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Nuove opportunità nella raccolta differenziata e nel riciclaggio dei rifiuti con il Decreto Legislativo 22/97.
RIFIUTI? NO, RISORSE
di Vincenzo Di Dato
Alcuni materiali per i quali è in vigore la raccolta differenziata.Il Decreto legislativo del 5 febbraio 1997, n. 22, ormai famoso come "Decreto Ronchi", già proposto in settembre, varato dal Consiglio dei Ministri a fine '96 e finalmente pubblicato il 17 febbraio di quest'anno, è un importante passo avanti per una gestione corretta dei rifiuti. Importante è il recepimento delle direttive europee 91/156, 91/689 e 94/62, in materia di rifiuti, rifiuti pericolosi e imballaggi. Il Decreto legislativo colma un grande vuoto normativo che si trascina dal 1993 e che da allora era stato contenuto a colpi di decreto: sono stati ben 18, l'ultimo dei quali era scaduto a fine novembre '96.
Il Decreto, dunque, va nella giusta direzione, anche se, con i suoi cinquantotto articoli e sei allegati, è stato criticato per la sua complessità che richiederà decine di decreti applicativi specifici. Sotto alcuni aspetti è un provvedimento che ha dovute fare i conti con il bilanciamento di molte esigenze e di varie situazioni di fatto, correndo il rischio di scontentare numerosi tra tecnici, amministratori, operatori di settore, ma anche tra ambientalisti. Nel complesso, comunque, è certo che si tratta di un provvedimento necessario e positivo, anche proprio per il recepimento delle direttive europee del '91 e del '94.
Ma vediamo quali sono i punti chiave del decreto e quali le conseguenze che comportano: innanzitutto si supera la logica della discarica come destinazione finale privilegiata, di per sé inquinante, per quanto controllata, a favore, innanzitutto, della raccolta differenziata finalizzata principalmente al recupero di materia (primario anche nelle direttive europee), nonché di quello energetico. Particolare attenzione verrà rivolta alla prevenzione nella produzione dei rifiuti, come soluzione base del problema. Il ciclo raccolta-trasporto-recupero-smaltimento diventa un processo gestionale unico e integrato, da organizzare economicamente. E' finito, dunque, il tempo dello smaltimento puro, a scapito di opzioni più interessanti, come era prevalente nell'ormai abrogato Dpr 915/82. La raccolta differenziata, quindi, una volta impostata una adeguata politica di prevenzione e previste forme di destinazione finale del residuale inertizzato, diventa il fulcro di questo ciclo economico. Ne viene, per la prima volta, stabilita una base minima che deve essere del 15%, entro il 31.12.1999, del 25% a fine 2001 e del 35% nel biennio successivo. Sono, appunto, obiettivi minimi e, come già avvenuto in numerosi comuni italiani, nulla vieta di fare meglio. Il passaggio dalla tassazione in funzione dei metri quadri d'abitazione alla tariffazione in proporzione ai quantitativi di rifiuti prodotti, con l'obbligo di copertura finanziaria totale da parte dei Comuni, porterà necessariamente a forti riduzioni del conferito, se non si vorrà pagare di più. Mantenendo i quantitativi attuali, gli esperti stimano un aumento della spesa per i rifiuti compreso tra il 20% e il 30% per ogni famiglia.
Altre importanti novità: la responsabilizzazione delle aziende produttrici che hanno facoltà (come del resto già previsto dagli ultimi decreti legge) di trattare direttamente alcune tipologie di scarti di lavorazione, fino ad un quantitativo limite, ai fini del recupero di materia; la responsabilizzazione delle industrie dell'imballaggio nel recupero e riutilizzo, con il Consorzio Nazionale Imballaggi; l'istituzione di un deposito cauzionale per i rifuti ingombranti; la creazione di ambiti territoriali razionali ed omogenei per la gestione dei rifiuti e delle frazioni recuperabili. Uno degli obiettivi dichiarati è quello di ottenere oltre 110.000 posti di lavoro in un settore, quello del trattamento dei rifiuti, che rappresenta notevoli potenzialità. La Regione Valle d'Aosta deve assumere decisioni che siano coerenti con il Dlgs 22/97. Sarà una importante occasione per proporre soluzioni coraggiose e, senza dubbio, vantaggiose per la comunità.
 
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