RECENSIONI
RECENSIONI

Elogio dello -spr+eco. Andrea Segré, EMI, 2008.

Il libro ruota attorno a due termini, spreco e sufficienza. Uno è chiaramente negativo, l'altro più positivo, ma il messaggio che si vuole comunicare è che da un atto negativo si può creare un'occasione positiva. Meno spreco, più ecologia, uguale sufficienza, questa è la formula che Andrea Segrè, docente di politica agraria internazionale a Bologna e preside della Facoltà, applica alla sua idea di Last Minute Market. Dopo una ricerca durata otto mesi, l'autore del libro si rende conto che si può in qualche modo recuperare il 10-20% degli scarti e dei prodotti invenduti di un ipermercato, creando un circuito di associazioni di volontariato che ridistribuiscono gli alimenti o che rivendono ciò che è recuperabile. Il supermercato ci guadagna in immagine e in più chi regala generi alimentari può recuperare l'IVA. Più cibo nelle mense dei bisognosi vuol dire meno rifiuti in discarica.
Dal successo dell'iniziativa, sono nati poi i Last Minute Book, con le associazioni che si occupano di donare e redistribuire libri destinati al macero (dal 1996 ad oggi sono usciti dal mercato circa 400 mila volumi).
"In Gran Bretagna ogni anno oltre un terzo della produzione alimentare viene sprecato, circa 30 miliardi di euro all'anno. In Italia lo spreco annuo di prodotti alimentari ancora perfettamente consumabili ammonta a 1,5 milioni di tonnellate, pari a 4 miliardi di euro. Ogni nucleo familiare in Italia getta via ogni anno 584 euro di prodotti alimentari su una spesa mensile di 450 euro, circa l'11%" scrive Segré. E dalla consapevolezza all'azione il passo è stato breve: ecco i Last Minute Market, dell'ultimo minuto, ma anche per gli "ultimi" della società.


La comunità degli orti. AA.VV., Slow Food Basso Mantovano, 2008.

Realizzare un orto scolastico non è cosa facile, anche se divertente. Il percorso che porta a realizzare, un po' giocando e un po' imparando, l'orto di Pegognaga (Mantova) non è lineare: le criticità (chi va a bagnare e raccoglie gli ortaggi d'estate quando le scuole sono chiuse? cosa si fa del raccolto se i pasti della mensa sono forniti da una ditta specializzata?) vengono man mano affrontate e superate con l'aiuto degli insegnanti, ma anche dei genitori, dei nonni ortolani, della comunità.
Il modello del sapere e del saper fare ha permesso agli insegnanti di fornire nozioni e competenze trasversali: i ragazzi hanno sperimentato, in una situazione reale, il valore della cooperazione, della trasmissione orale, il senso del tempo della natura, dello spazio collettivo. "Attraverso il lavoro nell'orto, - si legge nel testo - lavoro fisico ed intellettuale, si può avere il supporto necessario per materializzare il desiderio di fare dei bambini, per educare alla ricerca, all'osservazione, alla conoscenza dei metodi di coltivazione rispettosi dell'ambiente e della qualità dei prodotti agricoli."
Un ciclo di incontri "genitori, figli e cibo" ha permesso poi una riflessione e un confronto in merito al rapporto, a volte complesso, tra i bambini e il cibo.
Dall'entusiasmo per il progetto dell'orto scolastico sono nati in seguito altri percorsi di apprendimento: il censimento degli orti del paese, i laboratori del gusto, la ricerca delle ricette della tradizione.
 
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