IL PROTAGONISMO DEL TERRITORIO

Alla luce dell’importanza che assume il territorio nelle politiche socio-sanitarie, in accordo con la Direzione strategica dell’Usl della Valle d’Aosta, sta proseguendo la revisione organizzativa dei servizi territoriali, basati sull’unificazione funzionale degli ambiti territoriali dei distretti 1-2 e 3-4 e la revisione strutturale di tutte le attività distrettuali e ambulatoriali.

Nel corso dell’anno, l’Assessorato e l’Azienda Usl hanno posto le basi per il riordino dell’assistenza territoriale, che sarà uno dei punti prioritari contemplato nel nuovo piano socio-sanitario. In attesa della stipula del Contratto nazionale di lavoro del personale medico, l’obiettivo è di prevedere forme organizzative di assistenza primaria mono e multi professionali per l’erogazione, per l’intero arco della giornata, di prestazioni assistenziali tramite il coordinamento e l’integrazione delle professionalità convenzionate con il SSR e le professionalità tecniche, di prevenzione e di riabilitazione.

Riguardo le strutture pubbliche e private destinate sia alle residenze sanitarie distrettuali (RSD) sia alla cura delle persone affette da morbo di Alzheimer o con sindromi demenziali complicate da disturbi comportamentali, è proseguito l’aggiornamento dei requisiti organizzativi minimi per l'esercizio di attività socio-sanitarie.

Nel corso dell’anno, si è provveduto alla riclassificazione delle strutture residenziali e semi-residenziali per la cura della salute mentale, delle dipendenze patologiche e dei disturbi del comportamento alimentare recependo l’impianto disciplinato con l’Accordo Stato/Regioni del 17 ottobre 2013 e pervenendo al ridisegno integrale del sistema di risposte terapeutiche e riabilitative offerte dal privato accreditato. In particolare, con l’intervento di revisione realizzato, si è voluto adeguare l’offerta degli strumenti terapeutici, assistenziali e socio-riabilitativi del territorio valdostano alle mutate esigenze della domanda e ai mutati bisogni di salute, con l’obiettivo di ridurre gli inserimenti in strutture residenziali di altre regioni e di ridurre, contestualmente, le tariffe giornaliere dei soggiorni in struttura, per garantire la sostenibilità economica dei servizi.

Ad aprile, con deliberazione della Giunta regionale, l’Assessorato ha definito i livelli essenziali delle prestazioni socio-assistenziali (LEP) rese nelle strutture residenziali protette per anziani, nonché la carta regionale dei servizi per anziani. L’atto approvato prevede inoltre che sia firmata una convenzione tra l’Azienda USL, il Consiglio permanente degli enti locali, gli enti gestori dei servizi e la Regione, per definire responsabilità e ruoli del personale sanitario, amministrativo e socio-assistenziale operante presso le strutture pubbliche.

Per quanto riguarda la scheda denominata SVAMA (Scheda per la Valutazione Multidimensionale delle persone adulte e anziane), e le conseguenti graduatorie per gli inserimenti degli anziani nelle microcomunità, è terminata la sperimentazione di un programma informatico fornito dalla Società ATENA, che permetterà di velocizzare l’iter di ammissione degli utenti stessi.

Dal 1° gennaio 2015, la competenza per l’erogazione dell’assistenza sanitaria presso la Casa Circondariale di Brissogne è passata dall’Amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia all’Azienda unità sanitaria locale della Valle d’Aosta. Al fine di regolamentare e organizzare questo nuovo servizio territoriale, sono state definite, d’intesa con l’Amministrazione penitenziaria, le linee guida per l’organizzazione del servizio ed è stato avviato un tavolo di confronto e trattativa con la Regione Piemonte, per la definizione della rete interregionale Piemonte-Valle d’Aosta.

I servizi sanitari ospedalieri e territoriali fanno capo all’Azienda Usl della Valle d’Aosta sotto il profilo organizzativo e gestionale.

L’Azienda Usl, nel corso del 2015, ha portato avanti e concluso una serie di riorganizzazioni strutturali e funzionali, svolte nell’interesse generale della collettività e nei confronti degli utenti valdostani del sistema sanitario regionale. Rientra in tale finalità la nuova apertura del poliambulatorio di Nus, che rappresenta un importante punto di riferimento socio-sanitario per il Distretto 2.

Inaugurazione Poliambulatorio Nus »

Le delibera della Giunta regionale n.2502 dell’8 luglio 2002 aveva approvato “lo schema di accordo di programma tra la Regione e il comune di Nus per la realizzazione di una struttura da adibire a sede di un centro diurno per persone anziane con annesso centro di incontro e di un presidio socio-sanitario distrettuale”. Successivamente, il Comune di Nus, con provvedimento del Consiglio n. 28 del 26 giugno 2011, aveva deliberato di richiedere all’Amministrazione regionale di considerare la possibilità di inserire nel Piano sanitario triennale la realizzazione di un centro diurno per anziani, con annesso centro di incontro, e di un Presidio socio sanitario dell’area di proprietà comunale sita in Via Corrado Gex. La Regione, facendo seguito a tale richiesta, aveva inserito la proposta nel proprio Piano socio-sanitario, a cui ha fatto seguito l’attribuzione al Comune della progettazione e la realizzazione dell’intera struttura. Il costo complessivo dell’opera ammonta a complessivi 4 milioni 44 mila euro, di cui euro 3 milioni 782 mila per lavori.

La struttura è composta dalla hall centrale d’ingresso pedonale, servita dal vano scale e dall’ascensore, e nei vari locali su due piani si svolgono le attività dedicate all’area materna-infantile, della riabilitazione, del servizio di psicologia e dell’assistente sociale.

Il progetto “Mattone Internazionale” ha proseguito le sue attività con una proposta formativa realizzata dall’azienda USL, con l’intento di rafforzare la partecipazione della Valle d’Aosta a progetti a cofinanziamento europeo e statale in ambito sociosanitario, al fine di sviluppare pratiche innovative e di scambio di esperienze con altre realtà europee e nazionali, di favorire le collaborazioni di rete anche con i centri di competenza, oltre che di acquisire risorse finanziarie ai bilanci degli enti pubblici regionali.

In un territorio come quello valdostano, i cui aspetti economici si integrano con quelli della tradizione, la filiera agro-pastorale riveste una notevole importanza e la zootecnia ne è parte fondamentale. Per la salvaguardia della salute animale, è proseguito, anche nel 2015, il piano di eradicazione della TBC bovina, confermando l’obiettivo di mantenere il valore di prevalenza sullo 0,1 per cento, che rappresenta il superamento del terzo gradino, dei sei, per l’acquisizione della qualifica sanitaria di territorio ufficialmente indenne da TBC.

Nel 2015, sono proseguiti i monitoraggi ai sensi della legge regionale 13 febbraio 2012, n. 4, recante le Disposizioni per l'eradicazione della malattia virale rinotracheite bovina infettiva (BHV-1) nel territorio della regione e la campagna sanitaria ha riguardato la totalità degli allevamenti da riproduzione o produzione presenti in Valle d’Aosta: si sono riscontrati 23 casi di capi positivi, che sono stati abbattuti, su un totale di 16 aziende positive; nel corso degli esami successivi condotti nelle aziende che ospitavano tali animali non sono stati rilevati altri capi positivi.

Tutte le aziende sul territorio regionale sono in possesso della qualifica di azienda indenne; ciò ha consentito alla Regione di richiedere nel 2015 alla Commissione Europea la qualifica di territorio indenne dalla malattia e la Commissione Europea, con la decisione 1765/2015 del 30 settembre 2015, ha attribuito tale qualifica alla Regione, inserendola nell’allegato II della direttiva 64/432/CEE.

In tema di accessibilità delle persone disabili in montagna, è proseguito lo sviluppo del progetto transfrontaliero ALCOTRA “Intégration et Bien-être dans les Alpes” in partenariato, fra gli altri, con il Conseil Général de la Haute Savoie, per il miglioramento delle possibilità di fruizione dell’ambiente montano da parte delle persone con disabilità.

Varie sono state le attività implementate in collaborazione con i soggetti attuatori; tra le molteplici iniziative concrete, dopo quello del Mont Avic, è stato realizzato a cura dell’Assessorato regionale dell'agricoltura e risorse naturali, il secondo sentiero a Verrayes, nell’ambito del quale verrà completata un’area gioco accessibile.

Una riflessione sul rapporto uomo-natura e in particolare sulle opportunità di prevenzione e di riabilitazione che il contesto alpino può offrire ai visitatori, ai turisti, alle persone anziane e disabili che entrano in contatto con la natura: è questo il tema che è stato sviluppato nel corso del convegno finale del progetto Alcotra, dal titolo Intégration e bien-être dans les Alpes, svoltosi ad Aosta nel mese di febbraio. Link: DEPLIANT EVENTO

Alcotra et Intégration e bien-être dans les Alpes »

Giunto al termine delle sue attività, questo progetto di cooperazione Italia-Francia ha sviluppato in questi anni la riflessione, avviata nel 2010 dalla Fondazione Courmayeur Mont Blanc, in collaborazione con il CSV e la cooperativa Trait d’Union, su testimonianze ed esperienze innovative nel settore del turismo accessibile.

L’Università della Valle d’Aosta ha collaborato attivamente alla realizzazione del progetto sia mediante un’azione di animazione rivolta a minori affetti da disturbi dell’apprendimento sia attraverso la stesura di nuove linee guida sull’accessibilità dei luoghi di montagna e sull’offerta di una nuova metodologia di animazione in contesti alpini.

L’entrata in vigore della legge regionale n. 9/2015 riforma alcune disposizioni relative alla Casa di riposo G.B. Festaz - Maison de repos J.B. Festaz e prevede, oltre all’istituzione della figura del referente sanitario, anche la riduzione da sette a tre dei componenti il consiglio di amministrazione, e per gli stessi viene stabilita un’indennità di carica a carico del bilancio dell’azienda.

Tale innovazione ha l’obiettivo di dare una maggiore snellezza operativa all’organismo e, attraverso la previsione di un’indennità, di riconoscere adeguatamente il profilo professionale di ciascuno dei membri del consiglio e i differenti oneri di responsabilità di cui i componenti devono farsi carico. È inoltre importante evidenziare l’inserimento della figura del referente sanitario dell’azienda, perché si è reso opportuno ipotizzare una governance tecnica autorevole, soprattutto in considerazione del crescente incremento dell’intensità dei bisogni sanitari correlati alla non autosufficienza, che richiede, necessariamente, un alto grado di integrazione socio-sanitaria.

A settembre, la Giunta regionale ha approvato la convenzione tra la Regione, l’Azienda USL della Valle d’Aosta, il CELVA e l’Ordine regionale dei medici veterinari, in merito alle nuove modalità di controllo del randagismo e protezione degli animali da affezione sul territorio regionale. Gli obiettivi della nuova gestione per la lotta al randagismo sono la razionalizzazione dei compiti dei vari Enti, la collaborazione tra Comuni, anche tramite la gestione associata in ambito territoriale sovracomunale, con l’Azienda USL della Valle d’Aosta e l’Ordine regionale dei medici veterinari e il contenimento dei costi globali, così come la riduzione dell’entrata e del numero dei cani nel canile regionale. Infatti, permane eccessivo, ancora, il numero di circa 290 cani, di cui un centinaio risulta sprovvisto di microchip.

Il 12 ottobre 2015, è stata presentata la nuova sede del Centro antiviolenza, che dal mese di maggio svolge la sua attività in via Torino 18 ad Aosta, nella quale si potrà continuare a operare per creare una cultura che faccia riconoscere la violenza come fenomeno che deve essere contrastato a tutti i livelli e che non trova giustificazione alcuna.

I costi della sede sono coperti dall’Assessorato, mentre tutta l’attività si basa sul volontariato.

Link: Nuova sede per il Centro donne contro la violenza

Nuova sede del centro antiviolenza »

 

In tema di Fondo Sociale Europeo, sono in fase di realizzazione le ultime iniziative progettuali relative alla programmazione 2007/2013. Nell’ambito della programmazione 2014/2020, in attesa della Decisione comunitaria, sono state esaminate le proposte programmatorie da attuarsi nelle prossime annualità e la ripartizione del bilancio regionale assegnata alla struttura Politiche sociali e giovanili.

Nell’ambito del programma di cooperazione transnazionale Spazio Alpino 2014 – 2020, sono state presentate due manifestazioni di interesse, per la realizzazione dei seguenti progetti:

  1. 4 CARE – Cooperating on innovation to improve quality of life in alpin space communities”: il progetto si pone come obiettivo principale quello di migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’assistenza primaria rivolta agli anziani, mediante l’adozione di soluzioni innovative e la creazione di reti professionali transnazionali che operano su una piattaforma multimediale;

  2. AlpSIB Capacity development of public and private organizations for Social Impact Bonds”: il progetto AlpSib ha lo scopo di sviluppare le capacità del partenariato pubblico/privato di istituire dei Social Impact Bonds utilizzando capitali privati per finanziare attività che generano benefici sociali e un impatto positivo sui fondi pubblici, nonché di sviluppare politiche di impatto sociale nei Paesi partners.

Nel corso del 2015, il Comitato tecnico - di cui all’art. 10 della legge regionale 22 luglio 2005, n. 16 - concernente la “disciplina del volontariato e dell’associazionismo di promozione sociale”, ha analizzato, in particolare, le problematiche emerse dall’esame delle proposte di iscrizione nel registro regionale delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale pervenute alla struttura competente, deliberando le relative iscrizioni.

Il Comitato, inoltre, ha continuato a espletare le funzioni di monitoraggio e verifica delle attività svolte dalle organizzazioni stesse per garantirne la coerenza con le finalità della legge e con i principi dichiarati nell’atto costitutivo e nello statuto. Attualmente, sono 171 le organizzazioni iscritte al registro regionale, di cui 135 organizzazioni di volontariato e 36 associazioni di promozione sociale.

Nel mese di novembre, la Giunta ha recepito la “Carta per i diritti della bambina” e firmato il relativo protocollo con la F.I.D.A.P.A (Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari) con l’obiettivo di collaborare, a partire dal 2016, per la sensibilizzazione e la promozione dei diritti dei bambini e degli adolescenti, lottando contro ogni forma di discriminazione, tra cui anche quella di genere.