QUALITA' DELL' ABITARE
Il mercato del lavoro valdostano si caratterizza per un costante e tendenziale eccesso della domanda di lavoro rispetto all'offerta.
IL MERCATO DEL LAVORO IN UNA REGIONE ALPINA
di Dario Ceccarelli
La particolare morfologia territoriale della Valle d'Aosta non può non condizionarne la struttura socio-economica. Si tratta, infatti, di una regione di alta montagna, considerato che l'altitudine media supera i 2100 metri s.l.m., con soltanto un quinto della superficie totale fruibile per un normale utilizzo agricolo ed industriale, poiché il resto del territorio si trova al di sopra dei 1500 metri s.l.m. e pertanto, in linea generale, può venire utilizzato solo per pratiche silvo-pastorali e per le attività finalizzate allo sfruttamento turistico della montagna.
D'altro canto, va però osservato che il territorio non rappresenta soltanto un limite, ma costituisce anche un fattore di opportunità, tanto che proprio le bellezze ambientali, paesaggistiche e storiche hanno contribuito a consolidare il ruolo centrale del settore turistico nell'ambito dell'economia regionale.
In linea generale, si può affermare che il sistema produttivo valdostano si caratterizza da un lato per una elevata incidenza del settore dei servizi (considerato che queste attività spiegano oltre il 70% del valore aggiunto prodotto nella nostra regione) e dall'altro presenta una specializzazione nei settori turistico e delle costruzioni.
Ciò detto, qual è la realtà occupazionale della Valle d'Aosta?
Volendo sintetizzarne le principali peculiarità, va innanzitutto detto che il mercato del lavoro valdostano si caratterizza per un costante e tendenziale eccesso della domanda di lavoro (i posti di lavoro offerti dalle imprese) rispetto all'offerta (i lavoratori che ricercano un'occupazione). Questa situazione contribuisce, da un lato, a contenere il tasso di disoccupazione su valori pari a circa la metà del dato medio nazionale (5,3% nel 2000) e a mantenere il tasso di occupazione su livelli decisamente elevati, dall'altro, a determinare un rilevante ricorso a forza lavoro proveniente dall'esterno della regione.
Nonostante la disponibilità di posti di lavoro e l'eccesso di domanda di lavoro, permane comunque un significativo stock di disoccupati non riconducibile unicamente all'avvicendamento fisiologico di un mercato del lavoro ad alta mobilità come quello della Valle d'Aosta. Le possibili cause di questo fenomeno possono essere ricondotte prevalentemente ad aspetti di incoerenza tra le caratteristiche dell'offerta di lavoro ed i fabbisogni professionali espressi dalla domanda di lavoro. Ci riferiamo, in particolare, alla difficoltà di incontro tra le professionalità richieste dalle aziende e le competenze disponibili dal lato dell'offerta (questa situazione è ad esempio particolarmente sentita nell'industria), ma anche alla scarsa disponibilità dell'offerta di lavoro ad accettare occupazioni non coerenti con la propria professionalità oppure ritenute qualitativamente poco interessanti (ad esempio ciò si verifica soprattutto nel caso del settore turistico).
In particolare, sono gli adulti e coloro che hanno perso un posto di lavoro quelli che presentano le maggiori difficoltà di reinserimento, unitamente ad alcune fasce di soggetti più deboli in ragione di particolari situazioni personali e sociali.
Un'ulteriore peculiarità riguarda il processo di femminilizzazione dell'occupazione. La componente femminile infatti, sebbene sia anche il gruppo più importante della disoccupazione, occupa ancora la maggior parte dei nuovi posti di lavoro e va consolidando la propria presenza anche in settori tradizionalmente meno femminilizzati, come quello industriale.
Altra tendenza caratteristica del mercato del lavoro è la terziarizzazione dell'occupazione, cioè il progressivo spostamento dei lavoratori verso il campo della produzione di servizi (come per esempio il turismo, il commercio, le banche, l'informatica, la sanità, ecc.). Tuttavia, si deve evidenziare che, nel corso dell'ultimo triennio, la capacità espansiva del settore terziario appare rallentata, a fronte però di una ritrovata vitalità occupazionale del settore industriale.
Il fattore di maggiore novità, che si è andato affermando più recentemente, riguarda però la modalità di ingresso nel mercato del lavoro valdostano, che passa attraverso fasi di lavoro precario. Questa tendenza appare, infatti, come un dato di fatto nel caso della componente giovanile della forza lavoro, considerato che a fronte di poco più di 1000 ingressi per la prima volta nel mercato del lavoro, si registrano circa 3000 assunzioni con contratto di apprendistato oppure con contratto di formazione-lavoro. La precarizzazione dell'occupazione risulta tuttavia ancora più evidente, e non limitata alle sole fasce giovanili, se si considera che risulta essere sempre più marcato il ricorso ai contratti a tempo determinato e, più in generale, alle forme di assunzione atipiche. In particolare, anche nella nostra regione va assumendo un ruolo molto rilevante l'utilizzo dei contratti di lavoro in affitto.
Infine, un'ultima peculiarià del mercato del lavoro regionale riguarda proprio il territorio. Infatti, malgrado le ridotte dimensioni della Valle d'Aosta, essa appare territorialmente disomogenea per quel che riguarda la struttura occupazionale. Le specializzazioni settoriali delle diverse aree territoriali, con riferimento ai centri per l'impiego, possono essere sintetizzate come segue.
o L'area di Morgex ha una spiccata vocazione nel settore turistico-ricettivo e della ristorazione. Presenta poi un dato allineato alla media regionale per quanto riguarda il settore trasporti ed impianti di risalita, mentre il settore commerciale e quello delle costruzioni, pur rilevando un dato inferiore a quello medio regionale, sembrerebbero avere comunque un ruolo di un certo rilievo. Del settore secondario, il solo comparto alimentare, legno, poligrafiche risulta avere un certo ruolo, grazie anche alla presenza di uno specifico stabilimento e di un importante numero di imprese artigiane; tutti gli altri settori risultano, invece, marginalmente rappresentati.
o L'area di Aosta risulta specializzata nell'edilizia, nel commercio, nei servizi alle persone e nell'insieme delle industrie alimentari, legno e poligrafiche; il dato dell'agricoltura è di difficile valutazione, in quanto è fortemente condizionato dagli avviamenti dell'Amministrazione regionale nel settore della forestazione. Decisamente sottorappresentati appaiono, per contro, le attività turistiche (impianti di risalita, alberghi e pubblici esercizi); un peso di rilievo inizia ad averlo anche il comparto meccanica e metalmeccanica.
Verrès, infine, è il territorio che mostra la mescolanza di attività produttive più equilibrata, sebbene emergano chiare specializzazioni in tutti i comparti dell'industria in senso stretto e nelle attività turistiche, in particolare negli impianti di risalita; in questa area il settore commerciale è l'unico che pare avere una presenza marginale.
   
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