Lotta al Cinipide del castagno

Il Cinipide del castagno (Dryocosmus Kuriphilus), insetto fitofago di provenienza cinese, è stato segnalato per la prima volta in Valle d’Aosta nel 2010. La sua presenza ha provocato, già a partire dal 2011, danni importanti per la produzione di castagne. Dalla comparsa dei primi sintomi, il servizio fitosanitario della Valle d’Aosta ha proposto l’attuazione sul territorio della lotta biologica al parassita attraverso l’uso dell’insetto antagonista Torymus sinensis, utilizzato in altre Regioni, in quanto capace di contenere le popolazioni in modo naturale. Le introduzioni dell’insetto utile sono iniziate nel 2012 e hanno interessato alcuni siti castanicoli della zona di Pont-Saint-Martin e Arnad. I lanci dell’insetto sono stati effettuati in collaborazione con il dipartimento di entomologia dell’università di Torino e il MIPAAF. Tra il 2012 e il 2014, ben 82 siti sono stati interessati dagli interventi, in parte finanziati dal Ministero delle Politiche Agricole, in parte dalla Regione e in parte utilizzando galle raccolte da altre zone della valle dove il parassitoide si era insediato in modo efficace.

Lo sviluppo delle popolazioni dell’insetto utile non era scontata. Allo scopo di seguire l’evoluzione del Torymus sinensis, già dall’inverno 2013-2014, i tecnici dell’ufficio servizi fitosanitari hanno proceduto alla conta delle larve e delle pupe nelle galle raccolte in più di 30 siti dislocati in tutta la regione. Tale monitoraggio si è realizzato attraverso l’esame microscopico dei tessuti danneggiati, sia in inverno, sia all’inizio dell’estate, periodi che coprono la maggior parte delle fasi di sviluppo del parassitoide, rendendo possibile il calcolo del rapporto tra Torymus sinensis e cinipide e comprendere le capacità di adattamento del parassitoide al nuovo ambiente. I dati derivanti dalle ultime letture effettuate su galle raccolte a giugno 2015 confermano le evidenze macroscopiche già riscontrate nel corso delle osservazioni di campo, compiute nella primavera, relative alla bassissima presenza di malformazioni sulle chiome e a fioriture abbondanti. Dalle ultime letture si è rilevata, infatti, una presenza percentuale di Torymus sinensis in rapporto a Dryocosmus kuriphilus superiore al 95 per cento in quasi tutti i siti, dato che, sulla base dell’esperienza maturata nel vicino Piemonte, prova che l’equilibro Parassita/parassitoide è stato raggiunto.

Le prime previsioni di ripristino dell’equilibrio vegetativo del castagneto valdostano, secondo studi ed esperienze di altre regioni e Paesi lasciavano pensare che il citato equilibrio parassita-parassitoide avrebbe richiesto circa 8 anni con relativo ripristino delle produzioni medie. A tre anni dalle prime introduzioni di Torymus sinensis, la situazione fitosanitaria dei castagneti valdostani si può dire ripristinata, con notevole anticipo rispetto alle previsioni e con una importante ripresa vegetativa, fiorente fioritura che ha nuovamente permesso la produzione del rinomato miele di castagno di recente premiato al 21esimo Concorso dei mieli valdostani e produzioni triplicate rispetto all’anno precedente, uno dei peggiori di sempre, dato legato anche a una stagione favorevole. L’attenzione al parassita e al suo antagonista restano una priorità. Tali risultati sono stati possibili grazie alla sinergia territoriale Assessorato-produttori e al corretto confronto e utilizzo delle esperienza maturate da istituti, ricercatori e Regioni con le quali vi è stata collaborazione.

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