ASSESSORE OPERE PUBBLICHE, DIFESA DEL SUOLO E EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

MARCO VIÉRIN

L’imperiosa crisi che sta attanagliando il Paese non lascia immune la nostra Regione. Le risorse finanziarie si sono ridotte rispetto ad alcuni anni fa e, anche nel 2012, i forti tagli e vincoli imposti dallo Stato ci hanno obbligati ad una forte rimodulazione del Piano Operativo dei Lavori Pubblici.

Tale situazione è stata in parte compensata da una nuova impostazione della gestione avviata in questa Legislatura, che oltre alla razionalità e all’esigenza effettiva dell’opera, ha perseguito di pari passo l’obiettivo di rivisitare i progetti, fornendo direttive affinché si torni alla realizzazione di opere sobrie ed essenziali con conseguenti benefici sia sui costi di costruzione che su quelli di gestione e manutenzione.

Le scelte fatte hanno dato ottimi risultati, soprattutto per ciò che concerne la sicurezza della percorrenza viaria in alcune valli laterali.

L’attività di monitoraggio messa in atto dall’Assessorato sui cantieri in fase esecutiva ha evidenziato alcune criticità, riguardanti per lo più l’osservanza dei tempi contrattuali e dei costi preventivati, che hanno determinato la necessità di provvedimenti nei confronti degli appaltatori inadempienti. Le situazioni più critiche si registrano nei lavori affidati sulla base di ribassi particolarmente elevati, in gare aperte a livello nazionale, dove la concorrenza assume toni esasperati frutto di un assoluto bisogno delle imprese, soprattutto di quelle che versano in precarie condizioni economiche, di acquisire una commessa. Non sempre è possibile per l’Amministrazione intervenire con tempestive azioni dirette a sbloccare le situazioni accertate di stallo del cantiere, vista la connotazione troppo garantista della vigente legislazione nazionale e della giurisprudenza nei confronti dell’appaltatore. Si ha l’impressione che il legislatore nazionale, nella materia delle opere pubbliche, navighi un po’ a vista senza un filo conduttore e con diffusa incertezza di indirizzi. Basti pensare che il Codice dei Contratti pubblici, emanato nel 2006, ha subito innumerevoli modifiche: nel 2011- 2012 sono stati rivisitati ben oltre 70 articoli (circa il 30 per cento) attraverso 10 diversi provvedimenti legislativi.

Continueremo a porre un’attenzione particolare adottando una linea d’azione dura relativamente ai servizi di progettazione e, di conseguenza, ai lavori.

L’esperienza acquisita attraverso le numerose attività realizzate per la tutela e la salvaguardia del nostro territorio ci ha consentito di ribadire, in occasione di convegni e giornate di studio, l’importanza di concepire, da parte di chi vive in un territorio di montagna, un nuovo concetto di “sicurezza” e di “cultura del rischio”. Infatti, ribadisco quanto già detto in passato,il “rischio zero” non potrà mai esserci e quindi è essenziale conoscere il territorio in cui si vive e i relativi rischi derivanti, diventando tutti un po’ più responsabili, termine che dovrebbe essere rispolverato anche dal legislatore nazionale.

Tali concetti devono farci riflettere e impegnare per il futuro risorse finanziarie, ma soprattutto umane. Dobbiamo quindi ricominciare a divulgare la “cultura del territorio” tra la popolazione, iniziando dai bambini tramite appositi moduli scolastici.

Per quanto concerne il settore casa, abbiamo mantenuto una forte attenzione soprattutto nel sostegno alla locazione, nonostante le pessime condizioni economiche e l’azzeramento di trasferimenti statali ai fondi per i contributi agli affitti che, dal 2013 saranno a totale nostro carico.

E’ stato altresì importante il nostro impegno nel predisporre una nuova legge, già approvata dalla Giunta regionale, costituente il “Testo unico sulla casa”, che contiene delle attese rimodulazioni sugli aiuti alle famiglie, garantendo una più equa distribuzione delle risorse in un settore di grande rilevanza sociale quale è quello delle politiche abitative.