Crisi idrica

 

È stato sempre sostenuto che l'acqua è una risorsa rinnovabile, ma i mutamenti in atto sono di tale portata ed avvengono così rapidamente che il meccanismo con il quale la natura stessa provvede a fornire e depurare l’acqua rischia di diventare insufficiente.

La variazione dell’entità delle precipitazioni, abbinata ad un anomalo innalzamento delle temperature, possono determinare condizioni di difficoltà negli approvvigionamenti irrigui e potabili e determinare anomali distribuzione delle portate dei corsi d’acqua (vedi i dati relativi alla Valle d’Aosta).

Queste condizioni sono comuni e, per alcuni versi, più gravi in altre regioni, nel bacino del fiume Po, e, in generale in Europa (vedi i dati relativi ad altri contesti territoriali).

La crisi idrica del 2022, generata da una contingenza meteorologica, rappresenta bene la crisi climatica che ci aspetta nei prossimi anni. Sta suonando un campanello di allarme che non possiamo trascurare. La crisi idrica è un fatto strutturale e non solo emergenziale da affrontare con un programma di interventi a medio/lungo periodo da affiancare a provvedimenti immediati volti a ridurre gli effetti contingenti della scarsità di precipitazioni atmosferiche. Con la deliberazione della Giunta regionale n. 515 in data 15 maggio 2023 sono state definite specifiche linee di intervento:

 a. Rendere efficiente l’attuale sistema di approvvigionamento e distribuzione idrica potabile e irrigua riducendo le perdite, migliorando i sistemi di captazione, razionalizzando gli utilizzi delle acque, specie nel settore irriguo;

b. Pianificare la realizzazione di interventi volti all’interconnessione tra le reti potabili e tra quelle irrigue, al potenziamento di nuove fonti di approvvigionamento e alla realizzazione di bacini di accumulo delle acque;

c. Incentivare l’uso razionale delle acque e la lotta agli sprechi mediante campagne informative e di sensibilizzazione coordinate dalla Regione, anche per il tramite dell’Ufficio Stampa;

d. Migliorare la capacità di previsione e di monitoraggio delle disponibilità idriche, anche sotterranee, e dei consumi da parte degli enti coinvolti sulla base delle rispettive competenze, sotto l’egida della Regione;

e. Semplificare le procedure autorizzative relative ai piccoli bacini per lo stoccaggio delle acque destinate all’irrigazione, adeguare la governance del sistema di gestione e di controllo anche mediante l’istituzione di tavoli di concertazione tra i diversi utilizzatori;

f. Valutare puntualmente l’impatto dei provvedimenti di variazione dei prelievi e dei rilasci di acqua anche con riferimento al cumulo degli effetti ambientali derivanti dall’insieme delle modifiche concesse e alle ricadute sui vari portatori di interesse;

g. Assicurare la priorità agli usi potabili e, in subordine, a quelli irrigui nelle condizioni di carenza di disponibilità idrica e in caso di conflitti tra diversi utilizzatori e cercare di attenuare gli impatti della carenza di disponibilità idrica stessa anche sugli altri utilizzi, come la perdita di produzione da impianti idroelettrici e le esigenze dei comprensori sciistici.

Con la deliberazione della Giunta regionale n. 515 in data 15 maggio 2023 è stato istituito un Osservatorio regionale tecnico-politico sulla crisi idrica per monitorare l’evoluzione della situazione e l’efficacia delle misure adottate in attuazione delle linee di intervento e per  proporre misure di adattamento e di adeguamento degli interventi stessi per fare fronte alla crisi idrica determinata dall’anomalo andamento delle stagioni invernali 2021/2022 e 2022/2023.


 

Territorio e ambiente



Torna su