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    Rapporto annuale 2004
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Il gioco di squadra per crescere insieme

Le dimensioni geografiche e demografiche della Valle d’Aosta possono, sulla carta, rappresentare un limite alla qualità dei servizi sanitari e sociali offerti alla nostra popolazione.
Le rimodulazioni dei bilanci imposti dalla congiuntura economica attuale, impediscono in qualche caso quei finanziamenti necessari a sostenere realtà d’eccellenza. Tuttavia noi cerchiamo di andare controcorrente : la tenacia e la fierezza di tutti noi, gente di montagna, ci spingono a cercare di raggiungere una qualità maggiore dei nostri servizi socio-sanitari e a non tendere a soddisfare solo la normale routine. È con questo spirito che ci accingiamo a predisporre il nuovo piano socio sanitario regionale 2005-2007. In esso verrà riportata nero su bianco la nostra progettualità.
In campo sanitario, il nostro impegno tenderà sempre di più al miglioramento del livello qualitativo delle prestazioni specialistiche; stiamo ad esempio studiando come strutturare un nuovo servizio di neurochirurgia; sul versante diagnostico consolideremo e affineremo la possibilità di studiare con più precisione le neoplasie e le malattie neuro-cardio vascolari, attraverso la tomografia a emissioni di positroni (Pet). Più in generale stiamo lavorando tutti insieme sull’efficienza dei reparti ospedalieri e sulla loro crescita. Sono convinto però che la nostra progettualità, seppur orientata verso iniziative importanti, non debba limitarsi alla gestione del presente ma essere orientata al lungo periodo.
Continueremo dunque, a percorrere la strada già imboccata verso il potenziamento della sanità territoriale lavorando sulla qualità e sulla delocalizzazione dei servizi medico-specialistici distribuiti in bassa, media e alta Valle d’Aosta.
Per attuare questo progetto stiamo riorganizzando i servizi medico- specialistici territoriali, ridistribuendo in modo equilibrato le nostre risorse umane dopo aver analizzato i bacini d’utenza, la morfologia territoriale e i flussi demografici rapportati alla stagionalità, in modo tale da valutare il più correttamente possibile i reali fabbisogni dell’utenza valdostana.
Con la stessa progettualità stiamo ponendo le basi per realizzare un sistema ospedaliero avanzato, basato sulla diversa organizzazione sanitaria tra l’assistenza ai malati cosiddetti “acuti” rispetto a quella dei pazienti cronici.
In tal senso, futuri investimenti in campo sanitario saranno previsti per la riabilitazione e per dotare la Valle d’Aosta della seconda residenza sanitaria assistenziale.
Per quanto riguarda le politiche sociali, con l’introduzione dell’Irsee (indicatore regionale della situazione economica equivalente), abbiamo cercato di inserire criteri di maggior equità per l’accesso ad alcune provvidenze economiche (assegno post-natale, soggiorni marini per ragazzi disabili, minimo vitale, ecc.) e ai servizi sociali, quali gli asili nido, i servizi per gli anziani...
Sul versante socio assistenziale, il 2004 è stato contrassegnato da alcune iniziative che hanno fatto registrare un buon gradimento da parte dell’utenza valdostana, penso al servizio Easy contact per persone non udenti, ai voucher e alla formazione di assistenti alla vita indipendente rivolta alle persone affette da disabilità motorie e alla riorganizzazione dei centri educativi assistenziali per ragazzi disabili.
Questi riconoscimenti non devono farci sentire appagati. Non dobbiamo fermarci su alcuni dati positivi perché il mondo del sociale valdostano è caratterizzato da sofferenze e fenomeni complessi, uno fra tutti la povertà. Il sistema economico e produttivo anche in Valle d’Aosta sta mostrando i suoi segni negativi e preoccupanti e a questo si aggiunge un mutato quadro sociale riferibile ai flussi migratori registrati negli ultimi anni.
Stiamo studiando con realismo e in modo approfondito la povertà, considerando anche l’apparente contraddizione che la vede rapportata alla qualità della vita presente nella nostra regione. Su questa base dovremo impostare una nuova politica sociale che non si limiti ad erogare contributi per la sussistenza ma che agisca in modo strutturale e sinergico con altri Assessorati, legando tra essi il problema dell’abitazione con quello del mercato del lavoro. E parlando di attività produttive penso anche al mondo della disabilità e alle difficoltà oggettive ovvero di sistema, che ci sono per il loro collocamento nel mondo del lavoro. In tal senso alcune idee si stanno sviluppando sul versante dei laboratori occupazionali, intesi non come luoghi di lavoro creati al solo fine d’integrare la persona disabile nella società, ma come vere e proprie aziende inserite nelle filiere produttive.
La famiglia valdostana con i suoi bisogni e le sue potenzialità è stata l’oggetto di analisi e di riflessioni emerse nell’ambito della seconda edizione della Conferenza regionale della famiglia svoltasi il 13 novembre. Partiremo dalle istanze e dalle suggestioni lanciate dalle famiglie e le finalizzeremo per una rivisitazione della legge regionale n. 44 sulla famiglia.
Concludo con l’auspicio che anche il 2005 sarà per tutti noi un altro anno nel quale il “gioco di squadra” ci aiuterà a condividere e realizzare i nostri progetti, e forse i nostri sogni.

ANTONIO FOSSON
Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali

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