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Life natura 97
E' ormai giunto al secondo anno di attività il progetto Life Natura "Monitoraggio e gestione delle zone umide inserite in Natura 2000".
L'iniziativa, avviatasi a fine 1997 e cofinanziata dall'Unione Europea, è gestita dall'Amministrazione regionale e interessa le zone umide valdostane già tutelate con vincolo di riserva. Queste zone sono lo stagno di Holay, il lago di Villa, lo stagno di Lozon, la riserva Les Iles di Saint Marcel, il Marais di Morgex e La Salle e il lago di Lolair.
Il progetto intende assicurare la salvaguardia di questi biotopi che costituiscono senza dubbio le zone umide più significative a livello regionale per presenza di habitat e di specie di interesse comunitario.
Diverse sono le finalità perseguite, dalla prevenzione del degrado delle zone umide alla salvaguardia e valorizzazione del loro ruolo strategico nel ciclo idrologico locale all'acquisizione di conoscenze di base per la gestione delle aree protette regionali.
Le attività già svolte o in corso sono molteplici, dalle indagini conoscitive di tipo naturalistico, geologico e idrologico al monitoraggio chimico fisico delle acque, all'individuazione di interventi di protezione dei biotopi da fenomeni di interferenza antropica, alla sensibilizzazione delle amministrazioni locali attraverso il loro coinvolgimento diretto.

TUNNEL E INQUINAMENTO
Tutti i mezzi di informazione si sono occupati della tragedia del tunnel del Monte Bianco nel giorno in cui questa è accaduta ed in quelli immediatamente successivi, è quindi inutile per noi tornare tardivamente sulla vicenda.
In un numero di Environnement dedicato in buona parte all'aria (e a come la stiamo riducendo), può tuttavia essere interessante notare un effetto della chiusura del traforo e del conseguente brusco calo di traffico sia di autovetture che soprattutto di TIR in alta Valle. Come ognuno può immaginare si è registrato un calo di tutte le principali sostanze inquinanti prodotte dal traffico; è però importante passare dall'affermazione più o meno intuitiva ai dati quantitativi. Di seguito riportiamo un confronto tra le rilevazioni della stazione di Morgex eseguite tra il 25 marzo ed il 30 aprile del 1998 e quelle eseguite nello stesso periodo del 1999. Va notato che la stazione di rilevamento di Morgex è molto vicina alla strada ed ha quindi risentito in modo immediato del calo di traffico. Sarà interessante, nell'immediato futuro, ampliare i confronti anche alle stazioni più lontane dalla strada, dove entrano in gioco fenomeni più complessi di diluizione e di dispersione degli inquinanti.

25/03-30/04 1998 25/03-30/04 1999


SO2 in µg/m3 12 7
NO2 in µg/m3 45 12
NO2 in µg/m3 49 26
CO in µg/m3 1,1 0,9

Dati forniti dall'Arpa della Valle d'Aosta

VIA APPROVATA UNA NUOVA LEGGE
Nella seduta del 12 maggio c.a. il Consiglio regionale ha approvato una nuova legge regionale di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), che sostituisce la precedente risalente al marzo 1991.
Sostanzialmente l'impianto della legge è stato mantenuto nei suoi concetti essenziali, prevedendo alcune modifiche, le principali delle quali risultano essere le seguenti:
· sostituzione del Comitato Scientifico per l'Ambiente con un Comitato Tecnico composto da soli funzionari regionali;
· possibilità per la Giunta regionale di richiedere al Comitato Tecnico un riesame del progetto e conseguente parere;
· modifica di alcune delle voci degli allegati A e B della legge, in parte adeguando gli importi agli incrementi ISTAT e in parte modificando le soglie dei progetti da sottoporsi a valutazione di impatto ambientale.

Difesa del suolo da rischio idrogeologico
Martedì 11 maggio il Comitato Istituzionale dell'Autorità di bacino del fiume Po ha approvato il progetto di Piano stralcio per l'assetto idrogeologico (PAI) ai sensi della legge 183/1989 concernente la difesa del suolo.
Tale piano rappresenta l'atto di pianificazione per la difesa del suolo dal rischio idraulico e idrogeologico a livello di bacino del fiume Po del quale fa parte integrante anche la Regione Valle d'Aosta. Il PAI contiene un quadro degli interventi strutturali sui versanti e sui corsi d'acqua, la delimitazione delle aree interessate da dissesti idrogeologici e idraulici e le norme sulla limitazione d'uso del suolo.
Inizia ora la fase di consultazione di tutti i soggetti pubblici e privati comunque interessati che possono proporre modifiche ed integrazioni ai diversi documenti. I Comuni dovranno invece operare attivamente affinché sia avviata una verifica dei piani regolatori in relazione ai rischi idrogeologici presenti sul territorio in armonia con quanto previsto dalla legge regionale 11/98 in materia di urbanistica.

UN CONVEGNO SULL'INGEGNERIA NATURALISTICA
Il 20 maggio si è svolto, nella sala manifestazioni del Palazzo regionale, il convegno Ingegneria Naturalistica: esperienze e prospettive, organizzato dall'Assessorato Territorio Ambiente e Opere Pubbliche al quale hanno partecipato alcuni esperti ed un folto pubblico interessato.
Che cos'è l'ingegneria naturalistica? A questa domanda risponde H.M. Schiechtl: "si tratta di una disciplina tecnico scientifica che studia le modalità di utilizzo, come materiali da costruzione, di piante viventi, di parti di piante o addirittura di intere biocenosi vegetali, spesso in unione con materiali non viventi come pietrame, terra, legname e acciaio". Non è quindi una particolare invenzione o una scoperta scientifica, ma semplicemente l'applicazione di vecchi concetti, come ad esempio la funzione altamente stabilizzante dell'apparato radicale di molte piante, a casi come sistemazioni idrauliche, ripristino di alvei, stabilizzazione dei versanti e riduzione dei fenomeni di erosione. La discussione è quanto mai attuale considerati gli eventi alluvionali ed i dissesti idrogeologici che hanno ferito profondamente il territorio italiano negli ultimi decenni.
E stato presentato, nel corso del convegno, il video "tecniche di ingegneria naturalistica", realizzato dal RAIN. (gruppo interregionale Recuperi Ambientali Ingegneria Naturalistica). Gli enti promotori sono numerose regioni italiane tra cui la Valle d'Aosta, le province autonome di Trento e di Bolzano e l'A.I.P.I.N. (Associazione Italiana Per l'Ingegneria Naturalistica).
Nel filmato vengono prese in rassegna le principali tipologie di intervento come ad esempio gradonate vive, grate vive, palificate vive ed illustrato il loro funzionamento ed alcuni casi concreti di applicazioni.
Per informazioni o approfondimenti ci si può rivolgere all'Assessorato Territorio Ambiente e Opere Pubbliche.

   
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