L'AMBIENTE COME RISORSA
CONVENZIONE DELLE ALPI
di Paolo Angelini
Vista panoramica sull’Arco Alpino occidentale dalla vetta della Becca di Tos.La Convenzione sulla Protezione delle Alpi è il primo accordo multilaterale volto esclusivamente alla tutela dell'ecosistema naturale dell'arco alpino e alla promozione dello sviluppo sostenibile di quest'area transfrontaliera. Aperta alla firma il 7 novembre 1991 a Salisburgo, la Convenzione è stata sottoscritta dagli 8 Paesi dell'arco alpino e dall'UE ed è entrata ufficialmente in vigore nel 1995. L'Italia ha firmato la Convenzione nel 1994 e l'ha ratificata nel 1999 con legge n. 403.
Come Convenzione Quadro essa definisce i principi generali, demandando alle Parti Contraenti il compito di adottare misure particolari per la sua attuazione attraverso l'adozione di Protocolli ad hoc. In ottemperanza a tali principi e in considerazione della particolare importanza strategica, le Parti Contraenti, in questi ultimi anni, hanno dedicato unanime attenzione, tra le altre, alle tematiche dei trasporti e dei cambiamenti climatici.

Nel corso della VI Conferenza delle Alpi (Lucerna 2000) fu istituito il Gruppo di Lavoro Permanente sui Trasporti, la cui importanza era stata già in precedenza segnalata dall'Italia, che ne aveva subordinato la priorità alla sottoscrizione del Protocollo Trasporti, avvenuta nel 2000. Sulla base dell'incarico attribuitogli, il Gruppo di Lavoro Trasporti ha analizzato: le previsioni di traffico a lungo termine, il funzionamento globale del sistema dei trasporti nelle Alpi, la pianificazione nazionale delle infrastrutture, le iniziative nazionali già effettive o previste (ai fini dell'attuazione del protocollo trasporti), le disposizioni nazionali, interstatali o comunitarie attuate.
In considerazione dell'esperienza acquisita,una parte significativa degli studi compiuti dal Gruppo di Lavoro Trasporti è stata dedicata al tema della mobilità sostenibile turistica e urbana nei centri alpini.
Il Sotto-Gruppo di Lavoro sulla mobilità sostenibile ha inteso valorizzare le numerose iniziative avviate nell'area alpina per favorire sistemi di mobilità sostenibile e ridurre l'impatto ambientale del traffico. Particolare attenzione è stata dedicata all'accessibilità dei centri turistici da lunga distanza.
In tale contesto il Ministero dell'Ambiente italiano sta coordinando ricerche specifiche nei centri urbani alpini. Finalità di questa analisi è individuare le misure più efficaci e innovative da includere nel rapporto transnazionale conclusivo sulla mobilità sostenibile nelle Alpi, che sarà adottato in occasione della prossima Conferenza delle Parti (Evian, marzo 2009).

Successivamente, a seguito del mandato definito dalla VIII Conferenza delle Alpi, le Parti Contraenti hanno elaborato il 1° capitolo della "Relazione sullo Stato delle Alpi" sul tema dei trasporti.
Grazie ad una sinergica collaborazione con esperti nazionali e al coordinamento italiano, il Gruppo di Lavoro Trasporti ha elaborato,inoltre,una metodologia di valutazione dei costi e della tariffazione dei trasporti di merci attraverso le Alpi.
Per tale lavoro, lo scorso 19 gennaio 2008, la Commissione Trasporti del Parlamento Europeo ha organizzato un'audizione ad hoc.

Nel corso del 2008, poi, le Parti Contraenti hanno rivolto la loro attenzione su un altro tema strategico, ovvero la gestione sostenibile delle risorse idriche alpine.
Il tema "acqua" ha costituito, così, l'oggetto del 2° capitolo della "Relazione sullo Stato delle Alpi", il cui completamento e perfezionamento stanno avvenendo proprio in questi mesi attraverso un processo aperto e trasparente delle Parti, che dovrebbero approvarla durante la prossima Conferenza delle Alpi (Evian, marzo 2009).

Un naturale sbocco all'Agenda della Conferenza delle Alpi, tra i temi più importanti da trattare,ha quello dei cambiamenti climatici.
Infatti, in relazione ai differenti livelli di vulnerabilità del territorio,il progetto"ClimChAlp", da poco concluso, ha consentito di costruire scenari climatici regionali e locali suggerendo alcune strategie di reazione.
Sulla base dei risultati conseguiti su questo tema è stata elaborata e approvata la "Dichiarazione dei Ministri sui cambiamenti climatici nelle Alpi", assunta ad Alpbach nel 2006.
Oggi, in attuazione di questa Dichiarazione la Presidenza francese della Convenzione delle Alpi sta elaborando, con l'ausilio delle Parti Contraenti, la stesura di un piano d'azione sui cambiamenti climatici, che dovrebbe essere sottoposto all'approvazione delle Parti in occasione della prossima Conferenza delle Alpi (Evian, marzo 2009).
Il suo obiettivo è proporre misure di mitigazione delle emissioni, ma soprattutto di adattamento del territorio e dei principali settori economici alpini alle conseguenze dei fenomeni che vanno sotto il nome di "cambiamenti climatici".
Una volta adottato, il piano richiederà che i Paesi alpini, in collaborazione con le amministrazioni territoriali coinvolte, promuovano azioni concrete sui rispettivi territori al fine di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e limitare gli impatti negativi dei cambiamenti climatici sul territorio. Ciò è in linea anche con la Convenzione Quadro dell'ONU sui cambiamenti climatici (1992) e il Protocollo di Kyoto (in vigore dal 2005).

In conclusione, si può aggiungere che la Convenzione delle Alpi abbraccia in chiave internazionalistica l'insieme dei valori culturali e universali già riconosciuti dalla Convenzione per la Tutela del Patrimonio Naturale e Culturale, adottata dall'UNESCO nel 1972. Ciò ha indotto le Parti Contraenti, in modo particolare l'Italia che ha assunto la Presidenza di uno specifico Gruppo di Lavoro "Candidature UNESCO", a procedere all'armonizzazione delle liste propositive per una candidatura dei siti alpini al "Patrimonio Mondiale UNESCO".

Per ogni altra informazione circa la Convenzione delle Alpi e le sue attività si rimanda al sito ufficiale della Convenzione, www.alpconv.org, inaugurato nel 2002 in occasione dell'Anno Internazionale della Montagna.
   
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