ASSESSORE SANITA', SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Antonio Fosson

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Antonio FossonNel dicembre del 2014, dopo l’approvazione del Bilancio regionale, avevamo davanti a noi uno scenario molto complesso: dovevamo trovare un punto di equilibrio per continuare a garantire il nostro welfare socio-sanitario, nel rispetto del contenimento della spesa pubblica.

Negli ultimi due anni le risorse regionali sono ulteriormente diminuite. Avvalendoci della nostra autonomia statutaria, è stato indispensabile procedere ad ampie riorganizzazioni dell’insieme di servizi e interventi sanitari e sociali, avendo chiaro il senso di responsabilità e di restituzione a cui tutti  - amministratori e cittadini - siamo chiamati per gestire questo importante cambiamento.

Ci siamo quindi trovati di fronte all’obiettivo più importante in assoluto, ovvero quello di riuscire a mantenere le nostre reti dei servizi socio-sanitari nell’ottica della sostenibilità economica, cercando di rimodulare le condizioni d’accesso ai vari sostegni sociali a favore di “chi ha di meno”.

La riduzione delle risorse economiche ha fatto entrare indubbiamente in crisi un’organizzazione che, anche continuando a garantire buoni livelli di efficienza, è molto costosa.

Il 2016 sarà un anno forse ancora più complicato rispetto a quello attuale. Con realismo e oggettività si è deciso di non procedere a un nuovo Piano regionale per il triennio 2016-2018, per evitare di scrivere un  “libro dei sogni”, ma di mantenere la validità dei principi ispiratori del Piano in vigore, aggiornandone alcuni contenuti.

Seppure tenendo conto delle prerogative dell’autonomia regionale, anche in ambito ospedaliero si procederà nel 2016 a una ulteriore riorganizzazione delle discipline specialistiche, partendo da un dato presente nel Decreto Ministeriale n. 70 del 2015, relativo a una evidente sproporzione tra l’offerta specialistica ospedaliera regionale e il bacino di utenza della popolazione valdostana.

Comprendendo nella riorganizzazione anche le politiche sociali, il principio di contenimento dei costi si coniugherà con la volontà politica di mantenere, comunque, una attenzione specifica verso quelle situazioni e quei progetti, già esistenti, per i quali disinvestire genererebbe ricadute negative più ampie.

Partendo da queste valutazioni, ho individuato alcune priorità da affrontare nel prossimo biennio, i cui ambiti sono stati scelti per la loro valenza strategica e per la loro capacità di tenuta del nostro sistema di offerta sanitaria e sociale.

La prevenzione deve ritornare a essere il tema strategico e di interesse primario della vita di tutti i giorni e va sostenuta e garantita, non tanto perché apporta dei risparmi nei costi sostenuti dal servizio sanitario per curare le malattie in stato più avanzato, ma perché migliorando più in generale, nel tempo,  lo stato di salute della popolazione,  “libera” risorse importanti che possono essere meglio allocate dove vi è maggiormente bisogno. Lavoreremo quindi per approvare il nuovo Piano Regionale della Prevenzione 2016-2018 e ampliare l’offerta degli attuali screening oncologici.

Dobbiamo proseguire sulla strada già intrapresa del riordino dell’assistenza territoriale, finalizzato a creare una rete ospedale-territorio efficace,  potenziando quella dei poliambulatori  localizzati in particolare modo nel fondovalle, perché più accessibili per i cittadini, dove concentrare i servizi e le prestazioni specialistiche e diagnostiche ambulatoriali e dove intensificare gli interventi extra-ospedalieri.

Sul piano sociale, dovremo mantenere il focus politico sulla centralità della famiglia e sull’investimento nei giovani, sperimentando ad esempio sistemi di voucher per la frequenza ai servizi socio assistenziali e socio educativi e la creazione di strumenti complementari di promozione e valorizzazione dell’impegno civico da parte degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e dell’università.

Sarà assolutamente importante avviare un confronto con gli enti locali e il terzo settore, per la stesura di un disegno di legge regionale che recepisca la legge 328/2000 e approvi nel prossimo triennio una nuova e innovativa legge quadro regionale in materia di interventi e servizi sociali, analogamente a quanto si fece nel 2010 per il riordino dell’assistenza economica.

La sfida di garantire ancora un buon livello del nostro stato sociale dovrà passare attraverso la graduale estensione a tutti i servizi della compartecipazione alla spesa basata sull’Isee.

Ma per affrontare la complessità del futuro dovremo  dotarci di nuovi strumenti normativi e quindi tra le priorità ci sarà anche l’approvazione della nuova legge regionale (ex Lr 5/2000) di riordino del servizio socio sanitario regionale.

Come dicevo poc’anzi, il 2015 è stato un anno difficile e complicato, sotto il profilo politico, amministrativo e finanziario. Ma siamo andati avanti. Non ci sono stati né smantellamenti dei servizi né il crollo del nostro welfare e il dato occupazionale afferente a tali ambiti non ha rilevato  variazioni negative.  Anzi, in certi ambiti siamo anche riusciti a “rilanciare”, riorganizzando e ristrutturando sedi e strutture, per offrire nuovi servizi socio-sanitari, sia a livello ospedaliero che sul territorio.

Ringrazio quindi tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’Assessorato, che hanno voluto anch’essi  “guardare avanti”, dando il loro prezioso contributo al mantenimento del nostro welfare regionale.