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In una regione montuosa come la Valle d'Aosta non potevano che essere numerosi i nomi sia di luogo che di famiglia con un evidente riferimento alla pietra.
PETRUS SUPER PETRAM ANCHE LE PIETRE HANNO UN NOME
di Saverio Favre
Lose per la copertura dei tetti.Il nesso esistente tra Pietro e pietra, al di là del gioco di parole o delle reminescenze evangeliche, è sintomatico dello stretto legame che spesso unisce toponimi, antroponimi ed elementi geomorfologici del territorio.
Pietro e pietra hanno un'origine comune che risale, per limitarci al parente più prossimo, al latino PETRA, pietra. Ora, sulle nostre montagne non sono le pietre a far difetto e i nomi di luogo continuatori di quella base latina PETRA abbondano, basti pensare ad un toponimo famoso come Pierre-Taillée, nel comune di Avise, il cui significato, che non necessita di chiarimenti, testimonia delle opere imponenti realizzate dai Romani per sormontare ostacoli naturali come la gola all'imbocco della Valdigne.
Esiste poi una lunga teoria di Péra, Perrère, Perrière, Perrire, Perréne, Pierrailles, talora accompagnate da aggettivi, Pierre-Grosse, Pierre-Besse, Pierre-Carrée, Pierre-Rouge, PéreBiantche, Péra-Rossetta, che ne indicano le dimensioni, la forma, il colore, o precedute da altri elementi come in Pian-Péra, ecc. Si possono poi attestare casi particolari come le PéreHcritte, pietre scritte, di Verrès, zona in cui si trovano pietre ollari su cui i pastorelli annotavano cose di vario genere, o Pérapicolla di Challand Saint-Anselme di cui l'Abbé Henry ci dà questa interpretazione: "Nelle nostre montagne si trovano spesso, fra le rocce, dei passi obbligati e pericolosi, ciò che in alpinismo si dice un brutto passo o passo pericoloso. Per renderli più accessibili e praticabili si è forato la roccia. Altre volte l'acqua stessa del torrente ha aperto un passaggio formando escavazioni di forma tonda. Quelle località portano il nome di Pera pecoula pietra forata". Molti antroponimi, nella fattispecie cognomi, hanno un corrispondente nei nomi di luogo (anche se la derivazione degli uni dagli altri non è sempre facile da stabilire) o hanno una matrice comune, spesso si tratta di patronimici, dal nome Pierre per esempio: si considerino a questo proposito i vari Perron, Perrin, Perret, Perrier, Perraillon, De La Pierre, ecc.
SAXUM è un altro termine latino per indicare una pietra, un sasso, una roccia, e che è all'origine di diversi toponinimi: La Saxe, Sex, Saix, Sés, SII cli, Sasse, Sassière, Sachîel, Sachéréi, Pra du Sas. Ad Ayas troviamo Li Siich-Fèndù', i massi spaccati, zona dove si vedono enormi macigni, risultato di un'antica frana, e Lo Sdch dè y Avéye, il masso delle api, che evidentemente allude ad un fatto che però non è più patrimonio della memoria collettiva.
Il termine bèrio in patois significa masso, roccione, o semplicemente pietra: si tratta di una voce molto antica, di origine preceltica, tramandata-si fino ai giorni nostri e riscontrabile, oltre che nelle parlate locali, nei nomi di luogo quali Berio,'Beriaz, Berrié, Berrier, Berriex, Berio-Blanc, Berio-Ros, ecc.3 La voce prelatina *KLAPPA ha dato origine a toponimi quali Clapey, Cllapey, Hllapey, Quiapey che significano pietraia, con il suffisso -ey che ha valore collettivo; alla stessa famiglia di parole appartengono pure il verbo cllapé, écllapé, eliquiapà, spaccare, e il sostantivo cllap, quiàp, vasellame di terracotta, coccio.
Pierre Taillée.Il patois roc designa una pietra, un sasso e rotse una roccia; parallelamente esistono luoghi che portano il nome di Roche, Rochet, Rocher, o Grande Rochè re, vetta tra la VaI Ferret e la Valle del Gran San Bernardo. I1 tipo lessicale risale al latino popolare *ROCCA, ma si tratta di una voce indubbiamente prelatina.
Le parlate valdostane conoscono essenzialmente due termini per designare le lastre d'ardesia per la copertura dei tetti: labie (soprattutto l'alta Valle), dal latino LAPIS, pietra, e lii cli, lés (soprattutto la bassa Valle), dal celtico *LAIke. Anche la parola losa trae origine dal celtico *LAUSA. Le zone dove probabilmente si trovavano o si estraevano lose sono dette Lex, Lezée, Las, Lazè, Lazey, Leysettaz, Leysère, Lazette, Lozes, Las-Biantche, Labié, Labiex. Meurdzére, meurdzie, meurdjéra indicano generalmente un ammasso di pietre a seguito di una frana, principalmente in mezzo a un prato o a un campo ma, più particolarmente, si tratta di un mucchio di pietre proveniente dalla spietratura del suolo di prati, campi, vigne. L'origine del nome è preindoeuropea, anche se per maggiore semplicità si farà qui riferimento al latino popolare
*MURICARIUM, mucchio di pietre, che, secondo un'interpretazione, sarebbe alla base del toponimo Morgex, tesi avvalorata dal fatto che i mucchi di pietra sono una caratteristica di questa zona. Un'altra ipotesi ricondurrebbe il toponimo al personale latino MAURICUS, attraverso una forma RICACIS.

Abbandoniamo ora le grandi pietre per occuparci di quelle di più modeste dimensioni, come i ciottoli, tipici dei terreni ghiaiosi chiamati ler, Guier, Ller, o, con suffisso collettivo, Glarey, Llarey (Glarey è pure un cognome). L'Abbé Henry definisce queste zone come "Agglomération de pierres plus petites, arrondies, roulées et polies par l'eau du torrent". In alcune varietà dialettali in cui la parola pécca significa pietra, la pécca dè piér, pietre proveniente da un terreno ghiaioso ha come caratteristica quella di essere liscia e tondeggiante.
Terminiamo con la sabbia, rappresentata da un toponimo walser che, oltre alle aree di parlata germanica della valle del Lys, è stato attestato nella microtoponomastica dell'alta valle d'Ayas, Saint-Jacques e Cunéaz, nella forma Zamp o Zant (cfr. il tedesco SAND, sabbia), nel senso appunto di sabbia, strato di sabbia, ma anche terreno sabbioso o alluvionale.

   
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