ACQUA E PAESAGGIO
La nostra Regione presenta pochi ambienti adatti alla vita della flora acquatica: ecco dove vivono alcune fra le piĆ¹ appariscenti specie idrofile valdostane.
FIORI D'ACQUA
di Maurizio Broglio
Ninfea (Nymphaea alba) nella Riserva Naturale del Lago di Villa (Challand-Saint-Victor).Le acque della Valle d'Aosta per la maggior parte non sono adatte al sostentamento di abbondanti specie vegetali. I corsi d'acqua, data la pendenza dei versanti, sono per lo più in movimento troppo veloce; buona parte dei laghi sono a quote troppo elevate (i caratteristici laghetti alpini, bellissimi ma piuttosto poveri di flora); molta acqua è addirittura allo stato solido sotto forma di ghiaccio. Per il resto la Valle d'Aosta è una regione caratterizzata da clima secco.
Alcuni ambienti umidi tuttavia esistono, talvolta come vere e proprie oasi umide inserite in un contesto xerotermico. Si tratta per lo più di piccoli laghi o stagni situati a quote medie o basse, e quindi in ambienti utilizzati dall'uomo per insediamenti, attività agricole, attività estrattive o altro. Proprio per la loro rarità associata alla grande fragilità dei delicati equilibri ecologici, queste zone umide vengono in gran parte tutelate come Riserve Naturali.
Da quanto premesso non dovremo aspettarci una grande diffusione di piante acquatiche nella Regione: per l'esiguità degli ambienti adatti esse infatti risultano rare e localizzate, talvolta addirittura presenti in un solo sito in tutta la Valle.
Tra i vegetali amanti dell'acqua si tende a fare una distinzione tra le specie che vivono propriamente nell'acqua e quelle che prediligono ambienti di terraferma fortemente impregnati d'acqua. Le prime vengono dette specie idrofile e sono le responsabili di alcune spettacolari fioriture che letteralmente ricoprono la superficie di laghi e stagni, le seconde, più numerose, sono le specie igrofile e vanno a occupare quella sorta di interregno tra l'acqua e la terraferma che in molti casi è popolato dal canneto e dal sempre più raro bosco ripariale.
Qui di seguito prendiamo in considerazione alcune tra le più vistose specie idrofile della Valle d'Aosta.

Ninfea comune (Nymphaea alba)
Un'infiorescenza di poligono anfibio (Polygonum amphibium) si innalza dalle acque del lago di Loz (Valtournenche).I fiori più grandi della nostra flora, fino a dieci centimetri di diametro, appartengono proprio a questa specie acquatica, tipica di ambienti di pianura quali stagni, acque tranquille di insenature lacustri, lanche di fiumi. La ninfea è invece praticamente assente in ambienti di montagna: in Valle d'Aosta l'unica stazione conosciuta è quella del Lago di Villa.
I fiori, formati da numerosi petali bianchi sempre più piccoli man mano che si avvicinano al centro del fiore, occupato dagli stami gialli, emergono alla superficie dell'acqua insieme alle foglie galleggianti, dalla larga lamina arrotondata, intaccata da un intaglio triangolare solo nel punto di inserzione del gambo. Parte della pianta tuttavia rimane sommersa, e mette in comunicazione le parti galleggianti con il fondale. Si tratta di un rizoma affondato nel fango, da cui partono lunghi gambi che raggiungono la superficie dell'acqua e terminano con foglie e fiori.
Come molte piante acquatiche la ninfea presenta particolari adattamenti alla sopravvivenza in questo ambiente. Ad esempio le foglie, esposte all'aria solo con la pagina superiore, portano gli stomi (strutture adibite agli scambi gassosi tra la pianta e l'ambiente esterno) su questa faccia della foglia, al contrario della maggior parte delle piante che li portano invece sulla pagina inferiore. Sia i fusti che le foglie, inoltre, posseggono dei canali ripieni d'aria che svolgono funzione di alleggerimento agevolando così il galleggiamento.

Poligono anfibio (Polygonum amphibium)
Ranuncolo d'acqua (Ranunculus aquatilis).Anche questa specie possiede fusti cavi ancorati al fondo e foglie galleggianti. Le foglie, dalla forma allungata, formano un tappeto verde sulla superficie dell'acqua da cui sbucano le infiorescenze costituite da piccoli fiori compatti di colore rosa. Così come il suo parente di terraferma, il Polygonum bistorta, tinge di rosa i pascoli della Valle d'Aosta, il Polygonum amphibium, con fiori molto simili, ricopre con fitte fioriture la superficie dei laghetti. La specie è rara sull'arco alpino, in particolare sul versante meridionale. In Valle d'Aosta è presente in Valtournenche e nella bassa Val d'Ayas.

Ranuncolo d'acqua (Ranunculus aquatilis)
Un piccolo fiore giallo di erba vescica (Utricularia minor) spunta dalle acque dello stagno di Lozon (Verrayes).È una delle poche specie idrofile in grado di colonizzare specchi d'acqua del piano altitudinale alpino, potendo raggiungere quote superiori ai 2500 metri. I fiori, bianchi con vistosi stami gialli al centro, sono sostenuti da lunghi peduncoli e galleggiano sulla superficie, talvolta fittissimi, ricoprendo i bordi dei laghetti fin dove l'acqua non è troppo profonda. Le foglie presentano un curioso dimorfismo: vi sono infatti foglie sommerse, filiformi e foglie natanti con lamina lobata. Un parente stretto del Ranunculus aquatilis, il Ranunculus trichophyllus, si distingue dal precedente per avere solo le foglie filiformi. Il Ranuncolo d'acqua in Valle d'Aosta è distribuito in maniera discontinua: in alcuni settori è del tutto assente mentre in altri è abbondante. I laghetti del Parco naturale del Mont Avic ne ospitano splendide fioriture, e così pure gli specchi d'acqua dell'alta valle di Champorcher e della Valtournenche.

Erba vescica (Utricularia australis e Utricularia minor )
Fontainemore, Riserva Naturale del Mont Mars: le acque del Lei Long ad agosto, quando le foglie del coltellaccio natante (Sparganium angustifolium) hanno ormai ricoperto la superficie superficie del lago.Si tratta di una pianta decisamente meno appariscente di quelle viste in precedenza, ma non per questo meno interessante. I piccoli fiori, di un bel giallo vivo, emergono dall'acqua sostenuti da uno stelo verticale e sono l'unica parte della pianta che si nota ad una prima occhiata. Il fusto, costituito da filamenti lungo i quali sono collocate numerose vescichette, non è ancorato al fondo dello specchio d'acqua, ma galleggia liberamente alla superficie o appena leggermente sommerso. Le vescichette hanno la capacità di riempirsi velocemente d'acqua, introducendo al loro interno in questo modo, oltre all'acqua dello stagno, i minuscoli animaletti che in essa vivono. All'interno di questi otricelli avviene poi la digestione dei tessuti animali e l'assimilazione dei composti, ricchi di azoto e di fosforo, da essi ricavati. L'Utricularia è dunque da considerarsi una pianta "carnivora", una pianta cioè che integra la produzione di alimento ottenuta con il normale processo di fotosintesi clorofilliana, con l'assimilazione di sostanze provenienti da tessuti animali. È da notare il fatto che anche le altre specie di piante carnivore nostrane, la drosera a foglie rotonde (Drosera rotundifolia) e le pinguicole (Pinguicula vulgaris e Pinguicula alpina) sono piante, se non propriamente idrofile come l'erba vescica, comunque adattate ad ambienti fortemente impregnati d'acqua. I processi di decomposizione che avvengono in questi ambienti e l'abbondante dilavamento rendono infatti questi suoli tipicamente poveri di composti di azoto e di fosforo.
L'erba vescica è nota in pochissime località della Valle d'Aosta; tra queste la Riserva Naturale dello Stagno di Lozon.

Coltellaccio natante (Sparganium angustifolium)
In questa specie la componente che "dà spettacolo" non sono i fiori, verdastri e piuttosto insignificanti, ma le sottili foglie nastriformi che possono superare la lunghezza di un metro; ancorate al fondale esse crescono dapprima verticalmente poi, raggiunta la superficie, orizzontalmente affiancandosi strettamente una all'altra. Quello che in primavera, quando le foglie in crescita sono ancora sommerse, appare come un limpido laghetto alpino, in piena estate può assumere l'aspetto ingannevole di un prato pianeggiante. La specie, poco frequente, è distribuita qua e là in maniera piuttosto discontinua sul territorio regionale. Alcuni laghi della Riserva Naturale del Mont Mars ne sono ricchi.
   
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