Tutela e gestione delle risorse idriche

Da tempo ormai la sostenibilità della produzione idroelettrica in una regione alpina come la Valle d’Aosta è diventato argomento di interesse anche politico. Troppo spesso però il dibattito sull’energia idroelettrica si è limitato alla rivendicazione di posizioni ideologiche. Per alcuni, l’energia idroelettrica è necessaria perché si risparmiano tonnellate di  anidride carbonica. Per altri, con il prelievo di acqua si distruggono i fiumi e i torrenti a beneficio di pochi che si arricchiscono a spese delle comunità locali. Le pressioni per sempre maggiori e diversi utilizzi delle acque sono in forte aumento, così come le variabilità nei deflussi conseguenti ai cambiamenti climatici.

La questione va affrontata con razionalità e soprattutto buon senso senza demonizzare i prelievi di acqua, ma neanche senza riconoscere che l’impatto è notevole e che va gestito in una giusta prospettiva di bilanciamento di interessi e di obiettivi.

E’ in atto un’azione complessiva che intende rimettere al centro della pianificazione degli usi e della fruizione del territorio di montagna i corsi d’acqua.

La gestione delle risorse idriche in ambiente montano, sia come deflussi nei corsi d’acqua sia come sorgenti, sta assumendo un rilievo particolare, nell’ambito più ampio dei cambiamenti climatici. La modifica delle disponibilità della risorsa nell’immediato futuro, determinata dalla diminuzione delle precipitazioni e dalla riduzione delle masse glacializzate osservate negli ultimi anni, impone che siano valutate le conseguenze in termini di ricadute nel settore del rischio di alluvioni e di protezione delle sorgenti.

Si è svolto ad Aosta il 19 marzo, il convegno : “Climate change and water management: sharing experiences and strategies” relativo al progetto "STRADA, strategie di adattamento ai cambiamenti climatici per la gestione dei rischi naturali nel territorio transfrontaliero" a valere sul Programma Operativo Italia Svizzera. Tale progetto individua, quali ambiti privilegiati di confronto, i temi della gestione delle risorse idriche e della gestione del dissesto idrogeologico in un’ottica coordinata a livello di bacino idrografico, come auspicato dalle direttive 2007/60/CE (valutazione e gestione dei rischi di alluvione) e 2000/60/CE (gestione delle risorse idriche).

La giornata di lavoro ha costituito l’evento conclusivo dell’attività 3, gestione delle sorgenti di montagna, del progetto allo scopo di divulgare i risultati ottenuti durante lo svolgimento delle azioni realizzate e di presentare al grande pubblico (professionisti, amministratori, gestori del territorio) i prodotti scaturiti dalle suddette azioni.

Vista la rilevanza delle tematiche trattate dal progetto e per meglio inquadrare la problematica della gestione delle sorgenti nel quadro più ampio delle conseguenze del cambiamento climatico, si è deciso di ampliare i temi dell’evento conclusivo anche al recepimento della direttiva europea 2007/60/CE, da parte degli Stati che si affacciano sull’arco alpino nell’ambito della Convenzione delle Alpi. Politiche comuni e best practices su questi aspetti, infatti, si traducono in una gestione ottimale dei bacini internazionali e possono facilitare il percorso verso l'adozione della strategia macroregionale per le Alpi. In questo contesto, anche le soluzioni e le questioni provenienti da paesi non UE delle Alpi (Svizzera, Liechtenstein e Monaco) sono state affrontate. Infine, il convegno ha analizzato il problema della condivisione di un "formato comune e un accesso aperto" per i dati (in particolare i dati idro-meteorologici), per migliorare la ricerca e l'applicazione su questi temi. foto

Il 9 maggio 2013 si è svolta ad Aosta  la conferenza “Energia, Legno, Acqua: Pianificazione e gestione energetica sostenibile delle biomasse forestali e dell'idroelettrico” nell'ambito del progetto strategico Renerfor.

La giornata ha concluso il progetto strategico Renerfor, cofinanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Francia ALCOTRA 2007-2013, con l’obiettivo di promuovere la collaborazione tra le amministrazioni francesi e italiane per migliorare le capacità di intervento per quanto riguarda lo sviluppo e l’utilizzo delle fonti rinnovabili, il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. In Valle d’Aosta, in particolare, il progetto ha perseguito i seguenti obiettivi:

1. Definizione di una metodologia finalizzata all’aggiornamento dei bilanci energetici della Regione con valutazione dei consumi e della diffusione delle fonti rinnovabili e aggiornamento delle emissioni di gas a effetto serra.

2. Analisi della disponibilità delle biomasse forestali con individuazione di soluzioni logistiche per l’approvvigionamento del legname e pianificazione della filiera legno come fonte di energia e rilevazione campionaria mediante indagine presso la popolazione per un’analisi qualitativa e quantitativa dei consumi.

3. Valutazione della disponibilità della risorsa idrica e studio dell’impatto ambientale generato dagli impianti idroelettrici. Definizione di criteri per la realizzazione di nuovi impianti e per la razionalizzazione dello sviluppo del settore.

Il 27 giugno l’esperienza valdostana è stata presentata a Parma nell’ambito del workshop organizzato dall’Autorità di bacino del fiume Po “Dal DMW al flusso ecologico: stato dell’arte nel distretto padano ed esigenze future di rilevanza europea”.

Negli ultimi anni stanno rapidamente cambiando le condizioni che un tempo permettevano un ampio sfruttamento della risorsa idrica per la produzione di energia idroelettrica. L’evoluzione normativa in atto, in particolare per quanto concerne gli incentivi economici alle energie rinnovabili e gli obiettivi della nuova programmazione europea e nazionale nel settore idrico previsti per il 2015, nonché le sempre più accurate informazioni sugli impatti delle derivazioni esistenti sui corsi d’acqua regionali,  lo sviluppo delle attività sportive e ricreative che interessano i corsi d’acqua e alla estrema variabilità nei deflussi in conseguenze dei cambiamenti climatici, impongono di rivedere la politica di utilizzo delle acque in Valle d’Aosta. foto

Con la deliberazione della Giunta regionale n. 1253 del 15 giugno 2012 sono stati stabiliti nuovi indirizzi per l’utilizzo delle acque da destinare alla produzione di energia idroelettrica, perché si possa verificare l'evoluzione della la situazione nel prossimo triennio e quindi evitare che siano presentate nuove domande di derivazione di acqua a scopo idroelettrico. Nel corso del 2013 si è quindi proceduto ad istruire le domande precedentemente depositate, ma, se possibile, con un’attenzione ancora più accentuata agli aspetti della salvaguardia ambientale.

La partecipazione al convegno del 27 giungo ha confermato il livello di eccellenza raggiunto dalla  Valle d'Aosta per quel che riguarda la gestione, la valutazione degli impianti di derivazione idroelettrica sui corsi d'acqua, la legislazione in materia di istruttoria delle domande di deflusso minimo vitale e per l'intensa attività di sperimentazione in corso. Quest'ultima dall’Amministrazione regionale con CVA e con gli altri produttori di energia idroelettrica, permette di coprire praticamente tutto il territorio valdostano e si configura come la più vasta mai condotta per valutare scientificamente le modalità con le quali rilevare gli effetti delle derivazioni e determinare il valore delle portate di deflusso minimo vitale da rilasciare a valle della derivazione.  Essa permette di affermare che è possibile un compromesso tra obiettivi ambientali sito specifici, obiettivi ambientali globali e valorizzazione della risorsa idrica sotto l’aspetto economico, con l’obiettivo di mantenere e, se possibile, consentire lo sviluppo sostenibile delle fonti energetiche rinnovabili già esistenti sul territorio regionale.

La questione è quindi affrontata dall’Amministrazione regionale innanzitutto dal punto di vista scientifico, in una prospettiva di bilanciamento di interessi e di obiettivi, senza demonizzare i prelievi di acqua, ma riconoscendo agli aspetti ambientali un’importanza specifica.

Nel corso del 2013 il Programma pluriennale di interventi di cui alla legge regionale n. 13/2008 nel settore idrico è entrato nella fase attuativa non solo per gli interventi acquedottistici della Val d’Ayas e della Valsavarenche, ma anche per quelli relativi al trattamento dei reflui idrici.

La Comunità Montana Valdigne sta terminando le verifiche di legge relativamente all’appalto concorso  per la realizzazione del tratto terminale del collettore fognario e dell'impianto di depurazione in Comune di La Salle del comprensorio della Comunità Montana Valdigne Mont-Blanc.

Per quanto concerne il comprensorio dei Comuni di Nus, Fenis, Verrayes, Saint-Denis e Chambave il progetto esecutivo del tratto terminale dei collettori fognari e del relativo impianto di depurazione dei reflui idrici è ormai pronto e solo alcune questioni amministrative hanno impedito la pubblicazione del  bando di gara nel 2013.

Per il comprensorio Hône - Bard - Donnas - Pont-Saint-Martin le avverse condizioni meteo della primavera 2013 hanno causato un movimento franoso che ha interessato la strada di accesso all’area prevista per la realizzazione dell’impianto con la conseguente necessità di verificare quali sono gli interventi di protezione necessari. Non è possibile per ora fornire previsioni sulla data di pubblicazione del bando per la realizzazione dei lavori relativi al tratto terminale dei collettori fognari e all’ impianto di depurazione dei reflui idrici.