RISORSA ACQUA
Quando il gelo paralizza lo scorrere delle acque, si formano interessanti strutture ghiacciate che possono essere scalate con piccozze e ramponi.
ARRAMPICARE SUL GHIACCIO
di Matteo Giglio
Vista d'insieme della parte alta della celebre Cascata di Patrì, in Valnontey.L'arrampicata su cascate ghiacciate ha conosciuto negli ultimi anni un'evoluzione incredibile, dovuta essenzialmente al progresso tecnico dei materiali ma anche a particolari condizioni atmosferiche con scarse precipitazioni nei mesi più freddi dell'inverno, da dicembre a febbraio. Lo sviluppo dell'arrampicata su roccia ha inoltre determinato l'aumento del numero di appassionati che trovano nelle cascate di ghiaccio il naturale proseguimento dell'attività estiva.
Il freddo continuo dei mesi invernali consente la formazione di strutture architettoniche tanto piacevoli esteticamente quanto mutevoli. Quando le condizioni sono propizie, gli appassionati affilano gli strumenti che consentono loro di salire su quelle che alcuni definiscono vere e proprie opere d'arte della natura. Un paio di piccozze tecniche in mano e di ramponi ai piedi sono sufficienti per artigliare il ghiaccio e salire colate di ogni difficoltà: va da sé naturalmente che occorre essere padroni di tutte le tecniche di progressione alpinistica, senza le quali una salita non può essere compiuta con successo.
È opinione comune che l'ice-climbing sia un'attività per pochi estimatori, che sfidano impavidi il grande freddo grazie alla loro forza sovrumana. Ciò è assolutamente falso. In realtà si tratta di uno sport che potrebbe avere un bacino di utenza pari a quello dell'arrampicata sportiva su roccia, se non addirittura maggiore. Il motivo? Per affrontare una parete di roccia è necessaria una tecnica di gran lunga maggiore rispetto a quella richiesta per scalare su ghiaccio. L'unica differenza tra le due pratiche risiede nell'esperienza richiesta; oltre a una certa difficoltà - peraltro abbastanza bassa - il ghiaccio richiede una sensibilità che su roccia potrebbe essere trascurabile. Questo è il motivo principale per cui è consigliabile praticare l'ice-climbing solo accompagnati da un professionista in grado di garantire la sicurezza della salita.

LE CASCATE DELLA VALLE
Ice-climbing estremo su un'effimera stalattite di ghiaccio in Val d'Ayas.La Valle d'Aosta è conosciuta tra gli alpinisti di tutto il modo per le sue splendide cascate di ghiaccio. In particolare le valli di Cogne (Valnontey e Valeille) sono reputate una vera e propria mecca dell'arrampicata su ghiaccio. Ogni inverno si contano solo a Cogne centinaia di cordate di ghiacciatori provenienti da tutto il mondo, che si confrontano con cascate di ogni difficoltà. La Cascata di Lillaz si presta ottimamente per un debutto in tutta tranquillità con piccozze e ramponi, l'Acheronte e la Cascata di Patrì possono essere considerate adatte per un perfezionamento oppure per un principiante esigente; Monday money e Stella Artice sono invece mete classiche per arrampicatori provetti che possiedono una buona tecnica, infine Repentance Super e Inachevée Conception rappresentano la massima espressione di difficoltà, esposizione ed estetica.
Gli operatori turistici di Cogne, da sempre concentrati sull'offerta invernale legata allo sci nordico, negli ultimi anni hanno preso coscienza del fenomeno ice-climbing. Ora in Valnontey e in Valeille, accanto alle piste di fondo, troviamo un sentiero appositamente battuto per gli alpinisti al fine di non creare attriti tra fondisti e ghiacciatori, entrambi liberi di praticare la propria attività ovviamente nel rispetto degli altri e della natura. Le guide alpine locali, in collaborazione con il Soccorso Alpino Valdostano, si sono poi occupate della messa in sicurezza della quasi totalità delle cascate della Valle, attrezzando con materiale fisso ed affidabile i punti di sosta.
Altre zone rinomate e conosciute anche all'estero per le cascate di ghiaccio sono la Valle di Ollomont e la Valle di Gressoney, che offrono una discreta scelta di colate di media difficoltà, comodamente raggiungibili in poco tempo: al cospetto del Grand Combin e del Monte Rosa non si trova certamente l'affollamento della Valle di Cogne, ma ciò è generalmente un punto a favore quando si parla di arrampicata su ghiaccio e la presenza di un minor numero di persone è senza dubbio sinonimo di sicurezza.
Valsavarenche, Valgrisenche e la Val di Rhêmes offrono delle perle uniche, come la Cascata di Rovenaud, Antares, la difficile Trip in The Night, Sogno Realizzato, Fontana dei desideri solo per citare le più celebri. Tutte tre le valli presentano però una caratteristica comune che a volte può creare situazioni pericolose: in caso di forti precipitazioni nevose le cascate di queste valli si trasformano in diaboliche trappole mortali a causa delle valanghe. È tassativo dunque recarsi ad arrampicare in queste zone solo dopo essersi accertati della stabilità del manto nevoso oppure in periodi di scarse precipitazioni.
Il ventaglio di possibilità dell'arrampicata su ghiaccio in Valle d'Aosta non si esaurisce certamente qui; quelle illustrate finora sono solo le zone ad alta concentrazione di cascate. Esistono innumerevoli altre colate interessanti sparse ovunque - in Valpelline, in Valtournenche, in Val d'Ayas, nella Valle di Champorcher - conosciute ed apprezzate da professionisti ed appassionati. Particolari condizioni atmosferiche consentono poi la formazione di alcune cascate nella bassa valle centrale, come ad esempio nell'inverno passato a Chambave, a Bard e a Donnas. Si tratta senza dubbio di strutture alquanto fragili ed effimere che durano soltanto alcuni giorni, durante i quali pochi fortunati hanno il piacere di scalarle.

ARRAMPICARE SU GHIACCIO È PERICOLOSO?
È la domanda più ricorrente quando si parla di arrampicata su cascate di ghiaccio. Per rispondere occorre fare una piccola premessa. L'elemento su cui si muove l'arrampicatore, il ghiaccio appunto, è per sua natura molto variabile. In base alla temperatura può essere fragile, plastico, morbido, compatto, alveolato... A differenza della roccia, il ghiaccio muta le sue caratteristiche molto in fretta, addirittura anche nell'arco di una giornata. Occorre subito sfatare la convinzione secondo la quale la sicurezza è direttamente proporzionale alla temperatura: quando il ghiaccio è molto freddo e secco, risulta estremamente fragile ed è altrettanto pericoloso di quando è bagnato e con scarsa coesione. Per arrampicare in sicurezza su ghiaccio occorre quindi scegliere attentamente il periodo e la temperatura, che deve essere una giusta via di mezzo valutabile solo dall'esperienza di un esperto. Le stesse condizioni atmosferiche inoltre possono essere pericolose per alcune colate ma non per tutte: la struttura della cascata deve essere analizzata attentamente per comprenderne i punti di debolezza e le forze in gioco.
Un altro fattore che deve assolutamente essere preso in considerazione è legato al pericolo della caduta di valanghe. Spesso infatti le cascate di ghiaccio si formano lungo colatoi che sono corridoi preferenziali per le valanghe; prima di intraprendere una salita è pertanto buona norma consultare il bollettino nivometeorologico della zona interessata.
Considerata la complessità delle variabili in gioco nell'ice-climbing, è dunque preferibile affidarsi all'esperienza e alla professionalità di una guida alpina per farsi accompagnare o semplicemente per un consiglio.
L'arrampicata sulle cascate di ghiaccio è uno sport molto particolare che va affrontato con estrema preparazione tecnica, fisica e mentale. Avendo l'accortezza di scegliere le giuste condizioni, può regalare sensazioni indescrivibili e soprattutto consente di addentrarsi in particolari ambienti ovattati in cui regnano il silenzio e la calma assoluti.

Bibliografia
A. Cambiolo, G.C. Grassi, Diamanti di cristallo, Edizioni L'Arciere Vivalda Editore, 1994.
F. Damilano, G. Perroux, Cascades autour du Mont Blanc, vol. II Le Valdigne, Éditions Ice Connection, 1999.

   
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