ALTA MONTAGNA E PASCOLI
Gli interventi di Torino 2006 sui territori di montagna, se non controllati sin dalle prime fasi, potranno determinare effetti indesiderabili sulle risorse naturali, sul paesaggio e la vita delle popolazioni.
TORINO 2006: L'IMPATTO SULLA MONTAGNA
di Attilia Peano
La VAS

La carta della trasformazione del suolo, impronta delle opere previste da cronoprogramma su ortofotocarta (2003).La Valutazione Ambientale Strategica ex ante (VAS) del Programma Olimpico Torino 2006 (PO), la prima applicazione italiana della Direttiva europea, ha preso in considerazione un insieme di interventi localizzati parte in Torino e parte nelle Valli Susa e Chisone, rivolti al potenziamento e alla riqualificazione dell'offerta sportiva, ricreativa e ricettiva, nonché al miglioramento dell'accessibilità e della mobilità.
In presenza di un Programma organico e indivisibile, la valutazione ha riguardato il sistema e non le singole opere, avviando un processo che deve accompagnare tutto lo sviluppo del Programma, attraverso successive fasi di VAS in itinere ed ex post e dilatandosi a considerare gli effetti sul piano ambientale, culturale e socio-economico anche successivi all'evento olimpico.
Alla luce di tali peculiarità, la VAS ha assunto un triplice carattere: processuale, avviando un processo valutativo destinato ad interagire con quello progettuale, attuativo e con le condizioni a regime; sistemico, valutando il complesso integrato di operazioni dislocate su una pluralità di siti e composto da numerosi interventi contestuali; essenzialmente qualitativo per la disponibilità di informazioni atte ad apprezzare qualitativamente i probabili effetti sull'ambiente.
Le opere previste dal PO che più direttamente incidono sui territori di alta montagna sono gli impianti sportivi - impianti di risalita, piste, impianti di innevamento programmato.
Il processo valutativo ha preso avvio con l'identificazione degli scenari ambientali attuali e tendenziali su cui si proiettano gli effetti attesi del PO sotto il profilo fisico-ambientale, socio-economico, urbanistico-insediativo e infrastrutturale.

Lo scenario fisico-ambientale delle Valli Susa e Chisone

Il cantiere del trampolino per il salto a Pragelato, estate 2004.Gli interventi previsti incrociano in queste aree problemi già da tempo presenti, quali: i rischi idrogeologici dovuti a movimenti franosi, attività torrentizia distruttiva nei fondovalle e in conoide; vulnerabilità per la qualità delle acque e disponibilità della risorsa dei corsi d'acqua nei mesi invernali; tendenza alla contrazione dei prati pascoli ed espansione dei boschi che presentano complessivamente una biodiversità più bassa; elevata sensibilità e vulnerabilità dei pascoli alpini sopra i 2000-2200 metri. Problemi questi che si manifestano in presenza di una straordinaria ricchezza floristica in Val Susa (2500-3000 entità a fronte di circa 5000 per l'intero territorio italiano), di rare zone umide e di laghetti alpini con presenza di vegetazione caratteristica e di specie rare, di specie faunistiche prestigiose nelle alte valli fra cui il lupo, l'aquila reale e il gipeto. Le particolarità dell'ambiente naturale tra cui le zone a vegetazione mediterranea e le oasi xerotermiche, i pascoli di alta quota, i boschi climacici e le aree umide, hanno portato gli enti preposti a designare un numero elevato di aree protette, 3 parchi regionali e 22 SIC, categoria in cui sono inseriti anche i 3 parchi.
Nelle alte valli, i domaines skiables estendono la presenza umana anche a vasti settori naturali e seminaturali, praterie alpine, pascoli e boschi. Negli altri settori di valle, la forte contrazione della presenza umana ha consentito l'espansione della foresta e degli arbusteti e l'abbandono dei pascoli, prati e coltivi: ne risulta una matrice naturale molto estesa e continua, condizionata, ma non troppo significativamente nella sua permeabilità e biodiversità dai domaines skiables per il loro carattere stagionale, prevalentemente diurno e confinato e per la presenza, intorno ad essi, delle aree protette.
Lo scenario fisico-ambientale tendenziale delle valli dipenderà da fattori naturali e antropici interagenti: la variazione del microclima, con probabile maggior frequenza di eventi meteorologici estremi; l'evoluzione geomorfologica naturale dei rilievi, probabilmente accelerata dai mutamenti climatici con possibili accresciuti rischi idrogeologici; le conseguenze dei trend socio-economici che potranno produrre una riduzione della domanda di turismo invernale della neve; la programmazione per opere di contenimento dei fattori di dissesto.

Gli impatti del potenziamento delle strutture sportive

Bacino per l'innevamento artificiale, località Anfiteatro (Sestrière), estate 2004.Si tratta di un numero elevato di interventi di ampliamento di piste di discesa e di fondo e di nuovi impianti sportivi e di risalita, che comportano impatti soprattutto sulla vegetazione e il complesso degli ecosistemi: distruzione della vegetazione boschiva o erbacea, asportazione del suolo superficiale indispensabile per il ripristino della copertura vegetale, modificazione della morfologia, della regimazione delle acque e dell'assetto idrico, eliminazione di elementi di connessione, incremento del livello di frammentazione ecosistemica, interferenze con linee privilegiate di passaggio per gli ungulati e con le specie ecologicamente più fragili.
Più rilevanti impatti ad alta quota si prevedono, in fase di costruzione e di esercizio, per gli impianti di innevamento aggiuntivi, con relativi bacini di stoccaggio, che riguardano la captazione da corsi d'acqua e sorgenti con conseguente modificazione dei regimi idrologici e possibili riflessi sugli ecosistemi in relazione; la costruzione di invasi, di acquedotti e di dispositivi di pompaggio per il trasporto dell'acqua, di condotte e la posa dei generatori di neve a fianco delle piste. Queste azioni inducono impatti in gran parte simili a quelli determinati dalla costruzione delle piste, con implicazioni nella fase di gestione sulle componenti pedologiche e biologiche dovute all'alterazione del regime idrico dei suoli e del bilancio idrico degli ecostistemi, alla modificazione della durata dell'innevamento rispetto alle zone circostanti, alla variazione della dinamica temporale dello scioglimento, al diverso trattamento della neve artificiale rispetto a quella naturale.
Ulteriori criticità potenziali sono state individuate sulla risorsa acqua, relative ai prelievi, alla conservazione dei bacini nel tempo, alla loro interferenza con il naturale deflusso delle acque superficiali, sulla qualità dell'acqua conservata, sulla sua successiva restituzione al versante.
È stato segnalato come critico e sconsigliabile l'uso di laghetti naturali di alta quota utilizzati come bacini, per il loro valore naturalistico e la presenza di specie e comunità uniche, a distribuzione limitatissima, ed è stata raccomandata la salvaguardia della regimazione idrica relativa alle tradizionali pratiche pastorali e agricole, al fine di mantenere le potenzialità vegetazionali, produttive e paesaggistiche delle formazioni erbacee.
Sono state infine esaminate le incidenze locali degli impatti, relative ad ogni località.

Mitigazioni e compensazioni

Con riferimento agli obiettivi integrati di qualità ambientale, la VAS ha individuato azioni di mitigazione e di compensazione.
In particolare, per le opere previste nell'ambito delle piste da sci, degli impianti di risalita, bob e trampolino e dell'innevamento artificiale, le mitigazioni riguardano le fasi di cantiere e di esercizio.
Per la fase di cantiere, fanno riferimento alle opere di movimentazione del suolo, alla forma e l'inserimento dei bacini, alle opere di captazione, alle strade di servizio; per la fase di esercizio le prescrizioni riguardano la stagione di innevamento, l'uso di additivi, i sentieri di accesso, la rimozione delle strutture provvisorie, la regolazione delle derivazioni.
Gli interventi di compensazione, concepiti come misure atte ad assicurare comunque un miglioramento netto complessivo della qualità ambientale del contesto interessato, si rivolgono alla prevenzione e riduzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico, alla funzionalità e qualità degli ecosistemi acquatici, alla tutela della biodiversità in ambiente terrestre, alla funzionalità e qualità dell'ecosistema complessivo, alla conservazione e riqualificazione della qualità paesaggistica.

L'attuazione del PO: positività e criticità

Le opere di mitigazione e di compensazione ambientale, essendo state definite di volta in volta in fase di progetto all'interno della Conferenza dei servizi di ogni opera cui sono legate finanziariamente, intese prevalentemente come opere di ingegneria naturalistica che non discendono da un piano sistemico, non rispondono alle aspettative della VAS che le intendeva come strumenti di valorizzazione e restauro ambientale e paesistico.
Occorre inoltre rilevare che, alle opere del PO finanziate con la l. 285/2000, a loro volta divise in "opere necessarie" in quanto indispensabili all'organizzazione delle gare olimpiche e "opere connesse" funzionali all'ottimizzazione dell'evento (cofinanziate dagli enti locali), si sono aggiunte le "opere di accompagnamento" finanziate dalla Regione Piemonte l.r. 166/2002, di supporto allo sviluppo complessivo del territorio piemontese e localizzate sull'intero territorio, nella maggior parte piste da sci e impianti di risalita, svincolate dalle valutazioni preventive e dai monitoraggi ambientali dedicati al PO.
Due problemi in particolare, evidenziati dalla VAS, sono stati affrontati in modo sistematico tramite piani generali: il piano delle acque e il piano degli inerti. Il primo considera il sistema integrato dei prelievi idrici per usi civili e per innevamento, lo stoccaggio e la depurazione, prevede interventi sulle reti, di bacini e depuratori e un monitoraggio continuo sulla qualità delle acque; ha portato anche a ridurre il numero dei bacini per l'innevamento artificiale da 20 a 9 non utilizzando nessun lago naturale. Il piano degli inerti, bilanciando scavi e riporti nei siti vicini, ha consentito di non aprire nuovi siti di cava e di discarica e di contenere la movimentazione.
   
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