SISTEMA URBANO
Se guardiamo all'insieme dei beni presenti nel Fondovalle, vediamo come essi possano rappresentare qualcosa di piĆ¹ di un pur positivo aggregato di offerte turistiche coerenti.
NON SOLO MONTAGNE
di Liliana Treves
. Un assunto preliminare
Il forte di Bard.Il turismo della Valle d'Aosta ha interessato grandi stazioni ubicate in quota, trascurando di valorizzare quelle altre molte variate risorse di cui la Valle dispone. Accanto agli "attrattori" di primo livello" (le grandi stazioni) é necessario considerare quegli attrattori di " secondo livello" costituiti dall'insieme delle testimonianze di varia natura e importanza allineate nell'intorno della grande via storica di comunicazione lungo il fondovalle principale (percorsi della cultura e della civiltà), nonché un "terzo livello" che aggrega le testimonianze della cultura materiale sparse nel territorio rurale e montano. Scopo é quello di ricostruire un'immagine della Valle d'Aosta nella sua unitarietà e complessità narrativa e di ricompattarne l'immagine in un "unicum", quale messaggio da affidare al mondo esterno.
In questo quadro di riferimento deve essere valutato il potenziale turistico del fondo della Valle centrale.. Si tratta di un segmento di offerta turistica nettamente sottodimensionato rispetto alle potenzialità esistenti di messa in valore. Da questa situazione di partenza, con alcuni grandi interventi già realizzati/avviati (si pensi al Forte di Bard o al restauro di Quart, di Ussel, ecc.), derivano, per la progettazione dello sviluppo ulteriore del turismo culturale e ambientale, indubbi vantaggi ma anche alcuni problemi.

L'accostamento con risorse turistiche di eccezionale qualità - le montagne valdostane - richiede che il turismo culturale di fondovalle assuma come proprio centro temi "forti", dotati di grande fascinazione e che possano costituire il supporto di iniziative visibili, stimolanti e diversificate, di eventi e di strutture permanenti, offerti a fasce di pubblico vaste e differenziate.
A questo proposito nel corso di uno studio precedente (NOTA 1: Regione Autonoma Valle d'Aosta, Pianificazione dei percorsi di turismo culturale e ambientale nella zona obiettivo 2, 1995). sono state individuate alcune tematiche forti sulle quali far decollare un progetto di diversificazione degli appeal di Valle, attraverso oggetti e immagini fruibili a livelli diversi di approfondimento e specialismo. I temi allora individuati , e tuttora sottoscrivibili, sono:
- i castelli
- il gotico
- i giacimenti archeologici
- altre risorse tipiche del loisir (percorsi ciclabili, aree del tempo libero, sport fluviali, ecc.)

accorpati in "microsistemi strategici" e in "percorsi di fruizione culturale e ambientale".

2. I microsistemi territoriali per il "turismo altro"
I microsistemi si collocano lungo le direttrici forti dei flussi turistici regionali. Ciò dovrebbe permettere loro di godere delle esternalità positive offerte dalla localizzazione nella valle centrale e in alcuni snodi di accesso a vallate laterali di grande attrattività turistica.
I microsistemi costituiscono anche l'unità elementare per l'analisi e la valutazione dello stato dell'offerta turistico-ricreativa, con lo scopo di metterne in luce le caratteristiche e le tendenze, rendere evidenti i punti di forza da promuovere e incentivare ed individuarne le eventuali carenze.
I microsistemi, infine, sono il terreno elementare su cui verificare le convergenze e i possibili humus di cooperazione tra strategie e soggetti diversi, pubblici e privati, per riconoscere le situazioni di concorrenza e conflitto tra usi e attività - sia all'interno del comparto turistico, sia rispetto ad altri settori, da cui possono originare esternalità negative e "detrattori" (fattori di repulsione).
A partire dall'individuazione di tali situazioni si dovrà costruire un'immagine turistica partendo dallo stato di fatto. Alcune delle località che fanno parte dei microsistemi già occupano un loro spazio nell'immaginario collettivo e, per quanto in misura inadeguata rispetto alle loro potenzialità, nicchie di mercato specifiche, di cui si dovrà tentare l'allargamento, elaborandone la chiave di attrazione (es. Bard). E`evidente il ruolo degli esperimenti in corso per la progettazione di una "policy regionale " estesa al fondovalle che dovrebbe iniziare da questi ultimi per utilizzare l'effetto di dimostrazione che dovrebbe derivare dal successo delle prime iniziative.
Nel corso del citato progetto, erano stati individuati cinque microsistemi "strategici". Si tratta delle strutture territoriali che ospitano i beni culturali più noti e più frequentati in assoluto, o che presentano una forte concentrazione - nello spazio o lungo gli assi di relazione - di risorse culturali molto importanti. Tutti questi microsistemi - con la parziale eccezione di Aosta - sono stati oggetto di analisi di dettaglio e di specifici approfondimenti progettuali. Essi sono:
- la città di Aosta, fulcro di tutti i tematismi culturali presenti in Valle
- Fénis, il suo castello, il suo intorno
- Issogne-Verrès, il suo castello
- Arnad, i suoi castelli, la sua chiesa di St.Martin
- Pont St. Martin-Perloz-Donnas-Bard, castelli, fortezze, impianti di vite preistorica, tracce di romanità, ecc.
Oltre a questi, erano in gioco alcuni microsistemi per così dire "immaturi"; ambiti territoriali con risorse di altissimo interesse ma ancora lontane da una fruizione turistica, o ancora non ascritte ad un ruolo specifico nella sfera del monumentale valdostano (come il costello di Quart), o con una concentrazione significativa di risorse culturali minori, o anche con una presenza di beni di elevato interesse ma separati dal proprio contesto o in contesti fortemente problematici.
Sono stati individuati alcuni siti a forte potenzialità attrattiva, quali St-Marcel con le sue miniere, i ruderi e i siti preistorici di Montjovet, e altri ancora. Va detto inoltre che tale studio, limitato alle aree "obiettivo2", non ha interessato l'alta Valle, altrettanto ricca di situazioni interessanti.:

3. I percorsi di fruizione culturale e ambientale
Questi percorsi hanno la funzione di diversificare e arricchire ulteriormente l'offerta turistica dei microsistemi, proponendo "itinerari di cornice" e "circuiti" più specificamente ambientali, nel territorio della valle centrale. Essi sono stati selezionati in ragione della loro contiguità o connessione a beni od ambienti caratterizzanti, per esaltarne la riconoscibilità e l'effettivo utilizzo. Essi possono svolgere anche una funzione di diffusione territoriale degli effetti positivi della valorizzazione delle principali risorse culturali.
Le proposte attribuiscono tale funzione a:

a) percorsi automobilistici il cui centro di interesse é costituito dal paesaggio agrario e dagli insediamenti storici ad esso collegati. A questi potrebbero eventualmente accompagnarsi occasioni di consumo o di acquisto di prodotti tipici locali, ristoranti e osterie caratteristici, ecc.
I percorsi individuati sono i seguenti:
* strada dei Salassi (da Aosta a Gignod, St. Nicolas e Saint Pierre)
* strada da Aymavilles ad Aosta
* strada dell'Envers (da Brissogne a Pontey)
* strada del Vallone di St. Barthélemy
* strada della collina di Chambave
* strada della collina di St. Vincent
* strada da Champdepraz ad Arnad
* strada della bassa Valle di Gressoney

b) I percorsi ciclabili - come la "Ciclopista della Plaine" e altre già realizzate/bili - che consentono di percorrere senza soluzione di continuità tutta la media e bassa Valle, da Saint Pierre a Pont St.Martin. Rispondono a più obiettivi: valorizzare le potenzialità cicloturistiche del fondovalle (strade poco trafficate, paesaggio agricolo gradevole), toccare i beni culturali più importanti, collegare fra loro i principali centri abitati, cogliere il grande momento di ritorno sportivo alla bicicletta.

c) Itinerari escursionistici a piedi: formano un'unica grande randonnée da Pont St. Martin a Charvensod, con tappe a fondovalle o nei centri di versante. La loro ambizione è di valorizzare le notevoli valenze ambientali ed escursionistiche dei versanti della Dora, proponendo un abbinamento "forte" fra escursionismo e cultura: la "Via della Dora" tocca infatti alcuni dei beni culturali maggiori e offre possibilità inedite di fruizione dell'architettura rurale e del paesaggio agricolo.

4. Il fondovalle come giacimento di sottoinsiemi culturali e ambientali
Gli elementi in cui si articola lo schema strutturale tratteggiato costituiscono, complessivamente considerati, la base per un efficace sistema di comunicazione e quindi di marketing, per la loro capacità di essere presenti sul mercato turistico non solo come insieme coerente di subsistemi diversificati, ma come un vero e proprio prodotto globale.

Se guardiamo all'insieme dei beni presenti nel Fondovalle da un punto di vista dinamico, vediamo come essi possano rappresentare qualcosa di più di un pur positivo aggregato di offerte turistiche coerenti: il sistema articolato nelle sue componenti può rappresentare uno strumento molto efficace di fidelizzazione e di acculturazione della clientela turistica alle modalità di fruizione proposte. Una delle peculiarità del turismo culturale (in senso lato) è infatti quella di indurre nel turista comportamenti di continua ricerca di nuovi aspetti del territorio, della sua storia e della sua cultura, rispetto, invece ad atteggiamenti di puro consumo, spesso tipici dei modelli tradizionali di turismo. Mentre il turismo tradizionale tende a produrre una continua ricerca di nuove destinazioni, il turismo culturale permette che la curiosità e il bisogno di novità si esercitino su aspetti via via più specifici, in un percorso di approfondimento della conoscenza, induce una situazione di concorrenza più limitata, proprio per la specificità delle risorse offerte.

Il sistema di valorizzazione può costituire dunque uno strumento di guida alla sensibilizzazione e alla fidelizzazione della clientela, sia di quella specifica, sia di quella motivata non culturalmente, nel senso che offre al turista molte vie d'accesso "facilitato" (i temi "forti" che fanno già parte dello stereotipo del modello turistico Valle d'Aosta - i castelli - e che dunque possono sfruttare una immagine affermata; i percorsi di versante e i microsistemi in prossimità di grandi vie di transito) che lo mettono direttamente in contatto anche con un insieme di beni meno noti, ma di notevole fascino, innescando un processo di scoperta del territorio, delle sue risorse e delle sue tradizioni, potenzialmente "infinito".
   
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