INFRASTRUTTURE IDRICHE
Oggi gli impianti di innevamento costituiscono un elemento fondamentale per poter garantire un ordinato svolgimento dell'attività economica legata allo sci.
SPARATE!
di Ferruccio Fournier
La pista di fondo di Brusson, sempre praticabile grazie all'innevamento programmato.A metà degli anni ottanta alcune problematiche emergono per quanto concerne il tranquillo e regolare svolgimento dell'attività da parte delle Società che eserciscono impianti a fune.
La prima è che termina o volge alla fine un periodo in cui nevicate importanti consentivano una gestione delle piste con condizioni di normalità, improntate ad un inizio di stagione nel periodo in cui, normalmente, gli sciatori iniziavano la loro presenza sulle piste di sci, cioè le festività dell'Immacolata.
La seconda problematica era conseguente al cambiamento climatico che, oltre a non consentire più questo inizio, non garantiva la presenza di uno strato nevoso sufficiente per l'attività sciistica durante tutto il periodo invernale tradizionale sino al termine fissato a metà del mese di aprile o comunque alla domenica successiva alla Pasqua.
Che cosa fare? L'unica possibilità era di installare sistemi di innevamento programmati sulle piste di discesa. In questa ottica era anche intervenuta la volontà delle Società impianti a fune di poter comunque garantire una migliore percorribilità delle piste di discesa, per garantire uniformità su tutto il percorso e non solamente per ovviare all'inconveniente dei tratti che per le loro caratteristiche particolari di esposizione e di pendenza potevano essere soggetti ad usura o comunque soffrire di scarsità di neve. Non più quindi impianti di innevamento collocati solamente in zone difficili e di problematico innevamento anche in caso di abbondanti nevicate, ma estesi a tutto il comprensorio sciistico.
Suggestiva immagine di un cannone ad alta pressione.Naturalmente, almeno per quanto riguardava la situazione che si verificava allora in Valle d'Aosta, le Società non disponevano dei mezzi finanziari per poter operare investimenti di così ampia portata e dimensione. Opportunamente, il Governo regionale esaminò questo problema complesso, soprattutto dal punto di vista finanziario; nell'86, su proposta dell'allora Assessore al Turismo, Giuseppe Borbey, il Consiglio Regionale approvò uno strumento legislativo che concedeva contributi in conto capitale sino al 70% e sino al 30% sotto forma di mutuo decennale a tasso agevolato. Questo diede avvio in Valle d'Aosta ad un vasto programma di interventi sul territorio che, seppure ormai attuato circa per l'80%, continua tuttora. È necessario infatti sia completare alcuni interventi su piste non ancora servite, sia adeguare gli impianti a suo tempo realizzati alle nuove tecnologie, dato che nel frattempo disponiamo di tecniche più avanzate che, oltre a mettere a disposizione degli imprenditori sistemi più sofisticati, richiedono tempi più brevi e offrono notevoli risparmi dovuti al contenimento dei consumi di energia.
È da sottolineare che la gestione dell' innevamento consente sì uno svolgimento ordinato di tutte le attività economiche legate al turismo invernale, ma incide sulla gestione finanziaria ed economica delle società esercenti in modo difficilmente sopportabile.
Come è noto la situazione in Valle d'Aosta vede affluenze di turisti elevate nei fine settimana e nei periodi delle vacanze natalizie, ma insufficienti nei periodi infrasettimanali in quanto le strutture ricettive e i posti letto commerciali a disposizione sono molto scarsi. In Valle d'Aosta infatti, nella prima fase dello sviluppo turistico, si è privilegiato l'investimento speculativo a breve termine con la costruzione di seconde case, piuttosto che la creazione di fonti di reddito permanenti quali, per l'appunto, le strutture ricettive.
Dopo questo primo momento di sviluppo delle infrastrutture per la neve programmata (questa definizione è migliore del termine neve artificiale, perché anche se prodotta artificialmente è pur sempre costituita di materie prime naturali, di acqua e aria), si è passati ad un ulteriore livello: si è diretta l'attenzione verso l'opportunità di sistemazioni definitive delle piste, evitando di intervenire come prima con successive e frequenti opere di miglioramento locale. Questo anche in relazione al fatto che, una volta eseguiti gli impianti di innevamento, l'intervenire nuovamente sul territorio comporterebbe il riposizionamento degli impianti stessi con conseguente perdita di tempo, aggravio di spesa e impossibilità immediate di utilizzo delle stesse piste di discesa. Per questa ragione in Valle d'Aosta si mise mano anche alla sistemazione del territorio, correttamente inserita nella logica di ridare un assetto definitivo per quanto concerne gli aspetti idrogeologici, ambientali e paesaggistici. Fu notevole anche il sostegno dato da un altro Assessorato, quello dell'Agricoltura, che sostenne questi interventi con fondi pubblici di notevole portata, se pur limitati ad un quinquennio.
Il settore valdostano può contare adesso su un territorio sciistico che ha subìto una radicale miglioria sotto il profilo ambientale, ponendo così rimedio ad interventi eseguiti negli anni '70 e '80 che poco tenevano ancora in conto le esigenze globali di assetto territoriale. Oggi possiamo dire che l'assetto generale delle piste di discesa in Valle d'Aosta può essere considerato definito e quasi concluso, anche se alcuni interventi di completamento e di miglioria - e soprattutto la manutenzione delle opere - saranno sempre necessari.
Gli impianti di innevamento oggi in Valle d'Aosta costituiscono una struttura fondamentale per poter garantire un ordinato svolgimento dell'attività economica legata allo sci alpino. Il buon risultato degli interventi effettuati e l'operatività delle nostre stazioni è assicurata, se pur con i tempi che sono necessari per produrre neve, da dicembre - l'inizio della stagione invernale è tradizionalmente fissato nelle festività dell'Immacolata o nella settimana precedente.
Contrariamente a quanto affermato in alcuni ambienti, non esiste alcuna intenzione da parte degli esercenti di prolungare la stagione invernale; anche perché il trend di utilizzo del tempo libero da parte degli utenti vede con la fine del mese di marzo-metà del mese di aprile la preferenza dei turisti a indirizzarsi verso destinazioni quali il mare, la campagna e i laghi. È invece uno specifico interesse degli esercenti garantire la data di inizio della stagione, eventualmente anticipando, forse anche di una sola settimana, laddove le condizioni fossero adatte per la produzione di neve (freddo, scarsa umidità e mancanza di vento). È una garanzia che viene data a tutti coloro che operano nel settore, quali attività alberghiere, scuole di sci, attività commerciali, noleggio di attrezzature, esercizi commerciali di vendita ecc.
Una delle problematiche da risolvere è che gli impianti di innevamento costano molto, sia in termini di investimenti finanziari, sia in termini di gestione. Le aziende valdostane sono alle prese con difficili problemi di carattere economico e sarà necessario individuare le più opportune forme di intervento economico-finanziario per proseguire negli investimenti necessari, dal momento che il sostegno da parte della Regione, per ragioni a lei non imputabili, è al momento sospeso. Inoltre dovrebbero trovare coperture adeguate le forti spese di gestione che le aziende valdostane non possono più continuare a sostenere totalmente senza un ulteriore conseguente deterioramento dei già difficili equilibri di bilancio.
   
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