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Un centro visitatori per il Mont Avic
A sette anni dalla sua istituzione, il Parco naturale regionale del Mont Avic si arricchisce di una nuova e indispensabile struttura di visita in località Covarey. Lo ha deciso la Giunta regionale che nella seduta di venerdì 1° marzo ha deliberato la concessione di un contributo di 1 miliardo e 700 milioni di lire.
Il nuovo centro visitatori avrà una superficie di 700 metri quadri e comprenderà un ufficio turistico e informativo, un'area espositiva e museale, una sala polivalente, prevalentemente adibita a proiezioni, un ufficio per i guardia parco, due foresterie.
Il costo totale dell'opera, comprensivo della progettazione e della direzione lavori, è previsto in oltre 2 miliardi e 400 milioni.
L'Ente Parco usufruirà per il nuovo centro visitatori di un ulteriore finanziamento di 200 milioni da parte dello stato, nell'ambito del programma per la tutela dell'ambiente.
La necessità di disporre di un adeguato centro a Covarey era sentita ormai da anni, in quanto l'afflusso di visitatori del Parco è in costante aumento. Tra i compiti che il centro potrà così meglio svolgere, attraverso opportuni suggerimenti ai frequentatori, figura una migliore distribuzione delle visite sul territorio.

Caleidoscopio l'esempio di Torino
Nell'autunno scorso l'Assessorato al Sistema educativo del comune di Torino ha proposto per l'anno scolastico '95-96 una serie di opportunità educative a favore della scuola dell'obbligo, raccolte in un progetto unitario denominato Caleidoscopio e affidato ad associazioni culturali, ambientaliste e sportive operanti sul territorio cittadino.
Oltre a danza, cinema, teatro, arte, attività ludiche, numerosi sono stati i progetti legati all'ambiente e al rapporto uomo/natura. Una vecchia cascina, ormai inglobata nel territorio urbano, è stata ristrutturata al fine di riattivare i cicli produttivi tipici di un'azienda agricola (coltivazioni, allevamento), creando un vero e proprio laboratorio di didattica ambientale in cui mucche, galline e cavalli saranno i principali protagonisti.
In molte altre regioni vengono proposte attività simili: la novità del progetto torinese nel tentativo di coinvolgere la famiglia con l'acquisizione di una tessera che apre le porte a ulteriori proposte da parte dell'associazionismo.
L'obiettivo di Caleidoscopio è stato quello di stimolare la partecipazione a corsi di mineralogia, botanica, ma anche di fotografia naturalistica e arrampicata sportiva, genitori e figli insieme. Così Umberto Magnone, il coordinatore del progetto, ha potuto contare su circa diecimila adesioni.

Lo sviluppo sostenibile secondo Vallega
Sotto l'egida dell'Assessorato regionale della Pubblica Istruzione e della sezione valdostana dell'Associazione italiana insegnanti di geografia, il 18 ottobre scorso il salone delle manifestazioni di Palazzo regionale ha ospitato la conferenza dal titolo "Il principio dello sviluppo sostenibile" di Adalberto Vallega. Il tema, che era tra i punti principali di discussione nella Conferenza di Rio del 1992, è oggi più che mai dibattuto sia nelle nazioni occidentali, dove si consuma la maggiore percentuale di risorse del pianeta, sia nelle nazioni in via di sviluppo, che si stanno inserendo nel processo produttivo.
La chiara esposizione di Adalberto Vallega ha posto l'accento sulla situazione attuale e sulle inquietanti prospettive in assenza di adeguati correttivi attraverso un'economia mondiale sostenibile.

BIENNALE FOTOGRAFICA DI EVIAN
La Valle d'Aosta parteciperà alla 4^ Biennale internazionale di fotografia naturalistica di Evian, che si terrà dal 4 luglio al 4 agosto prossimi nel Palazzo dei congressi dell'omonima cittadina termale francese sul Lago Lemano, con le opere vincitrici del concorso regionale "La Valle d'Aosta nella fotografia naturalistica".
Le opere, presentate all'Assessorato all'Ambiente nel termine del 12 aprile per partecipare al concorso, sono state oltre cinquanta per le tre sezioni. Si sono classificati per la sezione del paesaggio:
al primo posto Pietro Fioravanti, al secondo Roger Artaz, al terzo Mauro Bragardo. La sezione caccia fotografica ha visto vincitore Stefano Unterthiner, secondo Mauro Borbey, terzo Renzo Coda. Nella sezione di macrofotografia la classifica è la seguente: primo Luigi Sasdelli, secondo Fabio Coluzzi, terzo Gino Cuaz. La redazione augura alle immagini valdostane, che offriranno a un pubblico internazionale uno spaccato degli aspetti naturalistici della nostra Regione, le migliori fortune.

   
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