Assessore Attività Produttive

Ennio Pastoret

L’attuale rapporto è conclusivo di questa XIII legislatura. Nel corso degli scorsi anni, ho sempre dovuto scrivere questa prefazione facendo riferimento alla gravissima crisi che ha coinvolto l’intero pianeta. Una crisi sulla cui ipotetica durata si sono sprecate numerose previsioni, tutte regolarmente smentite poiché essa è ancora interamente in atto.

Ma se l’andamento dell’economia è stato altalenante in diversi paesi, non così di può dire dell’Italia che è precipitata in una fase di profonda, grave e progressiva recessione che non accenna a arrestarsi.

Al tempo stesso, nel corso dell’ultimo anno, a seguito del suo progressivo deterioramento, il quadro politico si è profondamente modificato con l’avvento di un Governo cosiddetto tecnico che ha messo mano con inusitato zelo al risanamento dei conti pubblici. Due le direttrici individuate dal Governo: riduzione della spesa e aumento delle entrate. Opzioni, queste, che hanno sviluppato effetti combinati significativi attraverso una forte pressione fiscale sui cittadini e sulle attività economiche da un lato e un forte ridimensionamento della finanza pubblica dall’altro.

In particolare lo Stato ha imposto alle Regioni ed agli enti locali tagli significativi dei trasferimenti che hanno avuto pesantissime ripercussioni sui bilanci. A ciò si aggiunga il fatto che il patto di stabilità, i cui effetti, in passato, non erano mai stati così stringenti, ha palesato tutta la sua rigidità bloccando, di fatto, gran parte dei flussi finanziari nell’ultimo scorcio del 2012.

La Regione Valle d’Aosta, a più riprese, ha pagato fortemente sui tavoli della riduzione delle entrate, in ultimo su quello della spending rewiew, con un netto calo delle disponibilità finanziarie a valere sui bilanci del prossimo triennio, ma anche e soprattutto con una riduzione significativa delle risorse disponibili e già programmate per il 2012.

Ciò è particolarmente grave poiché nel corso dell’anno, per effetto di queste contrazioni, non si sono potute impegnare tutte le somme che erano state iscritte in bilancio per far fronte ai finanziamenti e alle misure previste dalle varie leggi di settore.

Questa difficile situazione è poi stata aggravata dall’obbligo di rispetto del patto di stabilità che, in questo scorcio di fine anno, ha bloccato anche la possibilità di effettuare tutti i pagamenti con le residue somme che erano ancora rimaste a disposizione.

Si capisce quindi bene in quale paradossale situazione ci si venga a trovare e si consideri che tutto ciò si ripercuote soprattutto sui settori produttivi poiché la riduzione progressiva delle risorse colpisce particolarmente gli investimenti dovendo essere fatte salve le spese così dette incomprimibili.

In questa situazione ciò che è però assai più grave è l’invasività dello Stato sull’Autonomia della Regione. È in atto una continua e progressiva messa in discussione dei principi e delle prerogative costituzionali con il tentativo di imboccare scorciatoie pericolosissime per il nostro Statuto speciale.

Senza contare che, di fatto, le significative riduzioni delle entrate, per effetto delle imposizioni statali, hanno contribuito a vanificare parti importanti del nostro lavoro. Si pensi ad esempio al testo unico sull’energia che il Consiglio Valle ha recentemente approvato e che, per effetto delle imposizioni della spending rewiew, si trova ad essere inapplicabile per alcuni dei suoi contenuti più significativi.

È evidente quindi che ci si trova oggi a operare in una situazione inedita e paradossale, ma che malgrado ciò l’impegno primario dovrà essere quello di continuare a lavorare per consentire alla nostra Regione di poter mantenere, con tutte le difficoltà del caso, le sue prerogative e di poter svolgere una efficace attività amministrativa a sostegno della Comunità valdostana.