QUALITA' DELL' ABITARE
Con l'inaugurazione del centro visitatori della Riserva naturale del Mont Mars si avvia la sfida di Fontainemore: valorizzare il proprio patrimonio per un nuovo sviluppo.
NUOVI SCENARI PER IL MONT MARS
di Giorgio Caniglia
alcuni momenti di uno Spettacolo teatrale avvenuto a Fontainemore, nel Centro Visitatori della Riserva Naturale del Mont Mars.La Riserva naturale del Mont Mars ha ora il suo centro visitatori: non lontano dalla strada regionale per Gressoney, è stato inaugurato il 7 aprile scorso alla presenza di circa 500 persone.
Oltre che ospitare i locali a servizio della Riserva, il centro è dotato di un'innovativa zona mostre e di una sala polifunzionale estremamente flessibile nell'utilizzo. Lo scopo del centro visitatori è quello, innanzitutto, di divulgare le conoscenze relative alla Riserva per il pubblico più ampio; poi quello di essere il punto informativo sulla Riserva e su tutte le altre iniziative di turismo naturalistico.
Attenzione particolare viene data all'educazione ambientale con le attività dei laboratori. Ma la versatilità dell'edificio permetterà di ospitare convegni, spettacoli teatrali e musicali: una struttura dunque a disposizione di tutti i Comuni della zona.
L'apertura del centro visitatori rappresenta per la comunità di Fontainemore una tappa importante, un segno concreto di una scelta coraggiosa e lungimirante, ovvero creare attorno alla risorsa Mont Mars il proprio futuro: Mont Mars Mon Futur.
In tutto l'arco alpino ed in particolare nella Valle d'Aosta si sta diffondendo la consapevolezza che riuscirà a rimanere sul mercato turistico solo chi saprà offrire qualità. È improbabile che in questo settore nei prossimi decenni vi sia un forte sviluppo quantitativo. La vera sfida che molti hanno colto, o dovranno cogliere, consiste nel ridurre gli impatti del turismo per poter nuovamente garantire al visitatore silenzio, genuinità, cordialità, paesaggi intatti. La maggior parte dei turisti, oggi, non è più disposta a ritrovare in montagna la stessa confusione che la assilla tutto l'anno in città.
Ed è proprio a questo nuovo scenario che il Comune di Fontainemore ha fatto riferimento nel pensare e progettare lo sviluppo del suo territorio. Un territorio, peraltro, collocato in una valle (quella del Lys) ad alta vocazione turistica con località prestigiose, ma contrassegnato da un lento esodo dei suoi abitanti soprattutto delle giovani generazioni.
Gli interventi di valorizzazione saranno eseguiti attraverso riutilizzo di edifici esistenti: per ripristinare la funzione d'alpeggio, per il turismo giovanile (tipo ostello) a fini didattici e di ricerca, per un rifugio alpino. E poi l'arricchimento dell'offerta, attorno all'immagine forte della Riserva, si avrà con altre iniziative in sintonia con il carattere di ecoturismo: il percorso salute già esistente, la pista da fondo, strutture ricettive e di ristorazione; ma anche il mantenimento e lo sviluppo dell'attività agricola.
Il Piano Urbanistico di Dettaglio (PUD) per il Pian dou Coumarial, realizzato dal Comune, permette ora di avviare concretamente molti progetti. Chambre d'hôtes, table d'hôtes, agriturismo, campeggio: sono queste le forme dell'ospitalità che verranno privilegiate, sempre con il riutilizzo dei molti fabbricati esistenti in questa zona, importanti anche per il loro valore storico-ambientale e che possono vedere la partecipazione degli abitanti nella creazione di questi servizi.
alcuni momenti di uno Spettacolo teatrale avvenuto a Fontainemore, nel Centro Visitatori della Riserva Naturale del Mont Mars.Il nostro turismo ha bisogno dei contadini di montagna che curino e mantengano il paesaggio rurale; di agricoltori che riscoprano le qualità e le ricchezze della montagna; che puntino su un'alta qualità dei prodotti e che, per questo, possano ottenere prezzi più alti di quelli normali. "Meno e meglio" è il motivo conduttore per la creazione di nuovi progetti in questo ambito, dove turismo e agricoltura stabiliscono una forte cooperazione.
Il turismo valorizzerà così nella gastronomia quanto verrà prodotto localmente e permetterà agli agricoltori di mantenere e sviluppare la propria attività.
L'agricoltura industriale della pianura ha spopolato le montagne nel secolo passato; l'agricoltura montana di qualità può invertire la tendenza.
È per questo che nel progetto Mont Mars, Mon Futur il riavvio di attività agricole dentro e fuori la Riserva e la conseguente realizzazione di prodotti agricoli locali di qualità assumono grande rilievo: il futuro di Fontainemore passa anche da qui. La creazione di un marchio di qualità per i prodotti e i servizi locali indica la strada che il Comune vuol percorrere: dare valore ai prodotti che fanno della tipicità il valore principale.
Ma per Fontainemore, come probabilmente per altri piccoli comuni della Valle d'Aosta, si pone il problema di che cosa essere, quale nuova identità assumere in un contesto di spopolamento e abbandono del territorio. Come farsi conoscere da quel pubblico di turisti che vorrebbero avere per le loro vacanze un posto come il Mont Mars? È quello che viene chiamato il posizionamento: capire le proprie capacità, il proprio know-how, gli asset (quello che si possiede) per delineare quello che si vuol fare da grandi e costruire su questo la propria comunicazione.
Bussana, Monticchiello: due territori diversissimi. Ma due interessanti esempi di come possa cambiare il rapporto tra uomo e territorio in conseguenza di interventi sulla destinazione e funzione d'uso di quel territorio. E diventare famosi.
Bussana: un antico borgo dell'entroterra ligure semi-distrutto da un terremoto a fine '800. Poi, nel tempo, queste case diroccate (diventate Bussana vecchia) vengono progressivamente popolate da una comunità internazionale di artisti. Lì vivono e aprono i loro atelier. Bussana diventa così un luogo che attrae migliaia di turisti affascinati da questo contrasto tra creatività, colore, anticonformismo e vecchie case semi-distrutte.
Monticchiello: un piccolo paese nell'Appennino toscano. A qualcuno viene l'idea (assolutamente poco originale) di fare del teatro popolare: formare un gruppo amatoriale che mettesse in scena i fatti di ogni giorno, come vediamo fare dalle nostre compagnie di Teatro Populero. Una passione che cresce e che coinvolge tutto il paese. Ogni anno, durante l'inverno, si crea uno spettacolo diverso su un fatto di attualità: la disoccupazione, la salute. Ed ora, in estate per venti giorni il "Teatro Povero di Monticchiello" riempie il paese di turisti, che hanno così scoperto i migliori pici (una pasta tipica) della Toscana.
Solo esempi, niente che si debba copiare. Ogni luogo deve trovare la sua chiave per trasformare i suoi limiti, le sue difficoltà, la sua crisi in un processo positivo di risveglio e rilancio.
Fontainemore ha già capito che la sua strada é quella della valorizzazione del suo ambiente attraverso forme di turismo non distruttivo, dolce, per persone che danno valore a una natura non sfruttata, non fast-food. Quali sono gli asset, cosa possiede oggi Fontainemore? Una comunità che si è ristretta numericamente (oggi poco più di 250 abitanti) ma che è unita, che sente forte la voglia di far vivere il proprio paese; e poi, tanti piccoli villaggi: case antiche, ora abbandonate, in posti belli e affascinanti. E una storia passata fatta di leggende e vita di montagna: il pellegrinaggio ad Oropa, nel Biellese, è la testimonianza ancora viva di un mondo dove la vita si muoveva a piedi.
Anche per Fontainemore, come per gli altri luoghi citati, la cultura può essere la chiave con la quale ripensare il suo futuro dando a questo luogo quella specialità, quel posizionamento distintivo di cui ha bisogno.
Due esempi. Creare un gruppo teatrale, composto dagli abitanti del luogo e, perché no, da suoi ex-abitanti che metta in scena teatro-natura, ovvero un teatro naturale del Mont Mars che faccia rivivere in estate i luoghi naturali e i vecchi villaggi con racconti, musica, emozioni. Ricordate "Siate parchi"? La scenografia era la natura e non esistevano microfoni!
Una casa, molte case, un villaggio dedicato all'educazione ambientale: riutilizzare le case di un piccolo borgo per creare un centro residenziale permanente, sede di stages, conferenze, laboratori per chi nella scuola, nelle istituzioni, nella cultura e nell'arte intreccia percorsi con l'ambiente. Un esempio di successo da citare è quello della Casa Laboratorio di Cenci, in Umbria, ormai attiva da vent'anni con queste finalità e che raccoglie un pubblico del centro-sud Italia. Perché non realizzarne una anche nel Nord Italia, nelle Alpi, in Valle d'Aosta, a Fontainemore?
A partire da iniziative di questo genere si possono mettere in moto le relazioni che trasformano una località in un luogo dove qualcuno potrà desiderare di investire personalmente: un laboratorio artigianale, una produzione agricola tipica. Sempre in sintonia con lo spirito di quel luogo e di quella comunità.

   
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