Recensioni
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Cadastres et territoires/Catasti e territorio, dirigé par Andrea Longhi, Alinea Editrice, 2008 (livre bilingue)

Ouvrage adressé à un public spécialisé, ce volume présente les résultats d'un travail de recherche transfrontalier et interdisciplinaire effectué dans la période 2006-2008 sur le thème du paysage alpin entre les Savoie, la Vallée d'Aoste et le Piémont. L’étude a été développée grâce au programme d'initiative communautaire Interreg IIIA Alcotra, sur initiative d’un groupe de géographes de l'Université de Savoie - Laboratoire Edytem, auquel s’est associé un riche partenariat comprenant la Communauté de Montagne Grand Combin dans la Région Autonome de la Vallée d'Aoste, la Ville de Pignerol et la Communauté de Montagne Pinerolese Pedemontano au Piémont, les Communautés de communes du Canton d'Aime et de Haute-Maurienne dans le département de la Savoie et les Communautés de communes de la Vallée d'Aulps et de la Vallée d'Abondance dans le département de la Haute-Savoie. De l’expérience pionnière du Cadastre sarde jusqu’aux bases de données numérisées, l’ouvrage présente, sous l’angle de différentes disciplines scientifiques, les diverses approches aux problèmes relevant de l'analyse de l'interprétation et de la gestion des processus de transformations territoriales. Il s’agit d’un livre imposant, et pourtant essentiel et incontournable, constitué de plus de vingt contributions méthodologiques, assorties de bibliographies aussi précieuses que détaillées, d’un florilège de reproductions de cartes anciennes et numériques, d’un bel assortiment de photos, dont plusieurs en format panoramique, témoignant de la valeur culturelle du paysage et de son évolution au fil du temps..
Stefania Muti 

Fred Pearce, Confessioni di un eco-peccatore, Milano, Edizioni Ambiente, 2009.

È un viaggio alle radici degli oggetti e dei prodotti di uso comune, ma anche un viaggio alla scoperta delle persone che producono o lavorano questi oggetti. Pearce è un giornalista inglese che ha collaborato con la Banca Mondiale e l’Agenzia europea per l’ambiente. Nel suo libro si scopre, ad esempio, che l’olio di palma è contenuto in un terzo dei prodotti che consumiamo quotidianamente, dai detersivi al dentifricio, dal rossetto ai biscotti, dalle saponette alla pasta industriale… in un anno il consumo procapite è di 20 kg. Ma per le piantagioni di palme si abbattono le foreste tropicali e si sacrificano risorse importanti per la biodiversità del pianeta.“Ho viaggiato in tutto il mondo per scoprire da dove vengono il cotone della mia maglietta, il caffè nella mia tazza, i miei scampi al curry, il computer sulla scrivania, il telefono e tanti altri oggetti. Volevo conoscere chi coltiva o estrae o fabbrica i miei oggetti, volevo scoprire dove vanno a finire una volta gettati, e capire se dovevo vergognarmi dei miei acquisti e del loro impatto sul pianeta o se potevo essere fiero di aver contribuito ad aiutare alcune economie locali sostenendo delle comunità in difficoltà” dice Pearce. Visitando una miniera sudafricana, Pearce riporta che per una fede nuziale di 12 grammi, l’oro viene estratto da 2 tonnellate di rocce, 30 tonnellate di aria sono pompate sotto terra per raffreddare la temperatura, un minatore lavora per 10 ore, servono 5 tonnellate d’acqua per la produzione, e tanta tanta energia elettrica. Inutile dire che i minatori beneficiano ben poco della ricchezza prodotta dalle miniere. Senza parlare dei viaggi vorticosi che fa il cibo prima di arrivare sulle nostre tavole, come le fragole spagnole o californiane, la birra di grandi marchi internazionali con una filiera di 40.000 chilometri, i gamberi del Bangladesh o i fagiolini kenioti: tonnellate di emissioni di gas climalteranti per i nostri piaceri quotidiani.
S.L.
 
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