Grand Combin
Il Progetto Integrato Territoriale (PIT) è stato voluto dalle varie amministrazioni comunali in quanto strumento efficace per individuare, far convergere e realizzare le diverse progettualità presenti a scala locale.
STRATEGIA PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
di LUIGI CORTESE

Torrente in inverno a Flassin.Nel 2008, all'avvio del nuovo periodo di programmazione dei fondi comunitari 2007 – 2013, la Comunità Montana Grand Combin ha avviato un processo ampio ed articolato per gettare le basi e attuare un Progetto Integrato Territoriale che fosse coerente al tempo stesso con la Strategia Unitaria Regionale e con le norme urbanistiche che prevedono la realizzazione dei Programmi di Sviluppo Turistico. La costituzione di un ufficio per lo Sviluppo locale, sostenuto con l'apporto di professionalità esterne, è stato la premessa operativa che ha consentito alla Comunità Montana di utilizzare varie fonti di finanziamento legate ai diversi programmi comunitari, in particolare quello di cooperazione territoriale transfrontaliera Italia – Svizzera.
Il Progetto Integrato Territoriale (PIT) è stato voluto dalle varie amministrazioni comunali in quanto strumento efficace per individuare, far convergere e realizzare senza sovrapposizioni ma, anzi, con sinergie positive, le diverse progettualità presenti a scala locale, avendo presenti i due grandi obiettivi della sostenibilità e del supporto ad un'economia basata sull'agricoltura, il turismo e una serie di servizi molto specializzati.
Il PIT ha permesso anche di riequilibrare le politiche di intervento intercomunali tra le due grandi aree della Comunità Montana: la Valpelline e la valle del Grand-Saint-Bernard, riconoscendo e cercando di valorizzare le specificità di ciascuno dei due settori territoriali.
La costruzione del PIT ha richiesto una fase importante di ascolto e concertazione con le varie amministrazioni, tenendo conto dei progetti “cardine”1 che la Regione ha individuato nella Strategia Unitaria. Un gruppo di lavoro ha incontrato ripetutamente Sindaci e giunte comunali, raccogliendo indicazioni e proposte, talvolta già in corso o che pur essendo prioritarie non avevano trovato risposta tecnica e finanziaria. Al confronto con i Comuni è seguita una fase di ascolto dei principali attori locali, in particolar modo il Consorzio degli operatori turistici. Quest'attività preliminare ha consentito di mettere sul tavolo i problemi e le aspettative reali del territorio, accorciando il percorso progettuale ed evitando un'eccessiva “ingegnerizzazione” degli investimenti. Il Progetto Integrato Territoriale, approvato dal Consiglio dei Sindaci della Comunità Montana, è oggi uno strumento operativo attraverso il quale si stanno attuando molteplici iniziative locali.

Struttura e contenuti del Progetto Integrato Territoriale
Il PIT è strutturato in tre macro settori che raggruppano i progetti secondo le fonti di finanziamento che s’intendono sollecitare. La Comunità Montana ha scelto come ambiti prioritari la cooperazione con il Vallese e lo sviluppo di progetti nel settore rurale: tale scelta è stata fatta tenendo conto delle buone esperienze della passata programmazione 2000-2006. I progetti di cooperazione transfrontaliera già avviati o che saranno avviati nei prossimi anni riguardano il turismo sostenibile, l’energia e le risorse naturali, e pongono particolare attenzione alle peculiarità della Valle del Grand-Saint-Bernard e della Valpelline ed al loro sviluppo complementare. I progetti che saranno sviluppati con l’approccio Leader sono invece diretti a mantenere l’identità e la coesione del tessuto rurale con servizi per la famiglia e per imprese agricole. I progetti Leader Plus saranno realizzati congiuntamente con la Comunità Montana Mont Emilius.

Obiettivi generali del PIT
Gli obiettivi del progetto sono:
• sostenere lo sviluppo turistico della Comunità Montana, con azioni volte a raggiungere risultati tangibili in un periodo di tempo compatibile con i programmi delle amministrazioni comunali;
• rafforzare i legami di cooperazione transfrontaliera con l’ARM, l’Association pour l’Amènagement de la Région de Martigny e con l’ACVH, Association des Communes du Val d’Hérens;
• gestire la promozione turistica tenendo conto della necessaria integrazione intercomunale e delle politiche regionali di settore;
• contribuire al miglioramento della qualità della vita delle popolazioni locali attraverso servizi ed opportunità di crescita economica che rispondano alle specifiche esigenze di ciascuna parte del territorio;
• rafforzare la collaborazione e la cooperazione dei vari comuni intorno a progetti condivisi che portino ad una maggiore competitività della Comunità montana rispetto al resto della regione;
• creare le condizioni per un utilizzo ottimale delle fonti di finanziamento comunitario per soddisfare la progettualità locale sia degli Enti sia dei privati.

I progetti e le azioni del Progetto Integrato Territoriale

Riserva Mondiale della Biosfera (UNESCO)
Il lago del Gran San Bernardo.Il progetto è diretto alla salvaguardia ed alla valorizzazione del patrimonio naturale ed ambientale di un vasto territorio transfrontaliero che comprende la Val d’Hérens nel Vallese e la Valpelline in Valle d’Aosta, attraverso la creazione della “Biosfera Transfrontaliera Val d’Hérens – Valpelline BTW”. L’iniziativa, che si basa sulla Candidatura della Val d’Hérens a Parco Naturale Regionale ai sensi delle leggi della Confederazione Elvetica, potrà sfociare su una proposta congiunta delle due comunità al programma “Man & Biosphere” dell’UNESCO.
Il progetto permetterà di sviluppare in modo coordinato sui due versanti della frontiera una strategia comune di sviluppo sostenibile basata su una pianificazione integrata e centrata sul rispetto delle risorse naturali le quali devono essere preservate in quanto elemento indispensabile per garantire la vita e il progresso delle generazioni future. Il progetto definirà, con un piano coordinato sui due versanti della frontiera, soluzioni innovative per mettere in sinergia le esigenze economiche delle comunità locali con l’imperativo di salvaguardare un contesto naturale di elevato valore per gli aspetti geologici, botanici e faunistici. Il progetto di pianificazione congiunta del territorio naturale della Biosfera si avvarrà di un processo di coinvolgimento e sensibilizzazione della popolazione secondo la logica della progettazione partecipata.
Un secondo ambito di intervento è la gestione delle risorse idriche. La Valpelline e la Val d’Hérens costituiscono uno dei pochi territori della Alpi dove sui due versanti della frontiera sono presenti due grandi impianti di sfruttamento idroelettrico, le dighe di Grand Dixence e di Place, con le relative centrali. Questi imponenti sistemi di utilizzo delle acque, collegati a bacini di approvvigionamento imbrifero eccezionali, consentono di creare una rete di osservazione di livello internazionale, soprattutto se collegato alla presa in conto dei cambiamenti climatici. Le possibilità di creare questa rete sono ancora più solide se si considera che all’interesse scientifico si associa quello economico delle imprese idroelettriche a conoscere e governare la loro attività negli anni a venire, sia in termini di tipologia degli investimenti sia per la loro redditività se correlati alle esigenze di rispetto ambientale.

L’obiettivo principale del progetto è la salvaguardia e la valorizzazione delle eccezionali risorse naturali della Val d’Hérens e della Valpelline utilizzando degli strumenti innovativi che permettono uno sviluppo sostenibile per le popolazioni locali. Partendo dagli strumenti disponibili nei quadri giuridici dei due paesi, in particolare i parchi regionali, i due partner attiveranno una cooperazione diretta alla preparazione di una candidatura a Riserva mondiale della Biosfera.

Gli obiettivi specifici sono:
• delimitare spazi a cavallo della frontiera che possano essere oggetto di salvaguardia e di valorizzazione sulla base delle norme in vigore nei due paesi;
• definire un modello di sviluppo sostenibile del territorio transfrontaliero che si concretizzi in un piano di gestione delle risorse territoriali e che permetta la realizzazione di attività ecocompatibili sia in campo turistico sia in campo agricolo;
• individuare modalità sostenibili di sfruttamento delle risorse idriche anche in relazione ai cambiamenti climatici;
• promuovere il PNR – Parco Naturale Regionale della Val d’Hérens, quale motore di un potenziale sviluppo sostenibile della vallata svizzera e dell’insieme del territorio transfrontaliero;
• coinvolgere gli abitanti e gli operatori economici in una strategia sul lungo termine in grado di coordinare gli investimenti per lo sviluppo locale con le esigenze di protezione delle risorse naturali;
• presentare, anche nell’ambiente scientifico, i valori del territorio transfrontaliero al fine di ottenere il riconoscimento della rappresentatività della Biosfera Val d’Hérens – Valpelline in quanto patrimonio naturale di livello internazionale;
• integrare la zona della Biosfera Transfrontaliera nelle politiche cantonali del Vallese e regionali della Valle d’Aosta per la salvaguardia del patrimonio naturale nella prospettiva di contribuire, con un progetto originale, all’allargamento della rete delle aree protette dell’arco alpino.

Le azioni previste:
• Creazione del piano integrato “Biosfera Transfrontaliera Val d’Hérens – Valpelline” e definizione di un modello di pianificazione territoriale congiunta;
• Creazione « Antenna BTW » a Bionaz. Definizione contenuti relativi alla gestione sostenibile delle risorse idriche. Progetto transfrontaliero per il funzionamento integrato con il Cairn d’Evolène. Allestimento di un locale di proprietà comunale a Bionaz. Realizzazione di un programma di gestione/animazione della sala in sinergia con i partner svizzeri;
• Campagna di sensibilizzazione sulla BTW e sul Parco Naturale Regionale della Val d’Hérens;
• Creazione del marchio territoriale internazionale BTW;
• Creazione del « Géopark di Ollomont ». Studi preparatori finalizzati alla presentazione al pubblico degli effetti dei cambiamenti climatici con particolare riferimento agli effetti prodotti dal cambiamento climatico sull’ambiente fisico della montagna. Allestimento di una sala didattica “Geoexpérience” a Ollomont;
• Realizzazione di percorsi di osservazione della flora e della fauna. Progetto transfrontaliero d’individuazione e tematizzazione dei percorsi con presentazione della biodiversità di habitat e specie in ambiente alpino. Realizzazione di un sistema informatico di assistenza didattica e di supporto alla fruizione delle informazioni presenti nei percorsi.

Turismo sostenibile in Valpelline
Lago di Place Moulin.Il progetto prevede una serie di azioni, integrate tra loro, per il rafforzamento dell’offerta turistica nella Valpelline. Negli ultimi anni, a fronte di una crescita qualitativa e quantitativa della clientela, si è riscontrata la mancanza di strutture e servizi per il turista.
Il progetto prevede quattro azioni principali:
Turismo sociale a Oyace. Iniziativa tesa a rafforzare l’offerta di strutture e spazi per forme di vacanza con forte connotazione sociale (gruppi di giovani, associazioni, ecc.) e con un’attenzione specifica per i soggetti portatori di disagio. Partendo da una progettazione partecipata con gli alunni delle scuole, è stato elaborato un intervento di sistemazione di un percorso attrezzato, utile anche per visite didattiche.
Servizi wellness a Valpelline. L’azione consiste nella realizzazione, attraverso un partenariato pubblicoprivato, di una struttura ricettiva con annesso un centro wellness in grado di rispondere alle esigenze di un comprensorio intercomunale tramite il recupero di un fabbricato esistente collocato in posizione strategica al centro del capoluogo.
Turismo per i giovani a Ollomont. L’intervento comprende il recupero e la valorizzazione di una serie di fabbricati per lo sviluppo di nuove forme di offerta ricettiva. L’azione sarà sostenuta da fondi privati e l’intervento del pubblico servirà a facilitare l’operazione con un intervento finanziario complementare.
Servizi per il turismo e il commercio a Roisan. Valorizzazione Château de Rhins. Questo fabbricato è posizionato all’imbocco della Valpelline e può costituire un interessante punto di commercializzazione per i prodotti tipici. L’intervento prevede un coinvolgimento dei privati sia nella fase di investimento sia per la gestione.

Circuito del Mont Fallère
Questo progetto è realizzato a corollario del progetto cardine sul Ru Neuf e consiste nella creazione di un grande itinerario che partendo da Saint-Rhémy-en-Bosses giunge sino a Avise e volendo può proseguire su La Salle, Morgex, Courmayeur per rientrare su Saint-Rhémy attraverso il Colle di Malatra. Come in altri interventi della Comunità Montana, non sono necessari investimenti sulla rete sentieristica (fatta eccezione di quelli da realizzare lungo il canale irriguo) mentre sono previste iniziative per valorizzare i rifugi esistenti e quelli previsti e per creare dei punti di osservazione panoramica, in particolar modo lungo la strada dei Salassi. Il percorso si presta non solo all’escursionismo pedestre ma anche ad altri mezzi, quali MTB, cavalli e per alcuni tratti moto e auto (strada dei Salassi).

Valorizzazione della Via Francigena
Il progetto è finalizzato a completare e valorizzare gli investimenti fatti sinora per la promozione della Via Francigena, tenendo conto che esistono già dei soggetti che si occupano della sua promozione a livello internazionale. L’iniziativa della Comunità Montana è diretta a massimizzare i benefici che possono derivare dalla presenza di questo importante itinerario, sviluppando una serie di azioni concrete che coinvolgono risorse presenti sul territorio. L’obiettivo è quello di incentivare forme di turismo fortemente legate agli aspetti artistici, culturali ma anche spirituali, mettendo nella giusta evidenza il ricco patrimonio religioso presente sul territorio.
Promozione asse Saint-Maurice - GSB - Aosta - P.S.Martin. Quest’azione è stata definita con i partner svizzeri dell’ARM (Association pour l’Aménagement de la Région de Martigny) con i quali si intende sviluppare un progetto mirato a valorizzare uno dei tratti più belli dell’intera Via Francigena, sviluppando pacchetti e occasioni di visita a scala transfrontaliera.
Espace Tradition - Musée du Carnaval ad Allein. L’azione punta a promuovere questo interessante luogo di cultura e di folklore locale che ha strette attinenze con il passaggio di uomini ed eserciti per il Colle del Grande e che pertanto si collega quale « storia parallela » del percorso spirtituale della Via Francigena. Questo museo andrà a rafforzare la rete dei centri espositivi già esistenti a Bosses e Saint-Oyen.
Promozione culturale Borgo di Etroubles. Il Borgo di Etroubles rappresenta ormai una tappa importante lungo l’asse del Grand-Saint-Bernard: La sua offerta artistica e culturale sarà messa a sistema con quella dei centri di Martigny e di Aosta attraverso al prosecuzione del progetto che ha portato alla creazione di un centro espositivo collegato alla Fondazione Giannada.
Maison Caravex a Gignod. Si prevede il collegamento con il centro di Maison Caravex al fine di alimentare la frequentazione di questo nuovo polo nel quale dovrebbero essere inserite attività collegate all’etnografia ed alla ricerca fotografica in zone di montagna.

Valorizzazione del Colle del Grand-Saint-Bernard
Questo progetto a corollario dell’intervento principale sulla zona ex-casello a Bosses mette a sistema una serie di interventi già previsti nella zona del Colle, in particolare quelli per la valorizzazione del patrimonio storico e naturale. Lo scopo è anche quello di rafforzare la cooperazione tra i comuni sui due versanti della frontiera, definendo una serie di azioni congiunte.
Progetto “Valorizzazione del Lago”. Il Lago del Colle potrà essere valorizzato nell’ambito di un’iniziativa coordinata a livello regionale che punta a preservarne le caratteristiche ambientali e paesaggistiche mettendo nella giusta evidenza le grandi valenze storiche. L’azione locale prevede il coordinamento con quanto già avviato dalla Regione.
Progetto “Alpis Poenina”. Questa azione locale si collega alla serie di interventi di recupero del patrimonio archeologico presente sui due colli del San Bernardo. L’azione prevede di integrare le vestigia del Colle in altri progetti, quali per esempio quello della Via Francigena oppure quello delle vie storiche (molto importante nel Vallese).

Innovazione per lo sviluppo locale
Larici e lago di Place Moulin.Questo progetto è diretto ad orientare ed ottimizzare gli investimenti per sostenere l’innovazione e la competitività in un settore regionale che, pur essendo periferico rispetto al bacino della Valle centrale, si trova a far parte di un’area a forte potenzialità di sviluppo in ragione dei collegamenti internazionali con il Vallese. Il progetto è volto a diversificare il tessuto imprenditoriale (non solo turismo) e a migliorare la produttività delle aziende esistenti anche tramite un utilizzo oculato delle nuove tecnologie.
Progetto vill@ge per superare il "digital divide". Partendo dalla disponibilità della banda larga, che oggi sta diffondendosi anche nei piccoli centri, il progetto punta ad offrire nuovi servizi che favoriscano la residenza diffusa sostenendo i bisogni di famiglie ed anziani, con supporti on line dedicati come ad esempio forme di istruzione a distanza (recupero scolastico) oppure una nuova impostazione del servizio di telesoccorso. Il progetto si prefigge inoltre di rendere i villaggi dei luoghi dove rinforzare il turismo di “prossimità”, caratterizzato dai cosiddetti “long weekend”, dando la possibilità a chi vi soggiorna di avere momenti di lavoro durante il periodo di vacanza.

Ambiente ed energia
Questo progetto trasversale è finalizzato a mettere in opera le sperimentazioni finanziate con la precedente programmazione dei fondi comunitari, sviluppando innanzitutto un sistema di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani a scala di Comunità Montana. In particolare il progetto prevede di assistere i diversi comuni per il passaggio da “tassa a tariffa”. Per quanto riguarda gli aspetti tecnologici l’iniziativa della Grand Combin potrebbe legarsi ad altre lanciate sul territorio valdostano. Un secondo filone del progetto concerne la produzione di energia elettrica, nello specifico il turbinaggio delle acque, compreso quelle potabili che scorrono nelle condutture degli acquedotti. Il progetto dovrebbe inserirsi in iniziative regionali in questo campo. Un terzo ambito di attenzione è relativo al risparmio energetico negli edifici con lo studio e la sperimentazione dell’inserimento di isole di pannelli solari e la centralizzazione di impianti di ricezione radio televisivi a servizio dei centri storici (riduzione impatto visivo generato dai pannelli solari e dalle antenne e parabole) e una campagna di rilevazione delle dispersioni (per procedere ad isolamenti “mirati” dei fabbricati” e all’introduzione del modello “casa clima” nei villaggi). Queste attività sono state interamente ricomprese nel progetto di Cooperazione Transfrontaliera Italia Svizzera “ENPLUS”.

Incentivazione di nuova imprenditorialità agricola
Il progetto è diretto a rispondere alla domanda emergente in alcuni comuni a forte vocazione agricola, dove si assiste ad una ripresa della presenza di giovani nel settore. L’obiettivo è quello di creare, in Comune di Doues, un centro dove mettere a disposizione servizi per favorire l’innovazione e la gestione dell’impresa agricola, puntando alla modernizzazione, ad una più flessibile organizzazione dell’impresa, alla formazione ed allo scambio con realtà che hanno problemi analoghi. In particolare questa esigenza è stata sentita da alcuni comuni della Val d’Hérens. Il centro dovrà operare in stretto contatto con l’Amministrazione regionale e con i diversi organismi di settore già in attività e se del caso svolgere funzione di antenna decentrata per gli stessi.

« Populations de montagne qui changent »
Scopo di questa iniziativa è mettere in funzione una serie di servizi, coerenti con il Piano di Zona regionale, atti a rispondere ai cambiamenti sociali che stanno interessando le popolazioni e le comunità delle zone montane. In primo luogo il progetto si rivolge ai giovani, per dare attuazione al vasto programma regionale avviato dall’Assessorato alla Sanità: sono previste attività culturali, di prevenzione all’uso dell’alcool e delle droghe, assistenza ai percorsi individuali di crescita e formazione. Un secondo filone è quello dei servizi alle famiglie, tenendo conto del supporto per le persone anziane: si proseguirà nelle attività per le “tate familiari”, cercando di individuare i “punti sensibili” dell’organizzazione della vita familiare nelle zone decentrate. Infine saranno sviluppate iniziative per i “nuovi residenti” nei villaggi, al fine di elevare il livello di interazione tra gli abitanti, per evitare che si verifichi il fenomeno delle “zone dormitorio” e per prendere in conto, quando necessario, la presenza di persone straniere.

Valorizzazione dei prodotti tipici
Il progetto è diretto a creare una “Corbeille du Grand Combin” promuovendo e valorizzando diversi prodotti locali che hanno o stanno affermandosi nel quadro dell’enogastronomia regionale. Tra questi vi sono lo Jambon de Bosses, lo Jambon à la braise di Saint-Oyen, la Seuppa à la Vapelenentse, il “Teteun” di Gignod e altre specialità meno conosciute sia nei formaggi sia nella carne. A completare l’offerta di prodotti del territorio andrà la produzione di erbe officinali e per la cucina prevista ad Etroubles ed in tutta la valle del Grand-Saint-Bernard: questa produzione potrà anche essere utilizzata, per esempio con le piante aromatizzanti, per la stagionatura del prosciutto di Bosses. La Corbeille du Grand Combin trova corrispondenza nella “Corbeille de l’Entremont” nel vicino Vallese, lasciando aperte le porte per possibili collaborazioni transfrontaliere.


Nota

1. I progetti “Cardine” sono interventi di importanza regionale intorno ai quali le realtà locali devono costruire la propria progettualità, in un'ottica di integrazione e sussidiarietà.
   
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