SITEMA URBANO
Il PTP individua più centri di servizi distribuiti sul territorio regionale di cui è previsto il rafforzamento.
TANTI CENTRI PER UNA CITTA'
di Loris Sartore
I poli commerciali di Quart (Amérique) e Pollein separati dalla pista dell'aeroporto.Le politiche di tutela e valorizzazione dei patrimoni (storico, culturale, ambientale, paesaggistico) e di sviluppo delle potenzialità economiche (agricoltura di nicchia, artigianato, produzioni specializzate e soprattutto turismo) rappresentate dalla realtà valdostana, necessitano di un tessuto connettivo su cui innestarsi. Tale tessuto è costituito da un territorio adeguatamente infrastrutturato e da un tessuto sociale vivace ed attivo.
Tutto ciò si ripercuote inevitabilmente nella necessità, per la Valle d'Aosta, di posizionarsi nel processo di integrazione europea e di rapportarsi a livello interregionale con altre realtà concorrenti proponendo le proprie peculiarità e specialità.
E' evidente che la creazione di quel sistema di relazioni sociali ed economiche e della rete di servizi che assicurano il funzionamento del sistema stesso si scontra con la conformazione del nostro territorio e con le modalità insediative stratificatesi nel corso dei millenni.
Dal punto di vista della geografia economica, considerando che quello a rete è il miglior schema per lo sviluppo di un sistema, la situazione ideale è senz'altro quella della pianura. Non a caso la pianura padana rappresenta il luogo di eccellenza in cui trovano sede le maggiori attività economiche italiane. Le grandi industrie di Piemonte e Lombardia, la piccola e media impresa e l'artigianato diffuso del nord-est, le sedi di importanti imprese di telecomunicazioni e di informatica. Ma non è tutto oro quello che luccica! Conosciamo tutti il rovescio della medaglia vale a dire le eccessive concentrazioni di popolazione con conseguenti problemi di degrado territoriale, di inquinamento, di criminalità ecc…
Ecco allora che in Valle d'Aosta gli ostacoli fisici rappresentati dai rilievi montuosi e dal clima possono essere visti in chiave positiva, non come limite allo sviluppo, ma come elementi parte del sistema che "obbligano" a trovare un modello diverso.
Lo schema della "regione carrefour" - originato fin dal potenziamento dei due assi commerciali e militari impresso dai Romani con la costruzione delle strade consolari transalpine - ha portato nel corso del tempo all'accentramento su Aosta, luogo appunto dell'incrocio, delle principali funzioni amministrative, produttive e commerciali.
Questo schema è stato progressivamente abbandonato principalmente in ragione di due fenomeni che hanno interessato la nostra regione: l'industrializzazione della bassa valle centrale e il turismo.
L'insediamento di attività industriali in alcuni centri della media e bassa valle della Dora Baltea (Chatillon, Verrès, Pont-Saint-Martin) ha costituito il motore per l'infrastrutturazione del territorio e la costituzione di piccoli "poli" attrattori di interessi e di relazioni funzionali. E' cresciuto così e si è consolidato lo schema di sviluppo "polarizzato" lungo l'asse della valle centrale.
Il turismo - soprattutto quello invernale - si è sviluppato, a partire dagli anni '60, in maniera più o meno equidistante in diverse località (Courmayeur, La Thuile, Cervinia, Pila) spostando l'interesse verso le valli laterali caratterizzate fino ai primi decenni dell'800 dall'economia autarchica dominata dall'agricoltura e poi cadute in una terribile crisi dovuta allo spopolamento e all'abbandono.
Attualmente l'intera fascia del fondovalle principale articola una serie di offerte di tipo urbano, nei centri che vanno da Morgex a Pont-Saint-Martin, in un contesto ricco di specializzazioni e di interdipendenze meno incentrato sul capoluogo regionale. Questo schema polarizzato, unito allo sviluppo, alla diffusione e alla diversificazione dell'offerta turistica, deve portare a sostenere l' espansione delle opportunità di vita civile e sociale in tutte le valli laterali.
Il Piano Territoriale Paesistico (PTP) approvato nel 1998 individua 5 poli, oltre a quello della piana di Aosta, che devono rappresentare dei centri di servizi e di interconnessione, essi sono: Morgex - La Salle, Nus - Chambave, Saint-Vincent - Châtillon, Verrès, Pont-Saint-Martin. In tali poli dovranno essere rafforzati servizi e creati i nodi di interscambio, vale a dire quei punti di integrazione delle diverse modalità di trasporto (trasporto pubblico e privato su gomma e ferrovia). Massima attenzione deve ovviamente essere posta al mantenimento delle cosiddette pause agricole ossia quelle porzioni di territorio la cui integrità è importante per due motivi: per il valore intrinseco in quanto buone terre coltivabili e in quanto contrafforte alla creazione di un unico corridoio urbano nel fondovalle.
Il potenziamento dei cinque poli di fondovalle (in termini di servizi e infrastrutture sia chiaro, non certo intermini di nuove espansioni edilizie) può portare ad una serie di vantaggi anche per Aosta in quanto il decentramento di funzioni amministrative consentirebbe da un lato di ridurre la pressione del traffico e la necessità crescente di spazi (ormai bene raro in città) e dall'altro di consentire un rilancio turistico del capoluogo.
Lo schema polarizzato può, in altri termini, garantire la crescita equilibrata del sistema Valle d'Aosta offrendo a tutti i territori la possibilità di esprimere al meglio le proprie potenzialità.

   
Pagina a cura dell'Assessorato territorio, ambiente e opere pubbliche © 2024 Regione Autonoma Valle d'Aosta
Condizioni di utilizzo | Crediti | Contatti | Segnala un errore