Osservatorio politiche sociali. Terzo rapporto 2007

Il Terzo Rapporto dell'Osservatorio per le Politiche sociali si presenta con un veste editoriale ancora simile alle precedenti due edizioni, in particolare per quanto riguarda il corredo di tabelle contenute nel testo e nelle appendici e ciò per soddisfare alla richiesta di consolidamento del suo utilizzo da parte di operatori ed amministratori nella sua versione originaria e più conosciuta.

 

Nel merito dei contenuti, il Terzo Rapporto avvia due importanti processi.
Il primo attiene l'utilizzo e la valutazione da parte dei responsabili dei diversi settori delle politiche sociali dell'assessorato dei dati e delle analisi condotte che ha prodotto interessanti spunti di riflessione all'interno di molti capitoli.
Il secondo attiene un corredo più ampio di dati provenienti da fonti nazionali e da indagini campionarie Istat in cui si affrontano temi idonei ad estendere il concetto di benessere sociale anche a dimensioni non trattate dall'assessorato competente in materia di politiche sociali. Ciò al fine di proporre all'opinione pubblica, agli amministratori e ai politici, un concetto di benessere sociale multidimensionale la cui valutazione chiama necessariamente in causa tutte le politiche di settore a potenziale impatto su di esso, da quelle sulla salute, a quelle sul lavoro, sull'abitazione, sul lavoro, sui trasporti e sull'ambiente.

 

Guida alla lettura

 

La pubblicazione si compone di dieci capitoli.

 

 

Come di consueto, il primo capitolo (struttura e dinamica demografica) prosegue nel suo intento di documentare come si compone, rispetto le fasce di età e quindi i bisogni potenziali, la popolazione regionale nei diversi ambiti amministrativi.

 

Il secondo capitolo (stranieri) aggiorna sulla componente straniera della popolazione al fine di recepirne con sempre maggiore chiarezza sviluppi e necessità assistenziali.

 

La struttura del terzo (famiglia, prima infanzia e minori) , quarto (anziani) e quinto capitolo (disabili ed invalidi civili) è simile in tutti i capitoli, con una parte iniziale dedicata alla descrizione dell'utenza, seguita poi da un'altra che descrive l'offerta di servizi, le attività, le iniziative e quanto altro ad essi rivolto. Il paragrafo relativo all' Albo delle casalinghe è stato inserito volutamente nel capitolo dedicato alla famiglia intendendo questo uno dei tanti strumenti a disposizione e a supporto delle persone che, della cura della famiglia, fanno la loro (importante) attività principale.

 

Il sesto capitolo (Formazione, riqualificazione ed aggiornamento), il settimo (Terzo settore), il nono (Autorizzazioni e accreditamenti) ed il decimo (Spesa socio-assistenziale della Regione) trattano aspetti ritenuti “trasversali” e “risorsa” per l'erogazione di tutti i servizi e di tutte le attività. Qui l'intento è di consentire ad un pubblico più vasto possibile di comprenderne le caratteristiche costitutive, le finalità e gli impegni, offrendo in questo uno scenario il più possibile aggiornato ed accurato.

 

Un cenno a parte, come per il precedente Rapporto, merita l'ottavo capitolo (Disagio e alla marginalità sociale). Nonostante l'impegno profuso, anche in questa edizione permane la consapevolezza della complessità dei temi trattati e della scarsa esaustività di un approccio conoscitivo frammentato come le fonti informative disponibili ci impongono di fare. Si è cercato di valorizzare un numero ancora più ampio di indicatori indiretti, inclusi quelli provenienti dalle indagini nazionali sulla povertà in Italia, estendendo l'analisi locale anche a temi, come quello della violenza sulle donne, fino ad ora inediti nel Rapporto Politiche Sociali.

 

In tutti i capitoli è presente un numero importante di tabelle e di grafici che dovrebbero permettere una lettura rapida, ma accurata, delle dimensioni più rilevanti dei temi trattati. Con questo fine si cercato anche di alleggerire il più possibile la sezione commentata del Rapporto inviando tutti i dati di dettaglio, incluso quello geografico a livello comunale, nella sezione dedicata all'Appendice, la cui lettura è, anche in questa edizione, pensata per gli operatori dei servizi e i tecnici.

 

Infine, la sezione di Approfondimento, che quest'anno si correda di due documenti. Il primo, incluso nel Rapporto, offre l'opportunità di conoscere meglio lo strumento dei Piani di Zona e le loro potenzialità future nella programmazione dei servizi sociali in Valle d'Aosta.

 

Il secondo, offerto attraverso una monografia (Le famiglie monogenitoriali in Valle d'Aosta – Dai risultati dell'indagine ai nuovi indirizzi di politica regionale a favore della famiglia) pubblicata a novembre di quest'anno, sottopone ad amministratori e politici una serie di Buone Pratiche adottate in alcuni comuni italiani al fine di valutarne l'efficacia e l'applicabilità alla realtà valdostana e ciò in risposta ai bisogni espressi nel corso dell'indagine sulle famiglie monogenitoriali in Valle d'Aosta tra il 2005 e il 2006.

 



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