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Un convegno sulle cavità glaciali

Sabato 15 aprile, il Centro Congressi di Courmayeur ha ospitato il "V° Convegno internazionale sulle cavità glaciali", organizzato dalla Società Meteorologica subalpina (SMS) e dall'Unione Internazionale di Speleologia (UIS), con il patrocinio dell'Assessorato regionale del Territorio, Ambiente e Opere pubbliche e del Comune di Courmayeur.
Si è trattato di un importante momento di confronto tra esperti mondiali in materia di dinamiche interne ai ghiacciai, con una particolare attenzione alle insidie presenti, come ad esempio gli accumuli di acque resi ultimamente ancora più evidenti con l'aumento della temperatura globale.
Alle ore 21 si è svolta una serata spettacolo dal titolo "Dentro il ghiacciaio, il meraviglioso mondo delle grotte di ghiaccio. Immagini, filmati ed avventure esclusive all'interno dei ghiacciai più affascinanti della terra, dall'Antartide alle Alpi".
È possibile acquistare le pubblicazioni scientifiche sull'argomento contattando la Società Meteorologica subalpina, Via G. Re 86, 10146 Torino, Tel. 011/79.76.20, E-mail: meteo@arpnet.it.


Forum mondial de la montagnE

Dal 5 al 12 giugno si è svolto, tra Parigi e Chambéry, il primo "Forum mondial de la Montagne", organizzato dalla "Association Nationale des Elus de Montagne" in collaborazione con importanti istituzioni internazionali quali la FAO, l'UNESCO, la Banca mondiale, l'OCDE, Il Centro Internazionale di Cooperazione per lo Sviluppo Agricolo.
Obiettivo del Forum, riunire i rappresentanti delle differenti regioni montane della Terra, al fine di promuovere il confronto e il dibattito su grandi problemi comuni alle montagne di tutto il mondo: il mantenimento dell'agricoltura, la salvaguardia delle risorse naturali, la pianificazione territoriale, le opportunità e i rischi derivanti dallo sviluppo del turismo, la diversificazione delle attività economiche. Le realtà presentate al Forum comprendevano, oltre ai vari Paesi dell'arco alpino e delle regioni montane europee e nordamericane, anche il Sudamerica, l'Asia, l'Australia e l'Oceania, con situazioni estremamente diversificate in termini di condizioni socio economiche, clima, patrimonio culturale, prospettive di sviluppo...
Ai rappresentanti degli 80 Paesi intervenuti al Forum è stata inoltre offerta la possibilità di visitare, al termine delle conferenze di Chambéry, le Alpi, il Massif central e i Pirenei, con una serie di voyages découverte" che comprendevano anche l'Espace Mont-Blanc.
In questo contesto, la Valle d'Aosta ha ospitato due partners provenienti dalla Bolivia, Vicente Choqueticlla Mallcu e Emilio Espinoza, rappresentanti del Conamaq, l'associazione nazionale che difende i diritti degli indigeni. L'incontro con i boliviani ha permesso ad Environnement di raccogliere importanti testimonianze sulla vita delle popolazioni indigene, sui problemi di sopravvivenza nelle regioni montane e in quelle amazzoniche, sui rapporti con il Governo boliviano e sulle aspirazioni autonomistiche del Conamaq.
L'argomento sarà approfondito in uno dei prossimi numeri.


Seminario internazionale sul paesaggio
A Torino, il 9 giugno 2000, presso il Politecnico, Facoltà di Architettura, si è tenuto il Seminario "Il Valore del Paesaggio"; occasione di dibattito fornita dall'omonimo volume curato da Paolo Castelnovi ed edito dall'Istituto Ricerche Economico-Sociali del Piemonte.
Che cos'è il paesaggio? È già molto difficile darne una definizione ed ancor più attribuirgli un valore.
Come si può pretendere di pianificarlo? Nella nostra memoria esso è immutabile, in realtà i nostri gesti quotidiani lo alterano in continuazione.
Non siamo forse già saturi di Piani Paesistici, Territoriali, Ambientali, di Area Vasta ecc., che in realtà invece di considerare il "fenomeno" paesaggio anche per i suoi aspetti politici e culturali, sono solo il mero ripetersi di norme che rattoppano fenomeni già consolidati?
Forse, come afferma Castelnovi, occorrono meno piani ed imposizioni, bensì una maggiore sensibilità sui fenomeni temporali dell'ambiente che oggi ci sfuggono.
Il passaggio da una pianificazione territoriale ad una "pianificazione di paesaggio" è la posizione condivisa da tutti i partecipanti. Il professor Raffestin, a tal proposito, ha ricordato che la pianificazione territoriale è sempre avvenuta attraverso le "nostre mani", il nostro lavoro sul terreno, mentre quella paesaggistica è scaturita solo nel momento in cui si è "pensato" il paesaggio. Esso entra a far parte del mondo dei progetti e diventa motivo di scelta con un nuovo peso, nelle programmazioni e strategie di amministrazione del territorio.
In questo clima di sperimentazione emergono due nuove problematiche: il coinvolgimento di più attori ed il valore da attribuire al paesaggio.
Da una parte l'allargarsi della visione paesaggistica dall'urbanista al geografo, dall'agronomo al geologo, dal naturalista allo storico, è un'integrazione fra diversi punti di vista, difficile da attuare ma di estrema utilità per una vera comprensione del paesaggio.
Progettare il paesaggio è difficile perché è quasi impossibile progettare un elemento che si trasforma inconsapevolmente ed in modo non volutamente coordinato. Interessare la collettività alla consapevolezza del suo valore-risorsa potrebbe rivelarsi una sfida non impossibile. Il progetto di paesaggio verrebbe a coincidere con un progetto di cultura.

   
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