Programmazione

L’Assessorato, tenuto conto della riduzione delle risorse finanziarie destinate al Servizio Sanitario Regionale, ha fatto uno sforzo notevole per mantenere pressoché inalterati il livello e il numero delle prestazioni da garantire ai cittadini valdostani.

Nell’ambito del proprio ruolo di indirizzo e programmazione, l’Assessorato ha messo in atto tutta una serie di iniziative di razionalizzazione della spesa sanitaria, che continuano a riguardare il settore dell’acquisto dei beni e dei servizi, contestualmente alla riorganizzazione aziendale finalizzata a una ottimizzazione delle strutture, nonché sul contenimento della spesa del personale, pur salvaguardando le persone già in forza lavoro presso l’USL.

Proseguendo l’opera di razionalizzazione delle strutture organizzative ospedaliere e territoriali mantenendo invariata la fruibilità dei servizi, nel 2016 avrà luogo la seconda fase della revisione dell’articolazione organizzativa aziendale, sulla base dei principi della normativa nazionale e degli indirizzi regionali, rivedendo i costi strutturali.

Nel corso dell’anno 2015, è stato attivato un tavolo di lavoro misto, Assessorato-Azienda USL, per la definizione degli standard minimi dell’assistenza ospedaliera del presidio ospedaliero Umberto Parini di Aosta. A partire dagli standard nazionali, definiti dal Decreto Ministeriale n.70/2015, la riflessione ha riguardato tutte le discipline e le specializzazioni mediche e chirurgiche, tenendo conto delle indicazioni sui bacini di utenza, e dell’attuale disponibilità di professionalità, strutture e tecnologie all’interno dell’Ospedale di Aosta.

Parallelamente, si stanno esplorando eventuali accordi di collaborazione con la Regione Piemonte, finalizzati alla costituzione di reti interregionali per patologia, al fine di condividere bacini di utenza ed équipes professionali.

Nell’obiettivo di contenere il saldo della mobilità sanitaria passiva entro limiti fisiologici, adeguati al bacino di utenza regionale, e garantire al contempo qualità, sicurezza e appropriatezza alle cure ospedaliere, sono state studiate le caratteristiche dei ricoveri degli utenti valdostani in base ai principali bisogni di salute, alla complessità clinica e al ricorso a strutture fuori regione invece che al presidio regionale. Sono stati, quindi, individuati alcuni gruppi di prestazioni che potrebbero trovare risposta ugualmente appropriata ed efficace presso le strutture regionali, evitando inutili disagi alla popolazione e costi aggiuntivi, sia per i cittadini sia per il servizio sanitario regionale.

Parallelamente, per incrementare gli effetti economici della mobilità sanitaria attiva, sono state individuate alcune prestazioni, sia mediche sia chirurgiche di eccellenza, che, anche a seguito dell’applicazione del recente Decreto Ministeriale 70/2015, potrebbero rappresentare motivo di attrazione per i residenti nelle aree limitrofe del Piemonte, in base a specifici accordi di confine. Il presupposto è di mantenere in Valle d’Aosta specialità e prestazioni che non sarebbero più sostenibili finanziariamente per le ridotte economie di scala, ma che, ammortizzandone i costi su un bacino di utenza più ampio di quello regionale, potrebbero svilupparsi maggiormente e migliorare anche la loro efficacia clinica.

Considerata la necessità, condivisa con l’Azienda U.S.L. della Valle d’Aosta, di procedere sulla strada del contenimento e della razionalizzazione della spesa sanitaria, si è provveduto a modificare alcuni interventi e alcune modalità di erogazione di ausili o di contributi economici, rientranti nei cosiddetti “extra Lea regionali” .

In ambito sociale, dove certamente il perdurare di una crisi economica diffusa alimenta il disagio e la fragilità delle persone più deboli, le politiche di programmazione regionale, anche nel corso del 2015, hanno operato quanto più possibile per il mantenimento dei servizi e degli aiuti già esistenti, specie ai giovani e alle famiglie, per lo sviluppo di una cultura solidale a partire dalle nuove generazioni e per prevenire forme di emarginazione di cittadini stranieri, con possibili rischi di disagio e conflitto sociale.

Nell’area delle politiche sociali, saranno poste in essere azioni e iniziative rivolte ai vari settori, contestualmente a quelle di solidarietà sociale, con cui si proporrà ai cittadini un loro coinvolgimento diretto per progetti rivolti a chi vive situazioni di disagio socio-economico e di esclusione. Un esempio sarà la costituzione di banche del tempo, con lo scambio reciproco di prestazioni e di tempo fra i cittadini stessi.

Pensando in particolare modo ai giovani, il "Gruppo regionale di coordinamento delle politiche giovanili" ha coinvolto soggetti che operano con e per i giovani, competenti in materia di politiche giovanili e politiche familiari, servizio civile, istruzione e cultura, sport, salute, politiche del lavoro e politiche abitative. Il Gruppo si è riunito sia in plenaria sia suddiviso in sottogruppi, con il compito di predisporre il Piano Regionale Giovani, che stabilisce gli obiettivi da perseguire in materia di politiche giovanili regionali, in armonia con i principi e i programmi statali ed europei. Il Piano, di durata triennale, pone l’attenzione su vari aspetti della vita dei giovani: sulla comunicazione (sostenendo la diffusione delle informazioni sulle iniziative promosse da soggetti pubblici e privati), sulla valorizzazione dei talenti (attraverso la promozione di azioni di sostegno e valorizzazione della creatività giovanile e di supporto alla creazione di reti di scambio tra giovani artisti/artigiani/ricercatori/promotori di innovazione in ambito tecnologico-sociale-ambientale-turistico), sulla formazione e sul lavoro (con l’individuazione di forme di correlazione e conciliazione tra esperienze di vita scolastica ed extrascolastica, scuola e lavoro, vita di relazione e impegno sociale). E’ stato poi promosso il bando di finanziamento per progetti presentati e realizzati da gruppi – formali ed informali – di giovani, denominato “spazio ai giovani!”. Il bando prevede il finanziamento di cinque progetti, uno per ogni Sub Ambito di Zona, per la promozione nei giovani della presenza, della partecipazione e dell’assunzione di responsabilità, in quanto soggetti attivi nella vita pubblica e sociale del proprio territorio, al fine di favorire la partecipazione dei giovani stessi agli organismi di rappresentanza giovanile.

Sempre per quanto concerne il lavoro dello stesso Gruppo, per la costituzione degli organismi di rappresentanza giovanile, da settembre 2015 è stata avviata la procedura per l’istituzione rispettivamente dei Consigli territoriali dei giovani, del Conséil régional des jeunes e del Forum regionale dei giovani.

Rispetto alla nuova gestione della Cittadella dei giovani di Aosta, è stata firmata una bozza di accordo di collaborazione tra l’Assessorato e la Cittadella, al fine di garantire una maggior condivisione delle iniziative progettuali e valorizzare il Forum dei giovani quale organismo principe di rappresentanza del mondo giovanile. Si vuole in tal senso contribuire a fare diventare la nuova Cittadella dei giovani un centro di creazione di idee, un promotore di azioni di collegamento tra capoluogo e territorio e il principale polo di riferimento delle politiche giovanili nella regione.

Nel periodo marzo – maggio 2015 si è svolta una iniziativa di sensibilizzazione al tema della legalità informatica per le persone anziane beneficiarie del progetto denominato “Sostegno alle persone anziane e vulnerabili mediante l'adozione di soluzioni innovative”. Tale azione rientra tra quelle previste nell’attuale Piano regionale per la salute e il benessere sociale in materia di prevenzione selettiva: “promuovere azioni non solo orientate a specifici ed oggettivi bisogni di salute ma anche azioni selezionate per gruppi di popolazione a maggiore o minore vantaggio sociale, in quanto portatori di livelli di rischio diversi”.

 

Premiazione dell’Assessorato per il progetto “Sostegno alle persone anziane e vulnerabili mediante l’adozione di soluzioni innovativePremiazione

A Milano, alla presenza del governatore Maroni, del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri De Vincenti e di Agnes Monfret della Commissione europea, è stato premiato il progetto realizzato in cooperazione con il Cantone Ticino negli anni tra il 2012 e il 2014 con il sostegno economico dell’Unione Europea, Programma Interreg Italia/Svizzera

L’obiettivo del progetto, che aveva visto la partecipazione di oltre 260 persone over 65, valdostani e ticinesi, ero quello di avvicinare le persone anziane al mondo della tecnologia digitale. Grazie a 15 tutor, gli anziani hanno imparato a navigare su internet usando tablet e computer. Ai partecipanti è stata data l’opportunità di sperimentare forme di Comunicazione mediata da computer, creando una comunità virtuale finalizzata a coltivare le relazioni e diminuendo così il potenziale rischio di isolamento. Premiazione

Nel febbraio 2015, è stata approvata la bozza di Protocollo d’intesa tra la Regione e la Questura di Aosta per lo sviluppo di iniziative di formazione, informazione, sensibilizzazione e socializzazione in materia di legalità, sicurezza e cittadinanza attiva, per prevenire forme di disagio profonde e sedimentate, per incentivare scelte di comunicazione e di relazione sicure, sostenibili e compatibili con una serena convivenza civile e incoraggiare le relazioni di rete con le istituzioni e le altre agenzie del territorio.

Link: Educazione alla legalità

 

Firma accordo con questore »

Nel periodo maggio-giugno 2015, sono stati realizzati 4 incontri presso la Questura di Aosta, che hanno visto il coinvolgimento di oltre un centinaio di persone. L’Assessorato si è altresì impegnato a favorire la realizzazione delle azioni sopra descritte sostenendone l’informazione, la promozione e la diffusione e fungendo da intermediario tra le forze dell’ordine e gli enti locali.

Rispetto all’area minori, è proseguita nel 2015 l’attività in tutti i settori di competenza, con un interessamento ad una sempre maggiore complessità delle situazioni di minori con severa diagnosi psicopatologica. In questo senso, si è avviato un confronto all’interno del Dipartimento di Salute Mentale per definire protocolli organizzativi finalizzati ad una più funzionale presa in carico di tali situazioni da parte dei servizi.

Anche nel 2015, ha ottenuto molto consenso l’iniziativa estiva di servizio civile regionale “Due mesi in positivo”, rivolta ad adolescenti con età compresa tra 16 e 18 anni: sono stati accolti 29 ragazzi, in relazione ai posti resi disponibili a seguito della presentazione e della successiva approvazione dei progetti presentati da enti di servizio civile, a fronte di 52 domande di partecipazione. I giovani volontari sono stati inseriti in diversi ambiti, scelti in base ai loro interessi: l’aiuto a persone immigrate in difficoltà, la tutela e la promozione dei beni culturali, le iniziative di animazione per bambini, giovani e anziani.

Il 1° marzo 2015, 10 giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni, sono stati avviati al servizio civile regionale annuale ed inseriti in 3 progetti finanziati, su 9 approvati.

Sulla base della Convenzione sottoscritta dalla Struttura Politiche della Formazione e dell’Occupazione dell’Assessorato Attività Produttive con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e in attuazione del Piano Esecutivo regionale concernente l’iniziativa europea per l’occupazione dei giovani (YEI), la Regione aveva avviato, a partire dal 1° maggio 2014, le iniziative finalizzate a ridurre la disoccupazione giovanile, riferita alla fascia d’età tra i 16 e i 29 anni.

Sulla base dell’approvazione della deliberazione della Giunta Regionale inerente il Bando Garanzia Giovani, tra le attività individuate, vi è stata anche quella del Servizio Civile Regionale. Destinatari del suddetto percorso sono stati i giovani nella fascia di età compresa tra i 18 ed i 29 anni che hanno aderito a Garanzia Giovani.

A seguito della presentazione e della successiva approvazione dei progetti, sono stati avviati al servizio 29 giovani. I settori interessati dai progetti hanno riguardato l’aiuto a persone in difficoltà, attività di trasporti sanitari con ambulanza, assistenza sanitaria alle manifestazioni, protezione civile, iniziative rivolte alle famiglie ed organizzate negli asili nido, attività di animazione nel territorio in ambito culturale ed educativo, servizi dedicati ai richiedenti asilo, alle assistenti familiari straniere e all’inserimento degli immigrati nel tessuto sociale valdostano.

È stato valutato anche un progetto di servizio civile nazionale presentato dalla Federazione Regionale delle Organizzazioni di Volontariato del Soccorso della Valle d’Aosta, che prevede il coinvolgimento di 4 giovani.

La struttura Politiche sociali e giovanili ha sostenuto per il secondo anno consecutivo il progetto “Ti dico un libro 2015/2016”, teso a promuovere la cultura della cittadinanza attiva e della solidarietà attraverso l’esperienza della lettura teatrale.

Nell’ambito delle politiche familiari, la relazione sulle attività del Centro per le famiglie conferma che il Centro ha raggiunto dei buoni risultati, sia in un maggiore coinvolgimento delle famiglie sia nella più ampia proposta di attività.

Nell’ottobre 2015 la Giunta ha approvato una deliberazione concernente l’accordo di collaborazione tra la Regione e il Comune di Aosta per la gestione del centro per le famiglie, ponendo così le premesse per renderne stabile l’apertura, prevedendo, per il momento, la gestione per il triennio 2015/2017 tramite presentazione di progetti da parte di associazioni di volontariato.

E’ proseguita, ai sensi dell’art. 20 della legge regionale 44/1981, l’attività di auto-organizzazione famigliare, che attualmente si svolge nei Comuni dislocati in bassa, media e alta Valle; nel corso del 2015 sono stati finanziati 5 progetti per un totale di 10 mila 500 euro.

Relativamente al progetto “Una famiglia per una famiglia”, che prevede il sostegno tra famiglie per ridurre l’isolamento sociale e prevenire l’allontanamento dei minori dai propri nuclei in situazione di fragilità, a partire dal mese di giugno 2015 sono stati stipulati tre accordi di collaborazione tra famiglie affiancanti e famiglie affiancate (denominati “Patti”), che delineano obiettivi e impegni reciproci delle persone coinvolte.

Il “Piano di azione per la promozione e il sostegno del sistema dei servizi per la prima infanzia” ha garantito quest’anno 1.142 posti complessivi per bambini di età compresa tra 3 mesi e 3 anni, suddivisi tra gli asili nido.

Sono state numerose quest’anno le iniziative formative rivolte agli operatori dei servizi per la prima infanzia, al fine di mantenere l'alto livello qualitativo raggiunto, negli anni, in questa tipologia di servizi. In collaborazione con la Sovrintendenza agli studi dell’Assessorato dell’istruzione e cultura, si è proceduto alla divulgazione in tutte le scuole della regione dell’opuscolo “Parole emozioni e…ascoltiamo i bambini”, destinato agli insegnanti e agli educatori. L’opuscolo si propone di sostenere gli insegnanti e gli educatori della scuola dell’infanzia primaria e secondaria di primo grado, nel rilevare e affrontare situazioni di disagio che possono interessare bambini e ragazzi.

Riguardo all’intesa relativa alla “Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”, è stata richiesta una proroga al 1° gennaio 2016 per il completamento delle attività del programma attuativo presentato al Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per l’utilizzazione della somma di 43 mila euro assegnata alla Regione.

Il programma prevede l’erogazione di un “voucher di conciliazione” che permette ai beneficiari, in particolare alle donne, di conciliare i tempi di vita e di lavoro, servendosi dell’aiuto di persone di fiducia, regolarmente assunte, che assistono bambini, disabili o anziani presenti nel nucleo familiare e bisognosi di cura.

Nel corso del 2015, sono state presentate 17 istanze di contributo. Tutti i progetti di conciliazione sono stati completati entro la fine del 2015.