alle ore 17.30, presso la Sede espositiva Hôtel des États di Aosta, avrà luogo l’inaugurazione della mostra Montagnes résistantes. Vallée d’Aoste et Haute Savoie.L’esposizione, organizzata in collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta, è frutto del lavoro del duo denominato CATLAC , composto dal fotografo-pittore Thibault Nieudan e dalla poetessa Fabienne d’Oddaz. Il tema trattato è quello della Resistenza durante il conflitto del 1939-1945 e presenta una serie di fotografie d’epoca della Valle d’Aosta e della Haute Savoie, rielaborate con l’inserimento di elementi e di paesaggi attuali e accompagnate da audioguide con registrazioni sonore di partigiani che ne illustrano il contenuto. In mostra è prevista la proiezione di una serie di acquarelli realizzati da Thibault Nieudan ispirati agli aspetti più dolorosi della guerra. L’esposizione sarà corredata da una brochure che conterrà tra gli altri un testo del Senatore Cesare Dujany, recentemente scomparso, che nel suo ruolo di Presidente dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta aveva voluto fortemente la realizzazione di quest’iniziativa.  Per informazioni: Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 Sede espositiva Hôtel des États : tel. 0165.300552 www.regione.vda.it

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
24 Aprile 2019 - 2 Giugno 2019

Catalogo
Lucio Fontana. La sua ombra lunga, quelle tracce non cancellate
L'Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che, venerdì 12 aprile 2019, alle ore 18, al Museo Archeologico Regionale di Aosta, verrà inaugurata la mostra Lucio Fontana. La sua ombra lunga, quelle tracce non cancellate a cura di Giovanni Granzotto e Leonardo Conti. L’esposizione si propone di evidenziare, in un periodo compreso tra la fine degli anni quaranta e il 1968, quelle tematiche che più hanno rappresentato un nuovo modo di concepire l’arte di Lucio Fontana, partendo da un corpus rilevante di circa trenta opere dell’artista, tra tele, ceramiche e carte. Nei celebri Concetti spaziali di Fontana, in cui materia, dinamismo e artificio si coniugano alla fede nelle nuove scoperte della scienza e della tecnica, prende forma lo Spazialismo, in grado di coinvolgere e influenzare generazioni di artisti. Tra questi anche alcuni futuri maestri, capaci di approfondire e innovare le sue intuizioni nella creazione di nuovi linguaggi. La ricerca di Lucio Fontana rappresenta, per molti aspetti, un vero e proprio incipit dell’arte contemporanea, un luogo imprescindibile che, secondo molteplici declinazioni, ha ispirato alcuni tra i linguaggi artistici più importanti, che dagli anni cinquanta del secolo scorso giungono sino a oggi. In quest’ottica i curatori hanno identificato alcuni artisti (da Piero Manzoni a Agostino Bonalumi ed Enrico Castellani, da Alberto Biasi a Gianni Colombo, da Mario Deluigi a Tancredi e Morandis, da Roberto Crippa a Gianni Dova, sino a Giuseppe Santomaso, Ettore Spalletti, Nunzio, Ben Ormenese, Sandro Martini e molti altri) attraverso i quali costruire un percorso espositivo in grado di approfondire le significative linee di ricerca e i nuclei tematici in cui è possibile riconosce la lunga ombra di Fontana. Tema centrale della mostra è l’indagine di alcune tra le più rilevanti poetiche che, partendo da Lucio Fontana, possono rappresentarne una continuità di ricerca. La "sua lunga ombra" può così divenire uno strumento per comprendere alcuni aspetti fondamentali dell’arte e indicare una linea di studi aperta sul futuro. La mostra di Aosta è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese contenente i testi critici di Giovanni Granzotto, Leonardo Conti, Daria Jorioz, Stefano Cecchetto, Dino Marangon, Mattia Pivato e Livia Sartori di Borgoricco, pubblicato da De Bastiani Editore, in vendita in mostra al prezzo di 30 euro. Biglietto: Intero 6 euro, ridotto 4 euro, gratuito per i minori di 18 anni. Abbonamento con la mostra Steve McCurry. Animals al Centro Saint-Bénin di Aosta dal 3 maggio al 6 ottobre 2019: 10 euro intero, 6 euro ridotto. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali Soprintendenza per i beni e le attività culturali Struttura Attività espositive Tel. 0165.275937 u-mostre@regione.vda.it Museo Archeologico Regionale Tel. 0165.275902 www.regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
13 Aprile 2019 - 22 Settembre 2019

Catalogo
La montagna fotografata, la montagna scolpita. Stefano Venturini e Ladislao Mastella
L’Assessorato dell’Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 30 novembre 2018, alle ore 18, sarà inaugurata, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta, la mostra La montagna fotografata, la montagna scolpita. Stefano Venturini e Ladislao Mastella. La rassegna è la quarta di una serie di mostre che hanno riscosso un ottimo riscontro di pubblico e accostano le opere di un fotografo e di uno scultore locale. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, si compone di una selezione di fotografie di piccole, medie e grandi dimensioni, a colori e in bianco e nero, di Stefano Venturini e di venti sculture in legno di Ladislao Mastella. Stefano Venturini propone immagini di grande impatto visivo che illustrano la dimensione della montagna nelle varie stagioni dell’anno e sono proposte in mostra su diversi supporti, dalla tela all’alluminio spazzolato, e diverse tecniche di stampa. Le sculture di Ladislao Mastella ripercorrono i temi della tradizione popolare valdostana, tra cui si segnalano alcuni divertenti galli policromi di grandi dimensioni e un Presepe (2008) di notevole forza plastica. Le opere di Mastella sono realizzate in diverse essenze lignee quali betulla, cipresso, cirmolo, noce, acero, bosso, melo, frassino, larice e abete. “Per entrambi gli autori, - commenta l’Assessore Paolo Sammaritani - la Valle d’Aosta, il suo territorio e la sua cultura sono fonte di ispirazione e questa esposizione rappresenta un omaggio alla montagna e alla dimensione alpina che ci connota”. Stefano Venturini (Ivrea, 1975) è un fotografo valdostano con l’instancabile voglia di esplorare luoghi e possibilità espressive. La passione per i paesaggi della Valle d’Aosta e la vocazione innata verso il mondo della luce e dei colori lo inducono a occuparsi di fotografia pubblicitaria e di paesaggio, servizi industriali e cataloghi d’arte. Socio Tau Visual da 20 anni, inaugura il suo studio fotografico SteVephoto nel 2001 ad Aosta, avviando collaborazioni con agenzie pubblicitarie e grafiche. Pubblica le sue immagini su riviste nazionali ed estere quali AD, DOVE, Bell'Italia. Da alcuni anni le sue fotografie sono anche riprodotte, in tiratura limitata e certificata, con tecnologia digitale Digigraphie®. Ha realizzato diverse mostre in Valle d’Aosta e ha partecipato a rassegne collettive tra le quali Arte senza frontiere, Galleria Centrale dell’Unione degli artisti a San Pietroburgo (2014-2015); Expo in Valle d’Aosta. Le eccellenze del territorio raccontate con i linguaggi della modernità, Museo Archeologico Regionale di Aosta (2015). Ladislao Mastella nasce a San Bonifacio (Verona) nel 1947. Ultimo di tre fratelli ebanisti, ha frequentato la scuola dei Salesiani di San Benigno Canavese. Nel 1959 e per i tre anni successivi ha lavorato presso il laboratorio dello scultore altoatesino Mario Stuffer, affiancando alla scultura un’intensa attività disegnativa affinata dalla partecipazione ai corsi organizzati dalla Scuola d’Arte Regionale e tenuti da Rolando Robino. Nel 1961 Mastella ha esposto per la prima volta alla Fiera di Sant’Orso. Dal 1963 ad oggi è presente in tutte le edizioni della manifestazione. Molto attivo, Mastella ha esposto in Valle d’Aosta, in Italia e all’estero, ottenendo premi e segnalazioni. Ha partecipato a mostre collettive in Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Svizzera, Finlandia e Gran Bretagna. Nel 2018 gli è stata conferita l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. L’esposizione La montagna fotografata, la montagna scolpita. Stefano Venturini e Ladislao Mastella, è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese edito dalla Tipografia Valdostana, a cura di Daria Jorioz, in vendita al prezzo di 10 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al 24 marzo 2019, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Chiesa di San Lorenzo: tel. 0165.238127 www.regione.vda.it

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
30 Novembre 2018 - 24 Marzo 2019

Catalogo
Ugo Lucio Borga. Collateral damages
L'Assessorato dell’Istruzione e Cultura informa che venerdì 12 ottobre 2018, alle ore 17, al Museo Archeologico Regionale di Aosta, sarà inaugurata la mostra Ugo Lucio Borga. Collateral damages. L’esposizione, curata da Daria Jorioz e accompagnata da un testo critico di Marco Maggi, presenta 120 fotografie in bianco e nero del fotografo e giornalista valdostano Ugo Lucio Borga, realizzate durante i suoi reportage nelle zone del mondo dove sono in corso conflitti armati. Dalla Siria all’Iraq, dall’Ucraina al Bangladesh, in questo progetto fotografico Borga focalizza la sua attenzione sulle vittime civili, documentando e testimoniando l’assoluta drammaticità delle guerre del terzo millennio. Attraverso una documentazione fotografica di grande impatto, realizzata da un fotoreporter le cui immagini sono state pubblicate da diverse testate internazionali, la mostra Collateral damages induce una riflessione sui problemi che affliggono l’epoca contemporanea – dice l’Assessore Paolo Sammaritani. Il lavoro di Borga da sempre si concentra sulle guerre, anche quelle dimenticate, sulle crisi umanitarie e sulle questioni sociali e ambientali. Formato all’Accademia John Kaverdash (Milano), dove ha conseguito tre master in fotografia di reportage, fotografia di moda e comunicazione visiva, Borga ha realizzato reportage di approfondimento in tutto il mondo coprendo, tra gli altri, la primavera araba, la guerra in Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Somalia, Sud Sudan, Libia, Siria, Iraq, Filippine, gli scontri religiosi nel nord del Libano, la dittatura Eritrea, il conflitto armato Ucraino. I suoi lavori sono apparsi su molti giornali, riviste, tv e radio tra cui: Time magazine, Time Lightbox (USA), The Guardian, The Observer, The Independent (Inghilterra), Die Zeit, Die Welt, frankfurter allgemeine Zeitung, Brigitte, Cicero (Germania), La Vanguardia Magazine, Zazpika (Spagna), La Croix, Courrier international (Francia), Die Presse (Austria), Tyzden (Slovacchia), Haaretz (Israele) Gazeta Wyborcza (Polonia), Alpha Magazine, (UAE), Woz, Neue Zurcher Zeitung, (Svizzera) Africa Magazine, Diario, l’Espresso, Il Giornale, Il Manifesto, Il Sole 24 Ore, GQ, Nigrizia, Vps, Panorama, PeaceReporter, Rolling Stone, Eyesopen, Il Riformista, Sportweek, La Stampa, Vanity Fair, Il Venerdì di Repubblica, Il Corriere della Sera, Mondadori (Strade Blu), Rai3, Rainews24, Sky Tg24 Jetlag, Channel 4, Radio24, Radio RSI, Laser. Nel 2011 ha ricevuto il primo premio Novinarska Cena Journalism Award per una serie di storie sui ribelli durante la guerra libica. Ha pubblicato: Il sudario di latta. Taccuini di guerra, Marco Valerio Edizioni, 2015; Soldat 1. Guerra in Ucraina, Musumeci editore, 2016; La luna si nasconde. Diari dall’Africa in guerra, Marco Valerio Edizioni, 2018. Il catalogo bilingue italiano-francese dell’esposizione, a cura di Daria Jorioz e con un testo critico di Marco Maggi, è edito dalla Tipografia Duc e sarà acquistabile in mostra al prezzo di € 25. Scrive in catalogo la curatrice: Lo sguardo di Ugo Borga è lucido e severo, diretto e forte, crudo ma anche capace di un’inattesa poesia nel cogliere la luce della speranza oltre il buio della distruzione e della desolazione. Le sue fotografie non ci fanno sconti; hanno un’intensità emotiva e una qualità iconica in grado di colpirci nel profondo, coinvolgendo la nostra dimensione interiore, umana, sociale. La mostra Ugo Lucio Borga. Collateral damages resterà aperta sino a domenica 31 marzo 2019 con orario da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Chiuso il lunedì. Il costo del biglietto d’ingresso è di 3 euro intero, 2 euro ridotto; ridotto 50% Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni. Sarà possibile acquistare un abbonamento con la mostra Il mondo di Jacovitti, che verrà allestita al Centro Saint-Bénin di Aosta dal 27 ottobre 2018, al costo di 7 euro intero e 5 euro ridotto. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura, Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Museo Archeologico Regionale : tel. 0165.275902 www.regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
12 Ottobre 2018 - 31 Marzo 2019

Catalogo
Oltre l’orizzonte. Tea Giobbio - Walter Vallini
L'Assessorato dell’Istruzione e Cultura informa che venerdì 28 settembre 2018, alle ore 18, nella sede espositiva Hôtel des États di Aosta, sarà inaugurata la mostra Oltre l’orizzonte. Tea Giobbio - Walter Vallini, che apre la stagione espositiva autunno-inverno 2018-2019. L’esposizione, curata da Alessandro Parrella e organizzata dalla Struttura Attività espositive, propone una serie di installazioni luminose dell’architetto e designer Walter Vallini e le fotografie di Tea Giobbio. La mostra di Aosta è l’ultima, in ordine di tempo, di un percorso espressivo che ha portato i due artisti ad esporre le loro opere da Torino a Milano, da Roma a New York fino a Monaco di Baviera. Tea Giobbio è nata a Buenos Aires nel 1958 e vive e lavora a Torino. Nelle sue opere, oniriche e surrealiste, sul tema dell’identità, è quasi sempre protagonista il corpo umano, rappresentato a volte a figura intera, a volte da alcune sue parti che affiorano da vestiti vuoti come nella serie Gli assenti o da parti anatomiche come nella Via Crucis. Walter Vallini è nato a Roma nel 1958 e anche lui vive e lavora a Torino. Le sue installazioni luminose rappresentano una sintesi equilibrata tra arte e design rendendo sottile il confine tra l’oggetto scultura e l’oggetto funzionale in cui la luce, oltre ad assolvere alla funzione di illuminare, è parte dell’opera stessa. Negli spazi espositivi dell’Hôtel des États, nel cuore di Aosta, il pubblico potrà avvicinarsi al primo evento del calendario autunnale 2018 delle mostre in Valle d’Aosta – dice l’Assessore Paolo Sammaritani – È un programma ricco di proposte che, spaziando dalla fotografia al fumetto, dalla scultura alla storia, offrono approfondimenti agli appassionati di arte e contenuti culturali per tutti i cittadini della nostra regione. L’esposizione Oltre l’orizzonte. Tea Giobbio - Walter Vallini, con ingresso gratuito, resterà aperta sino a domenica 4 novembre 2018 con il seguente orario: da martedì a domenica: 10-13 / 14-18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura, Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Sede espositiva Hôtel des États : tel. 0165.300552 www.regione.vda.it

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
28 Settembre 2018 - 4 Novembre 2018

Catalogo
Nicola Magrin. La traccia del racconto
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura comunica che, venerdì 4 maggio 2018 alle ore 18, presso il Centro Saint-Bénin di Aosta, sarà inaugurata la mostra Nicola Magrin. La traccia del racconto. L’esposizione di Aosta, curata da Daria Jorioz, presenta circa settanta acquerelli su carta di piccole, medie e grandi dimensioni, realizzati tra il 2009 e il 2018, che ripercorrono i temi salienti dell’artista: il percorso interiore dell’uomo e il suo rapporto con la natura selvaggia, la raffigurazione dei boschi e degli animali selvaggi, la montagna e i paesaggi notturni. Autore apprezzato dal pubblico per l’intensa attività di illustratore, Nicola Magrin ha realizzato per Einaudi le copertine dell’opera di Primo Levi. Sua è la copertina de Il richiamo della foresta di Jack London e del fortunato romanzo di Paolo Cognetti Le otto montagne, che ha vinto il Premio Strega 2017 ed è stato tradotto in 39 lingue. L’Assessore all’Istruzione e cultura sottolinea che gli acquerelli di Nicola Magrin sono un elogio alla montagna e alla natura incontaminata e che la mostra accompagna il visitatore alla scoperta di un artista di grande sensibilità, che ha saputo coniugare efficacemente arte e letteratura, sintetizzando in una sola immagine le opere di importanti scrittori. L’esposizione Nicola Magrin. La traccia del racconto allestita al Centro Saint-Bénin di Aosta, rivela la maturità espressiva di un autore che ha scelto l’acquerello come tecnica artistica esclusiva. La mostra presenta al pubblico opere di grandi dimensioni quali Walking (300x114 cm) e L’infinito (58x250 cm), una selezione di tavole originali del libro di Folco Terzani, Il Cane il Lupo e Dio, e numerose carte riunite in gruppi tematici, dalle serie Betulle ai Notturni, da Lupo e uomo a In baita. L’allestimento è arricchito da un video realizzato nello studio dell’artista che documenta la sua tecnica pittorica. Scrive in catalogo la curatrice Daria Jorioz: Un intimismo minimalista permea le opere su carta di Magrin, che paiono emergere dalla luce algida di una giornata al termine di una nevicata e dal silenzio dell’inverno in montagna. L’artista pare prediligere la dimensione nordica, che da un’alba lattiginosa si sostanzia nei toni freddi di un pomeriggio immerso in una natura silente per culminare, nelle carte dei Notturni, in una notte dalla trama fittamente stellata. Nicola Magrin è nato a Milano nel 1978 e si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano nel 2004 con una tesi sul pittore spagnolo Miquel Barceló (1957). La sua prima mostra personale è del 2002: Portraits, Galleria Blanchaert, Milano. Nel 2008 è stato selezionato per una residenza d’artista a New York presso l’Harlem Studio Fellowship di Montrasio Arte. Nel 2010 ha partecipato al Premio ArtiVisive San Fedele 2009-2010, Galleria San Fedele Milano. Nel 2012 realizza la mostra personale Wolves, Leo Galleries, Monza e partecipa all’esposizione collettiva dal titolo Naturales Quaestiones, Arengario, Monza. Al 2014 sono datate le due mostre personali Di Notte, Spazio 1929, Lugano e Dall’erba dei campi alle stelle del cielo, Salamon & C. Arte Contemporanea, Milano. Nel 2017 partecipa alla prima edizione de Il richiamo della foresta, evento svoltosi a Estoul, in Valle D’Aosta. Ha illustrato l’opera di Primo Levi, Le otto montagne di Paolo Cognetti, Il silenzio di Erling Kagge, Alpi ribelli di Enrico Camanni (Editori Laterza), l’opera di Matteo Righetto (Tea) e di Tiziano Terzani (Tea). Il suo primo libro illustrato, con il testo di Folco Terzani, si intitola Il Cane, il Lupo e Dio ed è stato pubblicato nel 2017 da Longanesi. Vive e lavora a Monza. La mostra Nicola Magrin. La traccia del racconto resterà aperta sino a domenica 7 ottobre 2018, dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Chiuso il lunedì. Il catalogo bilingue italiano-francese, edito da Silvana editoriale, contiene testi di Daria Jorioz, Paolo Cognetti e Monica Aldi ed è in vendita al prezzo di 25 euro. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; ridotto 50% Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Sarà inoltre possibile acquistare un abbonamento con la mostra Gabriele Basilico. La città e il territorio, in corso dal 28 aprile 2018 al Museo Archeologico di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Regione autonoma Valle d’Aosta tel. +39.0165.272687 e 0165.275937 www.regione.vda.it u-mostre@regione.vda.it

Centro Saint-Bénin - Aosta
4 Maggio 2018 - 7 Ottobre 2018

Catalogo
Gabriele Basilico. La città e il territorio
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura comunica che, venerdì 27 aprile 2018 alle ore 18, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, sarà inaugurata la mostra Gabriele Basilico. La città e il territorio. L’esposizione rende omaggio al grande fotografo Gabriele Basilico (Milano, 1944-2013) attraverso duecento fotografie, tra le quali una cospicua selezione di immagini dedicate alla Valle d’Aosta. La rassegna, curata da Angela Madesani, si avvale della collaborazione di Giovanna Calvenzi, dell’Archivio Gabriele Basilico, dell’Accademia di Architettura di Mendrisio/USI. Dichiara l’Assessore all'Istruzione e cultura: sono particolarmente lieta di presentare, nell’ambito del programma espositivo regionale 2018 dell’Assessorato dell’Istruzione e cultura questa importante iniziativa espositiva dedicata ad una figura di spicco della fotografia contemporanea internazionale, che ha dedicato grande attenzione anche al territorio della Valle d’Aosta. L’itinerario espositivo, diviso per nuclei di ricerca e non strettamente cronologico, prende l’avvio da uno dei suoi lavori più noti, quei Milano Ritratti di fabbriche (1978-1980) che hanno segnato l’inizio delle sue indagini sulle città del mondo. Sono inoltre esposte immagini a colori inedite di Beirut ricostruita (2011) e di alcune metropoli del mondo (Shanghai, Rio, Istanbul, Mosca) e le trasformazioni del paesaggio contemporaneo con due serie di immagini dedicate alla montagna, alla Valle d’Aosta e al passo del San Gottardo, in Svizzera. Novantasei foto provengono dal lavoro Sezioni del paesaggio italiano, realizzato in collaborazione con Stefano Boeri per la Biennale di Architettura di Venezia, nel 1998. Fa seguito un’ampia indagine realizzata in collaborazione con l’architetto Luigi Snozzi in una cittadina svizzera, Monte Carasso (1996), oggi periferia di Bellinzona, che documenta la trasformazione della città grazie agli interventi operati dallo stesso Snozzi. Conclude l’itinerario una selezione di immagini di paesaggio, realizzate in luoghi e occasioni diverse, tra le quali quelle realizzate per incarico della Mission Photographique de la DATAR (1984-1985) in Francia. L’esposizione, il cui allestimento è accompagnato da alcuni video dedicati a Gabriele Basilico, si avvale del coordinamento organizzativo di Raffaella Resch ed è prodotta da Scalpendi Editore. Il catalogo, edito da Scalpendi, contiene testi di Angela Madesani, Giovanna Calvenzi e Daria Jorioz ed è in vendita presso il bookshop del Museo al prezzo di 30 euro. La mostra resterà aperta sino a domenica 23 settembre 2018, orario 9-19, tutti i giorni. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; ridotto 50% Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole.. Sarà inoltre possibile acquistare un abbonamento con la mostra Nicola Magrin. La traccia del racconto, in corso dal 5 maggio 2018 al Centro Saint-Bénin di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Regione autonoma Valle d’Aosta tel. +39.0165.275902 e 0165.275937 www.regione.vda.it u-mostre@regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
27 Aprile 2018 - 23 Settembre 2018

Guido Reni. La strage degli innocenti
La Strage degli innocenti. Manifesto del Raffaellismo di Guido Reni
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 12 gennaio 2018, alle ore 18, sarà inaugurata, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, l’esposizione dedicata ad un capolavoro assoluto della storia dell’arte italiana: La strage degli Innocenti di Guido Reni. Il magistrale dipinto di Guido Reni (Bologna, 1575-1642), delle collezioni della Pinacoteca nazionale di Bologna, sarà il protagonista di una mostra-dossier di alto livello scientifico, curata da Mario Scalini con la collaborazione di Elena Rossoni. Il capolavoro di Guido Reni, realizzato nel 1611 per la cappella Berò nella Chiesa di San Domenico a Bologna è al centro di un articolato percorso espositivo, arricchito da apparati multimediali, che ne ripercorre la storia. La pala d’altare, un olio su tela di grandi dimensioni (cm 268x170), mette in evidenza le straordinarie doti pittoriche dell’artista, narrando il drammatico episodio del Vangelo di Matteo con insuperata efficacia espressiva. In mostra sarà presentata per la prima volta anche una Testa di Madonna attribuita a Raffaello proveniente dalle Gallerie Estensi di Modena. Un’occasione unica per il pubblico per ammirare due opere straordinarie, accostate all’insegna de “Il Raffaellismo di Guido Reni”, secondo la tesi curatoriale. L’esposizione La Strage degli Innocenti. Manifesto del Raffaellismo di Guido Reni resterà aperta sino a domenica 18 febbraio 2018, dalle 9 alle 19, tutti i giorni. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 4 euro per i soci del Touring Club Italiano e 3 euro Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Sarà inoltre possibile acquistare un abbonamento con la mostra "A modo mio. Nespolo tra arte cinema e teatro", in corso al Centro Saint-Bénin di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto. Il Giornale della mostra, con testi di Mario Scalini, Elena Rossoni, Daria Jorioz e Anna Pelagotti, sarà posto in vendita in mostra al prezzo di 4 euro. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Museo Archeologico Regionale: tel. 0165.275902 u-mostre@regione.vda.it www.regione.vda.it 1133 lc

Museo Archeologico Regionale - Aosta
12 Gennaio 2018 - 18 Febbraio 2018

Catalogo
Pietra, carta, carbone. I frottages di stele di Ernesto Oeschger e Elisabetta Hugentobler
L'Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 10 novembre 2017, alle ore 17, presso gli spazi espositivi dell’Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta, sarà inaugurata la mostra Pietra, carta, carbone. I frottages di stele di Ernesto Oeschger ed Elisabetta Hugentobler. La mostra riguarda un’inedita collezione artistica dedicata alle stele antropomorfe, realizzate attraverso la tecnica del frottage (dal francese frotter, strofinare), utilizzando carta velina, carboncino o carta carbone. La restituzione grafica è una parte fondamentale della ricerca archeologica in quanto consente sia di conservare traccia degli oggetti, sia di coglierne particolari e dettagli di grande importanza. Le 26 stele esposte all’Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans sono espressione di una forma di linguaggio artistico trasversale e provengono da tutta Europa, facendo così diventare il sito archeologico valdostano un luogo importante di incontro di culture. La mostra Pietra, carta, carbone. I frottages di stele di Ernesto Oeschger e Elisabetta Hugentobler è corredata da una brochure bilingue italiano-francese, edita dalla Tipografia Duc, contenente i testi critici di Gwenaël Bertocco e Gianfranco Zidda. La visita all’esposizione è compresa nel costo del biglietto d’entrata all’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans che è il seguente: 7 euro intero, 5 euro ridotto; 2 euro per i minori dai 6 ai 18 anni. La mostra sarà aperta sino al 25 novembre 2018, con i seguenti orari: martedì - domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso lunedì. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel.: 0165.275937, e-mail: u-mostre@regione.vda.it Internet: www.regione.vda.it Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans tel.: 0165.552620

Area archeologica di Saint-Martin-de-Corléans - Aosta
10 Novembre 2017 - 24 Novembre 2019

Catalogo
La montagna fotografata, la montagna scolpita. Davide Camisasca e Marco Joly
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 27 ottobre 2017, alle ore 18, sarà inaugurata, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta, la mostra La montagna fotografata, la montagna scolpita. Davide Camisasca e Marco Joly. La rassegna è la seconda di una serie che mette a confronto le opere di un fotografo e di uno scultore che dialogano all’interno del suggestivo spazio espositivo aostano L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, si compone di oltre 20 fotografie inedite di grandi dimensioni, in bianco e nero, accostate a una selezione di sculture, prevalentemente in legno di noce. Le immagini di Camisasca sono il frutto di un intenso lavoro teso verso una ricerca formale caratterizzata da atmosfere rarefatte, luci ovattate e bianco totale, che trasforma la montagna da luogo fisico a dimensione interiore. Le opere di Marco Joly, in legno e in pietra ollare, narrano scene di vita quotidiana in cui si riscopre la dimensione comunitaria del villaggio, popolata da contadini e pastori, bambini e anziani. Davide Camisasca e Marco Joly - commenta l’Assessore Emily Rini - compongono un percorso espositivo intenso e poetico, che sono certa incanterà il pubblico nel corso della stagione invernale. Fotografia e scultura dialogano in questa mostra con efficacia offrendo suggestioni artistiche di grande qualità espressiva. Davide Camisasca, che risiede a Gressoney-Saint-Jean dal 1972, è guida alpina e fotografo professionista specializzato sul tema della montagna. Ha realizzato mostre personali a Milano, Ginevra, Londra, Torino, Trento e, in più occasioni, in Valle d’Aosta. Ha pubblicato libri fotografici sul Monte Bianco, sul Gran Paradiso, sul Gran San Bernardo, sul Monte Rosa. Ha inoltre dedicato alcuni lavori fotografici al patrimonio paesaggistico e architettonico valdostano. Ha collaborato con riviste italiane e straniere, tra cui Alp, Dove, Gente Viaggi, Sciare, Pentax Family, Meridiani Montagne, Alpes e Berge. Marco Joly, risiede ad Arnad e a partire dal 1974 ha partecipato a tutte le edizioni della Fiera di Sant’Orso. Riproduzioni fotografiche delle sue opere sono apparse su numerose pubblicazioni dedicate alla scultura tradizionale e all’artigianato alpino, tra cui Arte di tradizione in Valle d’Aosta, edito nel 1994, e il secondo volume de La collezione IVAT (Istituto Valdostano per l’artigianato tipico), del 2007. Joly si è aggiudicato il primo premio alla Fiera di Sant’Orso nel 1987, 1988, 1989, 1990, 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1998 e 1999. Ha vinto il primo premio della Mostra Concorso dell’artigianato valdostano di tradizione di Aosta per cinque anni consecutivi, dal 1984 al 1988, e nel 2004. Nel 2001 ha ricevuto il premio “Don Garino” per la scultura a soggetto religioso. È stato segnalato come uno dei più interessanti e significativi interpreti dell’artigianato valdostano da riviste e quotidiani nazionali e locali. L’esposizione La montagna fotografata, la montagna scolpita. Davide Camisasca e Marco Joly, è corredata da un catalogo edito dalla Tipografia Valdostana, che contiene i testi di Daria Jorioz e Pietro Giglio, in vendita al prezzo di 10 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al 25 febbraio 2018, con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Chiesa di San Lorenzo: tel. 0165.238127 www.regione.vda.it

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
27 Ottobre 2017 - 25 Febbraio 2018

Catalogo
A modo mio. NESPOLO tra arte cinema e teatro
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 20 ottobre 2017, alle ore 18, sarà inaugurata al Centro Saint-Bénin di Aosta la mostra “A modo mio. Nespolo tra arte, cinema e teatro”, dedicata all’esperienza interdisciplinare dell’artista piemontese. L’esposizione, organizzata dall’Assessorato, è curata dal critico Alberto Fiz in collaborazione con il filosofo Maurizio Ferraris. Sono oltre 80 le opere esposte tra dipinti, disegni, maquettes per il teatro, sculture, ex libris, tappeti, fotografie e manifesti realizzati dal 1967 sino a oggi in un percorso spettacolare e coinvolgente, ideato per gli spazi dell’ex chiesa sconsacrata. Compare persino una canoa di otto metri interamente decorata. Dall’arte al cinema, dai cartoon televisivi alla logica matematica sino al teatro, le opere, disposte in base a tracciati tematici, creano una costellazione all’interno del Centro Saint-Bénin da cui emerge la versatilità di uno dei più originali e trasgressivi interpreti della scena contemporanea italiana, che ha ripercorso stili e stilemi “a modo suo”, senza mai lasciarsi imbrigliare dalle convenzioni. “Sono particolarmente lieta di presentare al pubblico – commenta l’Assessore Emily Rini – questa proposta espositiva di qualità, che ha come protagonista Ugo Nespolo. Sono certa che il pubblico saprà apprezzare questa mostra che unisce pittura, scultura, design e teatro, in un percorso affascinante e inatteso. L’Assessorato regionale conferma così il suo impegno nel promuovere la cultura e l’arte”.
In occasione dell'inaugurazione della mostra verrà esposta all'esterno dell sede espositiva la Porsche Moncenisio decorata da Ugo Nespolo.
Il catalogo della mostra, in italiano e francese, con la pubblicazione di tutte le opere esposte, è edito da Magonza e posto in vendita al costo di 26 euro. Insieme ai saggi di Maurizio Ferraris, Alberto Fiz, Daria Jorioz e a un’intervista di Nespolo con Pietro Bellasi, contiene una serie di saggi scritti dall’artista e testimonianze, tra gli altri, di Enrico Baj, Renato Barilli, Gillo Dorfles, Danilo Eccher, Pierre Restany, Gianni Rondolino, Francesco Poli e Tommaso Trini. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 4 euro per i soci del Touring Club Italiano e 3 euro Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel.: 0165.275937, e-mail: u-mostre@regione.vda.it Internet: www.regione.vda.it Sede espositiva Centro Saint-Bénin tel. 0165.272687

Centro Saint-Bénin - Aosta
20 Ottobre 2017 - 8 Aprile 2018

Pan de bouque
L'Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 13 ottobre 2017, alle ore 18, nella sede espositiva Hôtel des États di Aosta, sarà inaugurata la mostra “Pan de bouque”. L’esposizione, nata dalla collaborazione tra il Bureau régional ethnologie et linguistique e la Struttura Attività espositive, si inserisce nell’ambito della “Festa de Lo Pan Ner”, organizzata dall’Assessorato regionale in collaborazione con le comunità locali. Oltre 50 comuni della Valle d’Aosta inforneranno il tradizionale pane nero per la cottura, preparato dalle famiglie e cotto nei forni frazionali. Inoltre in tutto il territorio si svolgeranno numerose iniziative legate a questa tradizione. La mostra “Pan de bouque”, curata da Daria Jorioz, presenta una selezione di opere di scultori locali che interpretano il tema della panificazione di tradizione in Valle d’Aosta. Gianfranco Anzola, Lea Bérard, Silvano Ferretti, Marco Joly, Ladislao Mastella, Giorgio Perin Riz, Dorino Ouvrier e Bobo Pernettaz, ciascuno con la propria cifra espressiva, narrano il nostro universo contadino con efficacia e autenticità. Un dipinto di Giuseppe Tecco anticipa l’esposizione in programma per il prossimo anno, in cui saranno pittori, disegnatori e grafici a illustrare “Lo Pan ner”. L’esposizione, con ingresso gratuito, resterà aperta sino a domenica 19 novembre 2017, con il seguente orario: da martedì a domenica: 10-13 / 14-18, chiuso il lunedì. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel.: 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Internet: www.regione.vda.it Sede espositiva Hôtel des États tel.: 0165.300552 BREL (Bureau régional ethnologie et linguistique) tel.: 0165.43386-363540 0932 em

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
13 Ottobre 2017 - 19 Novembre 2017

Catalogo
TRACES. Beni culturali in Valle d’Aosta. Fotografie di Pier Francesco Grizi e di Fabio Dibello
L’Assessorato dell’Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 6 ottobre 2017, alle ore 18, sarà inaugurata, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, la mostra fotografica TRACES. Beni culturali in Valle d’Aosta dalla documentazione alla valorizzazione. Le fotografie esposte sono di Pier Francesco Grizi. La mostra presenta anche una sezione sulla cinta muraria romana di Aosta con fotografie di Fabio Dibello. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, propone una riflessione sul tema dei beni culturali e architettonici in Valle d’Aosta. Il progetto fotografico parte dalla città di Aosta per ampliarsi seguendo le tracce di un patrimonio culturale straordinario disseminato sull’intero territorio regionale. Trenta immagini inedite di Pier Francesco Grizi, realizzate con la tecnologia HDR e stampate in grande formato, compongono un percorso espositivo di forte impatto visivo ed emozionale. Scattate in giornate di tempo meteorologicamente avverso, per ottenere una luce più morbida e diffusa, prive sovente della presenza umana, le fotografie in mostra si discostano dall’intento puramente documentario e si collocano piuttosto nell’ambito della valorizzazione, proponendo al pubblico visioni inusuali e alternative, in un percorso autoriale che evidenzia le relazioni tra le costruzioni umane e l’ambiente circostante. Dal Teatro romano di Aosta al Pont-d’Aël, dal castello di Cly a quello di Verrès, il visitatore sarà invitato a riscoprire il patrimonio culturale valdostano. La rassegna presenta inoltre 16 immagini del fotografo Fabio Dibello che mettono in rapporto la cinta muraria romana di Aosta al tessuto urbano attuale. Un viaggio personale dell’autore che fa riflettere sul tema della città, non solo dal punto di vista storico e architettonico, ma anche antropologico, sociologico e culturale. La mostra Traces. Beni culturali in Valle d’Aosta è stata realizzata dalla Struttura Attività espositive in collaborazione con la Struttura Patrimonio archeologico della Soprintendenza regionale per i beni e le attività culturali. La Delegazione di Aosta del FAI è partner istituzionale dell’iniziativa. L’esposizione è corredata da un catalogo riccamente illustrato, con testi di Alessandra Armirotti, Roberto Domaine, Maria Cristina Fazari, Daria Jorioz, Gabriele Sartorio. Il volume, edito da Musumeci Editore, è acquistabile al prezzo di 15 euro. L’esposizione resterà aperta sino a domenica 7 gennaio 2018, da martedì a domenica: 10-13 / 14-18, chiuso il lunedì, ingresso gratuito. Per informazioni Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Museo Archeologico Regionale: tel. 0165.275902 u-mostre@regione.vda.it www.regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
6 Ottobre 2017 - 7 Gennaio 2018

Catalogo
Miriam Colognesi. Autoritratti al Museo
L'Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 12 maggio, alle ore 18, presso la sede espositiva Hôtel des États, in piazza Chanoux ad Aosta, sarà inaugurata la mostra Miriam Colognesi. Autoritratti al Museo. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, documenta la relazione tra le opere d’arte e il pubblico e consente una riflessione sul tema del ritratto e dell’autoritratto nell’arte contemporanea. In mostra è presentata una selezione di 30 fotografie che Miriam Colognesi ha realizzato durante alcuni workshop fotografici all’interno di importanti spazi museali: il Museo Archeologico Regionale di Aosta, nel corso della mostra dedicata a Enrico Baj, la Pinacoteca del Castello Gamba di Châtillon, la Galleria Sabauda, la GAM e il Museo dell’Automobile di Torino, il Castello di Rivoli. La ricerca della Colognesi sembra trarre spunto dalla celebre frase di Marcel Duchamp che sosteneva che “chi guarda fa il quadro” e il dialogo tra la fotografia e l’arte è il tema centrale di questa rassegna, che è anche un invito a tutti a guardare con occhi diversi le opere d’arte. Miriam Colognesi nasce a Torino dove consegue il diploma di laurea in Pittura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti. Nel 2000 si trasferisce in Valle d’Aosta dove si dedica alla ricerca artistica incentrata in particolare sulle possibilità offerte dal mezzo fotografico, orientando il suo lavoro verso l’autoritratto. Ha esposto in diversi spazi pubblici e privati in Italia e all’estero. Alcuni sue opere si trovano al Museo dell’autoritratto fotografico di Senigallia. Da anni collabora con la Galerie YellowFishArt di Montréal, in Québec. La mostra Miriam Colognesi. Autoritratti al Museo, è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, edito dalla Tipografia Duc, in vendita al prezzo di 10 euro. L’esposizione, con ingresso gratuito, resterà aperta sino al 24 settembre 2017, con orario 10-13 e 14-18, da martedì a domenica, chiuso il lunedì. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura Struttura Attività espositive tel.: 0165.275937, e-mail: u-mostre@regione.vda.it Internet: www.regione.vda.it Sede espositiva Hôtel des États tel.: 0165.300552

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
12 Maggio 2017 - 24 Settembre 2017

Giovanni Segantini e i pittori della montagna
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che venerdì 7 aprile 2017, alle ore 18, sarà inaugurata, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, la mostra Giovanni Segantini e i pittori della montagna. L’esposizione, a cura di Filippo Timo e Daniela Magnetti, propone un selezionato percorso che ha come fulcro l’esperienza pittorica di Giovanni Segantini, tra i massimi esponenti del divisionismo italiano, che ha eletto la montagna a proprio soggetto principe, interpretandola in modo personale e innovativo, sia in termini di stile sia di poetica. La selezione di opere proposte in mostra individua e suggerisce uno dei molti possibili percorsi attraverso la pittura di montagna a cavallo tra il XIX e il XX secolo, limitando la propria attenzione ai soli artisti italiani e concentrandosi geograficamente sui lavori dell’arco alpino. Accanto alle opere di Giovanni Segantini, scelte attingendo a uno specifico momento dell’esperienza artistica del pittore, ovvero agli anni giovanili trascorsi in Brianza, compaiono più di cinquanta artisti, a partire da Vittore Grubicy, Emilio Longoni, Baldassarre Longoni, Carlo Fornara, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Lorenzo Delleani, Cesare Maggi, Leonardo Roda, Italo Mus, sino a Fortunato Depero. Accanto alle opere di questi maestri trovano posto i dipinti di almeno tre generazioni di altri artisti che, pur non avendo incontrato tutti la grande notorietà, hanno saputo instaurare un dialogo con i capofila, divenendo anch’essi partecipi di una pagina importante della storia dell'arte italiana. All’interno del grande orizzonte tematico della pittura di montagna, le opere sono state organizzate in sette sezioni, oltre a quella dedicata a Segantini che vede esposto lo splendido olio su tela La raccolta dei bozzoli (1882-1883), così scandite: le vedute estive, le scene di vita campestre e contadina, i paesaggi antropizzati, i ricordi alpini, i laghi, i tramonti e i notturni, le vedute dei grandi paesaggi innevati. A queste si aggiunge una sezione dedicata a Italo Mus, il pittore valdostano più noto e ammirato del XX secolo, di cui ricorre nel 2017 il cinquantesimo anniversario della scomparsa. La mostra Giovanni Segantini e i pittori di montagna è corredata da un catalogo riccamente illustrato, con testi di Annie-Paule Quinsac, Filippo Timo, Daria Jorioz, Daniela Magnetti, Marco Albino Ferrari, Maurizio Scudiero, Luca Minella, Beatrice Buscaroli. Il volume, edito da Skira, è acquistabile in mostra al prezzo di 36 euro. L’esposizione resterà aperta sino a domenica 24 settembre 2017, dalle 9 alle 19, tutti i giorni. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 4 euro per i soci del Touring Club Italiano e 3 euro Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Sarà possibile acquistare un abbonamento con la mostra Edward Burtynsky. L’uomo e la terra, aperta dal 29 aprile al 1° ottobre 2017 al Centro Saint-Bénin di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto.

Link video YouTube: https://youtu.be/xIKYfRbjBFg

Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.275937 e-mail: u-mostre@regione.vda.it Museo Archeologico Regionale: tel. 0165.275902 u-mostre@regione.vda.it www.regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
7 Aprile 2017 - 24 Settembre 2017

Catalogo
Cattedrali di ghiaccio. Vittorio Sella, Himalaya 1909
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 4 novembre 2016, alle ore 18, presso il Centro Saint-Bénin di Aosta, sarà inaugurata la mostra Cattedrali di ghiaccio. Vittorio Sella, Himalaya 1909. L’esposizione, che vuole essere un omaggio a Vittorio Sella, tra i più grandi fotografi di montagna di tutti i tempi, ripercorre la straordinaria spedizione himalayana al seguito di Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi. La mostra, curata da Daria Jorioz e Paolo Repetto, in collaborazione con la Fondazione Sella onlus di Biella, propone oltre 50 fotografie di Vittorio Sella di grande equilibrio formale e di rigorosa perfezione tecnica. Le immagini in mostra, risalenti al 1909, sono tutte vintage (stampate nell’anno stesso dello scatto) e appartengono ad un’ampia collezione privata. La mostra Cattedrali di ghiaccio. Vittorio Sella. Himalaya 1909 è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, riccamente illustrato, curato da Daria Jorioz e Paolo Repetto, edito da Nuvole Rosse Edizioni, acquistabile in mostra al prezzo di 20 euro. L’esposizione resterà aperta sino a domenica 26 marzo 2017, dal martedì alla domenica, ore 10-13 e 14-18, chiuso il lunedì. Il costo del biglietto d’ingresso è di 6 euro intero, 4 euro ridotto; 3 euro per i soci del Touring Club Italiano e Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole. Sarà inoltre possibile acquistare un abbonamento con la mostra AlpiMagia. Riti, leggende e misteri dei popoli alpini di Stefano Torrione, visitabile fino al 19 febbraio 2017 al Museo Archeologico Regionale di Aosta, al costo di 10 euro intero e 6 euro ridotto. Nel corso della mostra sono previste attività didattiche per le scuole e visite guidate. Per informazioni: Regione autonoma Valle d’Aosta Assessorato istruzione e cultura, Attività espositive: tel. 0165.275937 u-mostre@regione.vda.it Centro Saint-Bénin: tel. 0165.272687 www.regione.vda.it

Centro Saint-Bénin - Aosta
4 Novembre 2016 - 26 Marzo 2017

Catalogo
EVA e le altre. Patrizia Nuvolari
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta informa che giovedì 22 settembre 2016, alle ore 18, sarà inaugurata, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta, la mostra EVA e le altre di Patrizia Nuvolari, che riunisce venticinque opere in cui l’artista reinterpreta i miti classici femminili sia pagani sia cristiani, affrontando il tema della condizione della donna, ripreso dopo oltre vent’anni dalla mostra Realtà e Surrealtà. Nel corso dell’inaugurazione l’attrice Stefania Tagliaferri della Compagnia teatrale Palinodie, interpreterà un testo poetico di Giulia Gualandrini. Le opere presentate in mostra, di grandi dimensioni, sono eseguite con una tecnica che Patrizia Nuvolari stessa definisce “photo-pixura”, un intreccio inedito di pittura e fotografia, con l’ausilio di Photoshop. Giovani donne fotografate in bianco e nero sono inserite in coloratissimi fondali pittorici, molti dei quali presi in prestito dalla Storia dell’Arte.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
22 Settembre 2016 - 20 Novembre 2016

Jean-Claude Chincheré. Beirut e i rifugiati siriani in Libano
L'Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che mercoledì 1° giugno, alle ore 18, nella sede espositiva Hôtel des États, in piazza Chanoux ad Aosta, sarà inaugurata la mostra fotografica Jean-Claude Chincheré. Beirut e i rifugiati siriani in Libano. L’esposizione, a cura di Daria Jorioz, propone una selezione di 35 scatti, a colori e in bianco e nero, che documentano il lavoro del giovane fotografo freelance valdostano, dedicato alla complessa realtà di Beirut e focalizzato sul contesto sociale dei rifugiati siriani in Libano, con particolare attenzione alla situazione dei bambini, i più indifesi nelle zone di conflitto. Come sottolinea la curatrice nel catalogo, in questo progetto d’esordio, Chincheré sembra aver assimilato con naturalezza alcuni nodi cruciali della cultura visiva del Novecento, facendo riferimento ai grandi maestri della fotografia, di cui ha assimilato i riferimenti iconici rielaborandoli in maniera personale. L’autore esordiente ha saputo guardare con umiltà, ma anche con un forte impulso ad apprendere e comprendere, alla lezione di autori quali Gabriele Basilico, Robert Frank e del libanese Fouad Elkoury, prima di avvicinarsi alla stratificata realtà dell’area medio-orientale. Il reportage, che costituisce la sua tesi di laurea del corso di Nuove tecnologie per l’arte all’Accademia Albertina di Torino, denota una notevole maturità, considerati i soli ventitré anni di età dell’autore, facendo presagire interessanti sviluppi futuri.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
1 Giugno 2016 - 2 Ottobre 2016

catalogo
Leonard Freed. Io amo l’Italia
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che l’Assessore Emily Rini inaugura venerdì 20 maggio 2016, alle ore 18, al Centro Saint-Bénin di Aosta, la mostra Leonard Freed. Io amo l’Italia che presenta una ricca selezione di immagini scattate dal fotografo americano in diverse località italiane, dalla metà del Novecento agli inizi del nuovo secolo. La rassegna di Aosta, proposta dall’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta, è curata da Enrica Viganò in collaborazione con il Leonard Freed Archive e presenta al pubblico cento fotografie, tra vintage e modern print, che compongono una sorta di diario degli oltre quarantacinque soggiorni compiuti dal fotografo statunitense in Italia, terra con la quale intrattenne un rapporto che lui stesso definì “una storia d’amore”. L’Assessorato regionale, confermando il suo impegno nel sostenere la proposta culturale del territorio con un evento di richiamo, prosegue così nell’offerta di approfondimenti sulla cultura fotografica, dopo le esposizioni sui grandi nomi della fotografia del Novecento, tra cui le mostre dedicate ad André Villers (2008), Mario De Biasi (2012), Elliott Erwitt (2012), Pepi Merisio (2013) e Gian Paolo Barbieri (2014).

Centro Saint-Bénin - Aosta
20 Maggio 2016 - 20 Settembre 2016

Catalogo
Au fil de l’eau. L’homme, l'eau et le territoire en Vallée d'Aoste entre XIXe et XXe siècle
L'Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che martedì 19 aprile 2016, alle ore 18.00, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, sarà inaugurata la mostra fotografica Au fil de l’eau. L'homme, l'eau et le territoire en Vallée d'Aoste entre XIXe et XXe siècle. L’esposizione, nata dalla collaborazione tra la Struttura attività espositive e il Bureau régional ethnologie et linguistique, raccoglie circa sessanta immagini fotografiche realizzate da alcuni dei più noti fotografi valdostani del nostro recente passato, da Jules Brocherel a Émile Bionaz, da René Willien a Grat Éloi Ronc, per citarne solo alcuni. Le immagini, selezionate a partire dalle stampe fotografiche di alcune mostre realizzate in passato, quali Rus et barrages (2001) e L’eau apprivoisée (2003), e integrate con materiali fotografici presentati per la prima volta al pubblico, descrivono il tema dell’acqua nel duplice aspetto di ostacolo da superare e risorsa da utilizzare, testimoniando i suoi molteplici utilizzi e la relazione che lega l’uomo al territorio della Valle d’Aosta. L’esposizione è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, edito dalla Tipografia Valdostana, posto in vendita in mostra al prezzo di 10 euro. La mostra, con ingresso gratuito, resterà aperta fino al prossimo 29 maggio 2016 con il seguente orario: tutti i giorni dalle 9 alle 19. Per informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Regione autonoma Valle d’Aosta tel. +39.0165.275902 e 0165.274401 www.regione.vda.it u-mostre@regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale - Aosta
19 Aprile 2016 - 29 Maggio 2016

Catalogo
Mostra Mauro Paillex. Venire al mondo
L'Assessorato dell’istruzione e cultura comunica che venerdì 11 marzo, alle ore 18, nella sede espositiva Hôtel des États, in piazza Chanoux ad Aosta, sarà inaugurata l’esposizione fotografica Mauro Paillex. Venire al mondo. La mostra, che apre la programmazione espositiva annuale 2016 dell’Assessorato, propone al pubblico una selezione di immagini che documentano il tema del parto e della nascita nella società contemporanea. Le fotografie, rigorosamente in bianco e nero, sono state realizzate all’Ospedale Beauregard di Aosta e documentano un evento naturale e nel contempo straordinario e simbolico, quello del parto e della nascita di una nuova vita.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
11 Marzo 2016 - 17 Aprile 2016

Catalogo
L'acquerello oggi
L’Assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta ha inaugurato giovedì 30 luglio 2015, presso la Chiesa di San Lorenzo di Aosta la mostra "L’Acquerello oggi", una panoramica sullo stato dell’arte dell’acquerello contemporaneo, attraverso l’esposizione delle opere di sei maestri internazionali e dell’acquerellista valdostano Pasqualino Fracasso. Gli artisti in mostra sono Ali Abbas Syed, Chien Chung Wei, Janine Gallizia, Jeannie McGuire, David Poxon, Stanislaw Zoladz e lo stesso Fracasso. Questi acquerellisti provengono da paesi e culture distanti tra loro quali l’Australia, il Belgio, Taiwan, la Svezia, il Pakistan, gli Stati Uniti e le loro opere documentano la vitalità e l’attualità di una tecnica pittorica spesso considerata erroneamente un’arte minore. La mostra, che propone al pubblico trentacinque opere, cinque per ogni artista, con vari soggetti che vanno dal paesaggio alla natura morta, dai ritratti alle vedute urbane, può considerarsi la prima collettiva in Europa di questi artisti, presenti all’inaugurazione, alcuni dei quali espongono per la prima volta in Italia.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
30 Luglio 2015 - 25 Ottobre 2015

Catalogo
Passaggio a dimora, bedding out di Chicco Margaroli
La mostra, curata da Marco Maggi, presenta le tappe più significative del percorso di Chicco Margaroli sia in forma retrospettiva sia di esplorazione delle tematiche più recenti del lavoro dell’artista. La sua ricerca è concentrata sul tema del “rinnovo” inteso come una personale reinterpretazione della poetica dell’objet trouvé, dove l’artista utilizza materiali vari: tessuti organici stabilizzati, limo glaciale risalente a migliaia di anni, vegetali essiccati. Nelle opere in mostra, che coprono l’arco di produzione degli Anni Duemila, Chicco Margaroli intende valorizzare quell’istanza etica e politica che l’arte contemporanea deve avere; un’arte “attiva” che richiede il coinvolgimento diretto, invitando a un’immersione nell’opera da parte del fruitore. L’esposizione Passaggio a dimora / Bedding out tratta alcune tematiche presenti all’Expo di Milano 2015 Nutrire il pianeta. Energia per la vita, legate al diritto alla salvaguardia e alla biodiversità in coltura. In mostra vengono trattati anche alcuni aspetti meno noti della produzione dell’artista, gli interventi nei campi della videoarte e degli Arts and Crafts, in equilibrio tra recupero della tradizione e tecnologie avanzate.

Castello Gamba. Arte moderna e contemporanea Valle d'Aosta - Châtillon
10 Luglio 2015 - 31 Ottobre 2015

Catalogo
Metonimia
La mostra fotografica Metonimia, un progetto di Samuel Giudice e Fabrizio Falcomatà, con la collaborazione di Nico Barbieri, è stata concepita come una performance artistica sul tema del ritratto e presenta al pubblico gli scatti realizzati nello studio fotografico dei due autori in un unico giorno, il 14 maggio 2014, sperimentando un sistema di illuminazione a LED che permette al soggetto ritratto di muoversi liberamente entro uno spazio definito e farsi riprendere durante un lasso di tempo di circa 5 minuti. All’evento, divulgato solo una settimana prima attraverso i social media, hanno partecipato oltre 40 persone che si sono fatte fotografare dopo aver disegnato sul proprio viso un segno o un simbolo che in qualche modo li rappresentasse. La mostra è il risultato di questa seduta fotografica e offre un’immagine dinamica della società contemporanea, con implicazioni non solo artistiche ed estetiche, ma anche sociologiche, psicologiche e antropologiche. Le fotografie in bianco e nero presentate in mostra si caratterizzano per l’intensità espressiva e rivelano una gamma molto ampia di sentimenti, dalla serenità alla malinconia, dal dubbio alla sfida, dalla naturalezza divertita all’inquietudine

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
6 Marzo 2015 - 24 Maggio 2015

Omaggio a Franco Balan
Omaggio a Franco Balan è la mostra dedicata al celebre artista, grafico e illustratore valdostano al Museo Archeologico Regionale di Aosta dal 19 dicembre 2014 al 1° marzo 2015. La mostra presenta al pubblico “I dodici personaggi della storia valdostana”, i ritratti serigrafati dedicati a dodici Valdostani illustri, presentati per la prima volta nel 1990 a Roma alla Galleria Arti Visive.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
19 Dicembre 2014 - 1 Marzo 2015

Catalogo
Alessandro Mendini. Empatie. Un viaggio da Proust a Cattelan
Il Centro Saint-Bénin di Aosta ospita una mostra dedicata ad Alessandro Mendini, architetto e designer tra i più celebri a livello internazionale. L’esposizione, il cui allestimento verrà realizzato dall’Atelier Mendini appositamente per il Centro Saint-Bénin, è a cura di Alberto Fiz e si configura come un omaggio dell’artista a vari esponenti del mondo dell’arte, della letteratura e del design. In mostra si potranno ammirare la famosa Poltrona Proust, disegnata da Mendini secondo l’idea della decorazione puntinista di Georges Seurat e di Paul Signac, La città gentile, un’installazione i cui elementi richiamano le architetture fantastiche dei quadri di Alberto Savinio, Tête Géant, una testa africana dipinta da Mendini secondo i principi coloristici di Kazimir Malevich e altri omaggi che l’artista ha dedicato a vari esponenti del mondo della cultura tra i quali Giò Ponti, Ettore Sottsass, Frank Stella e Maurizio Cattelan. Al Centro Saint-Bénin di Aosta saranno esposte 50 opere in un percorso che comprende sculture, mobili, oggetti, schizzi e progetti che fanno emergere un’indagine esaustiva dell’attività svolta da Mendini negli ultimi quarant’anni. Catalogo bilingue italiano-francese con scritti di Mendini e testimonianze di artisti, designer, critici e architetti.

Centro Saint-Bénin - Aosta
12 Dicembre 2014 - 26 Aprile 2015

Catalogo
Alessio Nebbia, 1896-1975. Retrospettiva
La Chiesa di San Lorenzo di Aosta ospita una mostra dedicata alla figura di Alessio Nebbia, pittore piemontese che scelse sin dal 1925 la Valle d’Aosta come luogo di residenza e come soggetto privilegiato dei suoi dipinti. La mostra organizzata dall'Assessorato Istruzione e Cultura e curata da Daria Jorioz, Sandra Barberi e Giuseppe Nebbia, ripercorre l’attività pittorica dell’autore attraverso una selezione di opere provenienti da collezioni pubbliche e private. Accanto a Italo Mus, Francesco Nex e Franco Balan, Alessio Nebbia è figura di spicco nell’ambito artistico valdostano. Nel solco della tradizione figurativa piemontese del primo Novecento, da Cesare Maggi a Matteo Olivero, Mario Reviglione e Giuseppe Bozzalla, Nebbia elabora una propria visione artistica incentrata sulla montagna, che conosce bene anche sotto il profilo alpinistico. Nato a Castello d’Annone (Asti) nel 1896, si trasferisce da Torino a Courmayeur nel 1925. I paesaggi valdostani costituiscono la sua principale fonte d’ispirazione artistica incentrata, soprattutto, sugli aspetti geografici del territorio montano. Si dedica inizialmente alla fotografia e alla rappresentazione dei massicci montuosi in carte e plastici di grande precisione realistica. Dagli anni Quaranta Nebbia coltiva prevalentemente l’attività pittorica prediligendo i paesaggi invernali di montagna ma anche le vedute lagunari e i paesaggi marini. Artista apprezzato per l’atmosfera rarefatta della sua pittura, Nebbia esplora vie intime del tema paesistico con una pittura lungamente meditata, tesa a cogliere la vibrazione luminosa annotando i timbri coloristici nel mutevole variare delle ore del giorno e degli eventi atmosferici. L’esposizione è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, che contiene le riproduzioni di tutte le opere esposte, edito dalla Tipografia Duc e posto in vendita in mostra al prezzo di 15 euro.

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
28 Novembre 2014 - 10 Maggio 2015

Catalogo
Una stagione informale. Capolavori della collezione Reverberi
Il Museo Archeologico regionale di Aosta ospita per la stagione estiva 2014 la mostra "Una stagione informale. Capolavori della collezione Reverberi. L’esposizione, curata dai critici d’arte Beatrice Buscaroli e Bruno Bandini, presenta una selezione di circa 90 opere della collezione d’arte del musicista Gian Piero Reverberi, che illustrano la ricchezza della pittura informale in ambito europeo. Questa tendenza artistica è stata teorizzata dal critico d’arte francese Michel Tapié, che nel 1952 scrive il libro “Un Art autre” e con il termine informel indica le tendenze antigeometriche, antinaturalistiche e non-figurative di artisti quali Alberto Burri, Jean Fautrier, Karel Appel, Hans Hartung, Lucio Fontana e tanti altri le cui opere saranno presenti nella mostra di Aosta.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
20 Giugno 2014 - 26 Ottobre 2014

Catalogo
Gian Paolo Barbieri. La seduzione della moda
Venerdì 6 giugno 2014 è stata inaugurata, al Centro Saint-Bénin di Aosta, una mostra fotografica dedicata a Gian Paolo Barbieri, uno dei nomi della fotografia italiana di moda più autorevoli e noti a livello internazionale. L’esposizione ripercorre la carriera del fotografo attraverso 58 fotografie di grande formato, che raccontano la storia della moda dagli anni Sessanta fino ai primi anni Duemila: dalle campagne pubblicitarie per le maisons Valentino, Armani, Ferré e Versace, alle copertine di “Vogue”, in un percorso denso di suggestioni che, descrivendo l’evoluzione del suo stile, offre nel contempo uno spaccato sulla storia recente della fotografia di moda. La mostra Gian Paolo Barbieri. La seduzione della moda è curata da Daria Jorioz e Raffaella Ferrari.

Centro Saint-Bénin - Aosta
6 Giugno 2014 - 2 Novembre 2014

Au Cœur de la matière
La mostra "Au Cœur de la matière" dell’artista valdostana Giuliana Cunéaz propone al pubblico, accanto ad un emblematico lavoro storico, la sua più recente produzione. La riflessione artistica di Giuliana Cunéaz si pone in relazione con il mondo naturale e si esprime attraverso i vari media.

Castello Gamba. Arte moderna e contemporanea Valle d'Aosta - Châtillon
14 Febbraio 2014 - 5 Ottobre 2014

Guglielmo Pramotton. La Storia e le storie
L’esposizione presenta al pubblico una selezione di oltre trenta sculture, per la maggior parte realizzate a tuttotondo in legno di noce, raffiguranti i soggetti prediletti dall'artista: dai monaci ai contadini, alle scene di vita quotidiana ambientate in montagna. Le opere di Pramotton, caratterizzate da una solida impostazione volumetrica e da una vigorosa forza espressiva, raccontano la grande Storia, come la statua dedicata a Napoleone Bonaparte, ma anche le storie quotidiane della gente di montagna, il loro duro lavoro e la loro devozione verso i santi. Guglielmo Pramotton, nato a Donnas nel 1948, espone alla Fiera di Sant’Orso dal 1974 e ha ricevuto nel corso degli anni numerosi riconoscimenti. Ha lavorato a Parigi dal 1980 al 1987 per poi tornare definitivamente nella nostra regione. L’Amministrazione regionale gli ha dedicato una mostra personale nel 1999 alla Torre del Lebbroso di Aosta. L'esposizione, che resterà aperta fino al 27 aprile 2014, è accompagnata da un catalogo bilingue italiano-francese, edito da Musumeci Editore, posto in vendita al prezzo di 15,00 euro, con testi di Daria Jorioz e di Giuseppe De Rita. Per ulteriori informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Attività espositive: tel. 0165.274401 E-mail: u-mostre@regione.vda.it Chiesa di San Lorenzo: tel. 0165.238127 www.regione.vda.it

Chiesa di San Lorenzo - Aosta
29 Novembre 2013 - 27 Aprile 2014

Catalogo
Tilson. Ritorno ad Aosta
La mostra Joe Tilson. Ritorno ad Aosta, dedicata all’artista protagonista della Pop Art in Inghilterra negli anni Sessanta, è stata espressamente concepita per il Centro Saint-Bénin e intende documentare i molti aspetti della ricerca espressiva di Tilson, attraverso un’ampia selezione di sculture in terracotta, legno e vetro, dipinti su carta e su legno, grafiche. A tali opere l’artista inglese non attribuisce alcuna gerarchia di valori, considerando ogni tecnica espressiva ugualmente efficace per rappresentare il suo complesso mondo immaginativo.

Centro Saint-Bénin - Aosta
26 Ottobre 2013 - 4 Maggio 2014

Italo Mus nelle collezioni della Regione Autonoma Valle d'Aosta. L'attività per le esposizioni di artigianato
Documentata da un ricco apparato informativo costituito da fotografie e manifesti dell’epoca, l’esposizione approfondisce un aspetto poco noto del percorso artistico di Italo Mus, rivolto sia al mondo rurale sia alla realtà contemporanea più viva e dinamica, gravitante intorno alle attività dell’industria e del commercio.

Centro Saint-Bénin - Aosta
6 Dicembre 2012 - 3 Marzo 2013

Manila Calipari. Valle d’Aosta. Contadina terra
L’esposizione propone al pubblico una selezione di fotografie realizzate da Manila Calipari nell’arco di un ventennio, una sorta di viaggio fotografico nei luoghi dell’agricoltura valdostana, nella storia e nelle tradizioni del mondo rurale valdostano, sulla traccia di quelle che sono state, per l’autrice, le sue sensazioni ed emozioni.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
30 Novembre 2012 - 24 Febbraio 2013

Italo Mus (1892-1967) nelle collezioni della Regione autonoma Valle d'Aosta
L'esposizione temporanea che accompagna l'apertura al pubblico del Castello Gamba è un doveroso omaggio all'artista che, in età moderna, più ha contribuito a far conoscere la Valle d'Aosta al di fuori dei confini locali. Il rilevante numero di opere – 68 per l'esattezza – presente nelle collezioni regionali testimonia l'attenzione che la pubblica amministrazione ha rivolto e continua a rivolgere verso Italo Mus, attraverso un’ininterrotta politica di acquisti.

Castello Gamba. Arte moderna e contemporanea Valle d'Aosta - Châtillon
28 Ottobre 2012 - 24 Novembre 2013

Andrea Alborno. Mont-Blanc
Attraverso i suoi scatti, l'autore intende mostrare il volto non-alpinistico del Monte Bianco. La Montagna, spartiacque di tre nazioni, mostra così la sua valenza di icona spogliata di gran parte dei riferimenti legati all'impresa sportiva o alla più banale immagine da cartolina. Il Monte Bianco, per la sua posizione geografica centrale nel cuore dell'Europa e nell'inconscio collettivo, è simbolo fortissimo.

Scuderie del Forte di Bard. Bard - Bard
14 Settembre 2012 - 14 Ottobre 2012

Alp_Age
L’esposizione del fotografo Luigi Gariglio, curata da Francesco Zanot, propone al pubblico fotografie e video che hanno come filo conduttore due soggetti: la montagna e il linguaggio fotografico utilizzato per la sua rappresentazione. Nel percorso espositivo vengono quindi messi a confronto il concetto di paesaggio e il rapporto esistente tra il paesaggio e l’uomo che in tale ambito vive e lavora, offrendo un’interessante riflessione sul territorio di montagna della Valle d’Aosta.

Castello di Ussel (Momentaneamente chiusa) - Châtillon
24 Giugno 2012 - 26 Agosto 2012

Catalogo
Lorenzo Merlo. Anni ottanta
La mostra fotografica è dedicata agli scatti di Lorenzo Merlo, diplomatosi nel 1967 in fotografia al New York Institute of Photography e direttore della Galleria fotografica della Fondazione Canon di Amsterdam dal 1974 al 1987. L’esposizione presenta una significativa serie di immagini realizzate da Merlo negli anni ottanta, che illustrano la sperimentazione e il linguaggio fotografico di quegli anni.

Espace Porta Decumana - Aosta
23 Giugno 2012 - 20 Ottobre 2012

Catalogo
Wassily Kandinsky e l' arte astratta tra Italia e Francia
Dopo l’esposizione dedicata a Paul Klee e realizzata ad Aosta nel 2011, la mostra crea una continuità di progettazione scientifica nella programmazione espositiva, poiché Kandinsky e Klee, che hanno condiviso l’esperienza del Bauhaus, sono due figure fondamentali per la ricerca astratta del Novecento. La rassegna, incentrata sulla fase matura dell’astrattismo di Kandinsky, è curata da Alberto Fiz e dalla Fondazione Mazzotta di Milano. La mostra propone al pubblico oltre cinquanta opere tra dipinti a olio, acquerelli, gouaches, disegni e incisioni. Particolare attenzione sarà dedicata agli anni di Parigi, dal 1934 al 1944, in cui Kandinky sviluppa un nuovo linguaggio artistico, intervenendo direttamente sulle forme geometriche.

Museo Archeologico Regionale - Aosta
26 Maggio 2012 - 21 Ottobre 2012

Catalogo
Elliott Erwitt. Icons
L’esposizione presenta al pubblico quarantadue immagini selezionate personalmente dal celebre fotografo americano ultraottantenne tra le più rappresentative della sua vastissima produzione. La mostra evidenzia il nucleo centrale della poetica dell’autore, incentrata sulla figura umana e le sue azioni. Tra le opere in mostra, un intenso ritratto di Marilyn Monroe scattato a New York nel 1956, i ritratti di Jacqueline Kennedy e Che Guevara, oltre ad alcune delle famose foto di cani e padroni. Nato a Parigi nel 1928, trasferitosi negli Stati Uniti nel 1939, appartenente all’Agenzia Magnum, Erwitt è diventato celebre per il suo sguardo originale e partecipe sulla vita quotidiana. Alcuni dei suoi scatti sono divenuti icone della fotografia del Novecento.

Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
24 Marzo 2012 - 24 Giugno 2012

Catalogo
Centro Saint-Bénin - Aosta
26 Novembre 2011 - 11 Marzo 2012

Catalogo
Espace Porta Decumana - Aosta
19 Novembre 2011 - 4 Febbraio 2012

Catalogo
Chiesa di San Lorenzo - Aosta
13 Novembre 2011 - 12 Febbraio 2012

Catalogo
Scuderie del Forte di Bard. Bard - Bard
24 Agosto 2011 - 9 Ottobre 2011

Catalogo
Scuderie del Forte di Bard. Bard - Bard
9 Luglio 2011 - 21 Agosto 2011

Catalogo
Museo Archeologico Regionale - Aosta
26 Giugno 2011 - 11 Settembre 2011

Catalogo
Centro Saint-Bénin - Aosta
28 Maggio 2011 - 23 Ottobre 2011

Catalogo
Scuderie del Forte di Bard. Bard - Bard
12 Maggio 2011 - 26 Giugno 2011

Catalogo
Espace Porta Decumana - Aosta
25 Marzo 2011 - 2 Luglio 2011

Catalogo
Chiesa di San Lorenzo - Aosta
13 Novembre 2010 - 13 Febbraio 2011

Catalogo
Maison du Val d'Aoste. Paris - Parigi (FR)
30 Settembre 2010 - 15 Gennaio 2011

Catalogo
Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
5 Settembre 2010 - 6 Febbraio 2011

Catalogo
Espace Porta Decumana - Aosta
3 Luglio 2010 - 3 Ottobre 2010

Catalogo
Scuderie del Forte di Bard. Bard - Bard
8 Maggio 2010 - 13 Giugno 2010

Catalogo
Chiesa di San Lorenzo - Aosta
26 Marzo 2010 - 27 Giugno 2010

Catalogo
Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
26 Febbraio 2010 - 30 Aprile 2010

Catalogo
Espace Porta Decumana - Aosta
12 Dicembre 2009 - 7 Marzo 2010

Catalogo
Centro Saint-Bénin - Aosta
29 Novembre 2009 - 2 Maggio 2010

Catalogo
Chiesa di San Lorenzo - Aosta
13 Novembre 2009 - 28 Febbraio 2010

Catalogo
Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
8 Novembre 2009 - 14 Febbraio 2010


Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
27 Marzo 2009 - 5 Luglio 2009


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
19 Ottobre 2008 - 15 Febbraio 2009


Museo Archeologico Regionale-Criptoportico forense-Teatro Romano - Aosta
20 Giugno 2008 - 26 Ottobre 2008


Sala espositiva dell’Hôtel des Etats - Aosta
7 Giugno 2008 - 5 Ottobre 2008


Espace Porta Decumana - Aosta
16 Giugno 2007 - 30 Settembre 2007


Espace Porta Decumana - Aosta
22 Settembre 2006 - 4 Febbraio 2007


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
7 Luglio 2006 - 29 Ottobre 2006


- Aosta
24 Giugno 2006 - 15 Ottobre 2006


Espace Porta Decumana - Aosta
10 Marzo 2006 - 30 Aprile 2006


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
28 Gennaio 2006 - 9 Aprile 2006


Museo Archeologico Regionale - Aosta
2 Dicembre 2005 - 7 Maggio 2006


Centro Saint-Bénin - Aosta
26 Novembre 2005 - 23 Aprile 2006


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
21 Ottobre 2005 - 8 Gennaio 2006


Museo Archeologico Regionale - Aosta
1 Giugno 2005 - 23 Ottobre 2005


Centro Saint-Bénin - Aosta
14 Maggio 2005 - 25 Settembre 2005


Espace Porta Decumana - Aosta
25 Febbraio 2005 - 12 Maggio 2005


Centro Saint-Bénin - Aosta
18 Dicembre 2004 - 3 Aprile 2005


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
8 Aprile 2004 - 11 Luglio 2004


Centro Saint-Bénin - Aosta
2 Aprile 2004 - 31 Ottobre 2004


Espace Porta Decumana - Aosta
29 Gennaio 2004 - 18 Aprile 2004


Centro Saint-Bénin - Aosta
19 Dicembre 2003 - 21 Marzo 2004


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
13 Dicembre 2003 - 28 Marzo 2004


Museo Archeologico Regionale - Aosta
6 Dicembre 2003 - 13 Aprile 2004


Espace Porta Decumana - Aosta
24 Ottobre 2003 - 18 Gennaio 2004


Tour Fromage - Aosta
19 Luglio 2003 - 12 Ottobre 2003


Espace Porta Decumana - Aosta
12 Luglio 2003 - 12 Ottobre 2003


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
28 Giugno 2003 - 21 Settembre 2003


Museo Archeologico Regionale - Aosta
21 Giugno 2003 - 26 Ottobre 2003


Tour Fromage - Aosta
1 Giugno 2003 - 16 Luglio 2003

AFRO
Lavoratori in miniera
Museo Archeologico Regionale - Aosta
27 Maggio 2003 - 8 Giugno 2003


Centro Saint-Bénin - Aosta
18 Aprile 2003 - 7 Settembre 2003


Tour Fromage - Aosta
21 Marzo 2003 - 1 Maggio 2003


Espace Porta Decumana - Aosta
29 Gennaio 2003 - 30 Marzo 2003


Tour Fromage - Aosta
24 Gennaio 2003 - 16 Marzo 2003


Museo Archeologico Regionale - Aosta
21 Dicembre 2002 - 13 Maggio 2003


Centro Saint-Bénin - Aosta
12 Dicembre 2002 - 9 Marzo 2003


Tour Fromage - Aosta
23 Novembre 2002 - 12 Gennaio 2003


Espace Porta Decumana - Aosta
19 Ottobre 2002 - 12 Gennaio 2003


Tour Fromage - Aosta
6 Ottobre 2002 - 17 Novembre 2002


Centro Saint-Bénin - Aosta
21 Giugno 2002 - 3 Novembre 2002


Museo Archeologico Regionale - Aosta
14 Giugno 2002 - 27 Ottobre 2002


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
7 Giugno 2002 - 13 Ottobre 2002


Torre del Lebbroso - Aosta
2 Giugno 2002 - 25 Agosto 2002


Espace Porta Decumana - Aosta
12 Gennaio 2002 - 31 Marzo 2002


Museo Archeologico Regionale - Aosta
14 Dicembre 2001 - 7 Aprile 2002


Centro Saint-Bénin - Aosta
7 Dicembre 2001 - 14 Aprile 2002


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
23 Novembre 2001 - 12 Maggio 2002


Museo Archeologico Regionale - Aosta
30 Giugno 2001 - 14 Ottobre 2001


- Aosta
28 Giugno 2001 - 15 Ottobre 2001


Centro Saint-Bénin - Aosta
16 Giugno 2001 - 21 Ottobre 2001


Museo Archeologico Regionale - Aosta
28 Aprile 2001 - 17 Giugno 2001


Museo Archeologico Regionale - Aosta
28 Aprile 2001 - 17 Giugno 2001


Torre del Lebbroso - Aosta
23 Marzo 2001 - 13 Maggio 2001


Torre del Lebbroso - Aosta
19 Gennaio 2001 - 11 Marzo 2001


Museo Archeologico Regionale - Aosta
7 Dicembre 2000 - 16 Marzo 2001


Museo Archeologico Regionale - Aosta
7 Dicembre 2000 - 16 Aprile 2001


Centro Saint-Bénin - Aosta
7 Dicembre 2000 - 18 Marzo 2001


Torre del Lebbroso - Aosta
1 Dicembre 2000 - 7 Gennaio 2001


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
18 Novembre 2000 - 14 Gennaio 2001


Torre del Lebbroso - Aosta
8 Settembre 2000 - 12 Novembre 2000


Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Luglio 2000 - 8 Ottobre 2000


Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Luglio 2000 - 8 Ottobre 2000


Museo Archeologico Regionale - Aosta
8 Luglio 2000 - 8 Ottobre 2000


Tour Fromage - Aosta
3 Giugno 2000 - 2 Luglio 2000


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
13 Maggio 2000 - 25 Giugno 2000


Tour Fromage - Aosta
6 Maggio 2000 - 28 Maggio 2000


Centro Saint-Bénin - Aosta
18 Dicembre 1999 - 7 Maggio 2000


Torre del Lebbroso - Aosta
18 Dicembre 1999 - 7 Maggio 2000


Tour Fromage - Aosta
11 Dicembre 1999 - 25 Aprile 2000


Tour Fromage - Aosta
16 Ottobre 1999 - 8 Dicembre 1999


Centro Saint-Bénin - Aosta
15 Luglio 1999 - 3 Ottobre 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
10 Luglio 1999 - 10 Ottobre 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
10 Luglio 1999 - 10 Ottobre 1999


- Aosta
3 Luglio 1999 - 19 Settembre 1999


Torre del Lebbroso - Aosta
3 Luglio 1999 - 3 Ottobre 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
24 Aprile 1999 - 4 Luglio 1999


Tour Fromage - Aosta
17 Aprile 1999 - 23 Maggio 1999


Chiesa di San Lorenzo - Aosta
3 Aprile 1999 - 16 Maggio 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
17 Dicembre 1998 - 11 Aprile 1999


Centro Saint-Bénin - Aosta
12 Dicembre 1998 - 5 Aprile 1999


Tour Fromage - Aosta
5 Dicembre 1998 - 5 Aprile 1999


Museo Archeologico Regionale - Aosta
11 Luglio 1998 - 18 Ottobre 1998


- Aosta
27 Giugno 1998 - 27 Settembre 1998


Museo Archeologico Regionale - Aosta
7 Maggio 1998 - 5 Luglio 1998

Eugenio Guglielminetti. Legni, ferri e tessiture
Chiesa di San Lorenzo - Aosta
16 Aprile 1998 - 11 Giugno 1998


Museo Archeologico Regionale - Aosta
13 Dicembre 1997 - 26 Aprile 1998


Museo Archeologico Regionale - Aosta
24 Aprile 1997 - 12 Ottobre 1997




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