DJOUIE
Il principale corso d'acqua della Valle rappresenta l'elemento fisiografico portante di una serie di politiche di salvaguardia ambientale e di sviluppo locale.
LA DORA COME ASSE DI SVILUPPO
di Josette Mathiou
Un tratto serpeggiante della Dora nei pressi di Chambave:sono visibili a breve distanza tra loro i ponti dell ’autostrada e della ferrovia.Il principale corso d'acqua della Valle rappresenta l'elemento fisiografico portante di una serie di politiche di salvaguardia ambientale e di sviluppo locale.
È nella foglia d'albero che la Valle d'Aosta trova la sintesi che meglio rappresenta la sua idrografia e la sua struttura di funzionamento relazionale.
Da questa diagnosi, effettuata dagli studi condotti per la formazione del piano territoriale paesistico (PTP), il Piano ricava, da una parte, l'importanza che ha avuto e che tuttora riveste l'idrografia in Valle d'Aosta (la corrispondenza tra idrografia e schema relazionale è molto eloquente in proposito) e, dall'altra, la presenza di un'eccessiva gerarchizzazione territoriale a favore dell'asse della Dora Baltea.
Per ovviare al disequilibrio territoriale riscontrato, il PTP si propone di utilizzare l'area della Dora per irradiare anche nelle valli laterali, attraverso i poli urbani di snodo tra la valle centrale e le valli laterali (Pont-Saint-Martin - Donnas, Verrès, Châtillon - Saint-Vincent, Nus, Aosta, Villeneuve, Morgex, Courmayeur), un'offerta di servizi urbani analoga a quella presente nel fondovalle principale.
La nervatura principale, la Grande Vallée, è infatti la zona più densa di fenomeni, la più interessante sotto il profilo delle attività umane e sociali. Per la sua ricchezza, potrebbe anche essere paragonata ad una spina dorsale, caratterizzata dalla sedimentazione nel tempo delle maggiori testimonianze culturali. È qui che storicamente si trova la maggior concentrazione di popolazione, di residenze, di attività lavorative, di scambi, di opportunità… e di difficoltà. Accanto infatti a situazioni di pregio e di vitalità, albergano problemi di congestione e proliferazione insediativa, di degrado paesistico, di riuso e riutilizzo dei grandi impianti abbandonati o sottoutilizzati.
Gli ambiti di fondovalle sono quelli dove paradossalmente si concentrano anche situazioni di marginalità e di relativa arretratezza di sviluppo economico e sociale, aree di abbandono, territori per altri versi densi di valori ambientali ma trascurati dalle politiche e dalla tradizionale e più consolidata domanda turistica.
Nella fascia della Dora si concentrano quindi i maggiori problemi e le maggiori aspettative di trasformazione.

Una tavola del PTP relativa al comune di Verrès.Tra le sue strategie di tutela e di sviluppo, il PTP, riconoscendo alla Valle d'Aosta la valenza di montagna da abitare, adotta, come già accennato, la strategia relativa alla riorganizzazione urbanistica e territoriale, che contempla, tra l'altro:
. politiche volte alla diffusione su un'ampia parte del territorio regionale di migliori condizioni di vita, di mobilità e di lavoro, così da configurare una sorta di città diffusa lungo la dorsale della Dora Baltea;
. politiche volte ad articolare lungo l'intera fascia del fondovalle principale le maggiori offerte urbane, valorizzando la successione di centri urbani, da Pont-Saint-Martin a Morgex: una sorta di contesto urbano, ricco di specializzazioni ed interdipendenze, meno polarizzato su Aosta e più atto a sostenere la diffusione delle opportunità di vita civile in tutte le valli laterali.

Per determinare gli indirizzi normativi di tutela e di interventi, il PTP articola il territorio regionale in sistemi ambientali. La Dora Baltea caratterizza il sistema fluviale, riconoscibile dalla presenza di ambiti interessanti sotto il profilo idraulico, idrogeologico, geomorfologico, ecologico e paesistico, di dinamiche evolutive dei corsi d'acqua, di aree ad elevato rischio di dissesto o inondazione, di aree, anche insediate o insediabili, nelle quali la disciplina degli usi e degli interventi non può più prescindere dai loro rapporti specifici con il corso d'acqua.
Le norme di attuazione, relative al sistema fluviale, sono finalizzate alla valorizzazione delle risorse idriche, alla riqualificazione degli ecosistemi fluviali e degli insediamenti esistenti per usi e attività agricole e per usi e attività ad essa connesse. Esse infatti:
o stabiliscono la necessità di realizzazione di interventi di mantenimento e riqualificazione per migliorare stabilmente le condizioni di sicurezza idraulica (in particolare la capacità di contenimento e di laminazione delle piene), il grado di naturalità, l'efficienza e la continuità degli ecosistemi fluviali (con particolare riguardo per le aree spondali e le zone umide), per ridurre i fattori di rischio e le situazioni di degrado ambientale, per ripristinare nella maggior misura possibile la dinamica evolutiva naturale dei corsi d'acqua, e per restituire loro i terreni impropriamente sottratti;
o limitano usi, attività ed interventi che aggravino le interferenze antropiche nelle dinamiche evolutive dei corsi d'acqua e i rischi idraulici ed idrogeologici, o tali da ridurre la fruibilità e l'accessibilità dei corsi d'acqua stessi e delle loro sponde, o tali da richiedere opere di difesa e di sistemazione idraulica, con le sole eccezioni degli insediamenti consolidati e di quelli espressamente previsti dai piani regolatori comunali e coerenti con le determinazioni del PTP, comprese le opere per utilizzi delle acque per scopi irrigui, idroelettrici, industriali e per consumi umani, purché i nuovi interventi non comportino riduzioni significative delle aree di espansione e di laminazione delle piene;
o stabiliscono la necessità di promuovere forme di utilizzazione delle sponde e delle aree limitrofe per pratiche colturali destinate a ridurre i carichi inquinanti, gli impedimenti al deflusso delle acque e gli altri impatti negativi, compatibilmente con le esigenze di garantire il regolare deflusso delle acque in caso di piena, evitando danni a valle delle aree di intervento.
Se infatti la presenza della Dora ha, nel corso dei secoli, incoraggiato l'insediamento di popolazione, e delle relative attività, nei territori situati nelle sue adiacenze, la difesa del suolo ha avuto nella storia contemporanea un'importanza centrale sia nella legislazione, sia nella spesa pubblica regionale.

Per il tratto della Dora dalla confluenza della Grand-Eyvia di Cogne a Pont-Saint-Martin, il PTP registra le indicazioni e i criteri dell'Autorità di bacino del Po fino ad allora emanate (1998, anno di approvazione del PTP) relative alla fasce fluviali (terreni soggetti a diverso rischio di inondazione). Tali criteri, perfezionati negli sviluppi successivi del corso del piano di bacino del Po, dovranno trovare più specifica attuazione nella pianificazione locale, alla quale è demandata la concreta definizione dell'assetto territoriale.
In linea con gli indirizzi stabiliti per il sistema fluviale, il PTP considera le fasce fluviali tra le risorse di particolare sensibilità paesistica, richiedendo ai piani di settore e agli strumenti urbanistici comunali, specifiche cautele (assicurarne la visibilità e la riconoscibilità, disciplinare usi e interventi in modo da rispettare gli equilibri ecosistemici e da promuovere la riqualificazione diffusa, tutelare e valorizzare i sistemi di relazioni visive).

Nella sezione più propositiva del PTP, quella relativa alla promozione di progetti e programmi integrati, grande rilevanza viene data alla Dora: ad essa infatti e alla sua fascia territoriale è dedicato un programma di interesse regionale, denominato "fascia della Doire Baltée", che assume rilevanza strategica primaria ai fini della valorizzazione dell'immagine complessiva della Regione. La sua finalità principale è il perseguimento del riassetto idrogeologico, della riqualificazione ambientale e della valorizzazione per usi sociali della fascia del maggiore fondovalle regionale.
Esso contempla il ripristino ambientale e paesistico della fascia della Dora lungo tutto il suo corso in territorio regionale, mediante interventi di recupero, riuso e riqualificazione delle aree compromesse e attraverso la formazione di un sistema lineare per il loisir, il turismo naturalistico e lo sport.
Questo programma ha il compito di coordinare le iniziative e i progetti settoriali che insistono sull'area di pertinenza del fiume.
Occorre tenere presente che i programmi integrati si riferiscono a situazioni suscettibili di trasformazioni territorialmente rilevanti, caratterizzate da particolare complessità e normalmente dalla necessità di avviare azioni concertate di più soggetti (nel caso della Dora, Regione, comuni, RAV, SAV, ANAS, operatori privati interessati alla gestione delle attività previste, …). Si tratta dunque di un'operazione complessa, come del resto complesso è il territorio interessato dalla Dora.

I principali fuochi di intervento sulla fascia della Dora che il programma individua riguardano:
. la sistemazione idraulica dell'intera fascia fluviale nel quadro del piano stralcio delle fasce fluviali dell'Autorità di bacino del fiume Po;
. la rinaturalizzazione della fascia fluviale, con la valorizzazione delle zone umide e delle fasce di vegetazione riparia, il mantenimento dell'integrità e la valorizzazione delle grandi aree prative e dei filari alberati;
. il recupero ambientale e paesaggistico delle aree degradate dalle attività estrattive (in particolare nell'area Aosta - Quart e tra Chambave e Châtillon), da rilevanti interventi infrastrutturali (soprattutto nel tratto della conurbazione aostana) o da insediamenti impropri;
. la formazione di parchi urbani (in particolare col recupero del tratto aostano), di riserve naturali e di aree attrezzate (nei tratti di Nus e di Saint-Marcel, e in altre aree da individuare);
. la localizzazione di servizi di interesse regionale e locale, all'esterno della fascia fluviale, con particolare riguardo per i servizi di loisir, sportivi e di interesse turistico;
. la disciplina delle attività estrattive, secondo gli orientamenti stabiliti dall'Autorità di bacino del Po;
. la tutela, il restauro e la valorizzazione dei beni culturali, con particolare riferimento ai beni architettonici e paesaggistici;
. la valorizzazione e il restauro paesistico dei tratti di fondovalle interessati dai principali corridoi visuali, fruibili dall'autostrada, soprattutto nei tratti in prossimità delle aree urbane e in corrispondenza degli episodi a maggiore rischio di alterazione (ad esempio, quelli riguardanti la piana da Bard ad Arnad, Verrès e l'ingresso alla Valle di Ayas, la frana di Châtillon, il tratto in ingresso ad Aosta e a Morgex);
. la ristrutturazione di alcuni svincoli e caselli autostradali, la formazione di aree di sosta attrezzate e di connessioni tra autostrada e attrezzature lungo la viabilità ordinaria, la formazione di circuiti prevalentemente ciclo-pedonali per la fruizione integrata delle risorse fluviali, tracciati sia longitudinalmente che trasversalmente all'andamento del fiume.

Per il triennio 2004-2006, il Fospi (fondo regionale per speciali programmi di investimento) ha inserito nella sua graduatoria di finanziamento un intervento di iniziativa della Comunità Monte Cervino che si ispira al suddetto programma intergrato per la Dora Baltea, individuato dal PTP.
L'intervento interessa la fascia fluviale della Dora nel tratto da Chambave a Saint-Vincent e contempla lavori di riqualificazione ambientale in funzione della sua rinaturalizzazione, con l'inserimento di percorsi pedonali, ciclabili ed equestri, oltre a nuovi accessi al fiume per la pratica del rafting e della canoa.
Sebbene l'intervento sia più ridotto, rispetto a quello prospettato dal PTP, in termini di territorio, di indicazioni progettuali e di soggetti da coinvolgere, si qualifica come un'interessante iniziativa, sovracomunale, che, da una parte, testimonia la necessità del territorio di interventi coordinati di riqualificazione naturalistica e per il tempo libero e, dall'altra, che costituisce una lodevole iniziativa locale di risposta ai bisogni del fondovalle principale.

Il principale corso d'acqua della Regione rappresenta infatti l'elemento fisiografico portante di una serie di politiche di salvaguardia ambientale e di sviluppo locale cui è affidato il compito di irrobustire e valorizzare in maniera integrata la fascia territoriale di fondovalle, ove i maggiori servizi, le più importanti strutture urbane e le grandi infrastrutture costituiscono una vera e propria dorsale polifunzionale facente perno sull'asta fluviale.
   
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